venerdì 28 febbraio 2020

Giulia alla scoperta della Svizzera


Giulia alla scoperta della Svizzera

Giulia alla scoperta della Svizzera
Tante cose imparerà

La Svizzera è uno Stato federale
Situato nell’Europa Centrale
È composto da ventisei
Cantoni

Giulia alla scoperta della Svizzera
Tante cose imparerà

Confina con l’Italia,
La Germania, la Francia
Il Liechtenstein
E l’Austria

Giulia alla scoperta della Svizzera
Tante cose imparerà

Ha splendide montagne
E magnifici laghi
Bellissimi pascoli
E raffinati artigiani

Giulia alla scoperta della Svizzera
Tante cose imparerà

Molte sono le città importanti
Ginevra, Lugano, Zermatt, Losanna,
Montreux, Zurigo, St. Moritz, Lucerna,
Berna è la capitale

Giulia alla scoperta della Svizzera
Tante cose imparerà


giovedì 27 febbraio 2020

mercoledì 26 febbraio 2020

Il Leontopo Arslan in Svizzera


Il Leontopo Arslan in Svizzera

Il Leontopo Arslan girovagando se ne va
Tra spazio e tempo gironzolando di qua e di là
È un cronocosmonauta e questo lo sai già
Arriva in Svizzera, e sai che fa?
Raccoglie piante alpine e costruisce palafitte
Crea spirali di metallo a La Tène con gli Elvezi
Costruisce strade e città con i Romani
Sigla il Patto eterno confederale
Emana la Costituzione Svizzera
Gusta cioccolatini sul lago

martedì 25 febbraio 2020

Ciao Hello frasi semplici nome età


Ciao Hello frasi semplici nome età

Ciao hallo
Hello ciao

Hello ciao
Ciao hello

Oggi impariamo
Frasi
E modi
Di dire

Hallo ciao
Ciao hello

Let's learn
Simple sentences
And
Expressions

Ciao hello
Hallo ciao

Quando incontriamo
Una persona
Chiediamo
Come ti chiami?

Hallo ciao
Ciao hello

When we meet
A person
We ask
What’s you name?

Ciao hello
Hello ciao

E
Rispondiamo
Mi chiamo
…….

Hallo ciao
Ciao hello

And
We answer
My name is
……

Ciao hello
Hello ciao

Tra bambini
Aggiungiamo
Quanti
Anni hai?

Hallo ciao
Ciao hello

Among kids
We ask
How old
Are you?

Ciao hello
Hello ciao

E
Rispondiamo
Ho …
Anni

Hallo ciao
Ciao hello

And
We answer
I am ….
Years old

Ciao hello
Hello ciao

Hallo ciao
Ciao hello

Ciao hello
Hallo ciao

Hello ciao
Ciao hello




domenica 23 febbraio 2020

sabato 22 febbraio 2020

Filastrocca del raffreddore


Filastrocca del raffreddore

Eccì, starnutì Alciotto l’Alce,
Intabarrato nel suo cappotto
Ecciù rispose Lappetto l’husky
Da sotto al suo berretto
Cof cof tossì Leo Leocorno
Accendendo il forno
Crran crann replicò Minù l’orsetto
Infilandosi nel letto



venerdì 21 febbraio 2020

Filastrocca del galletto


Filastrocca del galletto

Un galletto se ne stava
Appollaiato nel pollaio
Era un po’ annoiato
E pensava a come fare
Per cacciarsi in qualche guaio
Era giovane e inesperto
Un po’ sbruffone di certo
Si lanciò senza pensare
Contro una papera che stava
Nell’orto a sguazzare
Ma non aveva calcolato
Che lì accanto era in agguato
Una volpe dal manto fulvo
Che sorrise con ghigno furbo e
Con un balzo l’ebbe azzannato


giovedì 20 febbraio 2020

Filastrocca del mirto


Filastrocca del mirto

Guardando la scogliera
Mirko si accorse che c’era
Un bell’albero di mirto
Ma lui non l’aveva mai visto
Con la mano si protese
E pensò, chissà perché, che
Fosse un bel mirtillo:
Era nero anche quello!
Lo assaggiò e d’istinto lo sputò
Ricordò a quel punto le parole
Di suo nonno: attento a te!
Non bisogna mai mangiare
Una bacca se con certezza
Non la sai identificare


mercoledì 19 febbraio 2020

Filastrocca della minestra di verdure


Filastrocca della minestra di verdure

Oh che fame che languore,
quando sento quel rumore
sembra proprio un rimestare
di un bel mestolo di rame
nel tegame ribollente
sul fornello incandescente
una minestra di verdure
che fa affiorare il buonumore

