giovedì 25 marzo 2021

Storielle jazz. Anita la Lepre.

 

Anita la Lepre

 

C’era una volta e c’è ancora un bel paesino circondato da verdi colline e praterie. In questo luogo pittoresco Anita la Lepre era sempre insoddisfatta. Voleva suonare, cantare, danzare e lì, in quel luogo piccolino non c’era proprio niente da fare. A nessuno piaceva andare a ballare e pochissimi volevano suonare. Il massimo del divertimento era ascoltare le cornacchie che gracchiavano le previsioni del tempo. Un giorno il cielo si colorò di un blu intenso, grandi cumulonembi si avvicinavano col loro carico di pioggia. La terra rispose con un sospiro umido e Anita la Lepre prese una decisione importantissima: avrebbe trovato una scopa di saggina adatta alla bisogna e con essa avrebbe volato fin sulla Luna! Indossò un completo giacca e gonna, il più elegante, comodo e caldo che aveva, inforcò la scopa e volò in alto così in alto che quando la Luna la vide iniziò a cantare con lei.

 

Molto liberamente ispirata a Anita Belle Colton O'Day

Storielle musicali. Nanneri Turritopsis, l’idromedusa che voleva suonare con le balene

 

Nanneri Turritopsis, l’idromedusa che voleva suonare con le balene

 

C’era una volta e c’è ancora un grande mare che si chiama Oceano Pacifico. In questo luogo a tutt’oggi un po’ inesplorato, vive e viveva Nanneri Turritopsis un’idromedusa, anche detta medusa immortale o turritopsis nutricola, che amava e ama suonare tutti gli strumenti. Essendo infatti pressoché immortale ha un sacco di tempo per imparare a dovere come suonare per bene ciascuno strumento. Per imparare a suonare il violino, ad esempio, le sono servite due vite da medusa e una da polipo, per apprendere i segreti delle percussioni, ha impiegato una vita da medusa e due da polipo, per il flauto ha dovuto attendere tre vite da medusa e per l’oboe ben due da polipo. Insomma, con costanza e perseveranza, con amore e dedizione, si è impegnata ad esplorare i più reconditi segreti dell’orchestra. Un giorno, un po’ annoiata nel lungo scorrere della sua esistenza perenne, decise di attraversare l’Oceano Pacifico e arrivare nell’Oceano Atlantico e chissà dove altro. Lungo il tragitto rischiò più volte di veder naufragare il proprio progetto contro le isole di plastica, nei liquami delle navi o sotto lo scuro manto del petrolio sversato in mare. Qual era il suo sogno? Molto semplice a dirsi ma non a farsi: avrebbe voluto comporre e mettere in scena un’opera con le balene, i delfini e i cavallucci marini che, come ognun sa, sono ottimi ballerini. Le sue amiche la prendevano in giro, le sorridevano e la motteggiavano, a volte la criticavano apertamente fino a che decisero di non parlarle più. Nanneri era ed è molto testarda, non si lascia abbattere dalle difficoltà e così, per il sì e per il no, riuscì ad arrivare fino al mare in cui c’erano tantissime balene, delfini e cavallucci marini, li convinse ad eseguire una partitura da lei composta ma, proprio mentre lo spettacolo stava per incominciare, un pesce gatto affamatissimo divorò in un sol boccone tutto lo spartito!.

 

Molto liberamente ispirato a Maria Anna Walburga Ignatia Mozart

Storielle di sport. Alis la Lince e il torneo della cuccagna

 

Alis la Lince e il torneo della cuccagna

 

C’era una volta e c’è ancora un bosco a Monroe, una tranquilla cittadina negli Stati Uniti d’America, dove gli animali selvatici vivono più o meno felicemente senza badare alle apparenze. In un tempo lontano, però, una mantide religiosa aveva deciso di comandare su tutti gli altri e, per il sì e per il no, dettava regole irrazionali e diceva sempre ‘Io non voglio questo e quello TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK’, ‘Io non voglio che gli scarabei giochino con i grilli TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK’ oppure ‘È indecente che le formiche parlino con le api TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK’’ o ancora ‘È esecrabile che le farfalle volino di fiore in fiore TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK’. Gli animali del bosco non capivano il motivo di tanta acrimonia ma, visto che la mantide religiosa sembrava tanto sicura delle proprie opinioni, pian pianino cominciarono a credere alle sue parole. Fu così che, quando Alis la Lince decise di partecipare al torneo della cuccagna della grande fiera dei divertimenti, tutti quanti la derisero e le impedirono di arrampicarsi sull’antico albero per allenarsi. ‘Non si è mai vista una lince con le orecchie tanto a punta! TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK’, esclamò stizzita la mantide religiosa, emanando l’ennesima legge, e andò via tutta impettita col suo seguito di borbottanti commentatori e commentatrici. Non tutti gli animali del bosco, però, si accodarono al nugolo di criticone e criticoni. Cora la calabrona e Carrie la scoiattola la chiamarono da parte e le dissero: ‘Alis non ti scoraggiare! Siamo sicure che riuscirai a vincere il grande torneo della cuccagna’. ‘Ma come posso fare per allenarmi?’, chiese sconsolata Alis. ‘Troveremo un modo’, risposero le sue amiche. Alis, con l’aiuto di Cora e Carrie e col favor della notte, quando la mantide religiosa ancora dormiva, usciva dal bosco e si arrampicava su un grande albero posto al limite del bosco, vicino alla cittadina.  Quando giunse il grande giorno del torneo la mantide religiosa si appostò su una succulenta foglia appena inumidita di brina, dispensando consigli e regole di comportamento. Ebbe un moto di stizza quando vide Alis col suo bel numero intorno al collo ma liquidò la questione in modo sprezzante: ‘Quella lince è proprio testarda. Non accetta un no come risposta, prima o poi capirà che non si può far niente che io non voglia e che io non ritenga moralmente accettabile. D’altronde dove pensa di andare? Non si è potuta neanche allenare! TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK TZSK’’. Cora e Carrie non dissero niente ma guardarono la mantide religiosa con uno sguardo di profondo disappunto: non avevano mai davvero creduto nelle sue parole e adesso si erano rese conto di quanto fossero profondamente sbagliate, irrazionali e ingiuste e di quanto lei fosse vanitosa, antipatica e sciocca. Alis fu velocissima, la più veloce e quando vinse il torneo, le criticone e i criticoni rimasero con un palmo di naso!

 

Molto liberamente ispirato ad Alice Coachman Davis e dedicato a tutte le Pearl Friends

mercoledì 24 marzo 2021

L'anno dei divorzi fino a 143

 

L’anno dei divorzi

 

 


 

1.

 

Un novembre così piovoso non s’era mai visto.

L’acqua non dava tregua, cadeva lieve o furiosa, insistente, creando buche e notevoli disagi per il traffico, non proprio scorrevole, verso la Capitale.

Quando doveva andare a Roma per una consegna, un lavoro, una commissione o, peggio, per accompagnare la sua adorata compagna a far compere, Leonardo sgranava mentalmente un suo personalissimo rosario che comprendeva una interessante varietà di animali della fattoria, divinità e santi in sequenza aleatoria.

La sua adorata compagna era sempre stata atea. Di comprovate idee garibaldine, bixiane, mazziniane ma non sopportava che lui esternasse ad alta voce i suoi foschi anatemi, quindi Leonardo aveva imparato a tenerli per sé, racchiudendoli tra le pareti della scatola cranica.

Forse aveva il neurocranio trasparente, fatto sta che Gioia si arrabbiava lo stesso, indovinando tra i movimenti sopraciliari le sue parole.

Ora, se andare a Roma per qualcosa di diverso dall’ammirare monumenti, partecipare a concerti o vedere spettacoli, era a dir poco sgradevole, guidare con la pioggia avrebbe potuto mettere a dura prova anche il sistema nervoso di uno yogi.

Aveva aspettato invano un giorno di sole ma l’acqua continuava implacabile, un giorno dopo l’altro.

Attese ancora.

Procrastinò.

Trovò una scusa.

Un’altra.

Ci girò intorno.

Scherzò caricando in auto pinne e pagaia.

Controllò le previsioni meteorologiche.

Niente.

Pioggia. Pioggia. Pioggia.


 

2.

LEONARDO: Questo è proprio l’anno dei divorzi

ANDREA. Perché?

LEONARDO: Eh lo so io!

ANDREA: Che è successo stavolta?

LEONARDO: Lo so io

ANDREA: Vuoi rendermene partecipe?

LEONARDO: Piove

ANDREA: Governo ladro

LEONARDO: Gran pasquinata

ANDREA: L’ha detta Pasquino?

LEONARDO: No e sì

ANDREA: Cioè?

LEONARDO: Cioè non la statua ma un giornale satirico torinese

ANDREA: Non mi dire che Gioia è risorgimentale?

LEONARDO: Sì perché?

ANDREA: Figurati!

LEONARDO: Beh?

ANDREA: Con voi tra Risorgimento, Mazzini e Garibaldi non si sbaglia, o è zuppa o è panbagnato

LEONARDO: Non è vero mi piacciono anche altre cose

ANDREA: Davvero?

LEONARDO: Sì e comunque se Mazzini fosse stato capito….

ANDREA: Non pioverebbe

LEONARDO: Ahhh

ANDREA: Dai, fattene una ragione, prima vai e prima torni

 

 

3.

 

GIOIA: Ciao tesoro!

LEONARDO: Dove sei?

GIOIA: Sono appena uscita dal raccordo

LEONARDO: Dal raccordo?

GIOIA: Sì, il GRA, come lo chiami?

LEONARDO: Uhm

GIOIA: Sto parlando col vivavoce ovviamente

LEONARDO: Ovviamente

GIOIA: Sì in auto si tiene il vivavoce

LEONARDO: Certo mani libere

GIOIA: Appunto

LEONARDO: E cos’è quel rumore?

GIOIA: Quale?

LEONARDO: Un ronzio

GIOIA: Questo?

LEONARDO: Sì

GIOIA: Ah niente, c’è un po’ di fila

LEONARDO: Con questa pioggia

GIOIA: Eh infatti

LEONARDO: Quindi cos’è?

GIOIA: Ma niente ti dico

LEONARDO: Cos’è?

GIOIA: L’epilatore portatile, non ho fatto in tempo a passare dall’estetista


 

4.

 

Leonardo respirò profondamente, salutò Gioia senza ridere.

Il candore con cui gli aveva risposto l’aveva messo di buon umore.

Gioia aveva un concetto molto italiano dell’interpretazione della segnaletica stradale ma guai a dirglielo, ci sarebbe rimasta malissimo e poi discutere con lei era una battaglia persa in partenza che non valeva la pena intraprendere senza un valido motivo.

Il punto era che stava per arrivare, il che comportava, di necessità, che le scuse per non intraprendere la traversata di buche, voragini e improvvisati parchi acquatici capitolini sarebbero state un inutile esercizio di stile.

Respirò di nuovo.

Un pettirosso fece capolino sull’inferriata della nuova officina.

Cinguettava, lui, o lei, non aveva mai capito come distinguerli.

Frugò tra le tasche e nella borsa alla ricerca di una busta di semini.

Aveva letto da qualche parte che le molliche di pane non sono adatte in inverno, non ricordava dove e non aveva avuto né modo né voglia di approfondire la lettura, ne aveva preso atto. Elargiva volentieri semini e pezzetti di barrette energetiche al miele acquistate da Natura Sì.

Gioia voleva che lui facesse almeno cinque pasti al giorno, di cui due a base di semenze varie, quelle che sua nonna avrebbe destinato senza indugio a galline e altri pennuti.

Leonardo avrebbe anche voluto accontentarla ma un sano panino col prosciutto, due coppiette e un salamino gli sembravano altrettanto adatti allo scopo.

Il pettirosso fu felicissimo di potersi cibare di una nutriente barretta energetica a base di gustoso miele.

Leonardo gliene lanciò qualche altro pezzettino, sarebbero diventati amici? Ultimamente era così raro vedere gli uccellini, anche i passeretti. Cornacchie, piccioni, gabbiani e pappagalli sembravano resistere, qualche upupa ogni tanto e talvolta qualche rapace di grandi dimensioni ma non molto di più.


 

5.

 

ANDREA: Chi si separa?

LEONARDO: Ma no, niente

ANDREA: Tu e Gioia?

LEONARDO: Neanche a pensarci

ANDREA: Ah e chi allora?

LEONARDO: Mah, mio cugino, quattro figlie

ANDREA: Tutte femmine?

LEONARDO: Sì

ANDREA: L’hanno messo in minoranza

LEONARDO: Eh ma ce n’è una quinta in arrivo

ANDREA: Come?

LEONARDO: Se l’è chiesto anche lui

ANDREA: In che senso?

LEONARDO: Nel senso che lui non c’era

ANDREA: E dov’era?

LEONARDO: All’estero

ANDREA: E non è tornato per…

LEONARDO: Sei mesi

ANDREA: E la moglie è incinta di…

LEONARDO: Quattro mesi, giusti giusti

ANDREA: Lui non l’ha presa molto bene eh?

LEONARDO: No, non esattamente


 

6.

 

GIOIA: Leo

LEONARDO: Finita la depilazione?

GIOIA: Sì, sto arrivando

LEONARDO: Ah, che bello

GIOIA: Sei di cattivo umore?

LEONARDO: No

GIOIA: Che devi fare?

LEONARDO: Cosa ho dimenticato?

GIOIA: Non lo so, mi rispondi?

LEONARDO: Devo andare a Roma

GIOIA: Adesso?

LEONARDO: Eh

GIOIA: Con questa pioggia?

LEONARDO: Eh

GIOIA: Con questo traffico?

LEONARDO: Se vuoi ci vado con un’altra pioggia e un altro traffico ma invertendo l’ordine dei fattori

GIOIA: Il risultato non cambia

LEONARDO: Ecco

GIOIA: Dai, stasera ti preparo i cappelletti in brodo

LEONARDO: Ho mal di stomaco

GIOIA: Va bene allora due fettuccine col ragù bianco

LEONARDO: Meglio


 

7.

 

LEONARDO: Sta arrivando

ANDREA: Ahia

LEONARDO: Già

ANDREA: Beh, dai non è poi così terribile

LEONARDO: C’è di peggio

ANDREA: Sì, doverci andare con tua suocera

LEONARDO: Anzi, con lei vado quasi d’accordo

ANDREA: Certo che siete proprio una famiglia sui generis

LEONARDO: Cioè?

ANDREA: Per prima cosa non siete sposati

LEONARDO: E questo non mi pare un gran problema

ANDREA: No vabbè che c’entra?

LEONARDO: Ma scusa, ce lo deve dire un sacerdote o un ufficiale civile che ci amiamo?

ANDREA: No, ma sai, è prassi, soprattutto quando ci sono i figli, sai

LEONARDO: Eh che ci vuoi fare?

ANDREA: No, niente, comunque di chi mi parlavi?

LEONARDO: Sai Giannino?

ANDREA: Quello che veniva a scuola con te?

LEONARDO: Sì

ANDREA: Non sapevo che fosse sposato

LEONARDO: S’è separato dal socio

ANDREA: Una specie di divorzio d’affari

LEONARDO: Appunto

ANDREA: Beh, te pure, in fondo….

LEONARDO: È arrivata, ne parliamo dopo

8.

 

GIOIA: Ciao tesoro

LEONARDO: Ciao

GIOIA: Come stai?

LEONARDO: Eh

GIOIA: Come un condannato ho capito

LEONARDO: Nooo…c’è tanto traffico?

GIOIA: Un po’

LEONARDO: Uhhhhh

GIOIA: Non immagini quello che ho saputo

LEONARDO: A Roma hanno abolito il traffico?

GIOIA: No, c’è da quando è stata fondata quindi non ti lamentare

LEONARDO: Siccome se ne lamentavano gli antichi io non posso mantenere viva questa gloriosa tradizione?

GIOIA: Carla e Armandino

LEONARDO: Beh?

GIOIA: Divorziano

LEONARDO: Ma stai scherzando?

GIOIA: No

LEONARDO: E perché?

GIOIA: Per il cane

LEONARDO: Per il cane?

GIOIA: Eh

LEONARDO: Raccontami tutto

GIOIA: Sì ma prima voglio arrivare a casa, sono esausta


 

9.

 

LEONARDO: Vuoi della pizza?

GIOIA: No grazie, preferirei una bruschetta

LEONARDO: Perfetto

GIOIA: E l’aglio?

LEONARDO: Ah scusa, ecco

GIOIA: Grazie

LEONARDO: Raccontami tutto

GIOIA: Carla e Armandino

LEONARDO: Hanno litigato?

GIOIA: No

LEONARDO: E allora?

GIOIA: Non hanno litigato, stanno divorziando

LEONARDO: Non è possibile

GIOIA: E invece…

LEONARDO: Assurdo

GIOIA: Il motivo è assurdo per me

LEONARDO: E quale sarebbe?

GIOIA: Te l’ho detto, il cane!

LEONARDO: Spiegati meglio

GIOIA: Aspetta, squilla il telefono

LEONARDO: Chi è?

GIOIA: Lupus in fabula, anzi lupa…


 

10.

 

GIOIA: Ciao Carla, che piacere!

CARLA: Quella vipera!

GIOIA: Che è successo?

CARLA: Ah non ne hai idea!

GIOIA: Uhm

CARLA: Prova, prova ad indovinare!

GIOIA: Non lo so, davvero

CARLA: Ha portato Dolly al parco!

GIOIA: Al parco?

CARLA: Sìììì

GIOIA: E?

CARLA: E ha usato il MIO guinzaglio! Ma ti rendi conto?

GIOIA: Avete guinzagli separati?

CARLA: Ovviamente!

GIOIA: Ovviamente

CARLA: Altamente diseducativo

GIOIA: Eh beh

CARLA: L’educatrice ci ha detto di non confondere mai e dico mai i guinzagli per non crearle confusione mentale

GIOIA: Ah, beh di che colore è il tuo?

CARLA: Blu oltremare

GIOIA: E il suo?

CARLA: Blu di Prussia

GIOIA: Ci sentiamo tra un po’, va bene?

CARLA: A dopo

11.

 

LEONARDO: Armandino, ciao…

ARMANDINO: Leonardo, ciao

LEONARDO: Come stai?

ARMANDINO: Sto attraversando un inferno

LEONARDO: Eh!

ARMANDINO: Sì, sono appena uscito e mi ha telefonato, ecco trenta volte con tanto di messaggi minatori

LEONARDO: Chi?

ARMANDINO: Carla!

LEONARDO: Carla?

ARMANDINO: Sì, ho portato al parco Dolly

LEONARDO: Il cane?

ARMANDINO: Cana, è più politicamente corretto per le politiche di genere, cagna è ormai considerato offensivo

LEONARDO: E che c’è di strano nel portarla al parco?

ARMANDINO: Le ho fatto una cattiveria

LEONARDO: Perché?

ARMANDINO: Perché?

LEONARDO: Eh

ARMANDINO: Perché ha deliberatamente scolorito i miei calzini preferiti nella lavatrice. Ma io dico, puoi mettere un fazzoletto rosso pompeiano con i calzini cremisi? No, lo stai facendo apposta

LEONARDO: Dov’era il fazzoletto?

ARMANDINO: In una tasca o qualcosa del genere, sostiene l’arpia

LEONARDO: E tu?

ARMANDINO: Visto che non sa riconoscere un rosso pompeiano da un rosso cremisi ho portato Dolly al parco col guinzaglio blu oltremare anziché blu di Prussia, ahah

12.

 

LEONARDO: Che differenza c’è tra cremisi e pompeiano?

GIOIA: E tra blu di Prussia e blu oltremare?

LEONARDO: Santa pace

GIOIA: Assurdo

LEONARDO: E adesso che intendono fare?

GIOIA: Divorziare, immagino

LEONARDO: Si massacreranno

GIOIA: Che poi

LEONARDO: Sono uguali

GIOIA: Sì infatti

LEONARDO: Io non saprei distinguere pompeiano da cremisi

GIOIA: Io faccio fatica a capire che cremisi è un rosso e non una tonalità del bianco

LEONARDO: Ci schiereremo?

GIOIA: Non penso che sia una buona idea

LEONARDO: Avranno bisogno di un avvocato

GIOIA: Silvia e Lisetta sono ottime avvocate

LEONARDO: Uff

GIOIA: Dai che è tardi

LEONARDO: Non me lo ricordare

GIOIA: Dai, prima vai e prima torni


 

13.

 

LUDOVICA: Tesoro ciao, che mi dici di bello?

GIOIA: Ciao Mamma, come stai?

LUDOVICA: Tutto bene

GIOIA: Davvero?

LUDOVICA: Insomma

GIOIA: Che è successo?

LUDOVICA: Niente

GIOIA: Uhm

LUDOVICA: Hai tempo per un tè tra mamma e figlia?

GIOIA: Sempre

LUDOVICA: Vieni tu?

GIOIA: Non hai l’automobile?

LUDOVICA: Sì perché?

GIOIA: Perché Armandino è dovuto andare a Roma

LUDOVICA: A Roma?

GIOIA: Sì

LUDOVICA: Con questo tempo?

GIOIA: Già

LUDOVICA: E con questo traffico?

GIOIA: Uhuh

LUDOVICA: Immagino il suo umore…

GIOIA: Allora passi tu?

LUDOVICA: Sì


 

14.

 

ANDREA: Salve

GIANNINO: C’è Leonardo?

ANDREA: Oh Giannino ciao, non t’avevo riconosciuto

GIANNINO: Andrea, ciao

ANDREA: Che mi dici?

GIANNINO: Lascia perdere

ANDREA: Un momentaccio?

GIANNINO: Non ce la faccio più, sto scoppiando

ANDREA: A casa?

GIANNINO: A casa, al lavoro, non ne va bene una

ANDREA: Uhm, vuoi un caffè?

GIANNINO: Decaffeinato

ANDREA: Un orzo va bene lo stesso?

GIANNINO: Perché, non avete la macchinetta elettrica qui?

ANDREA: No, sai com’è Leonardo

GIANNINO: Fatto a modo suo

ANDREA: Ecco e dice che le capsule inquinano, per cui ha comprato la piastra elettrica da campeggio e usiamo la moka o la napoletana

GIANNINO: Però non sbaglia

ANDREA: No, anche perché il caffè è quello della torrefazione artigianale e l’orzo è quello biologico, toscano, l’hanno comprato lui e Gioia non so se a Siena o dove

GIANNINO: Certo che sono proprio due bei tipi quei due, eh?

ANDREA: Chi si somiglia si piglia

GIANNINO: Fanno un sacco di cose insieme

ANDREA: Già, si stimolano a vicenda

15.

 

GIOIA: Ciao, come va il traffico?

LEONARDO: Uhhh

GIOIA: Capirai, stai già ululando

LEONARDO: Umpf

GIOIA: Perché sento l’allarme della cintura?

LEONARDO: Avevo il telefono in tasca

GIOIA: Ora immagino che tu l’abbia messo in vivavoce sul sedile

LEONARDO: Non ce l’ho in vivavoce no

GIOIA: Mettiti la cintura!

LEONARDO: Aha mi hai chiamato per stressarmi?

GIOIA: Mettiti la cintura

LEONARDO: Ah, messa

GIOIA: Attiva il vivavoce

LEONARDO: Si può sapere che c’è?

GIOIA: Attiva il vivavoce

LEONARDO: Attivato, ecco, sei contenta ora?

GIOIA: Oh bravo, è importante seguire le norme di sicurezza mentre si guida

LEONARDO: Ma se tu cucini in auto!

