L’orsa Sibelia e la foca Fantasia
C’era una volta e c’è ancora un
bellissimo lago circondato da alti alberi e da tanti altri laghi con isolotti,
penisole e saune in legno dove potersi riscaldare prima di un bagno nelle
gelide acque lacustri. D’inverno i laghi spesso si ghiacciano ed è divertentissimo
pattinare sulla superficie dura e liscia. Durante il solstizio d’estate c’è
talmente tanta luce che il sole sembra non tramontare mai, durante il solstizio d’inverno è possibile
ammirare le stelle anche di giorno perché le ore di luce sono veramente poche e
soprattutto, con un po’ di fortuna, si può godere di uno spettacolo davvero
eccezionale: l’aurora boreale, che taluni chiamano le luci del Nord. Un bel giorno
d’estate, quando non c’è verso di riuscire a dormire, l’orsa Sibelia stava
camminando allegramente alla ricerca di prelibatezze di cui fare scorta prima dell’equinozio
d’autunno e ovviamente prima di andare in letargo. Era un po’ assonnata perché non
dormiva da giorni interi ma era contenta. Mentre saltellava cercando di raggiungere
un’arnia piena di gustoso miele PUMFETE ecco che inciampò in qualcosa di
morbido e grassoccio.
“Ahia!” gridò quel qualcosa.
“Ohi ohi” disse l’orsa Sibelia che era
caduta a pancia in giù e stava cercando di rialzarsi.
“Ma non si può neanche fare un riposino
da queste parti?”, protestò il qualcosa che altro non era se non una foca degli
anelli.
“Oh scusa, scusa tanto! Io mi chiamo
Sibelia e tu?”
“Fantasia”
“Fantasia?”
“Sì, Fantasia, che c’è di strano?”
“Niente niente, mi spiace averti
svegliata”
“Figurati, ti va di andare a fare un bel
bagno?”
“Uhm sì ma dopo la sauna”
“Va bene”
L’orsa Sibelia e la foca Fantasia entrarono
in una sauna di legno, si scaldarono ben bene e poi si tuffarono in acqua.
“BRRR che freddo”, disse l’orsa Sibelia.
“Ah che bel fresco tonificante”, esclamò
contenta la foca Fantasia.
Le due, ormai diventate amiche, nuotarono,
fecero la sauna, risero e giocarono tutta l’estate fino all’equinozio d’autunno.
A quel punto l’orsa Sibelia disse alla foca Fantasia. “Cara amica io tra poco
dovrò andare in letargo, mi aspetta un lungo sonno fin all’equinozio di
primavera”
“Fino all’equinozio di primavera?”
chiese allarmata la foca Fantasia.
“Sì, più o meno”
“Ma è un tempo lunghissimo”
“Beh, noi orsi dormiamo molto”
“Ma così perderai la parte più bella
dello spettacolo”, obiettò la foca Fantasia.
“Quale spettacolo?”, domandò l’orsa
Sibelia un po’ confusa.
“L’aurora boreale”, rispose la foca
Fantasia.
L’orsa Sibelia si incuriosì al punto che
quell’anno non dormì punto ma rimase a chiacchierare, ridere e giocare con la
sua amica.
Le due ammirarono l’aurora boreale e si
aiutarono a vicenda a trovare qualcosa da mangiare, si raccontarono storie intorno
al fuoco, ballarono e suonarono fino all’equinozio di primavera.
Molto
liberamente ispirata al compositore finlandese Johan Julius Christian Sibelius.