martedì 30 aprile 2019

Calendulina


Calendulina

C’era una volta e c’è ancora un bellissimo orticello, è piccolo ma è molto carino, che in estate veniva coltivato a pomodori, zucchine, melanzane, cipolle e peperoni mentre in inverno faceva un po’ quel che voleva.
Un bel giorno nell’orto comparve una specie di margheritina gialla e arancione, con le foglie verdi, si chiamava Calendulina ed era un fiore di calendula, pianta notoriamente molto gustosa e soprattutto medicamentosa.
Calendulina se c’era umidità diceva ‘brrrrr che freddo fa’ e non apriva i suoi petali ma se la giornata era soleggiata si stiracchiava tutta augurando il buongiorno all’orticello, al prato, agli alberi e a chiunque passasse di là accorgendosi di lei.
Alla fine dell’inverno Calendulina si era stancata di stare nell’orticello e volle andare a scoprire il mondo, fu così che si infilò dentro una valigia con tante etichette, era il bagaglio di una gran viaggiatrice che stava partendo per un giro intorno al globo. Quando la donna si accorse che Calendulina era nella sua valigia decise che sarebbe stata la sua portafortuna e rimasero per sempre insieme.

lunedì 29 aprile 2019

Giulietta incontra Bisimbisì


Giulietta incontra Bisimbisì

Giulietta sta osservando la pioggerellina quando incontra Bisimbisì.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Guardo la pioggia”
“Oh, io invece cerco Giulietta”
“Oh beh, l’hai trovata”
“Lo so ma io volevo giocare a eccolo!”
“E come si gioca a eccolo!?”
“Semplicissimo: tu mi chiedi dove sono oppure dov’è un qualche oggetto e io prima non lo so e poi quando lo troviamo diciamo insieme eccolo! e poi esprimiamo un desiderio se riusciamo a dirlo nello stesso momento”
“Mi sembra una bellissima idea”


domenica 28 aprile 2019

Messer Tinco

Tinco

C'era una volta e c'è ancora una montagna bellissima  con tanti alberi e animali selvatici. In estate e in inverno era spesso affollata perché i turisti andavano a sciare oppure a camminare e amavano molto gustare tazzone di tisana calda o fredda, in base alla stagione, guardando il panorama.
un bel giorno capitò da quelle parti Messer Tinco, un tipo un po' originale, alto e con le spalle vagamente incurvate. Quando vide tutti quei turisti si inoltrò tra gli alberi del bosco e nessuno ne seppe più niente fino alla stagione seguente.
'Ah che pace' esclamò tornando a valle, con tutta quella gente non riuscivo a trovare nemmeno il tempo per leggere un libro.
Non fece in tempo a finire la frase che intorno a lui si radunò una folla impressionante: Messer Tinco non aveva pensato che avrebbe dovuto avvertire qualche amico, parente o conoscente e chi domandava una cosa e chi un'altra, non lo lasciavano da solo neanche un minuto. Fu così che Messer Tinco decise di prendere un treno e tornare in città dove eran tutti quanti in qualche altra faccenda affaccendati.


sabato 27 aprile 2019

Giulietta incontra Zio Tio

Giulietta incontra Zio Tio

Giulietta sta pensando alla colazione quando incontra Zio Tio.

Ciao
Ciao
Che fai di bello?
Sto pensando che vorrei fare colazione
Anche io veramente
Sai che dico?
Cosa?
Andiamo a fare colazione
Mi sembra un'ottima idea


venerdì 26 aprile 2019

Giulietta incontra Fior Accio


Giulietta incontra Fior Accio

Giulietta sta facendo una gita in un ameno borgo abruzzese quando incontra Fior Accio.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto ammirando il paesello”
“Oh e cosa ti piace di più?”
“Ah il rumore del silenzio?”
“Che suono è?”
“Non lo so, ma senti che belli gli uccellini e gli alberi e il vento e poi quell’armonioso suono delle campane?”
“Già è molto rilassante e sai perché?”
“No, perché?”
“Ah perché produce ipertoni, ossia delle frequenze armoniche che sono particolarmente gradevoli per il nostro organismo”
“Come sono fatti?”
“Più o meno come due linee che si incontrano in vari punti”
“E perché è così rilassante ascoltarli?”
“Mah, alcuni pensano che ‘risuonino’ nel nostro organismo come onde nel mare procurando una sensazione piacevole."