GIOIA: Non ho mai cucinato in auto

LEONARDO: Hai preparato i panini mentre guidavi

GIOIA: Avrei dovuto lasciare i nipotini senza mangiare?

LEONARDO: Ah certo

GIOIA: E poi non c’è una legge che vieti di preparare panini in automobile quando si è imbottigliati nel traffico, fermi in fila.

LEONARDO: Eh certo, che mi volevi dire?

GIOIA: Mi ha telefonato Mamma

LEONARDO: Perché?

GIOIA: Non lo so però mi ha detto che non stava tanto bene

LEONARDO: Non è da lei

GIOIA: Infatti

LEONARDO: Non ti preoccupare e fammi sapere che è successo

GIOIA: Va bene

LEONARDO: Ah e chiedile le puntarelle

GIOIA: Insensibile

LEONARDO: Ciao


 

16.

 

GIANNINO: Ecco, vedi, questa è una di quelle cose che a me manca

ANDREA: Nella vita?

GIANNINO: Nella vita, nel lavoro

ANDREA: Cioè?

GIANNINO: Cioè, mi trovo a lavorare con persone che mi zavorrano più che altro

ANDREA: Uhm

GIANNINO: E nella vita non riesco a stare tranquillo

ANDREA: Perché?

GIANNINO: Ma non lo so, non le va mai bene niente

ANDREA: E tu, scusa la domanda, ma fai qualcosa per fare le cose fatte bene?

GIANNINO: A lavoro?

ANDREA: Non lo so, anche, in casa

GIANNINO: Ma che ne so, l’altro giorno no, sono tornato, cioè sono stanco, sono stressato, e ho dovuto preparare il pranzo da solo

ANDREA: E allora?

GIANNINO: Ma lei che aveva da fare?

ANDREA: Hai provato a chiederglielo?

GIANNINO: Dice che è stanca

ANDREA: Lo è?

GIANNINO: Ma stanca di che?

ANDREA: Non lo so, a volte chiedere può essere un buon modo per capirsi

GIANNINO: Mah, tanto alla fine il risultato è che lei ha ragione e io sono un capperone, come dice lei

 


 

17.

 

GIOIA: Mamma, ciao

LUDOVICA: Ciao tesoro

GIOIA: Che succede?

LUDOVICA: Non lo so, mi sento un po’ così

GIOIA: Perché?

LUDOVICA: Perché a volte le cose non vanno come vorremmo, sai

GIOIA: Eh ma possiamo sempre mandarcele

LUDOVICA: Già, beh, ecco, vedi, io è una vita che ci provo

GIOIA: E il più delle volte ci riesci

LUDOVICA: Sì ma

GIOIA: Cosa?

LUDOVICA: Questa volta ha esagerato

GIOIA: Chi?

LUDOVICA: Tuo padre

GIOIA: Papà?

LUDOVICA: Sì

GIOIA: Perché?

LUDOVICA: Gioia, ormai sei grande

GIOIA: Mamma ma che succede?

LUDOVICA: Tra me e tuo padre le cose non vanno bene da molti anni

GIOIA: Ma che mi dici?

LUDOVICA: Abbiamo cercato, ho cercato di tenertelo nascosto ma ora sei grande e io beh, penso di aver diritto a…

GIOIA: Mamma, non piangere, vieni, vieni qui, abbracciami


 

18.

 

GIOIA: Dove sei?

LEONARDO: In una città in cui c’è tutto e non funziona niente, ti dice qualcosa?

GIOIA: Cerca di tornare presto

LEONARDO: Con molto piacere, se soltanto riuscissi a svincolarmi dai tentacoli di questo luogo

GIOIA: Sei in mezzo al traffico?

LEONARDO: Questo non è traffico è sequestro di persona!

GIOIA: Senti, ora cerca di calmarti

LEONARDO: Forse se avessi un carro armato starei più tranquillo

GIOIA: Mamma starà con noi per qualche tempo

LEONARDO: Con noi?

GIOIA: Sì

LEONARDO: Perché?

GIOIA: Perché sì

LEONARDO: Risposta chiara ed articolata

GIOIA: Perché ne ha bisogno

LEONARDO: Ma è successo qualcosa?

GIOIA: E anche io

LEONARDO: Hai bisogno di lei?

GIOIA: Sì

LEONARDO: Io non ti basto?

GIOIA: Dai

LEONARDO: E tuo padre?

GIOIA: Starà a casa

LEONARDO: Con noi?

GIOIA: No

LEONARDO: Ma che?

GIOIA: Controlla il traffico sul navigatore e cerca di arrivare il prima possibile

LEONARDO: Gli è successo qualcosa?

GIOIA: No no, sta bene è che… è complicato, sbrigati

 


 

19.

 

ANDREA: Le donne sono strane a volte

GIANNINO: A volte?

ANDREA: Non sempre, comunque capita che si incaponiscano su una quisquilia, un po’ come la goccia che fa traboccare il vaso

GIANNINO: Dici?

ANDREA: Sì, magari lei ti ha lasciato senza pranzo perché te, dieci giorni prima, t’eri scordato che, che ne so, non le piace lo yogurt

GIANNINO: A lei piace lo yogurt

ANDREA: C’è qualcosa che potrebbe averla indispettita?

GIANNINO: Non lo so sembra che qualunque cosa io faccia, sbagli

ANDREA: Quando le cose stanno così, di solito vuol dire che è proprio arrabbiata

GIANNINO: Forse quando sono arrivato tardi perché mi sono attardato a parlare al bar

ANDREA: Dovevate fare qualcosa?

GIANNINO: Andare da una sua zia tutta piena di arie di supponenza

ANDREA: Eh, sì potrebbe essere un motivo

GIANNINO: Per lasciarmi digiuno?

ANDREA: Eh anzi è stata pure gentile!

GIANNINO: Gentile?

ANDREA: Mia sorella t’avrebbe messo a pane, acqua e olio di ricino per almeno una settimana se avesse davvero tenuto a te, altrimenti t’avrebbe direttamente staccato il gas

GIANNINO: Ma stai scherzando?

ANDREA: Oh no

GIANNINO: Beh certo, tu con le tue sorelle capisci meglio la mente femminile…: E come potrei rimediare?

ANDREA: Intanto portale una bella pianta o un mazzo di fiori, se non le piacciono, cioccolatini se non è a dieta, insomma qualcosa di carino, corteggiala come se foste ai primi appuntamenti

GIANNINO: Dici?

ANDREA: Sì, cioè non fare niente che non avresti fatto con lei quando avete iniziato ad uscire insieme, sai quei gesti di galanteria che fanno sempre piacere…

GIANNINO: Cioè, dovrei corteggiare mia moglie?

ANDREA: La ami?

GIANNINO: Immensamente

ANDREA: E allora… è come se adesso l’avessi persa, falle capire che lei è importante per te, falla sentire corteggiata, amata.

GIANNINO: Pare facile

ANDREA: Non è facile neanche amare una donna che ti ama

GIANNINO: No, in effetti…

ANDREA: Coraggio…

 


 

20.

 

ARMANDINO: Perché mi hai telefonato tutte queste volte?

CARLA: E me lo chiedi?

ARMANDINO: Non dovrei?

CARLA: Hai portato Dolly al parco?

ARMANDINO: Sìììì

CARLA: Di che colore è il guinzaglio che hai utilizzato?

ARMANDINO: Non ci ho fatto caso

CARLA: Ah no?

ARMANDINO: No, ero sovrappensiero

CARLA: Ah sì?

ARMANDINO: Sì

CARLA: Bene

ARMANDINO: C’è altro o posso varcare la soglia e spostarmi dal tappetino d’ingresso?

CARLA: Ah ci sei sopra, guarda che combinazione

ARMANDINO: Che cosa?

CARLA: Niente

ARMANDINO: Questo non è….

CARLA: Ah ti è tornata la concentrazione?

ARMANDINO: Non è quello che abbiamo comprato insieme ai Mercatini di Natale

CARLA: Già, l’hai notato?

 


 

21.

 

GIOIA: Mamma, ecco Leonardo

LUDOVICA: Ciao Leonardo, sopravvissuto al traffico?

LEONARDO: Non me lo ricordare, ciao suocera, ciao amore

GIOIA: Mamma ha voluto preparare i biscottini

LUDOVICA: Le puntarelle non ho fatto in tempo

LEONARDO: No ma figurati, i biscottini?

GIOIA: Si, con cannella e cardamomo

LUDOVICA: Alcuni anche col cioccolato ma se non li vuoi li mangio io

LEONARDO: Che accoglienza

GIOIA: Noi stiamo bevendo la tisana di Natale

LUDOVICA: Con i biscottini aromatici è perfetta

LEONARDO: Wow

GIOIA: Non ti ci abituare

LUDOVICA: L’abitudine è nemica della passione

LEONARDO: Dov’è il mio caro suocero?

GIOIA: A casa

LUDOVICA: Leonardo ecco, vedi, è giusto che anche tu sappia

LEONARDO: Cosa?

GIOIA: Che a volte l’apparenza inganna

LUDOVICA: E noi non siamo felici per niente, da molto, troppo tempo

LEONARDO: Non ho capito

GIOIA: Hai capito benissimo

LEONARDO: No, davvero, non ho capito. Voi siete una delle coppie più solide e affiatate che io conosca o di cui abbia anche soltanto sentito dire qualcosa….

LUDOVICA: Siamo sempre stati bravi a dissimulare, beh, ora vado un attimo in bagno, se non vi dispiace

22.

 

GIOIA: Ecco

LEONARDO: Ma che cosa sta dicendo?

GIOIA: Quello che ha detto

LEONARDO: E allora non ho capito

GIOIA: Hai capito benissimo

LEONARDO: Dai, è uno scherzo

GIOIA: Pare di no

LEONARDO: Mi sta crollando una delle poche certezze assolute della mia vita

GIOIA: Lo dici a me, io sono pure atea, tu almeno

LEONARDO: So con chi prendermela

GIOIA: Ecco

LEONARDO: Stai piangendo?

GIOIA: Io? no

LEONARDO: Ah, mi sembrava

GIOIA: Che dobbiamo fare?

LEONARDO: Vado da tuo padre

GIOIA: Ma come?

LEONARDO: Cos’altro?

GIOIA: Aspettiamo di sentire quello che ci dirà mamma

LEONARDO: Ci vediamo dopo


 

23.

 

LEONARDO: Andrea, ciao

ANDREA: Leonardo è passato Giannino

LEONARDO: Giannino?

ANDREA: Sì ti cercava

LEONARDO: E che voleva?

ANDREA: Non lo so, non me l’ha detto, abbiamo parlato di altro

LEONARDO: Andrea, ti devo chiedere un favore

ANDREA: Cosa?

LEONARDO: Oggi non posso tornare in officina

ANDREA: Come mai?

LEONARDO: Un casino

ANDREA: Vuoi parlarmene?

LEONARDO: I miei suoceri

ANDREA: Beh?

LEONARDO: Ma che ne so, mia suocera è venuta a casa, vuole venire a stare con noi

ANDREA: E Giorgione?

LEONARDO: Ecco, appunto

ANDREA: Stai andando da lui?

LEONARDO: Esatto

ANDREA: Non ti preoccupare

LEONARDO: Grazie

ANDREA: A dopo

 


 

24.

 

LUDOVICA: Leonardo è andato a lavorare?

GIOIA: Non lo so

LUDOVICA: Non lo sai?

GIOIA: Lo so

LUDOVICA: E dov’è?

GIOIA: Dove vuoi che sia?

LUDOVICA: Non lo so

GIOIA: Ecco

LUDOVICA: Mi sento così confusa

GIOIA: Vuoi una tisana?

LUDOVICA: No, grazie

GIOIA: Un tè?

LUDOVICA: Ce l’hai la cioccolata?

GIOIA: La cioccolata calda?

LUDOVICA: Sì, vorrei una cioccolata calda con la panna montata

GIOIA: Tu?

LUDOVICA: Io!

GIOIA: Andiamo in cioccolateria o la faccio in casa?

 


 

25.

 

GIANNINO: Ciao Andrea, è tornato?

ANDREA: Ciao Giannino, no, macché

GIANNINO: Immagina di che umore può essere

ANDREA: Eh

GIANNINO: Che faccia hai?

ANDREA: Io?

GIANNINO: Sì, sembri

ANDREA: Come?

GIANNINO: Perplesso, ecco

ANDREA: Perplesso?

GIANNINO: Sì

ANDREA: Beh, in fondo è vero

GIANNINO: È successo qualcosa?

ANDREA: No, sì

GIANNINO: Sì o no?

ANDREA: Non lo so

GIANNINO: Ah beh

ANDREA: Cos’è quella pianta?

GIANNINO: Bella eh?

ANDREA: Occupa tutta la macchina

GIANNINO: Ho seguito il tuo consiglio

ANDREA: Davvero?

GIANNINO: Sì. Non le piacciono i fiori recisi e allora ho pensato di regalarle una pianta intera, spero le piaccia


 

26.

 

CARLA: Bene, visto e considerato che.. .

ARMANDINO: Ti piace la mia maglietta rossa?

CARLA: La tua maglia?

ARMANDINO: Già...rossa perché non saprei come definirla altrimenti

CARLA: Marmorizzata?

ARMANDINO: Pompeiano marmorizzato cremisi?

CARLA: Già

ARMANDINO: Peccato fosse pompeiano prima si un incauto giro in lavatrice

CARLA: Ora è molto più bella

ARMANDINO: Davvero?

CARLA: Sì, anzi dovresti ringraziarmi

ARMANDINO: Per cosa?

CARLA: Oh beh

ARMANDINO: No dimmi, sono proprio curioso

CARLA: Lasciamo perdere

ARMANDINO: Sei in difficoltà vedo

CARLA: Basta!

ARMANDINO: Ahah


 

27.

 

LEONARDO: Giorgio, ciao

GIORGIO: Ciao, che ci fai qui?

LEONARDO: Passavo per caso

GIORGIO: Se stai cercando Ludovica è uscita poco fa

LEONARDO: Ah e dov'è andata?

GIORGIO: Non ho capito bene

LEONARDO: Ah

GIORGIO: Sì una di queste sue cose di meditazione, sai

LEONARDO: Un intensivo?

GIORGIO: Sì, qualcosa del genere ma quello che non capisco

LEONARDO: Cosa?

GIORGIO: Non lo so, c'è qualcosa di strano

LEONARDO: Pensi?

GIORGIO: Sì, di solito mi assilla settimane prima chiedendomi di partecipare

LEONARDO: E stavolta non l'ha fatto?

GIORGIO: No

LEONARDO: Forse ha capito che non ti interessa

GIORGIO: A meno che.. .

LEONARDO: A meno che?

GIORGIO: A meno che non voglia farmi ingelosire

LEONARDO: Ingelosire?

GIORGIO: Ah! Sapessi quanti me la invidiano, la mia Ludovica! Ma io non la lascio mica andare sai?

 


 

28.

 

CARLA: Gioia, scusa, ti disturbo?

GIOIA: Carla, dimmi

CARLA: Ha esagerato

GIOIA: Chi?

CARLA: Quel mostro

GIOIA: Addirittura

CARLA: Ah!

GIOIA: Carla,  senti, una mia amica è un'ottima terapeuta di coppia

CARLA: AH!

GIOIA: Vuoi che ti dia il suo numero?

CARLA: NO

GIOIA: Ehm

CARLA: Conosci piuttosto un buon avvocato?

GIOIA: Un buon avvocato?

CARLA: Sì, lo voglio scuoiare vivo

GIOIA: Ahi

CARLA: Sì sì

GIOIA: Conosci Lisetta?

CARLA: No

GIOIA: Ci parlo e ti faccio sapere, posso darle il tuo numero?

CARLA: Certo


 

29.

 

GIOIA: Lisetta, ciao, ti disturbo?

LISETTA: Gioia, no, assolutamente, che mi dici?

GIOIA: Tutto bene grazie e te?

LISETTA: Bene, ho appena concluso un buon caso, non ce la facevo più

GIOIA: Ecco, allora ti chiamo a fagiolo

LISETTA: Perché?

GIOIA: In due parole... Divorzio

LISETTA: Tu e Leonardo non siete sposati, non potete divorziare

GIOIA: E neanche lo vogliamo fare

LISETTA: Ah ah ah meno male

GIOIA: Due carissimi amici

LISETTA: Li conosco?

GIOIA: Lei si chiama Carla e lui Armando, detto Armandino

LISETTA: Piccolo di corporatura?

GIOIA: Beh, diciamo che non sfigurerebbe accanto ad un orso marsicano

LISETTA: Ah, ecco

GIOIA: Posso inviarti il suo numero?

LISETTA: Va bene, grazie

GIOIA: Grazie a te e....vedi se riesci a farli ragionare

LISETTA: Ci proverò

 

 

 


 

30.

 

ARMANDINO: Ciao Leonardo, ti disturbo?

LEONARDO: No, Armando, dimmi

ARMANDINO: Io non ce la faccio più

LEONARDO: A fare cosa?

ARMANDINO: Ecco, io ho voglia di...

LEONARDO: Di?

ARMANDINO: Non lo so, di farle i dispetti

LEONARDO: I dispetti?

ARMANDINO: Sì

LEONARDO: Perché?

ARMANDINO: Qualunque cosa faccia mi infastidisce

LEONARDO: Ma che stai dicendo?

ARMANDINO: Conosci un buon avvocato?

LEONARDO: Chiedo a Gioia

ARMANDINO: Grazie

LEONARDO: Ti faccio richiamare

 

 

 

 


 

31.

 

LEONARDO: Ciao

GIOIA: Come va?

LEONARDO: Sono appena stato da tuo padre, è convinto che Ludovica sia andata a fare un seminario di meditazione

GIOIA: Ah

LEONARDO: Sì, quindi abbiamo tempo per...

GIOIA: Certo

LEONARDO: Sperando di...

GIOIA: Eh!

LEONARDO: Ho sentito Armando

GIOIA: E io Carla

LEONARDO: Mi ha chiesto un avvocato

GIOIA: Ho dato il numero di Carla a Lisetta

LEONARDO: Vuoi provare a chiamare Silvia?

GIOIA: Va bene

LEONARDO: Io torno in officina

GIOIA: Puoi passare a fare la spesa?

LEONARDO: Mandami un messaggio con la lista

GIOIA: Va bene, sbrigati a tornare

LEONARDO: Non vedo l'ora

GIOIA: A dopo

 

 


 

32.

 

SILVIA: Gioia ciao

GIOIA: Ciao Silvia, ti disturbo?

SILVIA: No, mai

GIOIA: Come va?

SILVIA: Tutto bene e tu?

GIOIA: Bene, grazie

SILVIA: Quando organizziamo una cena?

GIOIA: Il prima possibile

SILVIA: Qualcosa ti cruccia?

GIOIA: Divorzio in vista

SILVIA: Tu e Leonardo non siete sposati

GIOIA: E non possiamo divorziare?

SILVIA: Tecnicamente no

GIOIA: Sì ma non è per noi

SILVIA: Meno male

GIOIA: Ricordi Carla e Armandino?

SILVIA: L'articolo IL?

GIOIA: Loro

SILVIA: E come potrei dimenticarli? 

GIOIA: Stanno divorziando

SILVIA: Ma sono uguali!

GIOIA: Fisicamente non direi proprio

SILVIA: Di carattere

GIOIA: Lo so… Ti mando il numero di Armandino?

SILVIA: Chi difende lei?

GIOIA: Forse Lisetta

SILVIA: Lo chiamo subito e cercheremo di farli ragionare

 

 

 

 


 

33.

 

LISETTA: Salve sono Lisetta Poët, mi ha dato il suo numero la sua amica Gioia

CARLA: Ah, certo, un attimo

LISETTA: Può parlare ora?

CARLA: Sì, grazie per la delicatezza

LISETTA: Vuole che ci incontriamo nel mio studio?

CARLA: Oh sì…io… sì

LISETTA: Benissimo, quando?

CARLA: Il prima possibile

LISETTA: Ha impegni particolari?

CARLA: Non saprei

LISETTA: Io la mattina sono spesso in Tribunale per cui sarebbe più comodo il pomeriggio o all’ora di pranzo

CARLA: Ecco sì, certo nel primo pomeriggio per me sarebbe ottimale

LISETTA: Perfetto, se vuole può passare domani alle quattordici e trenta oppure dobbiamo rimandare a tra due settimane

CARLA: Va benissimo domani

LISETTA: Bene, sa dov’è il mio studio?

CARLA: No

LISETTA: Le mando l’indirizzo

CARLA: Sì, grazie

LISETTA: Bene, a domani


 

34.

 

SILVIA: Salve, sono l’avvocata Silvia Sarmiza

ARMANDINO: Salve…

SILVIA: Mi ha dato il suo nome la nostra cara amica Gioia

ARMANDINO: Ah. Certo, non pensavo che avrebbe telefonato lei

SILVIA: Gioia è una carissima amica e noi ci siamo già incontrati

ARMANDINO: Sì, mi sembra di ricordare

SILVIA: Ho una buona memoria

ARMANDINO: Mi sembra un’ottima qualità… per la sua professione

SILVIA: È utile a volte

ARMANDINO: Bene

SILVIA: Non voglio farle perdere tempo

ARMANDINO: Possiamo vederci?

SILVIA: Sì, se vuole possiamo incontrarci nel pomeriggio di domani oppure tra tre settimane

ARMANDINO: Domani andrà benissimo

SILVIA: Bene. Alle sedici e trenta va bene?

ARMANDINO: Benissimo

SILVIA: Bene, a domani

ARMANDINO: Grazie


 

35.

 

ANDREA: Giannino, hai un’aria trionfante

GIANNINO: Non hai idea!

ANDREA: Le è piaciuta la pianta?

GIANNINO: Piaciuta?

ANDREA: No?

GIANNINO: Ah che cretino sono stato

ANDREA: Davvero?

GIANNINO: Ma sì non avevo capito niente

ANDREA: Uhm

GIANNINO: Mi ha detto che si era sentita trascurata

ANDREA: Ma davvero?

GIANNINO: Sì e pensa che mi ha anche detto che aveva la sensazione che non l’amassi più

ANDREA: Ma dai?

GIANNINO: Eh! IO non amare più LEI???

ANDREA: Follia

GIANNINO: Pura!

ANDREA: E adesso?

GIANNINO: Ah, che cretino che cretino!

ANDREA: A volte la gentilezza, eh?

GIANNINO: Eh, che può fare!

ANDREA: Beh, dai sono contento

GIANNINO: Ah quasi quasi le propongo di andare alle terme uno di questi giorni

ANDREA: Eh, vedi un po’

GIANNINO: Ma davvero pensi che dovrei ri-corteggiarla?

ANDREA: Non dovresti mai smettere di corteggiare la donna che ami, se non corteggi lei con chi fai il galante? Con una che neanche conosci?

GIANNINO: Già, non ci avevo mai pensato


 

36.

 

LUDOVICA: Hai mandato Leonardo da tuo padre?

GIOIA: No

LUDOVICA: No?

GIOIA: C’è andato contro la mia volontà

LUDOVICA: Davvero?

GIOIA: Sì

LUDOVICA: E?

GIOIA: E mi ha detto che Papà è convinto che tu sia da qualche parte per un seminario di meditazione

LUDOVICA: Non è così

GIOIA: Beh, è un vantaggio

LUDOVICA: Per cosa?

GIOIA: Hai tempo per pensare

LUDOVICA: Ne ho avuto fin troppo

GIOIA: Leonardo dice che Papà è innamoratissimo di te

LUDOVICA: Ah sì?

GIOIA: Sì

LUDOVICA: Che bugiardo!

