Pensa che ti ripensa, Ettore Guizzardi decise di tastare il terreno con qualche suo amico all'Itala e chiese con finta noncuranza se per caso si sarebbe potuto pensare di inventare e assemblare una macchina in grado di attraversare strade impervie e lande sconosciute. In altre parole chiese, facendo finta di non chiedere, se fosse stato possibile costruire quello che nei decenni a venire sarebbe diventato il primo fuoristrada dell'epoca moderna. All'Itala avevano capito che tirava aria di avventura e in men che non si dica iniziò un lavorio mentale per capire quali accorgimenti e quali specifiche sarebbero state necessarie per una macchina con quelle caratterisitiche. Intanto per cominciare, si chiesero gli ingegneri dell'Itala, ruote grandi e resistenti simili a quelle dei trattori a motore oppure ruote piccole per una maggiore manovrabilità?, cosa fare comunque per mantenere una certa stabilità con un motore tanto potente da resistere allo sforzo, nonché a proseguire su strade impervie e qualunque terreno, financo terricci di montagna? La vettura, inoltre, avrebbe dovuto anche essere abbastanza veloce, insomma un gioiello di ingegneria meccanica da progettare con cura e attenzione. Gli interrogativi erano davvero molti e non c'era tempo da perdere, se il principe avesse davvero deciso di intraprendere l'avventura ci si sarebbe dovuti muovere con velocità, precisione e senza dubbio alcuno. ©2010.2020
Nessun commento:
Posta un commento