lunedì 17 febbraio 2020

domenica 16 febbraio 2020

Il chiodo e i peperoncini


Un chiodo se ne stava tutto solo inchiodato al muro come se niente fosse. A volte veniva utilizzato per reggere quadri, calendari e molti altri ammennicoli. Un giorno gli capitò di reggere persino un campanaccio, uno di quelli che usano le mucche nei pascoli di montagna, il vento sbatteva il batacchio e DLEN DLEN DLEN, sentiva bellissime vibrazioni che gli facevano immaginare ampie vallate coi trattori BRUM BRUM BRUM e alte montagne sui cui sciare SCIAF SCIAF SCIAF. Gli pareva quasi di poter annusare l’aria UHHHMMMMM e di distinguere camomilla, menta, elicriso ed edelweiss, cipolle, peperoncino… ehi un momento cos’era quel profumo di peperoncino? Forte, intenso, piccante: uh una treccia di rossi cornetti adornava ora la sua capocchia. Il chiodo si sentì molto onorato di questo trattamento e si gonfiò d’orgoglio GLLLLLL, poi si sgonfiò FSSSSSS al punto che cadde rovinosamente per terra, lasciando i peperoncini tutti sparpagliati sul pavimento. Per non farsi trovare chissà dove si andò a cacciare, la leggenda vuole che lo stiano ancora a cercare….

sabato 15 febbraio 2020

Storielle Jazz. La ranocchia Summertime


Una ranocchia un po’ stressata stava girando la frittata FLAP su un bel fiore di loto in uno stagno quando sentì, alle sue spalle, un gran rumore di bolle BLUBLUBUBBLUBUBLUBUBLUBLUBLU. Cosa può essere questo baccano?, si chiese quasi scottandosi una mano AHIIII, perché si era distratta e non bisogna mai distrarsi davanti ai fornelli o si rischia, appunto, di scottarsi AHII AHIII. Girò la frittata ancora una volta FLAP e una seconda FLAP FLAP e poi una terza FLAP FLAP FLAP, la poggiò su un piatto al centro della tavola apparecchiata, poi si tuffò con la testa nello stagno e cominciò a cantare SUMMERTIMEEE

venerdì 14 febbraio 2020

Storielle jazz. Il topastro e il gatto grassoccio


Il topastro e il gatto grassoccio

Un topastro impiastricciato di cioccolato stava cercando di rosicchiare CICHICICHICÌ un bel biscotto con le mele, i canditi e l’uvetta quando udì distintamente il miagolare di un gatto grassoccio e un po’ birbante MIIAAOOOO MIIIIIIIIAOOO. Preso di soppiatto pensò bene di lasciare il biscotto sul piatto e di arrampicarsi fino sopra ad un bel disco. Ma che discolo il topastro! Era un ride, ossia il piatto di una batteria… CIN CLASH. Il topastro fece finta di niente, cercò di darsi un tono, forse un LA, chi lo sa?, si arrampicò fino in cima all'asta e prese in mano due belle spazzole con le setole a triangolo e BUM CICHICICHIBUM CICHICICHICICHIBUM. Il gatto grasso poteva anche lasciar scorrazzare il topastro ma guai a toccare la batteria senza il suo permesso. In men che non si dica prese due belle bacchette e cercò di colpire il topastro BING PING ma, come per magia, appena si sedette sullo sgabello della grande batteria, dimenticò il topastro, gli vennero in mente nuove note e ritmi da suonare, cominciò col comping CINCINCINCINCIN, ostinato proseguì con un buzz roll ma poi le sue braccia si mossero verso un blast beat. Stanco e felice, il gatto grassoccio dimenticò il topastro, il quale ne approfittò per andare a farsi un panino col pecorino.

giovedì 13 febbraio 2020

mercoledì 12 febbraio 2020

Filastrocca breve della cioccolata


Carlotta scioglie la cioccolata nella ciotola dorata
quando arriva un cardellino che ne vuole un bel sorsino
Bevi pure, bell’uccellino, ma non scottarti il nasino
Grazie Carlotta, risponde contento, sei molto accorta

martedì 11 febbraio 2020

Filastrocca breve del pesciolino

Filastrocca breve del pesciolino

Un pesciolino se ne stava tranquillo e beato
Sul fondo del mare quando gli venne una gran
Voglia di gelato. Come posso fare? Si chiese
E nuotò verso la superficie, arrivò al molo,
Fece un bel salto ed ecco lì
Un cono gelato di alghe in salmì.