GIOIA: Ecco la cioccolata

LUDOVICA: Con doppia panna

GIOIA: Con doppia panna


 

37.

 

SILVIA: Ciao Lisetta, come stai?

LISETTA: Ciao Silvia, che piacere?

SILVIA: Hai tempo per un cappuccino?

LISETTA: Sempre con te

SILVIA: A che ora?

LISETTA: Prima di cena o dopo?

SILVIA: Dopo?

LISETTA: Perfetto

SILVIA: Passo io?

LISETTA: Uhm no ho la casa sottosopra, che ne dici di vederci al solito bar?

SILVIA: Uhm no, oggi è chiuso

LISETTA: Ah sì?

SILVIA: Sì, ha cambiato orario da un paio di settimane ma un paio di mie amiche hanno aperto una libreria tisanoteca, ti mando l’indirizzo

LISETTA: Perfetto

SILVIA: A dopo

LISETTA: Ah, hai ricevuto telefonate da Gioia?

SILVIA: Sì, per Carla e Armandino

LISETTA: Li conosci?

SILVIA: Sì, ne parliamo dopo, dovrei difendere Armandino

LISETTA: E io Carla

 

 


 

38.

 

LEONARDO: Che giornata!

ANDREA: Ciao Leonardo ma che è successo?

LEONARDO: Mia suocera

ANDREA: Eh

LEONARDO: Beh pare che abbia deciso di lasciare mio suocero

ANDREA: Giorgione?

LEONARDO: Già

ANDREA: Ma sono una coppia affiatatissima

LEONARDO: A quanto pare no

ANDREA: Oh santa pace

LEONARDO: E come se non bastasse

ANDREA: Che altro c’è?

LEONARDO: Giorgione non ha la minima idea di quello che gli sta accadendo

ANDREA: Cioè?

LEONARDO: Ludovica è venuta da noi e lui è convinto che lei sia andata a fare un seminario

ANDREA: E questa mi sembra una buona notizia

LEONARDO: Perché?

ANDREA: Avrete più tempo per farli ragionare

LEONARDO: Far ragionare mia suocera è una utopia irrealizzabile

ANDREA: Esistono anche le utopie realizzabili?

LEONARDO: Pare di sì

ANDREA: Ah sì?

LEONARDO: Gioia dice che esistono le utopie concrete e le utopie futuribili e un sacco di altri tipi di utopie che non ricordo

ANDREA: Certo che siete proprio particolari voi due

LEONARDO: Lo prendo come un complimento?

ANDREA: A me sembra un dato di fatto… incontrovertibile

LEONARDO: Vabbè, che altro è successo?

ANDREA: Niente di preoccupante.


 

38.

 

CARLA: Gioia, carissima

GIOIA: Ciao Carla

CARLA: Ti disturbo?

GIOIA: No ma vado un po’ di fretta

CARLA: Ah se vuoi ti richiamo dopo

GIOIA: Se non è una cosa lunga, dimmi

CARLA: Ho sentito la tua amica

GIOIA: Lisetta?

CARLA: Sì

GIOIA: E?

CARLA: E niente, si è dichiarata disponibile

GIOIA: E tu?

CARLA: Pensi che sia brava?

GIOIA: Oh lo è, molto

CARLA: Bene, allora penso che

GIOIA: Stai tranquilla, ora però ti devo proprio lasciare, un abbraccio

CARLA: Grazie

GIOIA: Di niente, figurati


 

39.

 

ARMANDINO: Ciao Leonardo, ti disturbo?

LEONARDO: No, figurati ma vado un po’ di fretta

ARMANDINO: Ah beh, se vuoi ti richiamo

LEONARDO: Se non è una cosa lunga non c’è problema

ARMANDINO: Ah, ecco, io

LEONARDO: Hai fatto pace con Carla?

ARMANDINO: No, ho sentito quell’amica di Gioia

LEONARDO: Silvia?

ARMANDINO: Ecco sì

LEONARDO: Benissimo

ARMANDINO: Ma è brava?

LEONARDO: Sì, molto

ARMANDINO: Una donna per difendere un uomo… non sarà un po’ prevenuta?

LEONARDO: Oh no, è davvero bravissima, vai tranquillo e poi potrebbe anche giocare a tuo favore, no?

ARMANDINO: Beh non ci avevo pensato

LEONARDO: Ora ti saluto

ARMANDINO: Grazie

LEONARDO: Figurati, e non ti preoccupare


 

40.

 

LUDOVICA: Che succede?

GIOIA: Ma niente

LUDOVICA: Come sta Lisetta?

GIOIA: Sempre combattiva

LUDOVICA: Mi è sempre stata simpatica

GIOIA: Lo è, a suo modo

LUDOVICA: Ha un bel senso dell’umorismo

GIOIA: Non potrebbe svolgere la professione forense se non ce l’avesse, immagino

LUDOVICA: Civilista o penalista? Non ricordo

GIOIA: Civilista e specializzata in divorzi, puoi immaginare

LUDOVICA: Già, forse dovrò contattarla anche io allora?

GIOIA: Mamma, senti, sei sicura di quello che vuoi fare?

LUDOVICA: Gioia, beh, penso che siamo arrivati ad un punto di non ritorno

GIOIA: Mi dici che è successo?

LUDOVICA: L’ultima in ordine cronologico?

GIOIA: Per esempio

LUDOVICA: Mi aveva promesso che saremmo andati alle terme la scorsa settimana e invece…

GIOIA: E invece ha aiutato Leonardo in officina

LUDOVICA: Non è vero: è andato a fare una passeggiata con quel suo amico antipatico

GIOIA: Oh sì che è vero

LUDOVICA: E perché mi avrebbe mentito?

GIOIA: Perché Leonardo gliel’ha chiesto all’ultimo minuto e tu ti saresti arrabbiata perché non deve fare sforzi e quello e quell’altro, lo tratti come se fosse un bambino

LUDOVICA: Non è vero

GIOIA: Ha la pressione alta, va bene, ma è sempre un uomo, lo stesso che ti è sempre stato accanto in tutti i momenti importanti della tua, e della nostra, vita, no?

LUDOVICA: Mi stai facendo la paternale?

GIOIA: Eventualmente la maternale

LUDOVICA: Quella potrei farla io a te

GIOIA: No, tu potresti farmi la nonnale

LUDOVICA: Gioia, non ho capito

GIOIA: Oh sì che hai capito, benissimo

LUDOVICA: Non mi dire?

GIOIA: Non sappiamo ancora se sia maschio o femmina

LUDOVICA: E tuo padre lo sa?

GIOIA: No ma potrebbe averne avuto sentore, lo sai com’è

LUDOVICA: Io non so che dire

GIOIA: E io invece sì…. qui sei e sarai sempre la benvenuta ma l’uomo che sta ancora cercando di corteggiarti, e un giorno mi spiegherai come hai fatto a farti corteggiare tutta la vita, ti sta aspettando a casa e ci sono tante cose belle che fa per te di continuo e di cui tu non hai nemmeno la più pallida idea


 

41.

 

SILVIA: Eccomi, scusa il ritardo

LISETTA: Siamo arrivate insieme, praticamente

SILVIA: Che ci prendiamo di goloso?

LISETTA: Io un bello yogurt con cereali croccanti

SILVIA: E io una super coppa di frutta biodinamica

LISETTA: Tisana?

SILVIA: Sì ma per quello sei tu l’esperta

LISETTA: Io prenderò zenzero e finocchio

SILVIA: Uhm… che ne dici di cannella e anice stellato?

LISETTA: Mi sembra un’ottima scelta

SILVIA: Bene, allora che mi dici?

LISETTA: Uh, alla fine tutto bene, quando organizziamo quel famoso week-end lungo?

SILVIA: Quando vuoi ma

LISETTA: Sì, prima vediamo di capire perché gli amici di Gioia e Leo chiedono il nostro aiuto

SILVIA: Già, sai perché si separano?

LISETTA: A dire il vero no e tu?

SILVIA: Li ho conosciuti tempo fa

LISETTA: Ah ecco, forse anche io ma ad una festa e non so nemmeno se abbiamo parlato

SILVIA: Io li ricordo perfettamente

LISETTA: Ah sì?

SILVIA: Sì, due ossessivi compulsivi, perfezionisti fino allo spasimo

LISETTA: Oh no

SILVIA: Sì e sono uguali, due gocce d’acqua

LISETTA: Dovrò dare una sistemata allo studio, allora


 

42.

 

GIOIA: Leo, puoi venire?

LEONARDO: In autostop?

GIOIA: Perché in autostop?

LEONARDO: Hai tu la Ford

GIOIA: Io?

LEONARDO: Sì, le chiavi sono nello svuota tasche

GIOIA: Ah

LEONARDO: Piuttosto, potresti prepararmi degli asciugamani?

GIOIA: Asciugamani?

LEONARDO: Sì per l’officina

GIOIA: Ah pensavo volessi andare alle terme

LEONARDO: Non sarebbe una cattiva idea

GIOIA: Ma non è controindicato?

LEONARDO: Non lo so

GIOIA: Mi pare che negli ultimi mesi non sia indicato

LEONARDO: Forse anche nel primo trimestre

GIOIA: Mah

LEONARDO: Tua madre è ancora lì?

GIOIA: No ma ho dovuto raccontarle che Pa’ è venuto ad aiutarti

LEONARDO: Non me lo perdonerà mai

GIOIA: Ma sì, lei non glielo dirà di certo

LEONARDO: Dici?

GIOIA. Sì


 

43.

 

GIORGIO: Il seminario non era interessante?

LUDOVICA: Non ci sono andata più

GIORGIO: Perché?

LUDOVICA: Perché sono andata a trovare Gioia

GIORGIO: Ah

LUDOVICA: Già

GIORGIO: Leonardo invece è venuto qui

LUDOVICA: Ah sì?

GIORGIO: Sì, ho la sensazione che abbia voglia di trascorrere più tempo con me, forse Gioia lo sta un po’, non so, sai com’è fatta? Magari a volte è un po’ brusca nei modi

LUDOVICA: Dillo a me

GIORGIO: Eh beh

LUDOVICA: Cos’hai in mano?

GIORGIO: Ah l’hai notata finalmente!

LUDOVICA: Cos’è?

GIORGIO: Oh è uno splendido esemplare di Rhapsody in Blue

LUDOVICA: (la canticchia)

GIORGIO: L’ho cercata un po’ ma ne è valsa la pena

LUDOVICA: È la a nostra canzone

GIORGIO: Sì, ti piace?

LUDOVICA: Molto

GIORGIO: Ah ah lo sapevo che ti sarebbe piaciuta

LUDOVICA: Andiamo a cena fuori stasera?

GIORGIO: Ma non posso mangiare niente

LUDOVICA: Magari per una volta facciamo un’eccezione

44.

 

ANDREA: Che faccia

LEONARDO: Che giornata dirai

ANDREA: Ti do una buona notizia

LEONARDO: Ecco, mi servirebbe proprio

ANDREA: La giornata è quasi finita

LEONARDO: Mai dire mai

ANDREA: Che è successo?

LEONARDO: Sono andato a Roma

ANDREA: E già questo…

LEONARDO: Mentre ero imbottigliato nel traffico mi ha chiamato Gioia

ANDREA: Perché?

LEONARDO: Perché mia suocera era lì

ANDREA: A casa vostra?

LEONARDO: Eh

ANDREA: E che c’è di strano?

LEONARDO: Che voleva rimanerci a tempo indeterminato

ANDREA: In che senso?

LEONARDO: Nel senso che voleva divorziare dal marito

ANDREA: Ma se è un pezzo di pane!

LEONARDO: Eh e Gioia le ha dovuto confessare che era venuto ad aiutarmi

ANDREA: Temi che la possa prendere male?

LEONARDO: Non lo so, comunque

ANDREA: Vabbè ma alla fine?

LEONARDO: Alla fine… io sono andato da Giorgio mentre Gioia era con Ludovica

ANDREA: E come stava?

LEONARDO: Ah lui non aveva subodorato niente

ANDREA: Meno male

LEONARDO: Ma aveva una faccia triste che non ti dico

ANDREA: Quindi aveva capito?

LEONARDO: Non lo so, lui ha fatto finta di non aver capito niente

ANDREA: Tu gli hai creduto?

LEONARDO: Aveva uno sguardo… smarrito

ANDREA: Ma perché?

LEONARDO: Vuoi sapere come la penso?

ANDREA: Certo

LEONARDO: Secondo me mia suocera si stava annoiando

ANDREA: E per questo voleva divorziare?

LEONARDO: Non la capirò mai

ANDREA: Sei il genero!

LEONARDO: E che c’entra?

ANDREA: Hai mai sentito parlare delle suocere?

LEONARDO: Vabbè ma Ludovica è una persona speciale

ANDREA: Sì sì, è la madre di tua moglie

LEONARDO: Non siamo sposati

ANDREA: Eh ma la suocera è suocera comunque

LEONARDO: Dici?

ANDREA: Eh già

LEONARDO: Vabbè, a che punto siamo con lo Sparviero?


 

45.

 

LISETTA: Pronto?

CARLA: Salve, spero di non disturbare sono Carla, l’amica di Gioia

LISETTA: Ah sì certo

CARLA: Ci siamo sentite prima

LISETTA: Sì…

CARLA: All’incirca 132 minuti primi fa

LISETTA: 132 minuti?

CARLA: Primi, sì

LISETTA: Ah perché i secondi

CARLA: I minuti secondi non li ho conteggiati, no in effetti

LISETTA: Eh beh…

CARLA: Lo so avrei dovuto, forse…

LISETTA: Non si preoccupi, mi dica

CARLA: Ecco, potremmo incontrarci?

LISETTA: Certo, dovremmo

CARLA: No, perché, sa

LISETTA: Mi faccia capire, è successo qualcosa dall’ultima volta che ci siamo sentite?

CARLA: No, guardi, io non so se vi sia un rimedio

LISETTA: Oh bene, state cambiando idea?

CARLA: Assolutamente no

LISETTA: E allora?

CARLA: No, dico affinché non accada mai più

LISETTA: Le chiedo scusa, la debbo richiamare tra…la debbo richiamare

CARLA: Va bene, certo, scusi


 

46.

 

ANDREA: Lupus in fabula

SPARVIERO: Buona gente!

LEONARDO: Che si dice?

ANDREA: Stavamo giusto parlando del tuo lavoro

SPARVIERO: Oh bene bene, corpo di mille balene, quando scelgo un artigiano io, so bene quello che faccio

LEONARDO: Grazie, troppo buono

ANDREA: Ecco qua, sta venendo una meraviglia

SPARVIERO: Deve essere solido

LEONARDO: Un figurone

ANDREA: Ecco, guarda qua, guarda che linee

SPARVIERO: Belle belle, me le debbono invidiare tutti, voglio che la gente che passa pensi ‘che bello’, ci tengo

LEONARDO: E anche noi

ANDREA: Fossero tutti così i clienti

SPARVIERO: Eh beh

LEONARDO: Eh sì molti vogliono solo risparmiare

ANDREA: Oppure fare qualcosa che hanno già tutti gli altri

SPARVIERO: No, io voglio una cosa fatta ad arte. Pago ma voglio il lavoro fatto come si deve.

LEONARDO: E noi siamo contenti

ANDREA: Un po’ di creatività nel lavoro

SPARVIERO: Dev’essere un pezzo unico, mica una di quelle cose così, che si trovano già preconfezionate

LEONARDO: Anche le lavorazioni industriali sono belle ma l’artigianato è tutta un’altra cosa, ci vuole mestiere, saper comprendere le esigenze

ANDREA: Saperle realizzare

SPARVIERO: Avanti tutta!

 

 


 

47.

 

GIOIA: Leonardo dove sei?

LEONARDO: In officina

GIOIA: Quando torni?

LEONARDO: Non lo so sta andando via or ora un cliente

GIOIA: Chi è?

LEONARDO: Eh certo

GIOIA: Non puoi parlare?

LEONARDO: Beh

GIOIA: No?

LEONARDO: No

GIOIA: Mi richiami tra un po’?

LEONARDO: Sì

GIOIA: Comunque

LEONARDO: Dimmi

GIOIA: Potresti passare a prendere il pane?

LEONARDO: Al forno, certo

GIOIA: E una tortina?

LEONARDO: Da Marinello?

GIOIA: Sìììì

LEONARDO: Va bene, a dopo

 


 

48.

 

SILVIA: Pronto?

ARMANDINO: Salve, spero di non disturbare sono Armandino, Armando, l’amico di Leonardo e Gioia

SILVIA: Lo so, ho memorizzato il suo numero

ARMANDINO: Ah bene

SILVIA: Mi dica

ARMANDINO: Ci siamo sentiti prima

SILVIA: Lo so, ho registrato l’orario della telefonata

ARMANDINO: Sì, all’incirca 134 minuti primi fa

SILVIA: Minuto più minuto meno

ARMANDINO: Sì, non ho calcolato i minuti secondi

SILVIA: Eh beh

ARMANDINO: Lo so avrei dovuto, forse…

SILVIA: Non si preoccupi, mi dica

ARMANDINO: Ecco, potremmo incontrarci?

SILVIA: Certo, dovremmo

ARMANDINO: No, perché, sa

SILVIA: Mi faccia capire, è successo qualcosa dall’ultima volta che ci siamo sentiti?

ARMANDINO: No, guardi, io non so se vi sia un rimedio

SILVIA: Oh bene, state cambiando idea?

ARMANDINO: Assolutamente no

SILVIA: E allora?

ARMANDINO: No, dico affinché non accada mai più

SILVIA: Le chiedo scusa, la debbo richiamare tra…la debbo richiamare

ARMANDINO: Va bene, certo, scusi

49.

 

LUDOVICA: Tesoro ciao

GIOIA: Mamma ciao

LUDOVICA: Cucciolotta senti è urgente?

GIOIA: Volevo chiederti di passare

LUDOVICA: Adesso?

GIOIA: Eh

LUDOVICA: Non posso

GIOIA: Perché?

LUDOVICA: Ho un impegno

GIOIA: Un impegno?

LUDOVICA: Sì devo andare a cena fuori

GIOIA: E papà?

LUDOVICA: E viene con me

GIOIA: In che senso?

LUDOVICA: Nel senso che andiamo a cena fuori, che c’è di strano?

GIOIA: Ma

LUDOVICA: Senti, è urgente?

GIOIA: Ma perché che stai facendo?

LUDOVICA: Mi sto truccando

GIOIA: Truccando?

LUDOVICA: Sì e pettinando

GIOIA: Pensi che indosserai quel vestito?

LUDOVICA: Sì

GIOIA: Ti voglio bene


 

50.

 

LISETTA: Quanti sono 132 minuti primi?

SILVIA: E 134?

LISETTA: Poco più di due ore, comunque

SILVIA: Sì, due ore, venti e qualcosa

LISETTA: Sono uguali

SILVIA: Te lo stavo dicendo

LISETTA: Ma possibile che io non li ricordi?

SILVIA: No, secondo me se li hai incontrati una volta non puoi dimenticarli

LISETTA: Forse ho rimosso

SILVIA: Più probabile

LISETTA: Dobbiamo tutelarci

SILVIA: Ovviamente

LISETTA: E come?

SILVIA: Dobbiamo elaborare una strategia molto precisa

LISETTA: E attenerci scrupolosamente

SILVIA: Scrivendo i dettagli

LISETTA: Io proporrei la registrazione di tutti gli incontri

SILVIA: E delle telefonate

LISETTA: L’archiviazione di messaggi e altre forme di comunicazione

SILVIA: Senza margine d’errore

LISETTA: Già

SILVIA: Adesso godiamoci queste gustosissime paste

LISETTA: Proprio buone

SILVIA: Già


 

51.

 

ANDREA: Che personaggio

LEONARDO: A me è simpatico

ANDREA: Sembra un pirata

LEONARDO: Lo è

ANDREA: Dici?

LEONARDO: A suo modo, sì

ANDREA: E come parla

LEONARDO: Sembra originario di Mompracem

ANDREA: Ma esiste davvero?

LEONARDO: Lo Sparviero?

ANDREA: No, Mompracem

LEONARDO: Non lo so

ANDREA: Non lo sai?

LEONARDO: E va bene

ANDREA: Ahah lo sapevo

LEONARDO: Sì ci piace Salgari

ANDREA: Non avevo alcun dubbio

LEONARDO: Siamo così prevedibili io e Gioia?

ANDREA: No, anzi, però

LEONARDO: Va bene va bene

ANDREA: Insomma Mompracem esiste?

LEONARDO: Da quello che dice Gioia forse sì, o comunque forse è esistita

ANDREA: Cioè?

LEONARDO: Potrebbe essere scomparsa, era presente su carte nautiche antiche

ANDREA: E come fa un’isola a scomparire?

LEONARDO: Non lo so, qualche fenomeno geologico, un maremoto, che ne so? Magari era un’isola di coralli

ANDREA: Mah, hai le pinze a scatto vicine a te?

LEONARDO: Sì, tieni

ANDREA: Grazie


 

52.

 

LUDOVICA: Bello quel fiore all’occhiello

GIORGIO: Sei uno splendore

LUDOVICA: Trovi?

GIORGIO: Oh sì ma

LUDOVICA: Cosa?

GIORGIO: Niente

LUDOVICA: Dimmi

GIORGIO: Sei talmente bella da togliere il fiato

LUDOVICA: E allora?

GIORGIO: Ascoltiamo un po’ di musica prima di uscire?

LUDOVICA: Siamo in ritardo

GIORGIO: Hai prenotato?

LUDOVICA: Sì

GIORGIO: Ah beh

LUDOVICA: Hai messo la nostra canzone

GIORGIO: Mi concedi questo ballo?

LUDOVICA: Con molto piacere

 


 

53.

 

LEONARDO: Marinello che hai preparato di gustoso oggi?

MARINELLO: Il parrozzo

LEONARDO: Il parrozzo?

MARINELLO: Sì, appena glassato

LEONARDO: Uhm che squisitezza

MARINELLO: Ho ritrovato la ricetta originale di una carissima zia abruzzese

LEONARDO: Ecco, queste sono cose buone e giuste

MARINELLO: Come va con la nuova officina?

LEONARDO: Abbiamo appena iniziato

MARINELLO: Ah a proposito

LEONARDO: Cosa?

MARINELLO: Un mio amico o meglio un amico

LEONARDO: Non mi fare la genealogia

MARINELLO: No, vabbè, è architetto, gli servirebbe un lavoro a regola d’arte

LEONARDO: Dagli il mio numero

MARINELLO: Già fatto

LEONARDO: Grazie

LEONARDO: Come si chiama?

MARINELLO: Odoacre

LEONARDO: Odoacre di nome o di cognome?

MARINELLO: Di nome, il cognome non lo ricordo

LEONARDO: Grazie

MARINELLO: Figurati, Gioia?

LEONARDO: Tutto bene, grazie


 

54.

 

LUDOVICA: Pronto?

GIOIA: Ciao Mamma

LUDOVICA: Tesoro, che succede?

GIOIA: Niente, avevo voglia di sentirti

LUDOVICA: Ah

GIOIA: Che cos’è questa musica?

LUDOVICA: Quale?

GIOIA: Non è la vostra canzone?

LUDOVICA: Ehm

GIOIA: Senti dove pensate di andare a cena?

LUDOVICA: Al ristorante

GIOIA: Sì ma quale?

LUDOVICA: Perché?

GIOIA: Non lo so, mi sembrerebbe carino se venissimo anche noi, che ne dici?

LUDOVICA: NO!

GIOIA: No?

