Cadore
l’Orsetto Cantore
1.
Cadore l’Orsetto Cantore stava
comodamente sdraiato su un’amaca nel Parco Nazionale posizionata tra due solidi
alberi a rimirare il panorama che era davvero incantevole. In realtà quell’amaca
non era la sua ma a lui non interessava molto e poi in fondo ci si stava semplicemente
dondolando un po’.
Il profumo di crochi e bucaneve si mescolava
a quello della resina e della neve primaverile, fresca, croccante e nostalgica
al contempo.
Come spesso accade in montagna gli venne
un sano appetito ma gli piaceva troppo dondolarsi sull’amaca di solida corda
intrecciata con sapienza dai cordari dell’isola in mezzo al lago per cui meditò
sul da farsi.
In quel frangente passarono di lì due
scoiattoli che videro l’orsetto e sapendo bene che quando c’è un orsetto da
qualche parte c’è anche la sua mamma si sbrigarono ad arrampicarsi sulla cima
di un grande abete.
Cadore l’Orsetto Cantore iniziò a
canticchiare quando si accorse che gli scoiattoli si erano avvicinati ad una
grossa arnia ronzante di api e grondante di gustosissimo miele, cosa che salvò
i roditori da un attacco da parte degli insetti volanti e attirò l’attenzione
della Mamma orsa e degli altri abitanti del Parco Nazionale.
Aveva proprio una bella voce e quando
cantava si radunava una piccola folla ad ascoltarlo, talvolta, in estate, i
grilli si mettevano a suonare con lui accompagnando la melodia col loro frinire.
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