giovedì 25 aprile 2019

Ticchirichitichì


Ticchirichitichì

Ticchirichitichì è un orsacchiotto di peluche molto bello e carino che si trova sempre costì
* Dove? Dove?
Oh proprio lì
* Qui?
Accanto a dove lo hai lasciato ieri
* Oh è proprio un bel tipo questo Ticchirichitichì



mercoledì 24 aprile 2019

Giulietta incontra Baco Bacco


Giulietta incontra Baco Bacco

Giulietta sta dondolandosi sull’amaca quando incontra Baco Bacco.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Mi dondolo sull’amaca”
“Mi sembra un’attività molto interessante”
“Oh è rilassante e piacevole”
“Già, io invece sto filando”
“Dove?”
“Ahahahah Non ho detto che me la sto filando ma che sto filando”
“Ah, ecco e cosa?”
“Un meraviglioso filo di seta”
“La seta è molto morbida”
“Sì ed è fresca in estate e calda in inverno”
“La produci tu?”
“Sì e sai che anche Renzo Tramaglino era un filatore di seta, un artigiano assai abile”
“E chi era Renzo Tramaglino?”
“Oh il personaggio principale, insieme a Lucia, del capolavoro assoluto di Alessandro Manzoni ‘I promessi sposi’, è un libro di tanti anni fa ma è bellissimo”
“Oh, un giorno lo leggerò”

martedì 23 aprile 2019

Giulietta incontra Zumzum Zumullu


Giulietta incontra Zumzum Zumullu

Giulietta sta guardando degli operai al lavoro quando incontra Zumzum Zumullu.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto osservando il lavoro di codesti lavoratori”
“Ah che bello e sai cosa stanno facendo?”
“Sembrerebbe che stiano costruendo un ponte”
“Un ponte?”
“Non lo so, lo immagino”
“Per collegare cosa?”
“Oh beh, immagino quello specchio d’acqua con quella nuvola lì, la vedi?”
“Certo è molto bella”
“Eh sì”
“Pensi davvero che una ruspa o un’asfaltatrice possa arrivare fin lassù?”
“Forse utilizzeranno un arcobaleno speciale”
“Spaziale vorrai dire… però ho la sensazione che stiano soltanto riparando una buca”
“Beh, questo è evidente ma non è così divertente perché nella buca io avrei potuto sguazzare con gli stivali di gomma”
“Non penso, è proprio in mezzo alla via”
“Beh, comunque mi sembra più divertente ipotizzare un ponte da una pozzanghera ad una nube, no?”
“Sei proprio una persona fantasiosa tu eh?”
“Tu no”
“Oh no, io preferisco le cose concrete, essere sempre coi piedi per terra e vedere le cose per quello che sono, senza star troppo a fantasticare o a farsi illusioni vane”
“Beh, se non avessimo avuto la fantasia non saremmo mai riusciti ad arrivare sulla luna sai?”
“Ah sì, davvero?”
“Sì, gli astronauti e gli scienziati non riuscivano a trovare una soluzione e alla fine hanno dovuto leggere un libro fantastico scritto decenni prima da un uomo capace di fantasticare, si chiamava Jules Verne”
“Ah sì e gli elicotteri allora?”
“Oh quello è ancor più semplice, caro il mio Zumzum Zumullu, li ha immaginati uno scienziato fantasiosissimo: Leonardo da Vinci”
“Ma che cosa mi dici mai? Ma sai che ora che ci penso è proprio vero”
“Già, prima di inventarle, o di scoprirle o di capirle, le cose bisogna immaginarle”

lunedì 22 aprile 2019

Il Leontopo Arslan a Siena


Il Leontopo Arslan a Siena

Il Leontopo Arslan tra spazio e tempo se ne va
Girovagando da un punto all’altro di qua e di là
È un cronocosmonauta e questo lo sai già
Arriva e Siena, in Toscana, e sai che fa?
Organizza un finto funerale per un console romano
Poi si trova in una riunione del governo de’ Nove
Quindi parteggia per la Repubblica di Siena
E fonda con Cosimo De’ Medici il Ducato
Guarda il palio in Piazza del Campo
E mangia un ricciarello in un bel forno

domenica 21 aprile 2019

Bininbininbò


Bininbininbò

Bininbininbò viveva ina grande nave e amava guardare il mare da un grande oblò.
Un bel giorno si stancò di navigare e la terra volle andare ad esplorare.
Quale meraviglia quando si accorse che la terra era piena d’acqua!
C’erano fiumi, piscine, cascate, laghi, laghetti, pozzi e ruscelli
Decise di andare fino in cima alle montagne più alte e trovò
Una grande distesa di acqua ghiacciata.
Bininbininbò era contento di aver veduto tanto ma si sentiva anche piuttosto stanco
Così decise di tornare nella sua nave a guardare il mare da un grande oblò.