LUDOVICA: No, non mi dire che hai avuto un pensiero così carino….

GIOIA: Vero? È che Papà non mangia mai fuori e allora ho pensato che sarebbe stato carino stare tutti insieme

LUDOVICA: Ne hai parlato con Leonardo?

GIOIA: No

LUDOVICA: Ecco, magari sarebbe il caso di accennarglielo

GIOIA: Dici?

LUDOVICA: Sì, comunque noi adesso stavamo proprio per uscire, sai

GIOIA: Lo chiamo subito e ti faccio sapere…

55.

 

ANDREA: Ciao Giannino

GIANNINO: Andrea, come mai al bar?

ANDREA: Avevo voglia di un aperitivo

GIANNINO: Un prosecco?

ANDREA: Che hanno qui?

GIANNINO: Valdobbiadene

ANDREA: Perfetto, tu che prendi?

GIANNINO: No, offro io, non ti si vede mai da queste parti

ANDREA: Ma dai

GIANNINO: Siediti, arrivo

ANDREA: Grazie

GIANNINO: Eccomi, allora, che succede?

ANDREA: Tutto bene

GIANNINO: Certo che quest’anno non vuole smetterla di piovere

ANDREA: No, infatti

GIANNINO: Triste?

ANDREA: Avevo soltanto bisogno di un po’ di svago

GIANNINO: Hai fatto bene, due chiacchiere da bar sono sempre l’ideale per distendere i nervi

ANDREA: Infatti, che si dice?

GIANNINO: Mah, pare che quest’anno sia l’anno dei divorzi

ANDREA: Davvero?

GIANNINO: Sì

ANDREA: Lo dice anche Leonardo

GIANNINO: E allora dev’essere vero


 

56.

 

LISETTA: Pronto?

CARLA: Salve sono

LISETTA: Ah sì, aspettavo la sua chiamata

CARLA: Bene, può parlare?

LISETTA: Sì, un attimo

CARLA: Mi dica lei

LISETTA: Possiamo darci del tu?

CARLA: Non c’è problema

LISETTA: Ah benissimo

CARLA: Dimmi

LISETTA: Ecco, io vorrei sapere in che modo evitare che accada nuovamente

CARLA: Vorrei prima di tutto capire se vi è un’emergenza di violenza in corso

LISETTA: Me ne sta combinando di tutti i colori

CARLA: Ad esempio?

LISETTA: Ad esempio?

CARLA: Sì

LISETTA: Ha portato Dolly al parco con il mio guinzaglio

CARLA: Ah, beh, è molto…

LISETTA: Diseducativo, è una crudeltà mentale

CARLA: E cos’altro?

LISETTA: Ha spostato tutti i barattoli nella dispensa

CARLA: Quindi vi state facendo i dispetti, ho capito bene?

LISETTA: LUI LUI!

CARLA: Dovremmo vederci. Va bene dopodomani alle 15?

LISETTA: Sì, certo

57.

 

GIOIA: Ciao

LEONARDO: Sto tornando

GIOIA: Senti ho chiamato i Miei

LEONARDO: E?

GIOIA: C’era la loro canzone in sottofondo

LEONARDO: Che carini

GIOIA: Sì, hanno fatto pace

LEONARDO: E?

GIOIA: E andranno a cena fuori stasera

LEONARDO: Dove?

GIOIA: Ecco, appunto, siccome Papà non mangia mai niente, avevo pensato che potremmo andare anche noi

LEONARDO: Dove?

GIOIA: Al ristorante

LEONARDO: E perché?

GIOIA: Con loro

LEONARDO: Con loro?

GIOIA: Sì, non ti sembra una buona idea?

LEONARDO: Pessima

GIOIA: No, guarda uno dei motivi per cui sono innamorata di te sono le tue capacità diplomatiche

LEONARDO: E io per le tue

GIOIA: E perché?

LEONARDO: Ma li vuoi lasciare un po’ tranquilli? Lasciali stare nella loro tenerezza

GIOIA: Hanno tutta la vita per farsi tenerezze, e se si annoiassero? Meglio se andiamo anche noi

LEONARDO: Perché dovrebbero annoiarsi?

GIOIA: Perché Mamma è fatta così, quando ha i suoi momenti di grande entusiasmo poi bisogna arginarne l’imminente tristezza annoiata

LEONARDO: Questo è vero

GIOIA: Allora?

LEONARDO: Andiamo a vivacizzare la serata di Ludovica e Giorgio

GIOIA: Benissimo

 


 

58.

 

SILVIA: Salve sono

ARMANDINO: Sì, aspettavo la sua chiamata

SILVIA: Può parlare?

ARMANDINO: Un attimo

SILVIA: Bene

ARMANDINO: Ecco, grazie per aver chiamato

SILVIA: Che succede?

ARMANDINO: Ecco, possiamo darci del tu?

SILVIA: Certo, non c’è problema

ARMANDINO: Io non ce la faccio più

SILVIA: Beh, ora bisogna mantenere la calma

ARMANDINO: Eh ma…

SILVIA: Che è successo?

ARMANDINO: Ha messo i panni cremisi con i rosso pompeiano

SILVIA: Ah e si sono scoloriti?

ARMANDINO: Non è quello il punto

SILVIA: Non lo è?

ARMANDINO: No, certo che no e poi ha disposto tutti i dischi in ordine…sparso

SILVIA: Sparso?

ARMANDINO: Sì, avevamo trascorso ore piacevolissime nel disporli tutti quanti in ordine cronologico di esecuzione e lei li ha messi tutti in ordine alfabetico, la banalità del male

SILVIA: La situazione è molto delicata, mi rendo conto

ARMANDINO: Già

SILVIA: Potremmo prendere appuntamento dopodomani alle 15?

ARMANDINO: Va benissimo, grazie

59.

 

ODOACRE: Pronto, sono l’Architetto Odoacre Erulo

LEONARDO: Salve, aspettavo la sua chiamata

ODOACRE: Benissimo

LEONARDO: Come posso aiutarla?

ODOACRE: Ecco, avrei un progettino da realizzare

LEONARDO: Se vuole inviarmelo posso intanto farle un preventivo

ODOACRE: Sì, certo ma

LEONARDO: Mi dica

ODOACRE: Ecco vede, è un lavoro un po’ delicato

LEONARDO: In che senso?

ODOACRE: Nel senso che è per due persone a me molto care che

LEONARDO: Che?

ODOACRE: Che si stanno separando

LEONARDO: Non si preoccupi, sarò molto discreto

ODOACRE: Dovrebbe oltretutto essere molto puntuale, essere lì all’ora convenuta

LEONARDO: Non c’è problema

ODOACRE: Bene, le mando uno schizzo

LEONARDO: L’aspetto

 


 

60.

 

GIORGIO: Chi era?

LUDOVICA: Gioia

GIORGIO: Che vuole quella rompiscatole di papà?

LUDOVICA: L’hai detto

GIORGIO: Cosa?

LUDOVICA: Rompere le scatole

GIORGIO: Spiegati meglio

LUDOVICA: Vuole venire a cena con noi con tutta la truppa

GIORGIO: Ah ah

LUDOVICA: Ti viene da ridere?

GIORGIO: Ti ricordi quando entrava tutta sul mio avambraccio?

LUDOVICA: Aveva un tempismo!

GIORGIO: Le è rimasto l’istinto

LUDOVICA: Già

GIORGIO: Mi concedi un altro ballo?

LUDOVICA: Con molto piacere

 


 

61.

 

LISETTA: Ciao

SILVIA: Ciao Lisetta

LISETTA: Novità?

SILVIA: Uhm e tu?

LISETTA: Ho sentito Carla

SILVIA: E io Armandino

LISETTA: Che ne pensi?

SILVIA: Per me avrebbero bisogno di un consulente di coppia

LISETTA: Sì, l’ho pensato anche io

SILVIA: Ma?

LISETTA: Ma ho la sensazione che siano arrivati ad un punto di non ritorno

SILVIA: Dici?

LISETTA: Si stanno scannando su dettagli

SILVIA: Ma quello è il loro carattere

LISETTA: Dici?

SILVIA: Sì

LISETTA: Quindi?

SILVIA: Quindi io proporrei loro in primis di incontrare Gaia

LISETTA: Gaia?

SILVIA: Sì

LISETTA: La chiami tu?

SILVIA: Va bene


 

62.

 

GIOIA: Mamma?

LUDOVICA: Sì?

GIOIA: Ho sentito Leonardo

LUDOVICA: Ah! E?

GIOIA: E pensa che sia una splendida idea

LUDOVICA: Davvero?

GIOIA: Sì, non ti sembra fantastico?

LUDOVICA: Una congiura

GIOIA: Una congiura?

LUDOVICA: Che congiura?

GIOIA: Hai detto congiura!

LUDOVICA: Fortuna tesoro, ho detto fortuna

GIOIA: Ah mi sembrava

LUDOVICA: No no

GIOIA: Dove ci vediamo?

LUDOVICA: Devo chiamare il ristorante e ampliare la prenotazione

GIOIA: Ottima idea, ci vediamo lì direttamente?

LUDOVICA: Sì

GIOIA: Dove hai prenotato?

LUDOVICA: Indovina

GIOIA: All’Osteria?

LUDOVICA: Sì

GIOIA: Ci vediamo lì

LUDOVICA: A dopo


 

63.

 

GIOIA: Chi era?

LEONARDO: L’architetto Odoacre Erulo

GIOIA: Che nome altisonante

LEONARDO: Arcaico

GIOIA: Nuovo?

LEONARDO: Sì, me l’ha mandato Marinello

GIOIA: Gentile

LEONARDO: Molto

GIOIA: E?

LEONARDO: Dice di avermi inviato uno schizzo per un lavoro molto delicato

GIOIA: Devi guardarlo subito?

LEONARDO: Vorrei mandargli il preventivo tra oggi e domani

GIOIA: Sbrigati però

LEONARDO: Faccio in un attimo

GIOIA: Cos’è?

LEONARDO: Cancelli, scale e grate direi

GIOIA: A che servono?

LEONARDO: A quanto pare a dividere uno spazio per persone che si stanno separando

GIOIA: Accipicchia

LEONARDO: Mi ha detto che sono due persone a cui tiene molto

GIOIA: Dai, sbrigati che ci aspettano

LEONARDO: Faccio in un attimo


 

64.

 

SILVIA: Gaia ciao, come stai?

GAIA: Silvia, ciao, come mai a quest’ora?

SILVIA: Sono ancora a studio

GAIA: Caspitina, come mai?

SILVIA: Eh un po’ di lavoro

GAIA: Beh, finché c’è lavoro tutto bene, dai

SILVIA: Sì, figurati

GAIA: Dimmi

SILVIA: Io e Lisetta avremmo tra le mani una coppia che vuole separarsi

GAIA: Ah

SILVIA: Sì e secondo me sbagliano

GAIA: Davvero?

SILVIA: Sì, una coppia perfetta

GAIA: Non esistono le coppie perfette

SILVIA: Oh ma loro lo sono

GAIA: Sento una nota di ironia

SILVIA: Due ossessivi compulsivi che litigano sul rosso cremisi o pompeiano

GAIA: AhSILVIA: Ecco

GAIA: Vuoi che li incontri?

SILVIA: Sì, penso che sarebbe il caso

GAIA: Fammi sapere quando

SILVIA: Grazie

GAIA: Grazie a te

 


 

65.

 

GIANNINO: Andrea, ancora qui?

ANDREA: Un aperitivo prima di cena

GIANNINO: Ah beh

ANDREA: Che prendi?

GIANNINO: Una tisana grazie

ANDREA: Con che?

GIANNINO: Zenzero e cannella

ANDREA: Benissimo, io invece proverò ibisco e anice

GIANNINO: Abbinamento insolito

ANDREA: Già

GIANNINO: Mi sa che l’effetto della pianta è un po’ svanito

ANDREA: Ahia

GIANNINO: Già

ANDREA: Hai provato con un libro?

GIANNINO: Un libro?

ANDREA: Sì, perché no?

GIANNINO: E se non le piacesse?

ANDREA: Già

GIANNINO: Dovrei prenderlo leggero

ANDREA: E non aerodinamico

GIANNINO: Già

ANDREA: Che ne dici di proporle di andare a teatro o al cinema?

GIANNINO: A vedere che?

ANDREA: Questo fallo decidere a lei


 

66.

 

LUDOVICA: Buonasera

LEONARDO: Ludovica sei uno splendore

GIOIA: Papà che bel fiore

GIORGIO: Ah niente, un piccolo dettaglio

LUDOVICA: Beh, sarà il caso di ordinare

LEONARDO: Sì, mi sembra una buona idea

GIOIA: Ho una fame

GIORGIO: Eh ma ci nascondi qualcosa?

LUDOVICA: Non nasconde niente, cosa dovrebbe nascondere?

LEONARDO: Se n’è accorto

GIOIA: Non sappiamo ancora se sarà maschio o femmina

GIORGIO: Gioia!

LUDOVICA: Oh tesoro

LEONARDO: Beh, comunque non mi pare il caso di lasciarla o lasciarlo digiuno

GIOIA: Già

GIORGIO: Hai lo stesso incarnato di tua madre quando era incinta di te, una bellezza luminosa

LUDOVICA: Ricordi il mio incarnato quando ero incinta di Gioia?

LEONARDO: Bruschetta con l’aglio?

GIOIA: Sì, tanto aglio

GIORGIO: Aglio?

LUDOVICA: Tu detesti l’aglio

LEONARDO: A me piace tanto

GIOIA: Ne mangio a bizzeffe

GIORGIO: Ah questa è bella


 

67.

 

SILVIA: Ciao Lisetta

LISETTA: Ciao Silvia

SILVIA: Ho sentito Gaia

LISETTA: Benissimo

SILVIA: Che pensi di fare?

LISETTA: Direi di incontrarli separatamente e poi proporre un incontro con lei

SILVIA: Se lo accetteranno

LISETTA: Diciamo che è una prassi

SILVIA: Sì mi sembra una buona idea

LISETTA: Un passaggio necessario

SILVIA: Una formalità

LISETTA: Già

SILVIA: Benissimo

LISETTA: Ti mando un messaggio quando sarò con Carla

SILVIA: E io quando sarò con Armandino

LISETTA: Un abbraccio

SILVIA: Ciao

 

 


 

68.

 

GIORGIO: Non me l’aspettavo proprio

LUDOVICA: Ah beh

GIORGIO: Tu lo sapevi?

LUDOVICA: Io?

GIORGIO: Lo sapevi già?

LUDOVICA: No

GIORGIO: Lo sapevi!

LUDOVICA: Più che altro le si legge in volto

GIORGIO: Questo è vero

LUDOVICA: Ha una luminosità di vita

GIORGIO: Sì ma hai visto che occhiaie

LUDOVICA: Un po’ di stanchezza

GIORGIO: Già, dovremo affrettarci a preparare i corredini

LUDOVICA: Non sappiamo ancora se

GIORGIO: Se va tutto bene?

LUDOVICA: Eh!

GIORGIO: Hai ragione

LUDOVICA: Adesso godiamoci la serata

GIORGIO: E la notizia

LUDOVICA: Già

 

 


 

69.

 

LEONARDO: Li avremo disturbati abbastanza?

GIOIA: Papà era estatico

LEONARDO: Tuo padre è un uomo particolare

GIOIA: Lo è

LEONARDO: Pensi che sarò un buon padre?

GIOIA: Tu?

LEONARDO: Sì

GIOIA: Sì

LEONARDO: Come Giorgio per te?

GIOIA: No

LEONARDO: Cioè?

GIOIA: Cioè sarai diverso e sarai un padre meraviglioso

LEONARDO: Ne sei certa?

GIOIA: Sì

LEONARDO: Pensi che possa sentire quello che dico?

GIOIA: Forse le vibrazioni

LEONARDO: Birirbiribiribiribiribu

GIOIA: Che stai facendo?

LEONARDO: Kid’s talking

 

 


 

70.

 

SILVIA: Eccoci qui

ARMANDINO: Salve

SILVIA: Si sieda, prego

ARMANDINO: Grazie

SILVIA: Se vuole possiamo darci del tu

ARMANDINO: Ah bene, mi sembrava che ci fossimo già incontrati

SILVIA: Sì, da Gioia e Leonardo

ARMANDINO: Ah, ha un’ottima memoria

SILVIA: Sì, è piuttosto utile nel mio lavoro

ARMANDINO: Ecco io e Carla, mia moglie

SILVIA: State attraversando un periodo difficile mi par di capire

ARMANDINO: Ma io dico, come si può? Come?

SILVIA: Fare cosa?

ARMANDINO: Mi fa i dispetti, in continuazione

SILVIA: E tu?

ARMANDINO: Io rispondo al fuoco, quando necessario

SILVIA: Ecco

ARMANDINO: Ah ma

SILVIA: Bene, questo però lo dovrete spiegare alla consulente di coppia

ARMANDINO: La consulente di coppia?

SILVIA: Sì, una nuova formalità, che peraltro velocizza molto il processo

ARMANDINO: Cioè?

SILVIA: Se non ci sono problemi, fisserei io l’appuntamento, va bene?

ARMANDINO: Ma che cos’è?

SILVIA: Te l’ho detto, una pura formalità, intanto le mando un messaggio e vediamo cosa mi risponde

ARMANDINO: Ma io volevo giocare l’effetto sorpresa

SILVIA: Ecco mi dice che andrebbe bene dopodomani

ARMANDINO: Dopodomani?

SILVIA: Sì. Quale effetto sorpresa?

ARMANDINO: Farle arrivare la lettera dall’avvocato così

SILVIA: Devo deluderti su questo punto

ARMANDINO: Cioè?

SILVIA: Sono venuta casualmente a sapere che tua moglie ha avuto la tua medesima idea

ARMANDINO: AH!

SILVIA: Detto tra noi, sarebbe meglio far finta di niente fino al giorno dell’incontro con la consulente di coppia

ARMANDINO: Certo, va bene, cercherò di limitare al minimo indispensabile le comunicazioni

SILVIA: Bene, allora a dopodomani

 


 

71.

 

MARINELLO: Buongiorno

LEONARDO: Buongiorno

MARINELLO: Che posso fare per te?

LEONARDO: Hai i cornetti?

MARINELLO: Pronti

LEONARDO: Ecco, quelli grazie

MARINELLO: Te li incarto?

LEONARDO: Sì per favore

MARINELLO: Ecco qua

LEONARDO: Ho sentito il tuo amico Odoacre Erulo

MARINELLO: Amico… è un cliente

LEONARDO: Gli ho mandato il preventivo

MARINELLO: Trattalo bene che è un architetto famoso nel suo ambiente

LEONARDO: Mi ha detto che deve fare un lavoro discreto

MARINELLO: Ma per chi?

LEONARDO: Dice due persone che gli stanno a cuore e che si stanno separando

MARINELLO: Non mi dire!

LEONARDO: Pensi di conoscerli?

MARINELLO: Il nome te l’ha detto?

LEONARDO: No

MARINELLO: Beh, quando ne sai di più fammelo sapere, non vorrei immaginare cose che non stanno né in cielo né in terra

LEONARDO: Va bene, ora vado

MARINELLO: Vai vai che il mattino ha l’oro in bocca


 

72.

 

CARLA: Buongiorno

LISETTA: Eccoci qui

CARLA: Sì, io

LISETTA: Possiamo darci del tu?

CARLA: Sì, certo

LISETTA: Ho idea che ci siamo già conosciute da Gioia

CARLA: Probabile, ottima memoria

LISETTA: Discreta, quel che è necessario per il mio mestiere

CARLA: Dev’essere complicato

LISETTA: Ogni lavoro lo è

CARLA: Certo

LISETTA: Comunque, tornando a noi, che succede?

CARLA: Io e mio marito, Armandino siamo arrivati al punto di farci i dispetti

LISETTA: Di che tipo?

CARLA: Mah, l’altro giorno ha portato Dolly al parco

LISETTA: Chi è Dolly?

CARLA: La cana

LISETTA: Cana?

CARLA: Sì, cagna è lesivo dei diritti di genere

LISETTA: Dei cani?

CARLA: Sì e delle cane, per l’appunto

LISETTA: Uhm e cosa le ha fatto?

CARLA: Ce l’ha portata col mio guinzaglio, blu oltremare

LISETTA: Mentre immagino che il suo sia rosso?

CARLA: Giammai, tu non hai cani vero?

LISETTA: No, li farei soffrire, avrei troppo poco tempo da dedicar loro

CARLA: No, beh, è una grande responsabilità

LISETTA: Parlavamo del colore del guinzaglio mi pare e di quello che ha fatto suo marito a…

CARLA: Dolly

LISETTA: Dolly, appunto

CARLA: L’ha portata al parco col mio guinzaglio, blu oltremare, anziché col suo che è blu di Prussia, forse potresti sottovalutare la gravità di questo gesto: è altamente diseducativo, ce l’ha detto l’insegnante

LISETTA: L’insegnante?

CARLA: Sì adesso l’addestratore di cani è demodé, si va a scuola tutti e tre, e si impara a comprendere il linguaggio noi umani canino e i cani quello umano

LISETTA: Debbo avvertirti che è di prassi adesso, e tra l’altro riduce moltissimo i tempi procedurali, l’incontro preventivo con un consulente di coppia

CARLA: Ma io speravo nell’effetto sorpresa

LISETTA: Già ma, per caso, sono venuta a sapere che tuo marito ha contattato un legale di sua fiducia

CARLA: Ah

LISETTA: Sto mandando un messaggio alla consulente di coppia, andrebbe bene dopodomani?

CARLA: Sì, certo

LISETTA: Detto tra noi, sarebbe meglio far finta di niente fino all’incontro con la consulente di coppia

 


 

73.

 

GIANNINO: Buongiorno

ANDREA: Buongiorno a te

SPARVIERO: Buona gente!

GIANNINO: Oh guarda un po’

ANDREA: Qual buon vento?

SPARVIERO: Cerco Leonardo, c’è?

GIANNINO: È molto ricercato ultimamente

ANDREA: Sta arrivando

SPARVIERO: Avrà da fare con Gioia

GIANNINO: Di certo con lei non si annoia

ANDREA: Deve fare un lavoro in gran segreto per un architetto o un ingegnere

SPARVIERO: Odoacre Erulo?

GIANNINO: Che nome!

ANDREA: Non m’ha detto il nome, dice che è una cosa delicata

SPARVIERO: È lui sicuro

GIANNINO: Ma chi è?

ANDREA: Perché?

SPARVIERO: C’è una coppia di botanici appassionati d’arte che sono suoi clienti, amici carissimi

GIANNINO: Botanici appassionati d’arte, però

ANDREA: E?

SPARVIERO: E hanno un mondo tutto loro, ogni volta che cercano un artigiano richiedono la massima riservatezza e discrezione

GIANNINO: Vezzi altolocati

ANDREA: Roba da intellettuali

SPARVIERO: Ma sì, sono brave persone, un po’ eccentrici, tutto qua

74.

 

CARLA: Hai fatto colazione?

ARMANDINO: Buongiorno

CARLA: Buongiorno

ARMANDINO: Dormito bene?

CARLA: Io dormo sempre bene dopo aver svolto i miei esercizi

ARMANDINO: Certo, anche io

CARLA: Hai già fatto colazione?

ARMANDINO: No, ho un appuntamento da Verdure Felici per colazione

CARLA: Ah bene

ARMANDINO: Con Theo

CARLA: Theo da solo?

ARMANDINO: Sì

CARLA: Ah

ARMANDINO: Non hanno litigato

CARLA: Ma?

