Un chiodo se ne stava tutto solo
inchiodato al muro come se niente fosse. A volte veniva utilizzato per reggere
quadri, calendari e molti altri ammennicoli. Un giorno gli capitò di reggere persino
un campanaccio, uno di quelli che usano le mucche nei pascoli di montagna, il
vento sbatteva il batacchio e DLEN DLEN DLEN, sentiva bellissime vibrazioni che
gli facevano immaginare ampie vallate coi trattori BRUM BRUM BRUM e alte
montagne sui cui sciare SCIAF SCIAF SCIAF. Gli pareva quasi di poter annusare l’aria
UHHHMMMMM e di distinguere camomilla, menta, elicriso ed edelweiss, cipolle,
peperoncino… ehi un momento cos’era quel profumo di peperoncino? Forte,
intenso, piccante: uh una treccia di rossi cornetti adornava ora la sua
capocchia. Il chiodo si sentì molto onorato di questo trattamento e si gonfiò d’orgoglio
GLLLLLL, poi si sgonfiò FSSSSSS al punto che cadde rovinosamente per terra,
lasciando i peperoncini tutti sparpagliati sul pavimento. Per non farsi trovare
chissà dove si andò a cacciare, la leggenda vuole che lo stiano ancora a
cercare….
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