sabato 20 aprile 2019

Giulietta incontra Ginin Ginina


Giulietta incontra Ginin Ginina

Giulietta sta ascoltando musica quando incontra Ginin Ginina.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto ascoltando un po’ di musica”
“Davvero?”
“Sì”
“Sai quali sono gli elementi fondamentali?”
“Le note?”
“Sì, i suoni e sai in che modo si compongono?”
“In base al ritmo?”
“Già, ritmo, melodia e armonia”

venerdì 19 aprile 2019

Gingerino Gingerello


Gingerino Gingerello

C’era una volta e c’è ancora un grande parco naturale all’interno del quale Gingerino Gingerello produce ottimi dolciumi.
Le sue torte e i biscotti che sa creare sono rinomati in tutte le valli e le montagne del circondario e ogni volta che c’è un evento importante non può certo mancare un suo dolcetto.
Un giorno, però, Gingerino Gingerello non aveva proprio voglia di montare chiare d’uovo a neve oppure glassare pasticcini: si sentiva triste e sconsolato e neanche il cioccolato servì a tirargli su il morale.
Nessuno riusciva a capacitarsi di tanta tristezza finché un picchio molto lesto capì e decretò: “Gingerino Gingerello è triste perché prepara sempre i dolci per le feste degli altri e nessuno li prepara per lui”. La spiegazione pareva plausibile e, in effetti, lo era. Fu così che tutti gli abitanti del parco naturale si ingegnarono per preparare a Gingerino Gingerello la torta più grande mai fatta a memoria di quercia. Venne confezionata nella piazza più grande e tutti quanti contribuirono a loro modo, chi portava frutti di bosco, chi bacche, sciroppi, zuccheri, cioccolata, zucchero, farine, insomma una gran confusione.
Quando la torta fu pronta, era grande più di cinque palazzi a due piani e decorata riccamente, andarono a prendere Gingerino Gingerello con la banda musicale.
Quale fu la sua contentezza quando vide che tutti quanti si erano industriati per preparargli una bella torta!
Festeggiarono per tre giorni e tre notti, poi riposarono tutti quanti per tre giorni e tre notti, dunque si svegliarono e cantarono in coro “Tanti auguri Gingerino Gingerello”.
Lui fu felicissimo e ricominciò a preparare torte, dolcetti e dolciumi per la gioia degli abitanti del parco che, da quel giorno, presero anche l’abitudine di invitarlo alle feste che organizzavano.


giovedì 18 aprile 2019

Giulietta incontra Gigin Giallino


Giulietta incontra Gigin Giallino

Giulietta sta giocando con i colori quando incontra Gigin Giallino.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto colorando”
“Ah e sai quali sono i colori primari?”
“I colori primari?”
“Sì, quelli con cui puoi riuscire a creare tutti gli altri”
“No”
“Il giallo, il blu e il rosso”
“Ah sì?”
“Sì, col giallo e il blu fai il verde, col blu e il rosso fai il viola, col rosso e il giallo fai l’arancione”
“Ma non sono tutti i colori”
“Già, così crei i colori secondari e combinandoli riuscirai ad ottenere tutte le tonalità, li puoi attenuare o modificare aggiungendo bianco e nero”
“Uhm e se unisco tutti e tre i colori primari?”
“Oh in quel caso otterrai il nero, a meno che tu non stia utilizzando la luce nel qual caso otterresti il bianco”


mercoledì 17 aprile 2019

Giulietta incontra Tichiticchi Ticchitì


Giulietta incontra Tichiticchi Ticchitì

Giulietta sta giocando con una bicicletta quando incontra Ticchiticchi Ticchitì

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sono molto impegnata a giocare con la bici”
“Cosa ti piace di più?”
“Il rumore che fa”
“E qual è?”
“Ticchiticchi Ticchitì”