ARMANDINO: È andato in Svizzera per alcuni affari urgenti e Theo aveva già vari impegni per cui non sono potuti andare insieme

CARLA: Ah ecco

ARMANDINO: Bene, allora io vado

CARLA: Sì, certo

ARMANDINO: È il tuo turno per la passeggiata mattutina con Dolly ma se vuoi posso portarla con me

CARLA: No no ho già pianificato il mio percorso ginnico

ARMANDINO: Bene allora buona giornata

CARLA: Buona giornata

75.

 

GIANNINO: Oh eccolo qua

ANDREA: È arrivato?

SPARVIERO: Buongiorno

LEONARDO: Oh quale onore, buongiorno, gradite un cornettino?

GIANNINO: Senti che profumo

ANDREA: Dove li hai presi?

SPARVIERO: Da Marinello, sicuro, quell’odore di burro d’alpeggio lo senti solo nei cornetti di Marinello

LEONARDO: Inconfondibili

GIANNINO: Senti che buoni

ANDREA: Una fragranza spettacolare

SPARVIERO: E poi non ti lasciano in bocca quel sapore di roba chimica

LEONARDO: Eh, Marinello sa lavorare

GIANNINO: Sì ha il gusto per quello che fa

ANDREA: Senti che è ‘sta crema

SPARVIERO: Come quella che faceva mia nonna, sapori antichi

LEONARDO: Oggi devo andare a Roma

GIANNINO: E allora mangia un altro cornetto

ANDREA: C’è stato il blocco del traffico per due giorni sai che ingorghi!

SPARVIERO: Devi andare dai botanici?

LEONARDO: I botanici?

GIANNINO: Poesia pura

ANDREA: E poi sono croccanti non ti si appiccicano ai denti

SPARVIERO: Se sono clienti di Odoacre Erulo che hanno richiesto massima riservatezza sono sicuramente una coppia di botanici appassionati d’arte

LEONARDO: Ah! Ce l’hanno per vizio?

SPARVIERO: Per vezzo


 

76.

 

THEO: Buongiorno

ARMANDINO: Theo che piacere vederti

THEO: Hai una faccia…

ARMANDINO: Sono distrutto

THEO: Che succede?

ARMANDINO: Stiamo divorziando

THEO: Ma dai!

ARMANDINO: Non ci credi?

THEO: Non ho detto che non ci credo, soltanto penso che siate una coppia molto affiatata, tutto qua

ARMANDINO: Lo pensavo anche io ma…

THEO: Vogliamo ordinare qualcosa intanto?

ARMANDINO: Sì ma offro io

THEO: Non se ne parla neanche

ARMANDINO: Altrimenti non ordino nemmeno

THEO: Va bene dai

ARMANDINO: Che prendi?

THEO: Uhm io direi tisana al rabarbaro e tartellette con marmellata di uva spina

ARMANDINO: Io prenderò un caffè verde con macedonia di stagione e una pastina di mandorle

THEO: Ottimo

ARMANDINO: Tu piuttosto?

THEO: Tutto bene ma non abbiamo tantissimo tempo per vederci per cui siamo sempre l’uno accanto all’altro con l’energia ed il pensiero, più che altro

ARMANDINO: Capisco

THEO: A volte è difficile capire le… dinamiche interne alle coppie

ARMANDINO: Già

77.

 

LUDOVICA: Buongiorno

GIORGIO: Che radiosa visione

LUDOVICA: Ti ho portato la colazione

GIORGIO: Iniziare la giornata insieme a te è sempre meraviglioso ma con una bella colazione a letto è delizioso

LUDOVICA: Ti ho preparato anche la spremuta

GIORGIO: Vita mia

LUDOVICA: Stavo pensando…

GIORGIO: I toast con la marmellata di rose che bontà

LUDOVICA: Uhm sì, è venuta proprio bene

GIORGIO: Mi dicevi che stavi pensando qualcosa

LUDOVICA: Sì

GIORGIO: Cosa?

LUDOVICA: E se andassimo qualche giorno in Toscana?

GIORGIO: In Toscana?

LUDOVICA: Sì, per fare quel tour dei giardini botanici di cui mi parlavi, sai?

GIORGIO: Oh ma sarebbe meraviglioso

LUDOVICA: O in un altro posto che vorresti vedere

GIORGIO: Ecco avrei proprio una gran voglia di visitarne uno, nello specifico

LUDOVICA: Bene, soltanto vorrei evitare lunghe traversate in automobile

GIORGIO: Tranquilla

LUDOVICA: Beh, vado a preparare le valigie?

GIORGIO: Che impeto!

LUDOVICA: Dai che tra un po’ ci toccherà essere nonni e addio fughe romantiche!

GIORGIO: Hai ragione

78.

 

LEONARDO: Architetto salve sono

ODOACRE: Sì salve salve

LEONARDO: Leonardo

ODOACRE: Ho memorizzato il suo numero

LEONARDO: Ecco, scusi se la disturbo ma le vorrei chiedere

ODOACRE: Ora sto guidando ma tra poco sarò da lei, c’è?

LEONARDO: Sì, certo

ODOACRE: Bene, guardi tra una mezz’oretta dovrei essere in officina

LEONARDO: Ah benissimo, l’aspetto allora

ODOACRE: Guardi, potrebbe essere necessario che lei venga con me dai miei clienti

LEONARDO: Se debbo svolgere il lavoro necessariamente

ODOACRE: Ah e perché?

LEONARDO: Devo prendere le misure

ODOACRE: Ma gliele ho date

LEONARDO: Sì ma lei è un architetto e io un artigiano

ODOACRE: Quindi?

LEONARDO: Quindi io non pretendo di saper progettare un edificio ma se debbo fare un lavoro voglio essere certo di aver preso le misure, diciamo così, da artigiano e non da architetto

ODOACRE: Ma perché, scusi?

LEONARDO: Perché potrebbe esserle sfuggito qualcosa che ai fini delle sue misurazioni è ininfluente ma non ai fini delle mie esigenze di lavorazione

ODOACRE: Marinello mi aveva detto che lei è un artigiano molto scrupoloso ma…

LEONARDO: Grazie

ODOACRE: Bene, allora a tra poco


 

79.

 

LILLY: Leo, tesoro

LEONARDO: Mamma!

LILLY: Come stai?

LEONARDO: Bene, grazie, Papà?

LILLY: È qui con me, ci vuoi parlare?

LEONARDO: Sì

LILLY: Vuole parlare con te

SIMONE: Ciao Leo, tutto bene?

LEONARDO: Sì

SIMONE: Ti ripasso Mamma

LILLY: Che stai facendo di bello?

LEONARDO: Quello che faccio di solito, lavoro

LILLY: Ah già

LEONARDO: Voi?

LILLY: Siamo appena tornati da casa di Genny

LEONARDO: Ma non era emigrata all’estero?

LILLY: Oh sì

LEONARDO: Dove?

LILLY: A Tenerife

LEONARDO: A?

LILLY: Tenerife, ha divorziato dal terzo marito e ha preso un sabbatico per recuperare un po’ di energie positive

LEONARDO: E siete appena tornati da casa sua?

LILLY: Sì è stato molto divertente, ha una bella casetta sai?

SIMONE: Sì ma niente di che, giusto giusto per lei

LILLY: Non brontolare sempre

SIMONE: Ho dovuto dormire sull’amaca!

LILLY: Beh, insomma

LEONARDO: Volete venire stasera?

LILLY: Sì tesoro, a cena, abbiamo il frigo e la dispensa vuoti e siamo troppo stanchi per andare a fare la spesa

LEONARDO: Ah, certo, il frigo vuoto

SIMONE: Ma no, è perché abbiamo voglia di vedervi e io ho fatto un sogno sai?

LILLY: Ma dai

LEONARDO: Cosa?

SIMONE: Ho sognato che Gioia è incinta. Lo è?

LILLY: Simone dai!

LEONARDO: Sì

SIMONE: Te l’avevo detto io

LILLY: Oh allora abbiamo fatto bene a tornare, ci vediamo stasera

LEONARDO: A stasera


 

80.

 

SILVIA: Eccoci

LISETTA: Siamo arrivate

GAIA: Carissime, vi aspettavo

SILVIA: Sei in splendida forma

LISETTA: Dicci la verità, hai iniziato una nuova dieta

GAIA: No, ho cominciato a studiare percussione corporea e musica circolare

SILVIA: Cos’è?

LISETTA: Qualcosa che fa bene all’umore a quanto pare

GAIA: Già, è una tecnica di musica d’insieme, molto divertente, basata sulle percussioni e sulla circolarità delle onde sonore, se volete posso invitarvi al prossimo incontro dimostrativo

SILVIA: Volentieri

LISETTA: Se ha questi effetti sulla linea sicuramente verremo!

GAIA: Allora, parlatemi di questi due clienti

SILVIA: Due nevrotici

LISETTA: Ossessivi

GAIA: Ah

SILVIA: Hanno lo stesso carattere

LISETTA: Chi si somiglia si piglia

GAIA: Mi pare che non si siano prendendo più di tanto

SILVIA: Stanno litigando sul rosso cremisi e pompeiano

LISETTA: O sulla tonalità di blu del guinzaglio del cane

GAIA: Ahi

SILVIA: Cana

LISETTA: Ah già per la parità di genere

GAIA: Forse la percussione corporea potrebbe esserci di aiuto. Mi sembra che abbiano bisogno di sfogarsi, di qualcosa di catartico insomma

SILVIA: Sì

LISETTA: Tentar non nuoce

GAIA: Benissimo


 

81.

 

LEONARDO: Gioia

GIOIA: Ciao Leo, che succede?

LEONARDO: Perché?

GIOIA: Hai una voce!

LEONARDO: Che voce?

GIOIA: Non è che devi andare a Roma?

LEONARDO: Sì ma

GIOIA: Ah ecco

LEONARDO: Sai chi mi ha chiamato?

GIOIA: No, chi?

LEONARDO: Lilly e Simone

GIOIA: I carissimi suoceri

LEONARDO: Nonché miei amatissimi genitori

GIOIA: Già e?

LEONARDO: E sono appena tornati

GIOIA: Da dove?

LEONARDO: Da casa di Genny

GIOIA: Che abita all’Infernetto se non sbaglio

LEONARDO: Sbagli

GIOIA: Ah sì?

LEONARDO: Sì abita a Tenerife

GIOIA: A Tenerife?

LEONARDO: Pare che stia smaltendo i postumi

GIOIA: Di una sbornia colossale?

LEONARDO: Del terzo divorzio

GIOIA: Ah ecco

LEONARDO: Non è finita qui

GIOIA: No

LEONARDO: No

GIOIA: Che altro c’è?

LEONARDO: Hanno il frigo e la dispensa vuoti

GIOIA: Ah e vogliono mangiare al ristorante?

LEONARDO: No, si sono autoinvitati a cena

GIOIA: Come? Cosa? In che senso?

LEONARDO: Sono quasi arrivato, ci sentiamo dopo

GIOIA: No, non ci sentiamo dopo!


 

82.

 

THEO: Beh, forse è bene che te lo dica

ARMANDINO: Cosa?

THEO: Non ci vediamo più tanto perché

ARMANDINO: Perché?

THEO: Perché Rinaldo ha sentito il bisogno di famiglia

ARMANDINO: E la vostra non era abbastanza famiglia per lui?

THEO: No

ARMANDINO: Cioè?

THEO: Cioè, dopo quindici anni di convivenza e cinque di matrimonio ha avuto una crisi identitaria

ARMANDINO: Scusa ma non ti capisco

THEO: Si è scoperto etero come te lo devo dire?

ARMANDINO: In che senso?

THEO: Ah chiedilo a lui

ARMANDINO: Cioè dopo vent’anni ha deciso di cambiare orientamento sessuale? Ma si può?

THEO: Evidentemente

ARMANDINO: E?

THEO: E niente, mi ha tradito con una donna più giovane di me che adesso pare sia incinta

ARMANDINO: Oh santa pace

THEO: Hai rovesciato la tisana sul tavolo

ARMANDINO: Scusa sono mortificato ma che vuol dire, non capisco…

THEO: Un’inversione di tendenza

ARMANDINO: Ma è stato un tradimento, diciamo così, passeggero? Così tanto per il gusto della trasgressione?

THEO: No

ARMANDINO: No

THEO: Dice di essersi innamorato

ARMANDINO: E tu come stai?

THEO: Tu che dici?

ARMANDINO: Male

THEO: Già


 

83.

 

LILLY: Uff che stanchezza

SIMONE: Già, giusto il tempo di una doccetta

LILLY: Ma che dici…

SIMONE: Pensi che sia il caso di portare una bottiglia di spumante questa sera?

LILLY: Per brindare?

SIMONE: Beh, insomma

LILLY: Comunque devo farti i complimenti per il tuo sesto senso

SIMONE: Grazie

LILLY: La cosa però mi preoccupa

SIMONE: Sarai la nonna più giovanile che esista

LILLY: Sì ma stiamo invecchiando e le nostre prospettive di vita, sai…

SIMONE: Hai già voglia di ripartire?

LILLY: Un viaggetto piccolo

SIMONE: Che ne dici del Texas

LILLY: No, hanno delle leggi assurde

SIMONE: Già, dovremo pensarci un po’

LILLY: Programmare qualcosa di carino

SIMONE: Hai in mente qualcosa?

LILLY: Mah potremmo

SIMONE: Cosa?

LILLY: Andare a trovare Carmine

SIMONE: E dove abita adesso?

LILLY: A Johannesburg

SIMONE: In Sud Africa?

LILLY: Sì

SIMONE: Ma dobbiamo fare le vaccinazioni?


 

84.

 

ODOACRE: Carissimi

MARCELLO: Architetto

AUGUSTA: È lui l’artigiano?

LEONARDO: Piacere

ODOACRE: Sì, è lui

MARCELLO: Mi raccomando

AUGUSTA: La discrezione prima di tutto

LEONARDO: Certo, l’architetto mi ha già informato

ODOACRE: Ha necessità di controllare alcune misurazioni

MARCELLO: Bene, è indice di accortezza

AUGUSTA: E mestiere

LEONARDO: Grazie

ODOACRE: Certo certo

MARCELLO: Bene, faccio strada

AUGUSTA: Ecco, vede, qui, proprio qui

LEONARDO: Sì?

ODOACRE: Il tombino

MARCELLO: Ecco, questo dovrebbe essere chiuso con una graticciola

AUGUSTA: Ma qui, vede, dovrebbe creare una struttura adatta alla nostra aquilegia barbaricina

LEONARDO: Ma non è una pianta in via di estinzione?

ODOACRE: Ecco

MARCELLO: Esatto!

AUGUSTA: L’Università di Sassari ce ne ha affidati due esemplari

LEONARDO: Un grande onore

ODOACRE: Non sapevo che fosse un appassionato di piante

MARCELLO: Mai sottovalutare un artigiano

AUGUSTA: Pertanto lei capirà che ci serve la massima cura

LEONARDO: E per questo seguirò scrupolosamente il progetto dell’architetto ma avrei bisogno di riprendere alcune misure


 

85.

 

GIANNINO: Ciao

ANDREA: Ciao

GIANNINO: Leonardo?

ANDREA: È andato a prendere le misure con un architetto

GIANNINO: Ah beh

ANDREA: Che faccia mogia

GIANNINO: Lasciamo perdere

ANDREA: Che succede?

GIANNINO: Non le sta mai bene niente

ANDREA: Ma non avevate fatto pace?

GIANNINO: Sì ma adesso si è arrabbiata di nuovo

ANDREA: E

GIANNINO: E niente

ANDREA: Non è che si è messa a dieta?

GIANNINO: Sì, come lo sai

ANDREA: E tu?

GIANNINO: Io no

ANDREA: E hai mangiato davanti a lei qualcosa?

GIANNINO: Giusto un bignè con la crema

ANDREA: Ah e le piacciono?

GIANNINO: A chi non piacciono i bignè con la crema?

ANDREA: E?

GIANNINO: Una bomba al cioccolato

ANDREA: Nient’altro?

GIANNINO: Mah una pizza col salame piccante e boh..

ANDREA: Prova ad invitarla in un ristorante vegetariano

GIANNINO: Dici?

ANDREA: Sì oppure in uno di quei posti dove si mangia sempre la frutta e la verdura

GIANNINO: Posso provarci…

ANDREA: Fammi sapere


 

86.

 

THEO: Comunque troveremo il modo

ARMANDINO: Uh guarda! Riccardo, ciao

RICCARDO: Armandino ciao, chi è il tuo amico?

THEO: Theo, piacere

ARMANDINO: Lui è Riccardo

RICCARDO: Piacere

THEO: Vuoi prendere una tisana con noi?

ARMANDINO: Io sono quasi in ritardo

RICCARDO: Molto volentieri

THEO: Cosa gradiresti?

ARMANDINO: Hai sentito Carla ultimamente?

RICCARDO: Carla?

THEO: La sua sposina

ARMANDINO: Sì, la conosce bene… sono amici da molto tempo

RICCARDO: Certo che la conosco. Non nelle ultime… settantadue ore

THEO: Sono indeciso se sia il caso o meno di prendere un dolcetto

ARMANDINO: E che ti ha detto?

RICCARDO: Niente, non lo so, un dolcetto, sì anche io ne prenderò uno

THEO: Lievitato o no?

ARMANDINO: Beh, io devo proprio andare

RICCARDO: Ciao e saluta Carla quando la vedi

THEO: Ciao Armandino, rimango io a far compagnia al tuo amico, non ti preoccupare

 


 

87.

 

LISETTA: Buongiorno

CARLA: Buongiorno

SILVIA: Buongiorno

ARMANDINO: Buongiorno

GAIA: Buongiorno

LISETTA: La mia assistita…

CARLA: Carla

SILVIA: Il mio assistito…

ARMANDINO: Armandino

GAIA: Io sono Gaia

LISETTA: Sì, lei è una consulente di coppia

CARLA: Certo anche se…

SILVIA: Che ci aiuterà a cercare una soluzione alternativa prima di adire a vie legali

ARMANDINO: Capisco anche se…

GAIA: Bene, direi che, se siete d’accordo

LISETTA: Io suggerisco caldamente di sì..

CARLA: Ah bene

SILVIA: Io consiglio fortemente di sì…

ARMANDINO: Bene bene

GAIA: Allora, inizieremo un piccolo percorso di rilassamento e introspezione ma senza le avvocate

LISETTA: Perfetto, se non ci sono obiezioni

CARLA: No, beh…

SILVIA: È la prassi, niente di cui preoccuparsi

ARMANDINO: Beh, sì certo

GAIA: Benissimo

88.

 

SPARVIERO: Buongiorno

ANDREA: Oh guarda chi si vede

GIANNINO: Se sono d’incomodo…

SPARVIERO: No, figurati, sto cercando Leonardo

ANDREA: Non c’è, sta lavorando con un architetto

GIANNINO: È andato a prendere delle misure

SPARVIERO: ‘Sti architetti moderni neanche i progetti sanno fare

ANDREA: No è sempre stato così

GIANNINO: Mai fidarsi delle misure prese da un architetto o da un ingegnere

SPARVIERO: Ah sì

ANDREA: Sì devi sempre andare a riprenderle

GIANNINO: C’è sempre qualche magagna e poi se la prendono con te

SPARVIERO: Con tutti questi programmi moderni

ANDREA: No, è storia antica

GIANNINO: Ad ognuno il suo mestiere

SPARVIERO: Su questo non ci piove

ANDREA: Comunque dovrebbe tornare tra poco

GIANNINO: Anche se con gli architetti non si sa mai

SPARVIERO: Caffettino?

ANDREA: Meglio un orzo, ne ho già presi tre

GIANNINO: Sì, io un cappuccino lo prenderei volentieri

 


 

89.

 

ODOACRE: Certo che non è da tutti conoscere le specie rare delle piante

LEONARDO: Mai sottovalutare un artigiano

ODOACRE: Questo è vero

LEONARDO: Reminiscenze di una gita

ODOACRE: Ah ecco

LEONARDO: Comunque sono due persone molto particolari

ODOACRE: Sì, sono persone molto care

LEONARDO: Sarò molto discreto

ODOACRE: Nulla da eccepire su questo

LEONARDO: Per il preventivo

ODOACRE: Ci sono modifiche rispetto a quello precedente?

LEONARDO: No ma

ODOACRE: L’anticipo?

LEONARDO: Se fosse possibile

ODOACRE: Come mai?

LEONARDO: Perché di solito si fa così

ODOACRE: Certo

LEONARDO: Bene

 


 

90.

 

THEO: Conosci Carla e Armandino da molto?

RICCARDO: Carla da una vita, Armandino da quando è entrato nella sua esistenza

THEO: Ah

RICCARDO: E tu?

THEO: Conosco Armandino da molto tempo…era già fidanzato con Carla

RICCARDO: E come mai non ci siamo mai incontrati?

THEO: Forse non era il momento adatto

RICCARDO: È sempre il momento adatto per certi incontri

THEO: Mah

RICCARDO: Sai che si stanno separando?

THEO: Si separeranno mai?

RICCARDO: Sembrano fatti l’uno per l’altra?

THEO: Un po’ sì anche se…

RICCARDO: Se?

THEO: Non si può mai dire… o almeno adesso la penso così

RICCARDO: Come mai?

THEO: Mah, diciamo che sto uscendo da una delusione amorosa

RICCARDO: Ah

THEO: Sì

RICCARDO: Una… donna?

THEO: In un certo senso

RICCARDO: Cioè?

THEO: Una donna ha fatto cambiare orientamento al mio…ex

RICCARDO: Ah benissimo

THEO: No, un disastro

RICCARDO: Certo che un cambiamento così… innaturale

THEO: Ha detto che aveva voglia di crearsi una famiglia, ma perché noi cosa eravamo?

RICCARDO: Assurdo. Certi uomini meritano soltanto di stare con le donne

THEO: Tu sei sposato, fidanzato?

RICCARDO: No, sono uscito da una delusione amorosa… il mio ex mi ha tradito ma non con una donna per lo meno

THEO: Oh ma lui non mi ha tradito, ha avuto l’accortezza di parlarmene prima di…

RICCARDO: Vedi che non sarebbe stato il momento adatto. Hai impegni per pranzo?

THEO: No

 

 

 

 

 


 

91.

 

LEONARDO: Ciao Gioia

GIOIA: Ciao amore, hai finito con l’architetto?

LEONARDO: Sì, sto tornando in paese se questa città non mi catturerà tra i suoi tentacoli

GIOIA: Ah

LEONARDO: Hai sentito Carla e Armandino per caso?

GIOIA: No

LEONARDO: Silvia?

GIOIA: No

LEONARDO: Lisetta?

GIOIA: No

LEONARDO: Ah

GIOIA: Com’è andata?

LEONARDO: Bene, sono simpatici tutto sommato

GIOIA: C’è qualcosa che devi dirmi?

LEONARDO: Scusa?

GIOIA: Non devi scusarti per avere due genitori un po’… distratti

LEONARDO: Molto diplomatica…


 

92.

 

MARINELLO: Architetto buondì

ODOACRE: Carissimo Marinello

MARINELLO: Com’è andata?

ODOACRE: Ah quel Leonardo è molto pignolo

MARINELLO: Pignolo?

ODOACRE: Sì, ha voluto riprendere le misure di persona

MARINELLO: Beh, ad ognuno il suo mestiere

ODOACRE: Sì ma

MARINELLO: Anche io se chiedo alla collaboratrice di decorarmi una torta devo consultarmi con lei prima di preparare la torta

ODOACRE: Ah sì?

