giovedì 25 marzo 2021

Storielle musicali. Nanneri Turritopsis, l’idromedusa che voleva suonare con le balene

 

Nanneri Turritopsis, l’idromedusa che voleva suonare con le balene

 

C’era una volta e c’è ancora un grande mare che si chiama Oceano Pacifico. In questo luogo a tutt’oggi un po’ inesplorato, vive e viveva Nanneri Turritopsis un’idromedusa, anche detta medusa immortale o turritopsis nutricola, che amava e ama suonare tutti gli strumenti. Essendo infatti pressoché immortale ha un sacco di tempo per imparare a dovere come suonare per bene ciascuno strumento. Per imparare a suonare il violino, ad esempio, le sono servite due vite da medusa e una da polipo, per apprendere i segreti delle percussioni, ha impiegato una vita da medusa e due da polipo, per il flauto ha dovuto attendere tre vite da medusa e per l’oboe ben due da polipo. Insomma, con costanza e perseveranza, con amore e dedizione, si è impegnata ad esplorare i più reconditi segreti dell’orchestra. Un giorno, un po’ annoiata nel lungo scorrere della sua esistenza perenne, decise di attraversare l’Oceano Pacifico e arrivare nell’Oceano Atlantico e chissà dove altro. Lungo il tragitto rischiò più volte di veder naufragare il proprio progetto contro le isole di plastica, nei liquami delle navi o sotto lo scuro manto del petrolio sversato in mare. Qual era il suo sogno? Molto semplice a dirsi ma non a farsi: avrebbe voluto comporre e mettere in scena un’opera con le balene, i delfini e i cavallucci marini che, come ognun sa, sono ottimi ballerini. Le sue amiche la prendevano in giro, le sorridevano e la motteggiavano, a volte la criticavano apertamente fino a che decisero di non parlarle più. Nanneri era ed è molto testarda, non si lascia abbattere dalle difficoltà e così, per il sì e per il no, riuscì ad arrivare fino al mare in cui c’erano tantissime balene, delfini e cavallucci marini, li convinse ad eseguire una partitura da lei composta ma, proprio mentre lo spettacolo stava per incominciare, un pesce gatto affamatissimo divorò in un sol boccone tutto lo spartito!.

 

Molto liberamente ispirato a Maria Anna Walburga Ignatia Mozart

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