venerdì 7 febbraio 2020

lunedì 3 febbraio 2020

domenica 2 febbraio 2020

Storielle jazz. Il pastorello e la grande festa


Il pastorello e la grande festa

C’era una volta e c’è ancora un parco naturale tra gli Appennini in cui si danno appuntamento, in un giorno e ad un orario che varia ogni anno in base a criteri imprevedibili, gnomi, elfi, fate, streghe e cernunni per celebrare il solstizio o l’equinozio oppure altre ricorrenze naturali. In realtà, più che per celebrare qualcosa, si incontrano per il piacere di stare insieme. Un giorno, un giovane pastorello si trovò per uno strano caso del destino a pascere le pecore del suo gregge a pochi passi dal luogo prescelto per la riunione. Il tintinnio delle campanelle e il belare quieto degli ovini lo stava quasi facendo addormentare quando gli sembrò di vedere uno gnomo e poi un altro e un altro ancora. Si stropicciò gli occhi e uno sciame di fate volanti gli accarezzò i ricci neri e folti, sbatté le palpebre e vide una strega a cavalcioni di un cernunno, una creatura enorme metà uomo e metà cervo, roteò le pupille ed ecco un gruppo di elfi dirigersi verso una radura al di là della faggeta. Il pastorello parlò coi suoi fedeli cani maremmani e disse: “Aspettatemi qui, voglio andare a vedere cosa succede”. Il cane più anziano gli abbaiò in risposta: “Lascia perdere, non ti immischiare, stai con noi”. Il pastorello ringraziò per il saggio consiglio, prese una tromba che portava sempre con sé e rispose: “Se dovessi essere in pericolo suonerò queste note” PEREPEREPE. “Va bene”, guaì il cane. Le pecorelle si strinsero l’una all’altra e si addormentarono mentre il pastorello si addentrò nella faggeta. Quale sorpresa quando vide tutto quel mondo colorato e vivacissimo che si affaccendava per quella che sembrava proprio una festa. Come avrebbe fatto a non farsi scoprire?
Decorò alla meglio i suoi calzari con foglie e bacche, intrecciò velocemente una coroncina con rami di quercia, si dipinse simboli sul volto con il fango e sfoderò la sua tromba: cosa c’era di più naturale di un trombettista ad una festa?
Il pastorello si aggirò indisturbato, con la meraviglia negli occhi e la felicità di una scoperta meravigliosa, poi trovò un piccolo poggio e soffiò con tutto il fiato che aveva nella tromba imitando i suoni che aveva sentito su un disco di un trombettista molto famoso che si chiamava Miles Davis. Gnomi, elfi, fate, streghe e cernunni si girarono a guardarlo, non lo avevano mai visto prima ma aveva proprio talento. Si lanciarono uno sguardo di intesa e di sfida, sfoderarono i loro strumenti e si lanciarono in una improvvisazione frenetica e complicatissima, sfidando il giovane a seguirli. Il pastorello capì al volo, li seguì senza sbagliare e, soprattutto, evitando di emettere la sequenza di note che avrebbe richiamato i suoi cani. Ad un certo punto, senza capire neanche perché, si addormentò di sasso, streghe e cernunni lo riportarono dal suo gregge lasciandogli tra le mani, però, una bellissima tromba nuova. Quando il pastorello si svegliò, si sentiva intorpidito e aveva la sensazione di aver sognato un sogno bellissimo, guardò i suoi cani che fecero finta di niente sorridendo sotto i baffi, lui toccò la sua tromba e… che sorpresa quando vide quello splendore luccicante! Da quel giorno il pastorello non smise mai di soffiare nella sua tromba e vennero da tutti gli angoli del pianeta per ascoltarlo suonare.

Storiella molto liberamente ispirata ad un racconto di Paolo Fresu ne 'La musica dentro', edito da Feltrinelli, sulle esercitazioni del grande jazzista italiano nelle campagne di Budoni, nei pressi di Berchidda.


sabato 1 febbraio 2020

Storielle jazz. Caravan in fondo al mare


Caravan in fondo al mare

C’era una volta e c’è ancora un grande parco naturale in mezzo al mare dove vivono indisturbati, o quasi, tantissimi pesci. Un bel giorno una stella marina si svegliò di un umore difficile da definire, tra il dispettoso e l’allegro. Iniziò dapprima a suonare delle conchiglie come fossero nacchere CLACK CLACK CLACK, stimolando la creatività dell’ippocampo Marino che intuì il ritmo e accennò le note di Caravan con il suo sax PUPPPPUUUUPPPUUUPP, uno standard jazz composto da Juan Tizol e Duke Ellington nel 1937, che piace tanto al delfino Tommy, il quale non si lasciò sfuggire l’occasione di pizzicare il suo contrabbasso DUMDUMDUDUMDUMDUDUM. Al che il polipo Antolin alzò un tentacolo, guardò la stellina con aria sorniona, lei gli sorrise e lui si lanciò in un assolo di batteria che rimase memorabile nella storia della riserva. RATATATATATATATATLINKTLANKRATATATA