giovedì 22 febbraio 2018

Cadore l’Orsetto Cantore. Alfabeto (da 8 a 30)


Alfabeto
Cadore l’Orsetto Cantore. 8

Cadore l’Orsetto Cantore
Ha tante storie da raccontare
Ghiotto di miele gli piace almanaccare
Col suo musetto

La prima lettera da imparare
È la A di Avellino e Alessandria
Dove l’ambra ammira l’ametista
Nell’alfabeto

Poi continuando in questa esplorazione
Incontra la B di Belluno e Benevento
Dove la bardana bacia la betulla
Nell’alfabeto

Camminando con passo svelto
Trova la C di Cuneo e Catania
Dove la carta canta col carbone
Nell’alfabeto

Proseguendo con dedizione
Vi è la D di Domodossola e Dora
Dove il druido dardeggia con il drago
Nell’alfabeto

Proseguendo con convinzione
C’è la E di Empoli ed Enna
Dove l’erica elude l’edera
Nell’alfabeto

Saltellando sulla magione
C’è la F di Foggia e Forlì
Dove il fenicottero fila con la falena
Nell’alfabeto

Spostandosi ancora un po’ più in là
C’è la G di Gorizia e Genova
Dove il grillo gira sulla giraffa
Nell’alfabeto

Camminando in punta di piedi
C’è l’H di Hawaii ed Honolulu
Dove si urla hip hip hurrah
Nell’alfabeto

Proseguendo sulla stessa strada
C’è la I di Imola e Ivrea
Dove l’imbuto imbeve l’inferriata
Nell’alfabeto

Correndo con passo lieve
C’è la L di Lecce e Livorno
Dove la lince legge con la lepre
Nell’alfabeto

Proseguendo sulla stessa via
C’è la M di Modena e Messina
Dove il montone muggisce col muflone
Nell’alfabeto

Continuando a sorvolare
C’è la N di Napoli e Novara
Dove il noce nota il nocciolo
Nell’alfabeto

Camminando sempre più spedito
C’è la O di Orte e Oristano
Dove l’oboe osserva l’ocarina
Nell’alfabeto

Proseguendo con passo svelto
C’è la P di Parma e Palermo
Dove il papavero parla con il pero
Nell’alfabeto

Camminando senza indugio
C’è la Q di Quarto e Quittengo
Dove il quadro quadra col quadrato
Nell’alfabeto

Saltellando verso la conclusione
C’è la R di Roma e Rovigo
Dove la rosa ride col ribes
Nell’alfabeto

Camminando senza sostare
C’è la S di Savona e Salerno
Dove il salice saluta la salvia
Nell’alfabeto

Piroettando ancora un altro poco
C’è la T di Taranto e Trieste
Dove la tanica si riempie con la terra
Nell’alfabeto

Proseguendo verso la conclusione
C’è la U di Ustica e Udine
Dove l’upupa usma l’usignolo
Nell’alfabeto

Continuando un po’ per caso
C’è la V di Verona e Venezia
Dove il violino veleggia con la viola
Nell’alfabeto

Ansimando per la gran fatica
C’è la Z di Zocca e Zagarolo
Dove la zamia zappetta con lo zafferano
Nell’alfabeto

Andando un po’ fuori strada
C’è la J e la K che stanno insieme
A X, Y e W
Nell’alfabeto


giovedì 15 febbraio 2018

Cadore l’Orsetto Cantore. (da 2 a 7)



Cadore l’Orsetto Cantore
Ha tante storie da raccontare
Ghiotto di miele gli piace viaggiare
Col suo zainetto

Il sole è giallo e fa un gran caldo
In Antartide vorrebbe arrivare
Per incontrare gli amici pinguini
Del Polo Sud

Dal verde del Parco Nazionale
Su un aereo si può volare
Attraversare continenti ed equatore
Fino al Polo Sud

Il cielo è azzurro e in Argentina
Ci sono mucca, lepre e maialina
A salutarlo nella fattoria pria di andar via
Verso il Polo Sud

Segue l’aquilone arancione
Che è sulla via per la Terra del Fuoco
Prende poi il treno dei mille colori
Verso il Polo Sud

Viola è l’aurora
Viaggia veloce la barca a vela
Per doppiare Capo Horn
Verso il Polo Sud

giovedì 8 febbraio 2018

Cadore l’Orsetto Cantore. 1.

Cadore l’Orsetto Cantore

1.
Cadore l’Orsetto Cantore stava comodamente sdraiato su un’amaca nel Parco Nazionale posizionata tra due solidi alberi a rimirare il panorama che era davvero incantevole. In realtà quell’amaca non era la sua ma a lui non interessava molto e poi in fondo ci si stava semplicemente dondolando un po’.
Il profumo di crochi e bucaneve si mescolava a quello della resina e della neve primaverile, fresca, croccante e nostalgica al contempo.
Come spesso accade in montagna gli venne un sano appetito ma gli piaceva troppo dondolarsi sull’amaca di solida corda intrecciata con sapienza dai cordari dell’isola in mezzo al lago per cui meditò sul da farsi.
In quel frangente passarono di lì due scoiattoli che videro l’orsetto e sapendo bene che quando c’è un orsetto da qualche parte c’è anche la sua mamma si sbrigarono ad arrampicarsi sulla cima di un grande abete.
Cadore l’Orsetto Cantore iniziò a canticchiare quando si accorse che gli scoiattoli si erano avvicinati ad una grossa arnia ronzante di api e grondante di gustosissimo miele, cosa che salvò i roditori da un attacco da parte degli insetti volanti e attirò l’attenzione della Mamma orsa e degli altri abitanti del Parco Nazionale.

Aveva proprio una bella voce e quando cantava si radunava una piccola folla ad ascoltarlo, talvolta, in estate, i grilli si mettevano a suonare con lui accompagnando la melodia col loro frinire.