MARINELLO: Beh sì

ODOACRE: Mah

MARINELLO: Comunque sono sicuro che farà un bel lavoro

ODOACRE: E questo è l’importante

MARINELLO: Bene bene

ODOACRE: Cosa sono quelle delizie lì?

MARINELLO: Che occhio! Una mia nuova creazione

ODOACRE: E proviamola

 


 

93.

 

GAIA: Allora, io direi di iniziare con un bel respiro

CARLA: Ah sì

ARMANDINO: Certo

GAIA: Bene, inspiriamo le energie positive, espiriamo la negatività

CARLA: Piuttosto difficile direi

ARMANDINO: Già

GAIA: Uhm, qual è il problema?

CARLA: Mi fa i dispetti

ARMANDINO: IO?

GAIA: Dispetti di che tipo?

CARLA: Ah di qualunque tipo

ARMANDINO: Da quale pulpito!

GAIA: Andiamo con ordine

CARLA: Io non penso che tutto questo sia utile

ARMANDINO: Ah per me…

GAIA: Vi amate?

CARLA: Noi?

ARMANDINO: Cioè, io e lei?

GAIA: Sì

CARLA: Ecco…

ARMANDINO: Veramente…

GAIA: Quando vi siete conosciuti?

CARLA: Oh si può dire che siamo cresciuti

ARMANDINO: Insieme

GAIA: Mi pare dunque il caso di fare almeno un tentativo, siete feriti è evidente, la convivenza a volte può essere molto complicata anche se due persone si amano alla follia. Proviamo ad intraprendere un percorso, un cammino, a passo lento o veloce, sarete voi, saremo noi, a deciderlo, va bene?

CARLA: ….

ARMANDINO: ….

GAIA: Chi tace acconsente. Riproviamo a respirare.

 


 

94.

 

LEONARDO: Oh buongiorno

ANDREA: Ciao

GIANNINO: Eccoti

SPARVIERO: Ciao Leonardo

LEONARDO: Che giornata

ANDREA: Com’è andata?

GIANNINO: Gli architetti sono proprio una gran seccatura

SPARVIERO: Uh e quanto si fanno pagare!

LEONARDO: Magari fosse stato solo l’architetto

ANDREA: Perché?

GIANNINO: Che è successo?

SPARVIERO: Che t’hanno fatto?

LEONARDO: I miei

ANDREA: È successo qualcosa?

GIANNINO: Stanno bene?

SPARVIERO: Sono tornati?

LEONARDO: Sì sì sono tornati e come pensierino dalle vacanze si sono autoinvitati a cena perché hanno detto di essere stanchi e di non aver avuto tempo di fare la spesa

ANDREA: Immagino Gioia

GIANNINO: S’è arrabbiata?

SPARVIERO: Ahia

LEONARDO: Beh

ANDREA: Ma acquistare la cena in rosticceria no?

GIANNINO: Eh infatti

SPARVIERO: Io non volevo dirlo ma

LEONARDO: Ma scherzi? Hanno anche detto che da tempo non mangiavano un buon pasto preparato in casa e adesso figurati se Gioia non se la prenderà con me, già ha gli ormoni tutti sfasati

ANDREA: Certo

GIANNINO: È un bel problema

SPARVIERO: Se neanche ristorante, catering e rosticceria vanno bene…


 

95.

 

GIOIA: Mamma

LUDOVICA: Tesoro che c’è?

GIOIA: I suoceri

LUDOVICA: Ah argomento spinoso

GIOIA: Alquanto

LUDOVICA: Che è successo?

GIOIA: Sono tornati

LUDOVICA: E?

GIOIA: E pretendono di venire a cena stasera

LUDOVICA: Ordina qualcosa in rosticceria

GIOIA: Figurati!

LUDOVICA: Catering?

GIOIA: Ah!

LUDOVICA: Ristorante?

GIOIA: Macché

LUDOVICA: Pizzeria?

GIOIA: Hanno voglia di una cenetta casereccia

LUDOVICA: Potresti servir loro la pasta ripassata del giorno prima

GIOIA: Mi daresti una mano?

LUDOVICA: Neanche per sogno

GIOIA: Temevo una risposta del genere

LUDOVICA: Già… beh ora devo proprio andare

 


 

96.

 

SILVIA: Ce la farà?

LISETTA: Chi?

SILVIA: Gaia?

LISETTA: A farli ragionare?

SILVIA: Sì

LISETTA: Non credo

SILVIA: Davvero?

LISETTA: Sì mi sembrano oltre il limite della sopportazione

SILVIA: Uhm

LISETTA: Ah ti ho pensata l’altro giorno

SILVIA: Davvero?

LISETTA: Sì

SILVIA: Come mai?

LISETTA: Ho scovato una nuova sala da tè in centro, un giorno dobbiamo andarci insieme

SILVIA: Che carina! Sì, mi piacerebbe molto

LISETTA: Come procede il caso Roselli?

SILVIA: Faticoso… non capisco proprio cosa li abbia spinti anche soltanto ad uscire insieme, tu piuttosto? Che dicono i Busatti?

LISETTA: Non me ne parlare, un mal di testa continuo

SILVIA: Così terribili?

LISETTA: Peggio!

 


 

97.

 

LILLY: Sei pronto?

SMONE: Uhm sì ma non trovo le scarpe

LILLY: Quali scarpe?

SMONE: Le mie?

LILLY: Le tue?

SMONE: Sì

LILLY: Sì ma quali?

SMONE: Che vuol dire quali?

LILLY: Ne hai più di un paio direi

SMONE: Quelle nere

LILLY: Nere?

SMONE: Sì

LILLY: Le ho portate dal calzolaio

SMONE: Quando?

LILLY: Prima di partire

SMONE: Ah beh

LILLY: Però se vuoi ci sono quelle marroni

SMONE: Stonano

LILLY: Uhm che ne dici di un calzino maculato?

SMONE: Mah

LILLY: Hai preso il vino?

SIMONE: Lo prendiamo in pasticceria, se è ancora aperta

LILLY: Ottima idea


 

98.

 

GIOIA: Amore

LEONARDO: Tesoro senti

GIOIA: Amore, io penso che si dovranno accontentare

LEONARDO: Che è successo?

GIOIA: Mamma si rifiuta categoricamente di aiutarmi a preparare la cena

LEONARDO: Chiedo allo Sparviero

GIOIA: Prova, ma Marinello?

LEONARDO: Non fa rosticceria

GIOIA: Ma io dico una pizza no?

LEONARDO: Cinese?

GIOIA: Cinese?

LEONARDO: Eh

GIOIA: Uhm

LEONARDO: Vabbè senti in qualche modo risolveremo

GIOIA: Provo a chiamare Silvia

LEONARDO: Silvia?

GIOIA: Sì, lei è sempre così organizzata figurati se non conosce qualcuno che ci possa aiutare

LEONARDO: Mi sembra un’ottima idea


 

99.

 

LUDOVICA: Incredibile

GIORGIO: Chi era?

LUDOVICA: Tua figlia

GIORGIO: Ah beh, quando è soltanto mia figlia vuol dire che l’ha combinata grossa

LUDOVICA: Beh!

GIORGIO: Che voleva?

LUDOVICA: I tuoi consuoceri sono tornati da non so che viaggio esotico

GIORGIO: E anche loro debbono aver fatto qualcosa di terribile

LUDOVICA: Beh!

GIORGIO: Che crimine hanno commesso?

LUDOVICA: Si sono autoinvitati a cena da loro senza preavviso

GIORGIO: Una bella spaghettata aglio, olio e peperoncino risolve tutto

LUDOVICA: Figurati!

GIORGIO: Cosa c’è di meglio di una spaghettata veloce per una gradita improvvisata?

LUDOVICA: Sai cosa mi ha chiesto?

GIORGIO: No

LUDOVICA: Di aiutarla a preparare la cena

GIORGIO: Sei bravissima a preparare l’aglio e olio

LUDOVICA: Beh!

GIORGIO: Dai, la chiamo io

 


 

100.

 

GAIA: Bene, adesso un bel respiro e disponete le mani davanti al cuore?

CARLA: Con che angolazione?

ARMANDINO: I gomiti di quanti gradi debbono essere piegati?

GAIA: Inclinazione? Gradi?

CARLA: Sì, va bene così a… ecco circa 48°?

ARMANDINO: A me sembra proprio 48,5°, almeno

GAIA: Andate in giro col goniometro quando meditate?

CARLA: Il goniometro?

ARMANDINO: Che c’entra il goniometro?

GAIA: Ecco, la meditazione è prima di tutto mettersi in contatto con sé stessi

CARLA: Sì, certo

ARMANDINO: Assolutamente

GAIA: Il che vuol dire che non importa l’inclinazione o i gradi

CARLA: No, certo, è per trovare il giusto equilibrio

ARMANDINO: Per avere un’idea chiara di come strutturare il bilanciamento energetico e corporeo

GAIA: In questo caso non servono i gradi

CARLA: No?

ARMANDINO: No?

GAIA: No

 


 

101.

 

SILVIA: Gioia, ciao!

GIOIA: Ciao Silvia, come stai?

SILVIA: Bene, grazie, sono con Lisetta da Gaia che sta cercando di far sbollentare gli animi di Carla e Armandino

GIOIA: Immagino che avrà un bel daffare

SILVIA: Mah, ne ha viste di peggiori

GIOIA: Di coppie?

SILVIA: Sì

GIOIA: Beh, meno male

SILVIA: Tu?

GIOIA: Suoceri tornati da gita esotica in arrivo a cena

SILVIA: Aglio e olio, bruschetta e fettina ai ferri con contorno di patatine fritte

GIOIA: Magari!

SILVIA: Uhm

GIOIA: Non è che per caso conosci qualcuno che mi potrebbe aiutare con una cenetta casalinga?

SILVIA: Che sappia cucinare come te?

GIOIA: Cucino bene?

SILVIA: Alquanto

GIOIA: Grazie

SILVIA: C’è un’amica di una mia amica che è piuttosto abile in cucina ma non so se abbia mai iniziato un’attività di home-restaurant o catering

GIOIA: E pensi che potrebbe…?

SILVIA: Le mando un messaggio e ti faccio sapere

GIOIA: Grazie!

SILVIA: Niente, figurati

GIOIA: Saluta Lisetta

SILVIA: Ti saluta Gioia

LISETTA: Ciao Gioia, coraggio!

SILVIA: Aspetta, mi ha risposto

GIOIA: E?

SILVIA: Non può

GIOIA: Oh no… grazie comunque

 


 

102.

 

THEO: Conosci Gioia e Leonardo?

RICCARDO: Gioia e Leonardo, sì certo?

THEO: Gioia cucina divinamente, che ne dici di farci invitare a cena?

RICCARDO: Ah mi sembra una bellissima idea

THEO: Però andiamo a darle una mano

RICCARDO: Senza dubbio

THEO: Mi diverto un mondo con lei

RICCARDO: Sì è vero, ha sempre qualche pensiero gentile

THEO: La chiamiamo?

RICCARDO: Ma sì!

THEO: Oppure le facciamo un’improvvisata?

RICCARDO: No, un’improvvisata!

THEO: Bene, passiamo prima ad acquistare un po’ di ingredienti

RICCARDO: Già non possiamo presentarci a mani vuote

THEO: Allora, uova, verdure, ricotta

RICCARDO: Vuoi fare i ravioli?

THEO: A me piacciono molto

RICCARDO: Perfetto

THEO: Oggi è anche il giorno in cui preparano la ricotta alle Ecofattorie

RICCARDO: E allora via!

THEO: Davvero non hai impegni?

RICCARDO: Mi sono dato malato, ero troppo giù di morale per ascoltare i problemi degli altri

THEO: Fantastico!


 

103.

 

ANDREA: Allora?

GIANNINO: Che dice?

SPARVIERO: Che ha detto?

LEONARDO: Ha detto che la madre, cioè mia suocera

ANDREA: Ma non siete sposati

GIANNINO: Le suocere sono suocere comunque

SPARVIERO: Anzi a lui è andata di lusso è lei che…

LEONARDO: Lei che?

ANDREA: No, diceva così per dire

GIANNINO: Senza offesa

SPARVIERO: No, ci mancherebbe

LEONARDO: Comunque, non ha intenzione di aiutarla, tanto per cambiare

ANDREA: Ma guarda un po’

GIANNINO: Che assurdità, chissà perché a volte

SPARVIERO: Vorrei vedere!

LEONARDO: Vabbè io devo finire ‘sta cosa per l’architetto

ANDREA: Ahia

GIANNINO: Ah, c’è da iniziare anche questo lavoro, tieni ecco le misure e il disegno

SPARVIERO: Poi se mettessi in lavorazione anche il mio cancello non mi dispiacerebbe

LEONARDO: Ho già ordinato il materiale ma devi dirmi che decoro vuoi, che disegno, se non vi decidete io come faccio a tagliare? Un giorno lo vuoi in un modo, il giorno dopo in un altro…

SPARVIERO: Eh quelle sono mia moglie e le figlie

ANDREA: Troppi galli a cantare…

GIANNINO: Non si fa mai giorno

SPARVIERO: È proprio vero

LEONARDO: Il controtelaio intanto l’ho preparato quindi è a due ante e non scorrevole, e già è un punto


 

104.

 

GIORGIO: Tesoro

GIOIA: Papà!

GIORGIO: Come stai?

GIOIA: Nelle pesti!

GIORGIO: Non ti preoccupare, ce la farai

GIOIA: Papà quei due non sono suoceri sono … sono …

GIORGIO: I suoceri sono tutti uguali, tutti pestiferi

GIOIA: Voi non siete ‘uguali’!

GIORGIO: Perché siamo i tuoi genitori

GIOIA: No, perché siete diversi

GIORGIO: Lo pensi davvero?

GIOIA: Sì!

GIORGIO: Adesso, fai un bel respiro

GIOIA: Uhpf

GIORGIO: Cos’era?

GIOIA: Un respiro!

GIORGIO: Vabbè… rilassati e cerca di pensare che probabilmente ripartiranno tra un paio di giorni

GIOIA: Giusto

GIORGIO: Quindi si tratta soltanto di vederli una volta e basta

GIOIA: Io ho voglia di strangolarli

GIORGIO: E invece cucinerai per loro, andrà tutto bene e tu sarai felice quando li vedrai andar via

GIOIA: Sicuramente avranno da ridire su tutto

GIORGIO: E tu lasciali parlare

GIOIA: No

GIORGIO: Dai che poi andiamo insieme in gelateria

GIOIA: Quella gelateria?

GIORGIO: Sì, dai ora rilassati

GIOIA: Oh oh

GIORGIO: Che è successo?

GIOIA: Due amici

GIORGIO: Bene, ti daranno una mano, ora vai, ti voglio bene, sei sempre la cucciolotta di papà

GIOIA: Ciao Pa’ anche io ti voglio bene

 

 

 

 

 

 

 


 

105.

 

GAIA: Allora, adesso, con molta calma

CARLA: Ma perché urla?

ARMANDINO: Non sta urlando, eventualmente strillando

GAIA: IO NON STO URLANDO

CARLA: No, certo

ARMANDINO: Fa un po’ caldo?

GAIA: PERCHÉ?

CARLA: È diventata tutta rossa in viso

ARMANDINO: Paonazza direi, sì

GAIA: IO NON SONO PAONAZZA E NON STO URLANDO

CARLA: Ah, controllo

ARMANDINO: Hai tu l’app per i decibel?

GAIA: L’app per i decibel?

CARLA: Si sono abbassati

ARMANDINO: A me segna altalenante

GAIA: Bene, giunti a questo punto io direi

CARLA: Sì?

ARMANDINO: Cosa?

GAIA: Che forse è auspicabile un altro tipo di intervento, sarò felice di comunicare alle vostre avvocate il numero di telefono di un mio collega, carissimo amico

CARLA: Ma noi vorremmo proseguire

ARMANDINO: Se le nostre avvocate ritengono che sia opportuno

 

 


 

106.

 

MARCELLO: Pensi che sia stato un bene?

AUGUSTA: Cosa?

MARCELLO: Chiamare Odoacre

AUGUSTA: L’architetto?

MARCELLO: Che è anche figlio della nostra cara amica…

AUGUSTA: Sì sì certo

MARCELLO: Non so, penso di sì

AUGUSTA: Quell’artigiano mi ha fatto una buona impressione

MARCELLO: Sì, sembrava una persona del mestiere

AUGUSTA: Con interessi anche al di là dei suoi orizzonti

MARCELLO: Già, mi ricorda qualcuno

AUGUSTA: A me sinceramente ricorda il compagno della figlia di quel caro amico del Professor Vica

MARCELLO: Giorgio?

AUGUSTA: Sì e lei, aspetta come si chiama?

MARCELLO: Ludovica, donna bella e capricciosa direi

AUGUSTA: Ah sì?

MARCELLO: Immagino

AUGUSTA: Insomma?

MARCELLO: Forse sì, potrebbe essere lui

AUGUSTA: Ecco spiegati i tanti interessi

 

 


 

107.

 

LISETTA: Hai sentito anche tu?

SILVIA: Mi sembrava la voce di Gaia

LISETTA: Ma urlava

SILVIA: Non è possibile

LISETTA: Eppure

SILVIA: Gaia non grida, per definizione

LISETTA: Sì ma

SILVIA: L’ho sentita

LISETTA: E?

SILVIA: Magari c’è un’acustica particolare

LISETTA: Silvia, Gaia stava urlando

SILVIA: Va bene, anche Gaia, forse, potrebbe urlare a volte nella sua vita

LISETTA: Perché?

SILVIA: Ah beh…

LISETTA: L’hanno fatta uscire fuori dai gangheri

SILVIA: Quei due riuscirebbero a far saltare i nervi a chiunque

LISETTA: Beh, se ci sono riusciti con Gaia

SILVIA: Diciamo che è piuttosto difficile

 


 

108.

 

GIORGIO: Uff…

LUDOVICA: Com’è andata?

GIORGIO: Insomma

LUDOVICA: Che dice?

GIORGIO: Niente, certo che…

LUDOVICA: Mah, io ancora mi chiedo come sia nato questo grande amore

GIORGIO: Leonardo è un bravo ragazzo

LUDOVICA: Mah, ha un carattere…

GIORGIO: E anche Gioia ha un caratterino niente male, dai

LUDOVICA: Sì ma…

GIORGIO: Il problema è che è un artigiano?

LUDOVICA: No ma ci sono artigiani e artigiani

GIORGIO: Che vuoi dire?

LUDOVICA: Mah non lo so… mi sembra che potrebbero, ad esempio, vivere con un po’ più di denari

GIORGIO: Il denaro non è tutto

LUDOVICA: No ma aiuta

GIORGIO: A volte divide

LUDOVICA: A me non piace molto vedere mia figlia che deve barcamenarsi in quel modo

GIORGIO: Un po’ più di comodità certo non le farebbero male

LUDOVICA: No, anzi

GIORGIO: Sì ma che c’entra questo con Leonardo?

LUDOVICA: C’entra perché se avesse un carattere diverso forse avrebbe, a questo punto, anche una disponibilità economica maggiore e Gioia non dovrebbe stare a rimboccarsi le maniche per tutto, dalle pulizie alla cucina, dal lavoro ai panni, per non parlare delle vacanze….

GIORGIO: Le vacanze?

LUDOVICA: Sì, le vacanze. Quand’è l’ultima volta che sono andati in vacanza?

GIORGIO: Non me lo ricordo

LUDOVICA: E nemmeno lei. E l’ultima volta che è andata dal parrucchiere, dall’estetista, in una SPA a rilassarsi, a farsi fare un massaggio?

GIORGIO: Ma cosa vuoi che ne sappia io?

LUDOVICA: Eh ma penso che sarebbe opportuno che lei potesse godere di quelle piccole comodità, come le chiami tu, che semplificano la vita

GIORGIO: Ho capito, oggi è una giornataccia per le donne della mia famiglia, vado in giardino a sistemare le violaciocche


 

109.

 

THEO: Sorpresa!

RICCARDO: Ciao Gioia!

GIOIA: Theo, Riccardo, che bello… vi conoscete?

THEO: Ci siamo incontrati oggi

RICCARDO: Ci ha presentati Armandino

GIOIA: Armandino?

THEO: Sì poverino, stava facendo colazione

RICCARDO: Da solo

GIOIA: E Rinaldo?

THEO: Acqua passata

RICCARDO: Davvero?

GIOIA: Ah, bene, che sono quelle sportine?

THEO: Spesa!

RICCARDO: Abbiamo deciso di auto-invitarci a cena

GIOIA: Ah bene, oggi è giornata…

THEO: Bella vero?

RICCARDO: Guarda, abbiamo portato anche la ricotta delle Ecofattorie

GIOIA: E questa merita una lavorazione particolare

THEO: Sapevo che ti sarebbe piaciuta

RICCARDO: Sì

GIOIA: Bene, come si suol dire ‘capitate a fagiuolo’

THEO: Davvero?

RICCARDO: Abbiamo fatto bene

GIOIA: Sì, i miei suoceri sono tornati da un viaggio non so dove e hanno dimenticato di fare la spesa per cui si sono auto-invitati a cena e avevo proprio bisogno di aiuto fisico e morale

THEO: Li stupiremo

RICCARDO: Li manderemo in visibilio

GIOIA: E mi promettete che rimarrete a cena, vero?

THEO: Sì

RICCARDO: Tranquilla, ci siamo noi


 

110.

 

GAIA: Bene, io penso che

SILVIA: Com’è andata?

ARMANDINO: Benissimo

LISETTA: Tutto bene?

CARLA: Ah sì sì

GAIA: Io sarei dell’opinione di…

SILVIA: Ve la sentite di proseguire questo percorso?

ARMANDINO: Se è opportuno

LISETTA: Pensate che possa aiutarvi a ritrovare un po’ di serenità?

CARLA: Se necessario

GAIA: No, ecco, io…

SILVIA: Sarebbe certo una buona idea

ARMANDINO: Ah certo

LISETTA: Potrebbe essere la giusta soluzione

CARLA: Sì… beh

GAIA: Ecco, io penso che non…

SILVIA: Bene, ora possiamo andare

ARMANDINO: Va bene

LISETTA: Per ora penso che

CARLA: Ah sì

LISETTA: Gaia, ci sentiamo dopo, va bene?

SILVIA: Ti vedo un po’ sbattuta, mestruazioni?

GAIA: CIAO!

ARMANDINO: Li ha superati di nuovo

CARLA: Decibel ancora altalenanti direi

111.

 

SPARVIERO: Vabbè, allora io vado

ANDREA: Dove?

GIANNINO: Anch’io

LEONARDO: Ah, allora ci salutiamo

SPARVIERO: Sì ma stavo pensando

ANDREA: Cosa?

GIANNINO: Ah Andrea, ti devo chiedere…

LEONARDO: Che cosa?

SPARVIERO: No, stavo pensando, il disegno come lo vuoi fare?

LEONARDO: Io? Dimmi tu come lo vuoi

ANDREA: Che mi devi chiedere?

GIANNINO: Per l’otto marzo tu che faresti?

SPARVIERO: Tu già stai pensando all’otto marzo!

ANDREA: E che vuoi fare? Una bella mimosa e un libro di una femminista

GIANNINO: Lo vedi? Lo vedi che hai sempre l’idea giusta

LEONARDO: Ecco Andrea, potresti aprire un chioschetto qui accanto, consulenze di coppia

SPARVIERO: Mica sarebbe una cattiva idea

ANDREA: E certo non ho nient’altro da fare che ascoltare le problematiche altrui

GIANNINO: Ah beh, non pensavo di esserti di disturbo

LEONARDO, ANDREA e SPARVIERO: Ma figurati!

 


 

112.

 

THEO: Allora, organizzazione

RICCARDO: Sarà una cena perfetta

GIOIA: Ne sono convinta

THEO: Per prima cosa

RICCARDO: Stiliamo una lista con il menù

GIOIA: Vado a prendere carta e penna

THEO: Come sei arcaica

RICCARDO: Basta dettarla allo smartphone

GIOIA: Preferisco carta e penna

THEO: Va bene

RICCARDO: Un vezzo, concediamoglielo

GIOIA: Ecco qui, di colori diversi

THEO: Antipasto?

RICCARDO: Tapas

GIOIA: Tapas?

THEO: Sì stuzzichini spagnoli

RICCARDO: Bruschettine, alioli, sottoli, cose così

GIOIA: Tapas

THEO: Benissimo, con cosa?

RICCARDO: Uhm direi bruschettine semplici, con pomodori e

GIOIA: Ho la salsa tartufata e quella di olive

THEO: Perfetto

RICCARDO: Facciamo anche una tortilla de patatas?

GIOIA: Non la so fare

THEO: Metti a bollire le patate

RICCARDO: Hai le uova?

GIOIA: Sì

THEO: Ci penso io

RICCARDO: Oh, il primo

GIOIA: Il primo?

THEO: Sì, quanti uno o due?

RICCARDO: Io direi due

GIOIA: Due primi?

THEO: Sì

RICCARDO: Sì

GIOIA: Facciamo i ravioli?

THEO: Ottimo, con la ricotta che ti abbiamo portato

RICCARDO: Io pensavo più a un dolce

GIOIA: Per la pastiera ci vuole troppo tempo

THEO: Va bene, e il secondo primo?

RICCARDO: Riso in bianco

GIOIA: Riso in bianco?

THEO: Sì con qualche verdurina al centro

RICCARDO: Che c’è qui?

GIOIA: Broccoli

THEO: E allora pasta coi broccoli

RICCARDO: Sì, hai il pecorino spero

GIOIA: Sì

THEO: Bene, secondo?

RICCARDO: Pollo con le patate?

GIOIA: Non ho il pollo, ho qualcosa nel freezer

THEO: Cosa?

RICCARDO: Nel freezer?

GIOIA: Non storcere il naso è carne acquistata dal macellaio di fiducia, ecco, salsicce

THEO: Salsicce e?

RICCARDO: Patate al forno?

GIOIA: Perfetto


 

113.

 

LISETTA: Mi sembra che sia andato tutto bene

SILVIA: Sì, Gaia è una certezza

LISETTA: Aspetta, mi ha chiamata or ora

SILVIA: Ma guarda, è lei al telefono

LISETTA: Rispondi

SILVIA: Certo certo. Gaia, ciao

GAIA: Silvia, Lisetta è con te?

SILVIA: Sì, metto in vivavoce

LISETTA: Ciao Gaia, stavamo giusto parlando di te

SILVIA: Sì, i nostri clienti sono appena andati via e

GAIA: Ecco, l’unica notizia che mi auguravo di sentire

LISETTA: Quale?

SILVIA: Che succede?

GAIA: Io non so come siate entrate in contatto con quelle persone ma io non ho intenzione alcuna, e sottolineo alcuna, di avere ancora a che fare con quella coppia di di di…

LISETTA: Di persone?

SILVIA: Di sposini?

GAIA: Di folli!

LISETTA: Beh, hai gestito casi peggiori

SILVIA: Sì è vero

GAIA: Hanno tirato fuori un goniometro per capire di quanti gradi dovessero inclinare il gomito

LISETTA: Il gomito?

SILVIA: Hai detto loro di alzare il gomito?

GAIA: E hanno misurato i decibel della mia voce

LISETTA: I decibel?

SILVIA: Perché?

GAIA: Non lo so ma sono certa che quelle due pesti siano fatte soltanto per stare insieme con la speranza che non prolifichino. Non voglio più sentirne parlare neanche per telefono. Se volete posso darvi il numero del mio ex marito

LISETTA: Vendetta a distanza?

SILVIA: Perfida…

GAIA: No, è che sono certa che lui sappia come gestire casi del genere


 

114.

 

MARINELLO: Oh salve

ODOACRE: Salve salve, che c’è di buono oggi?

LILLY: Salve

SIMONE: Marinello carissimo, è arrivata la cartolina?

MARINELLO: Oh chi vedo, Architetto, questi sono i genitori, pensi un po’

ODOACRE: MI faccia indovinare

LILLY: Lo conosce?

SIMONE: Collaborano?

MARINELLO: Di Leonardo

ODOACRE: Oh, eccellente artigiano

LILLY: Sì, beh, ha deciso di intraprendere quella strada

SIMONE: Noi l’avevamo sconsigliato

MARINELLO: Ma quando mai i figli ascoltano i genitori?

ODOACRE: Ah! Tasto dolente

LILLY: Noi avevamo cercato di istradarlo verso qualcosa di più solido

SIMONE: Ma sì, poteva anche iniziare come animatore di villaggi turistici

MARINELLO: Eh beh

ODOACRE: Un buon artigiano oggigiorno è difficile da trovare

LILLY: Ma vuoi mettere il piacere di stare in vacanza tutto l’anno

SIMONE: In posti meravigliosi e magari in crociera

MARINELLO: Ha preferito mettere radici

ODOACRE: Una famiglia

LILLY: La famiglia sì sì certo ma….

SIMONE: D’altronde i figli non seguono mai le orme dei genitori

MARINELLO: Beh, cosa posso proporvi?

ODOACRE: Prego prego

LILLY: Ma no, anzi vuol venire con noi a cena?

SIMONE: Sì, una cenetta in famiglia, ci sarà anche Leonardo

MARINELLO: Oh, perfetto, pastarelle, gelato o dolcetto

ODOACRE: Ma non vorrei disturbare

LILLY: Ma figuriamoci, nessun disturbo

SIMONE: Assolutamente no

ODOACRE: Permettetemi almeno di offrire il dolce

LILLY: Ma no

SIMONE: Ma perché

ODOACRE: Mi sembra il minimo che io possa fare

LILLY: Ma, se proprio insiste

SIMONE: E sia! Noi porteremo una bottiglia di vino

MARINELLO: Ecco, allora…

ODOACRE: Qualcosa di adatto

MARINELLO: Ci penso io, intanto se volete accomodarvi per l’aperitivo

ODOACRE: Volentieri

LILLY: Ah che bell’idea

SIMONE: Un aperitivo italiano, quanto tempo che non ne gusto uno

ODOACRE: Viaggiate molto?

LILLY: Teniamo impegnate le giornate

SIMONE: Non ci annoiamo quasi mai


 

115.

 

CARLA: Una oscillazione costante

ARMANDINO: No, il mio ha segnato una oscillazione crescente

CARLA: Controllo

ARMANDINO: In particolare verso la fine dell’incontro

CARLA: Sì, devo darti ragione

ARMANDINO: C’è stato un acuto in particolare

CARLA: Già, l’ho registrato

ARMANDINO: Un picco

CARLA: Effettivamente

ARMANDINO: Non ho capito quella storia dell’angolo

CARLA: No però lì ha iniziato a cambiare tono

ARMANDINO: E volume

CARLA: Ma perché?

ARMANDINO: Non so

CARLA: Cosa le abbiamo chiesto di tanto strano?

ARMANDINO: Assolutamente niente

CARLA: E poi all’inizio aveva un’ampiezza

ARMANDINO: L’ha cambiata almeno tre volte

CARLA: A me pare quattro

ARMANDINO: Forse

CARLA: Bene

ARMANDINO: Mangiamo insieme stasera?

CARLA: Dove?

ARMANDINO: Ho saputo che c’è un nuovo ristorantino in centro


 

116.

 

LUDOVICA: Certo che…

GIORGIO: Che c’è?

LUDOVICA: Niente

GIORGIO: Non è vero

LUDOVICA: Non so

GIORGIO: Dai…

LUDOVICA: Mi sento in colpa

GIORGIO: Per cosa?

LUDOVICA: In fondo ha scelto il suo compagno non i suoceri

GIORGIO: Vuoi darle una mano?

LUDOVICA: Ma giusto così

GIORGIO: Ma sì…

LUDOVICA: Le porto una pizza rustica

GIORGIO: E una quiche

LUDOVICA: E una quiche

GIORGIO: E rimaniamo lì

LUDOVICA: No questo no

GIORGIO: Ma sì…

LUDOVICA: Non lo so

GIORGIO: Te la immagini tutta sola coi suoceri

LUDOVICA: Con gli ormoni così scombussolati

GIORGIO: Ecco, appunto

LUDOVICA: Va bene ma facciamole una sorpresa

GIORGIO: Sarà contentissima


 

117.

 

GIANNINO: Certo che i suoceri

ANDREA: Ah sono una brutta razza

LEONARDO: Mah

SPARVIERO: Tu sei fortunato, che c’entra

GIANNINO: È Gioia che invece…

ANDREA: Beh, insomma

LEONARDO: Perché che avreste da dire sui miei?

SPARVIERO: No, niente, figurati

GIANNINO: Però

ANDREA: Eh

LEONARDO: Eh che?

SPARVIERO: Beh

GIANNINO: Insomma

ANDREA: Dai

LEONARDO: E questi genitori ho

SPARVIERO: Ma sì

GIANNINO: Figurati

ANDREA: Però

LEONARDO: Però che? Ci vogliono bene

SPARVIERO: Senza offesa ma che Lilly e Simone possano volere bene a chicchessia…

GIANNINO: Vabbè ma lui è il figlio

ANDREA: E lei la nuora

LEONARDO: Ecco, appunto

SPARVIERO: Vabbè non ti distraiamo dal lavoro


 

118.

 

LISETTA: Che ne pensi?

SILVIA: Prevedibile

LISETTA: Davvero?

SILVIA: Sì

LISETTA: E che facciamo?

SILVIA: Niente

LISETTA: Che vuol dire niente?

SILVIA: Se sono riusciti a far uscire fuori dai gangheri anche Gaia

LISETTA: Non c’è speranza?

SILVIA: Beh, poche

LISETTA: Uhm vabbè che dici? Prenoto?

SILVIA: Cosa?

LISETTA: Weekend alle terme?

SILVIA: Uhm non male

LISETTA: Pensi che andremo avanti a lungo con questo caso?

SILVIA: Abbastanza da poterci permettere un bel weekend alle terme

LISETTA: Andiamo insieme?

SILVIA: Perché no?

LISETTA: Potremmo organizzare anche con Gioia e Leonardo, che dici?

SILVIA: Mi sembra una buona idea


 

119.

 

MARINELLO: Posso portarvi altro?

LILLY: No grazie, era tutto squisito

ODOACRE: Eccellente, davvero

SIMONE: Anche il vino devo dire…

MARINELLO: Ah beh, è una chicca

LILLY: Che cos’è?

ODOACRE: Particolare

SIMONE: Sì, debbo dire che è proprio particolare

MARINELLO: Un Cartizze Conegliano-Valdobbiadene

LILLY: Marinello ci vizia, non c’è che dire

ODOACRE: Eh già

SIMONE: Bene direi che

MARINELLO: Ve ne incarto un paio di bottiglie da portare insieme al dolce?

LILLY: Ma sì

ODOACRE: Due o tre?

SIMONE: Due andranno bene, siamo giusto noi

MARINELLO: Vi preparo una confezione regalo con un tris Colli di Conegliano, Cartizze e Franciacorta

LILLY: Ah beh

ODOACRE: Perfetto

SIMONE: Eh, perfetto…


 

120.

 

CARLA: Molto carino

ARMANDINO: Sì, almeno all’esterno

CARLA: Entriamo?

ARMANDINO: Ti apro la porta

CARLA: Bene

ARMANDINO: O vogliamo prima leggere il menù?

CARLA: Sì, certo leggiamo il menù

ARMANDINO: Dov’è?

CARLA: Non lo vedo

ARMANDINO: Uhm

CARLA: Questo non depone a favore del nuovo ristorantino

ARMANDINO: Decisamente no

CARLA: Proviamo a cercare bene

ARMANDINO: Forse non l’abbiamo notato

CARLA: Ah, eccolo

ARMANDINO: Un posto atipico per inserire un menù

CARLA: Forse è una nuova tendenza

ARMANDINO: Dici che è di design?

CARLA: Potrebbe

ARMANDINO: Che dice il menù?

CARLA: Hanno insalate con i germogli

ARMANDINO: Non di alfa-alfa però

CARLA: Io preferisco quelli di ravanello rosso

ARMANDINO: Hanno soltanto quelli di Chia, di broccolo, soia, rucola, fieno greco

CARLA: Beh potremmo comunque provare

ARMANDINO: Un po’ un salto nel buio ma bisogna rischiare qualche volta


 

121.

 

RICCARDO: Va bene la sfoglia così?

GIOIA: Sì

THEO: Io la ripasserei un’altra volta

RICCARDO: Dici?

GIOIA: Forse sì

THEO: Per renderla un po’ più liscia

RICCARDO: Ecco, che ne dite?

GIOIA: Adesso è perfetta

THEO: Sì. In forno tutto bene?

RICCARDO: Sento un profumino

GIOIA: Controlli tu?

THEO: Una girata e via

RICCARDO: Dove sono i cucchiai di legno per girare?

GIOIA: Li ho messi sul poggia-mestolo vicino al lavandino, sono quelli più chiari

THEO: Ma chi arriva?

RICCARDO: I suoceri?

GIOIA: Non mi pare

THEO: Uh ma guarda!

RICCARDO: Che carini

GIOIA: I miei!

THEO: E non sono venuti a mani vuote direi


 

122.

 

CAMERIERE: Salve, come posso servirvi?

CARLA: Salve

ARMANDINO: Avreste un menù con il calcolo delle calorie e dei valori nutrizionali per ogni piatto e per ogni ingrediente?

CAMERIERE: No, abbiamo il menù, se volete posso chiedere in cucina

CARLA: Ah e sul menù cosa c’è scritto?

CAMERIERE: I piatti che proponiamo, sulla lavagnetta ci sono i piatti del giorno

ARMANDINO: I piatti sono composti, immagino, da alimenti

CAMERIERE: Certo

CARLA: E gli alimenti sono elementi nutrizionali

ARMANDINO: Che hanno dei valori di riferimento

CAMERIERE: Sì ma

CARLA: Vabbè ci porti questo… menù

ARMANDINO: Sulla lavagna c’è soltanto il nome del piatto, non sono indicati i singoli ingredienti

CAMERIERE: Se soffrite di allergie basta dirlo e lo chef saprà indicarvi i piatti adatti a voi

CARLA: Io non soffro di allergie

ARMANDINO: Noi vogliamo semplicemente sapere cosa stiamo per mangiare

CAMERIERE: Siete ispettori? Volete ispezionare la cucina?

CARLA: Non capisco cosa ci sia di tanto complicato

ARMANDINO: Qui non si capisce niente, è tutto così confuso

CAMERIERE: Chiamo lo chef, vi saprà aiutare

CARLA: No guardi, ci porti il menù e basta

ARMANDINO: Invece io penso che sia doveroso chiamare lo chef

CAMERIERE: Allora lo chiamo

CARLA: No, le ho detto di no

ARMANDINO: E io di sì

CAMERIERE: Intanto che decidete sul da farsi vi porto qualcosa da bere?

CARLA: Avete, per lo meno, la carta dell’acqua?

CAMERIERE: Utilizziamo acqua di rubinetto filtrata per ridurre l’impatto ambientale

ARMANDINO: Il filtraggio come avviene?

CAMERIERE: Vi chiamo l’idraulico?


 

123.

 

LISETTA: Io sono stanchissima

SILVIA: A chi lo dici

LISETTA: Che ti è successo?

SILVIA: Un paio di divorzi da incubo

LISETTA: Uhm anche io, debbo dire che ultimamente non riesco a capire perché le persone si sposino

SILVIA: Forse per noia

LISETTA: O per litigare meglio

SILVIA: Già

LISETTA: Andiamo a mangiare una cosetta?

SILVIA: Perché non andiamo a trovare Gioia e Leonardo?

LISETTA: Per aggiornarli sugli ultimi avvenimenti?

SILVIA: Sì

LISETTA: Li chiamiamo?

SILVIA: Ma no, un’improvvisata

LISETTA: Ah bene

SILVIA: Portiamo un po’ di pizzette rustiche, qualche sfizio

LISETTA: E una bella bottiglia di vino

SILVIA: Sì ma non prosecco

LISETTA: Cosa?

SILVIA: Non lo so, Montepulciano d’Abruzzo, Sagrantino di Montefalco o Chianti direi

LISETTA: Un amarone?

SILVIA: Troppo impegnativo

LISETTA: Andiamo


 

124.

 

SIMONE: Marinello è una certezza

ODOACRE: Sì, mi fornisco spesso da lui

LILLY: Quando siamo qui ci veniamo volentieri

SIMONE: Sì, anche per uno sfizietto, così

ODOACRE: Viaggiate molto?

LILLY: Mah, diciamo che viaggiano i nostri amici

SIMONE: E noi li andiamo a trovare

ODOACRE: Cioè?

LILLY: Sa, siamo di un’altra generazione

SIMONE: E molti nostri amici hanno scelto di andar via dall’Italia

ODOACRE: Perché?

LILLY: Perché andava di moda

SIMONE: E perché hanno preferito fare così

ODOACRE: Ah

LILLY: E noi allietiamo il loro volontario esilio

SIMONE: Con un po’ di compagnia

ODOACRE: Immagino come saranno felici di ricevere prelibatezze dall’Italia

LILLY: Mah, con le norme sul bagaglio non possiamo portare molto, giusto un pacco di pasta

SIMONE: O un barattolino di sugo

ODOACRE: Un pacco di pasta?

LILLY: Sì, cose così, leggere

SIMONE: Non ingombranti

ODOACRE: Ah

LILLY: Sì sì, le nuove norme sui bagagli sono così assurde

SIMONE: Per cui preferiamo partire col la valigia vuota da riempire al ritorno

ODOACRE: Al ritorno?

LILLY: Sì, al ritorno, certo.

ODOACRE: E al ritorno non ci sono le restrizioni?

SIMONE: Certo ma un vestitino di seta non pesa come un pacco di farina

LILLY: Eh!

ODOACRE: Ah ecco


 

125.

 

ARMANDINO: Ah, ecco, è tornato

CAMERIERE: Lor signori hanno deciso?

CARLA: Cosa?

ARMANDINO: Cosa dovremmo decidere?

CAMERIERE: Quel che vogliono mangiare?

CARLA: Ah beh, se proprio non si può fare diversamente

ARMANDINO: Io pensavo che ci avesse portato le informazioni richieste

CAMERIERE: Il filtraggio dell’acqua avviene con carboni attivi

CARLA: Ah

ARMANDINO: Beh

CAMERIERE: Ne porto una bottiglia

CARLA: Frizzante

ARMANDINO: Liscia

CAMERIERE: Ne porto due?

CARLA: Ne porti due

ARMANDINO: Ne porti una

CAMERIERE: Bene, vino?

CARLA: Bianco

ARMANDINO: Rosso

CAMERIERE: Bene, antipasto?

CARLA: Sì

ARMANDINO: No

CAMERIERE: Bene, torno subito


 

126.

 

GIOIA: Arrivano i nostri!

THEO: Buongiorno

LUDOVICA: Ah, hai anche gli aiutanti

RICCARDO: Siamo passati per caso

GIORGIO: Anche noi, così

GIOIA: Che avete portato?

THEO: Senti che profumo

LUDOVICA: Niente di speciale

RICCARDO: Vorrei sapere cucinare io qualcosa di non speciale con quell’odorino

GIORGIO: Dai, dai che li lasceremo a bocca aperta

GIOIA: Io li lascerei a bocca asciutta

THEO: E invece non lo farai

LUDOVICA: E sarai contenta

RICCARDO: Tanto poi…

GIORGIO: Non li vedrai per altre settimane

GIOIA: Ah questo, andranno a scroccare la vacanza a qualche altro povero malcapitato

THEO: Sono così terribili?

LUDOVICA: Peggio

RICCARDO: Davvero?

GIORGIO: Non ne dovrei parlar male ma, certo, dissentire con Gioia su questo punto è complicato

GIOIA: Grazie

THEO: Apparecchiamo la tavola?

LUDOVICA: Quante persone a tavola?

RICCARDO: Uhm bella domanda

GIORGIO: Prepariamo tovaglia, piatti, posate, tovaglioli e bicchieri di là intanto

127.

 

ANDREA: Senti, mi è venuta un’idea

GIANNINO: Quale?

SPARVIERO: Che idea?

LEONARDO: Dimmi

ANDREA: Vuoi che ti accompagni?

GIANNINO: Dove?

SPARVIERO: Non ho capito

LEONARDO: Nemmeno io

ANDREA: Vuoi che venga da te, così da rendere più informale e leggera la cena?

GIANNINO: Una specie di supporto

SPARVIERO: Amicale

LEONARDO: Ma sai che non sarebbe una cattiva idea

ANDREA: Un’improvvisata

GIANNINO: Loro ti hanno fatto un’improvvisata

SPARVIERO: Eh

LEONARDO: Ha il suo senso logico

ANDREA: Porto un paio di polletti arrosto

GIANNINO: E quando li cuoci?

SPARVIERO: Li viene a prendere da me

LEONARDO: Perfetto, allora facciamo così

GIANNINO: Andrea, hai sempre una soluzione a tutto


 

128.

 

LISETTA: Vedrai come sarà contenta

SILVIA: Ah ne sono certa

LISETTA: Sì, la trascuriamo un po’

SILVIA: Lei invece ci pensa sempre

LISETTA: Già

SILVIA: Certo che non mi aspettavo proprio la reazione di Gaia

LISETTA: No, nemmeno io

SILVIA: Poi considerando che è abituata a ben altro

LISETTA: Vero

SILVIA: Comunque adesso sto lavorando su un caso davvero snervante

LISETTA: A chi lo dici!

SILVIA: Perché?

LISETTA: Devo difendere un marito che strozzerei con le mie mani

SILVIA: Ah sì?

LISETTA: Sì, una persona allucinante

SILVIA: Puoi passarmelo se prendi il mio casus horribilis

LISETTA: Anche tu nelle pesti?

SILVIA: Sì ma devo difendere una moglie

LISETTA: Interessante

SILVIA: Interessante?

LISETTA: Spiegati meglio

SILVIA: Una delle persone più subdole, false, squallide che abbia mai incontrato e lui è un pezzo di pane, per fortuna che ha un buon avvocato ma sarà difficile che potrà spuntarla con quella vipera e io le debbo fornire anche gli strumenti legali per rovinarlo. Ti dico, una donna malvagia, calcolatrice, bugiarda. Il suo non è un matrimonio: è un 643 c.p.

LISETTA: Addirittura circonvenzione d’incapace?

SILVIA: Peggio! Ma che faccio? Non la difendo? Ha diritto alla rappresentanza legale anche se, ogni volta che viene, devo togliere tutti gli oggetti contundenti dalla scrivania per evitare di fare qualche fesseria

LISETTA: Così terribile?

SILVIA: Peggio. Il tuo?

LISETTA: Se difendessi la moglie mi appellerei al 613 bis c.p.

SILVIA: Tortura?

LISETTA: Aha e mi tocca pure farlo passare come un innocente vittima delle malvagità della consorte. Ha diritto alla difesa anche lui ma ti assicuro che quando sento la sua voce anche soltanto al telefono mi vengono i brividi. Gli ho raddoppiato la parcella, me l’ha corrisposta aggiungendo che tutti i soldi che non arriveranno a, non ti dico come l’ha definita, sono soldi guadagnati.


 

129.

 

CARLA: Ah, ha portato due bottiglie

ARMANDINO: Beh

CAMERIERE: Ecco, l’acqua e oggi lo chef mi ha comunicato

CARLA: Cosa?

ARMANDINO: Che altra novità?

CAMERIERE: Che siete molto fortunati

CARLA: Ah

ARMANDINO: Davvero?

CAMERIERE: Sì, perché non usuale avere clienti così attenti ai minimi dettagli

CARLA: Ma no

ARMANDINO: Ma s’immagini

CAMERIERE: E quindi ha previsto soltanto per voi

CARLA: Oh un trattamento particolare

ARMANDINO: Solo per noi?

CAMERIERE: Sì, di favore ma con discrezione per evitare che tutti chiedano la stessa cosa, shhh

CARLA: Shhh

ARMANDINO: Shh

DOLLY: Caiiiii

CAMERIERE: E c’è anche un osso per te

DOLLY: Arf arf

CARLA: Cosa cosa?

ARMANDINO: Cos’è?

CAMERIERE: Un menù degustazione ad un prezzo assolutamente irripetibile ma, mi raccomando, shhhh e lo chef vorrebbe poi conoscere i vostri commenti, piatto per piatto, ci tiene

DOLLY: Woof

CARLA: Ah no, io voglio andar via

CAMERIERE: Ma come?

ARMANDINO: Ha sentito la signora, stiamo andando via

CAMERIERE: Ma il conto?

ARMANDINO: Ecco, tenga, spero che bastino per il disturbo

CAMERIERE: No, mi spiace, non bastano, c’è il conto da pagare

CARLA: Ah io ti aspetto fuori, anzi vado da Gioia e Leonardo

DOLLY: Woof woof

ARMANDINO: Ma Carla!

CAMERIERE: Il conto…


 

130.

 

ANDREA: Dai, ce la faremo

LEONARDO: Ma sì…

ANDREA: È stato carino lo Sparviero

LEONARDO: Sì, ci ha regalato le patatine fritte

ANDREA: Un paio di polli, le patatine, crocchette, supplì

LEONARDO: Pizza

ANDREA: Ciambelle a cancello

LEONARDO: No, Andrea non le puoi chiamare ciambelle a cancello

ANDREA: Perché come si chiamano scusa?

LEONARDO: Ciammelle a cancellu

ANDREA: E io che ho detto

LEONARDO: Ciambelle

ANDREA: A cancello, eh?

LEONARDO: E lo vedi?

ANDREA: Cosa?

LEONARDO: E no!

ANDREA: Ma no cosa?

LEONARDO: Ciammella a cancellu non è la stessa cosa di ciambella a cancello

ANDREA: Ah scusa non pensavo che fossi un purista della lingua

LEONARDO: E lu ciammelloccu di Cretone come me lo chiami, ciambellotto?

ANDREA: Uh, quanto la fai lunga


 

131.

 

SILVIA: Fermiamoci da Marinello, così magari portiamo anche due pasticcini

LISETTA: Ottima idea, è proprio qui vicino

SILVIA: Speriamo abbia le pastarelle con la panna

LISETTA: Vedremo

MARINELLO: Salve, oh le due avvocate più belle del paese

SILVIA: Che gentile

LISETTA: Che ci propone oggi il pasticcere più simpatico del paese?

MARINELLO: Ah spero anche di essere il più bravo

SILVIA: Senza ombra di dubbio

LISETTA: Certamente

MARINELLO: Bene bene, per quale occasione, se non sono indiscreto

SILVIA: Mah, ci è venuto in mente di fare un’improvvisata ad un’amica

LISETTA: Sì e abbiamo pensato di portare del vino e qualche dolcetto

MARINELLO: Del vino rosso o bianco?

SILVIA: Forse rosso

LISETTA: Sì rosso

MARINELLO: Allora i cantuccini, i brutti e buoni e due biscottini di magro: li ho appena sfornati

SILVIA: Si sente un profumino!

LISETTA: Squisito direi

MARINELLO: Bene, bene, oggi dev’essere giornata di improvvisate

SILVIA: Davvero?

LISETTA: Ah sì

MARINELLO: Sì, sono appena usciti dei clienti che stavano andando a fare una sorpresa a… beh, insomma

SILVIA: Ora siamo curiose

LISETTA: Chi erano?

MARINELLO: Mi scuserete ma anche noi pasticceri abbiamo la nostra deontologia professionale. Ecco qui, occorre altro?


 

132.

 

GIOIA: Che carina questa composizione

THEO: Vero?

LUDOVICA: Davvero, molto artistica

RICCARDO: Particolare, non c’è che dire

GIORGIO: Oh, arriva Leonardo

LEONARDO: Buonasera

ANDREA: Salve, spero di non disturbare ma

GIOIA: Ciao amore, ciao Andrea, che sono quei pacchi?

THEO: Ciao

LUDOVICA: Ciao genero degenere

RICCARDO: Sorpresa ci siamo anche noi

GIORGIO: Andate a lavarvi le mani e a cambiarvi d’abito, il tempo stringe

LEONARDO: Ah ma io non pensavo ci fosse una task force al lavoro

ANDREA: Beh, io posso togliere il disturbo

GIOIA: Ma no, nessun disturbo

THEO: Più siamo

LUDOVICA: Meglio stiamo

RICCARDO: Sagge parole

GIORGIO: Bando alle ciance, andate a darvi una sistemata voi due

LEONARDO: Siete meravigliosi

ANDREA: Davvero!

 


 

133.

 

CARLA: Io non so come sia possibile

ARMANDINO: Ah io non capisco davvero

DOLLY: WOOOOF

CARLA: Che c’è?

ARMANDINO: Che succede Dolly?

DOLLY: WOWOOF

CARLA: Hai fame?

ARMANDINO: Hai fame.

DOLLY: GUAÌ

CARLA: Beh

ARMANDINO: Andiamo da Gioia?

DOLLY: ARF ARF

CARLA: Vuoi andare da Gioia Dolly?

ARMANDINO: Dovremo portarle qualcosina, non possiamo presentarci a mani vuote

DOLLY: WOWOWOOF

CARLA: Nel bistrot biologico?

ARMANDINO: Potrebbe essere un’idea, brava Dolly

DOLLY: ARF ARF


 

134.

 

ODOACRE: Ma io stavo pensando che forse…

LILLY: Ma no…

SIMONE: Animo su

ODOACRE: Quindi mi dicevate che siete dei grandi viaggiatori?

LILLY: Ci piace esplorare il mondo

SIMONE: Sì, conoscere nuovi lidi

ODOACRE: Dev’essere una vita piuttosto interessante la vostra

LILLY: Mah, noi siamo in pensione e

SIMONE: Abbiamo già una certa età

ODOACRE: Sembrate molto giovani

LILLY: Sì ma, per quanto sia…

SIMONE: Quanto tempo abbiamo davanti a noi per girovagare?

ODOACRE: Non so…

LILLY: Ecco, poco

SIMONE: Poi arriveranno gli acciacchi dell’età

ODOACRE: Ah

LILLY: Non che non li abbiamo già, s’intende ma…

SIMONE: Possiamo ancora prendere un aereo

ODOACRE: Capisco

LILLY: O una nave, un treno

SIMONE: Guidare

 


 

135.

 

GIOIA: Beh, ho idea che sarà una serata più divertente del previsto

THEO: Benissimo

LUDOVICA: Che hanno portato?

RICCARDO: Polli allo spiedo, crocchette, patatine, supplì

GIORGIO: Tutta roba sana direi

LEONARDO: Eccoci qui

ANDREA: Puliti e profumati

GIOIA: Benissimo

THEO: Io direi che è ora di fare le presentazioni?

LUDOVICA: Di già?

RICCARDO: Io sono Riccardo, piacere

GIORGIO: Quelle sono le pubblicazioni

LEONARDO: Di cosa?

ANDREA: Io sono Andrea, salve

GIOIA: Non lo so

THEO: Io mi chiamo Theo

LUDOVICA: Ah è vero, no è che mi sembrava si conoscessero appena

RICCARDO: Ma chi?

GIORGIO: Ah ho capito

LEONARDO: Beh, dai, apparecchiamo

ANDREA: Sta arrivando qualcun altro o mi sbaglio?

 

 


 

136.

 

ODOACRE: Ah beh, certo scelte di vita

LILLY: Oh sì

SIMONE: Mah… lei vive da solo?

ODOACRE: Sono vedovo, diciamo così

LILLY: Così giovane?

SIMONE: Oh ma questo è un vero peccato

ODOACRE: Beh, non eravamo sposati, suo marito la trascurava

LILLY: Oh

SIMONE: Eravate amanti?

ODOACRE: No, non direi

LILLY: Ma era sposata con un altro?

SIMONE: Viveva col marito?

ODOACRE: No, semplicemente non ha mai divorziato

LILLY: Quindi erano separati

SIMONE: Eravate una coppia di fatto

ODOACRE: In un certo senso sì

LILLY: E come mai non ha mai chiesto la separazione legale?

SIMONE: O il divorzio?

ODOACRE: Era molto religiosa

LILLY: Beh se fosse stata così religiosa non avrebbe dovuto iniziare la relazione, o meglio, vivere more uxorio da quanto ci dice, con lei o mi sbaglio?

SIMONE: Lilly, che vai a giudicare, a sapere, poi andava in confessionale e si pentiva, un rosario, dieci avemmarie e finiva lì, quanto la fai lunga!


 

137.

 

SILVIA: Anche noi pasticceri abbiamo la nostra deontologia professionale

LISETTA: Dai, non ci pensare

SILVIA: Vabbè ma che significa, scusa?

LISETTA: Non lo so, forse non voleva dirci qualcosa

SILVIA: E allora avrebbe fatto meglio a tenere le sue personali considerazioni deontologicamente sensibili per sé

LISETTA: Su questo non hai torto ma…

SILVIA: Ma cosa scusa?

LISETTA: Magari avrà pensato ad alta voce

SILVIA: Se lo avesse fatto non vedo perché avrebbe poi dovuto accampare la scusa deontologica

LISETTA: A te non capita mai?

SILVIA: Cosa?

LISETTA: Di pensare ad alta voce?

SILVIA: Davanti ai clienti decisamente no

LISETTA: Beh, su questo hai ragione

SILVIA: Comunque, che mi dicevi del lavoro?

LISETTA: Mah, le solite cose…

SILVIA: Io invece ho un caso interessante

LISETTA: Davvero?

SILVIA: Sì

LISETTA: Racconta

SILVIA: Ho la mia deontologia professionale

LISETTA: AHAHHA

SILVIA: A cena però, adesso siamo arrivate.


 

138.

 

SILVIA: Sorpresa!

LISETTA: Tadà!

GIOIA: Lisetta, Silvia, che piacere!

THEO: Ciao

LUDOVICA: Un po’ di rinforzi ci volevano

RICCARDO: Ciao

GIORGIO: Arrivano cariche di doni

LEONARDO: Che sorpresa graditissima

ANDREA: Abbiamo avuto la stessa idea?

SILVIA: Ciao, c’è una riunione?

LISETTA: Speriamo di non disturbare piuttosto

GIOIA: Altro che siete più che benvenute

THEO: Sulla credenza c’è un po’ di spazio libero per i pacchettini

LUDOVICA: Uh siete passati da Marinello

RICCARDO: Che squisitezze

GIORGIO: Vanno messi in frigo?

LEONARDO: Cos’è?

ANDREA: Posso assaggiare?

SILVIA: No, non in frigo

LISETTA: Questo in freezer però

GIOIA: Grazie ma non dovevate portare tutte queste cose

THEO: Cos’è?

LUDOVICA: Uhm sembra davvero delizioso

RICCARDO: Me lo fai vedere?

GIORGIO: Davvero un bel pensiero

LEONARDO: Vado a prendere le sedie di là, mi aiuti Andrea?

ANDREA: Arrivo

 


 

135.

 

CARLA: Mi sembra che un vino biodinamico sia adatto all’occasione

ARMANDINO: Sì ma avremmo potuto prendere anche un abbinamento

DOLLY: GUAÌÌÌ 

CARLA: Che c’è Dolly?

ARMANDINO: Tesoro perché guaisci?

DOLLY: WOOF

CARLA: Il vino andrà benissimo

ARMANDINO: Per carità ma…

DOLLY: UUUUHH

CARLA: Stai innervosendo Dolly

ARMANDINO: Beh, se è per questo mi taccio ma…

DOLLY: ARF ARF

CARLA: Oh Tesoro dimmi, dimmi, che c’è? Eh? E sì vuoi le coccole tu…

ARMANDINO: Mi piacerebbe, è tanto che non….

DOLLY: ARF ARF

CARLA: Amoruccio, vieni, vieni qui, e sì, sì poi ti do anche il dolcetto

ARMANDINO: Il dolcetto?

DOLLY: ARF ARF

CARLA: L’ossetto che ti piace tanto

ARMANDINO: Ah... parli con Dolly, certo

DOLLY: BAU BAU

CARLA: Perché?

ARMANDINO: No, niente, figurati, non pensavo mica che stessi parlando con me, certo, con Dolly, con chi altri?

DOLLY: GUAÌ

136.

 

LEONARDO: Oh ecco, prendi quella lì per favore

ANDREA: Questa?

LEONARDO: Sì, dovremo arrangiarci un po’

ANDREA: Prendo anche questa?

LEONARDO: Sì

ANDREA: Hai visto?

LEONARDO: Cosa?

ANDREA: Ti preoccupavi tanto e invece…

LEONARDO: Già, una bella sorpresa

ANDREA: C’è qualcosa di bello tra te e Gioia

LEONARDO: Dici?

ANDREA: Sì, siete sempre un po’ stralunati ma

LEONARDO: Beh, litighiamo un po’ troppo spesso forse

ANDREA: E questo non fa bene

LEONARDO: No

ANDREA: A volte quando si litiga si dicono cose stupide, senza senso

LEONARDO: Già

ANDREA: Soltanto per ferire chi ti ha ferito

LEONARDO: Sì ma

ANDREA: Bisognerebbe evitare e basta

 

 


 

137.

 

LILLY: Beh, siamo proprio arrivati

SIMONE: Ma cosa sono tutte queste automobili?

ODOACRE: Forse c’è una festa da qualche parte

LILLY: Già, potrebbe ma…

SIMONE: Non è la voce di Gioia quella?

ODOACRE: La voce di?

LILLY: Nostra nuora

SIMONE: Sembrerebbe proprio lei

ODOACRE: Che vi abbiano organizzato una festa a sorpresa?

LILLY: A noi?

SIMONE: Naaa… io con le feste a sorpresa non vado molto d’accordo

ODOACRE: Sì anche a me non piacciono molto ma

LILLY: Sarebbe un’idea carina

SIMONE: Mah, non mi pare, ma come noi arriviamo e loro non vogliono trascorrere neanche un po’ di tempo in famiglia?

ODOACRE: Magari avevano già organizzato qualcosa in precedenza

LILLY: Ma se li abbiamo chiamati almeno tre ore fa!

SIMONE: Già, insomma mi sembra un largo anticipo….

ODOACRE: Dite?

LILLY: Beh

SIMONE: Acciderbole

ODOACRE: Probabilmente è un’altra festa

LILLY: Mah

SIMONE: Vedremo

ODOACRE: Andiamo

138.

 

SILVIA: Aspettiamo qualcun altro?

LISETTA: A quanto pare

GIOIA: Oh oh

THEO: Ma guarda

LUDOVICA: Che carino quel cagnolino

RICCARDO: Davvero

GIORGIO: Io preferisco i gatti

SILVIA: Oh oh

LISETTA: Noooo

GIOIA: Beh, diciamo che siamo al gran completo

THEO: Anche io, tra cani e gatti…

LUDOVICA: Preferisci i gatti?

RICCARDO: A me piacciono sia cani che gatti

GIORGIO: I gatti creano armonia

SILVIA: Si chiama Dolly vero?

LISETTA: Già

GIOIA: Sì

THEO: Lei?

LUDOVICA: Il cane

RICCARDO: Dolly?

GIORGIO: E loro?

GIOIA: Carla e Armandino, stanno divorziando. Lisetta e Silvia sono le loro rispettive avvocate

LISETTA: Diciamo che stiamo provando a farli ragionare

SILVIA: Sì, è presto per pensare al divorzio


 

139.

 

ANDREA: Io invece…

LEONARDO: Cosa?

ANDREA: Ho sempre la sensazione di non aver trovato…

LEONARDO: Che?

ANDREA: La giusta dimensione

LEONARDO: Dimensione?

ANDREA: Sì, non so spiegarlo meglio

LEONARDO: La persona con cui stare bene, intendi?

ANDREA: No, penso che abbia a che fare con me, col mio carattere, non lo so

LEONARDO: Non mi pare che tu abbia un brutto carattere

ANDREA: Dici?

LEONARDO: Già

ANDREA: Non lo so, non riesco a trovare la serenità interiore che vedo in te e Gioia

LEONARDO: Serenità tra me e Gioia?

ANDREA: Sì…

LEONARDO: No.

ANDREA: Come no?

LEONARDO: Ci amiamo, forse ci siamo sempre amati e spero che ci ameremo all’infinito ma non siamo ‘sereni’

ANDREA: A me lo sembrate

LEONARDO: Siamo innamorati, questo sì

ANDREA: Beh, forse è vero. Però vi stimolate molto a vicenda

LEONARDO: Non posso darti torto

 


 

140.

 

LEONARDO: Fammi dare un bacio alla suocera più meravigliosa del mondo!

LUDOVICA: Eh, tu scherza scherza…

ANDREA: Ma no, dice sul serio…

SILVIA: D’altronde è vero

RICCARDO: Sono arrivati Carla e Armandino

LISETTA: Se ci vedessero insieme potrebbe sorgere qualche problemino

GIOIA: Ma no, figurati

THEO: Beh, comunque noi potremmo reggervi il gioco

GIORGIO: Sì, dire che vi serviva un consulto

LEONARDO: Per una questione di grande importanza

LUDOVICA: Ma sanno che siete amiche di Gioia e Leonardo, no?

ANDREA: Ma infatti, che c’è di male?

SILVIA: No, beh, in effetti…

RICCARDO: Formalità che oggidì non si rispettano neanche più

LISETTA: Beh, nel nostro lavoro la forma ha la sua importanza

GIOIA: Beh, comunque sia, ora sono qui e suonano alla porta

THEO: Vado ad aprire

GIORGIO: Ottima idea

 

 

 


 

141.

 

LILLY: Tesoro ciao!

LEONARDO: Mamma!

GIOIA: Lilly, Simone, che piacere avervi finalmente qui.

SIMONE: Oh ma c’è una festa. I consuoceri quale onore-

LUDOVICA: Avete fatto buon viaggio?

LISETTA: Lilly, Simone, quanto tempo!

ODOACRE: Scusate io sono un po’ un intruso

ANDREA: Lo siamo tutti

SILVIA: Sì è una serata un po’ così…

RICCARDO: Splendida…

THEO: Luminosa…

GIORGIO: Sì beh, insomma, state bene sì?

LILLY: Ma… ma che carini… una festa…

LEONARDO: …estemporanea mamma, estemporanea

GIOIA: Improvvisata direi

SIMONE: Sì, beh, noi siamo passati in pasticceria

LUDOVICA: Prendo io e metto di là, insieme alle altre cose ma non state così sull’uscio

ODOACRE: Io ehm mi sento un po’

LISETTA: Ah ma non c’è da preoccuparsi, Gioia e Leonardo sono persone meravigliose

ANDREA: Ma lei è l’architetto o mi sbaglio?

SILVIA: Architetto?

RICCARDO: Oh sì, ci siamo incontrati a casa di… di?

THEO: Forse di Bea e Nicole?

RICCARDO: Le conosci?

ODOACRE: Ho progettato la ristrutturazione della loro abitazione, sì è probabile.

THEO: Ma andiamo di là, così sulla porta…

GIORGIO: Ah fosse per me….

GIOIA: Papà non brontolare

GIORGIO: Eh, altro che brontolare con te…

 


 

142.

 

CARLA: Buonasera

DOLLY: WOOF WOOF

ARMANDINDO: Scusate l’improvvisata…

GIOIA: Che piacere, entrate entrate

SIMONE: Oh qualche altro dolcetto

LUDOVICA: Date a me, li metto in cucina

LISETTA: Ti accompagno Ludovica

ODOACRE: Oh salve

LILLY: Ah ma oggi è proprio una festa, che piacere!

LEONARDO: Che bella sorpresa, Andrea fai tu le presentazioni?

ANDREA: Io???

SILVIA: Oh che casualità, buonasera

RICCARDO: Possiamo farle noi

THEO: Sì possiamo fare noi le presentazioni

GIORGIO: Ecco qua, se siamo al completo direi che possiamo mettere su l’acqua per la pasta, ho una fame!

CARLA: Ah ma noi non volevamo disturbare e poi abbiamo già mang…

DOLLY: UHUUUUUUUU

ARMANDINDO: Beh, ci uniamo volentieri alla tavolata

GIOIA: Bene bene, Theo, Ricky ci pensate voi a metterli a loro agio?

SIMONE: Ma che carino questo cagnoglino eh, vieni a giocare qui, eh?

DOLLY: ARF ARF

ODOACRE: Noi ci conosciamo già…

LILLY: Architetto, mi faccia la cortesia, aiuti Silvia, mi pare in difficoltà

ODOACRE: Dice? Certo certo

LEONARDO: Vabbè, Andrea vieni con me, andiamo a prendere qualche strumento

ANDREA: Di lavoro?

LEONARDO: Ma no, musicale, andiamo

ODOACRE: Vi aiutiamo io e Silvia, va bene?

SILVIA: Oh, sì certo, con piacere

RICCARDO: Bene, allora…

THEO: Facciamo gli onori di casa…

GIORGIO: Io intanto vado ad affettare il pane, tocca sempre a me!


143.

 

LISETTA: Non so davvero come comportarmi

LUDOVICA: Siete colleghe che male c’è se vi frequentate?

LISETTA: Sì ma stiamo seguendo lo stesso caso…

LUDOVICA: Carla e Armandino non vivono fuori dal mondo

LISETTA: In un mondo tutto loro sì, però

GIORGIO: Ahhhhh datemi un filone di pane da affettare!

LUDOVICA: Che succede?

LISETTA: Il pane è lì

GIORGIO: Sono insopportabili!

LUDOVICA: I consuoceri?

LISETTA: Ma dai sono soltanto un po’ folcloristici

GIORGIO: Quelli sono il male minore!

LUDOVICA: E di chi parli allora?

GIORGIO: Di quei due con quell’insopportabile cagnolino!

LUDOVICA: Lupus in fabula!

LISETTA: Ecco!

GIORGIO: Quale lupus e lupus quello non è neanche un canis

LUDOVICA: Il solito esagerato!

LISETTA: Non lo dovrei dire ma il cane è l’unico simpatico di quella famiglia

GIORGIO: Non voglio approfondire la conoscenza allora, se possibile

LUDOVICA: E poi è carinissimo

LISETTA: Credo sia una femmina

GIORGIO: Un topo che abbaia!

LUDOVICA: Beh certo non è un molossoide

GIORGIO: Neanche un bel maremmano

LISETTA: Un maremmano in appartamento soffrirebbe

GIORGIO: È vestito di tutto punto, ha anche il cappottino!

LUDOVICA: Quanto la fai lunga, tieni il pane

LISETTA: E qui c’è un tagliere.

GIORGIO: Umpf.