martedì 16 aprile 2019

Cavallina Pinta

Cavallina Pinta

C'era una volta e c'è ancora un antico acquedotto che nell'antica Roma serviva per trasportare acqua e che nel Medioevo divenne una base d'appoggio per case e abitazioni varie.
Un bel giorno passò di là Cavallina Pinta e pensò che quel luogo sarebbe stato perfetto per organizzare un palio di salto ad ostacoli per unicorni. A dispetto del nome, infatti, Pinta non si potrebbe certo definire piccolina, anzi...
Fu così che il palio venne organizzato e che meraviglia e quale stupore per gli abitanti delle abitazioni costruite acquedotto vedere unicorni ornati di tutto punto saltare sopra le loro teste!


lunedì 15 aprile 2019

Giulietta incontra Pecorella Nella

Giulietta incontra Pecorella Nella

Giulietta sta guardando la collina quando incontra Pecorella Nella.

Ciao
Ciao
Che fai di bello?
Guardo il panorama
Davvero?

Beeee allora forse hai notato anche me oltre al paesaggio
Oh sei molto carina
Anche se sono tutta nera?
Certo
Ma le altre pecorelle sono bianche
E tu sei particolare
Dici?
Ecco ti si nota subito
Ah ecco
E la tua peculiarità è la tua bellezza


domenica 14 aprile 2019

Giulietta incontra Volpello Volpino


Giulietta incontra Volpello Volpino

Giulietta si sta annoiando terribilmente quando incontra Volpello Volpino, un cagnolino molto carino.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Ah proprio niente, anzi mi annoio alquanto”
“Davvero?”
“Già”
“Uh ma non ti viene voglia di giocare e saltellare e rincorrere qualche palla?”
“Palla hai detto?”
“Sì”
“Giocare a palla è molto divertente”
“Guarda ce n’è una lì”
“Che bello giochiamo”

sabato 13 aprile 2019

Il vaso fiorito


Il vaso fiorito

C’era una volta e c’è ancora un paesino tra le montagne abruzzesi dove abili artigiani decorano e preparano ceramiche, vasellami, piatti e sculture. All’apparenza sembrerebbe un borgo come un altro, con le stradine, la piazzetta, il panorama ma, se ci si capita in una limpida notte d’inverno con il plenilunio ecco che si potrebbe cambiare idea su quell’ameno luogo.
Un bel giorno arrivò in una bottega una forestiera che commissionò una decorazione con un mazzolin di fiori ad un artigiano che, dopo qualche titubanza, l’accontentò.
Molti erano gli oggetti in quella bottega che avrebbero potuto attirare l’attenzione della donna ma lei chiese un particolare disegno, le piaceva così tanto che volle acquistare subito anche un vaso, che portò in cucina. Lì per lì lei non si accorse che quello non era un vaso come tutti gli altri, e come avrebbe potuto? Era stato preparato e disegnato nel borgo fatato!
Di sera, quando in cucina non c’era più nessuno e tutti quanti andavano a dormire, il vaso si stiracchiava, sbadigliando, e andava a rovistare in dispensa alla ricerca di dolciumi e ghiottonerie varie.
Che sorpresa la mattina non trovare più neanche una mollichina di cioccolata o di crostata!


venerdì 12 aprile 2019

Giulietta incontra Bimuba Bimubo


Giulietta incontra Bimuba Bimubo

Giulietta sta tranquillamente esprimendo il suo disappunto nei confronti di una giornata uggiosa quando incontra Bimuba Bimubo.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Niente direi”
“Ah beh”
“Anzi sono piuttosto contrariata”
“Per quale motivo?”
“Non c’è una ragione, ho deciso così e basta”
“Uhm c’è qualcosa che potrebbe farti cambiare umore?”
“Non credo proprio”
“E se facessi Biiiiiiiiciiiiiiiiiiibuuuuuuumdeeeeeeeefaaaaaagoooooo?”
“Ahahahaha è proprio divertente”


giovedì 11 aprile 2019

La fatina Birichina


La fatina Birichina

C’era una volta e c’è ancora uno splendido bosco dove abitano gnomi, fate e folletti, oltre agli animali, ai funghi, alle piante e alle persone.
In questo luogo meraviglioso abitava una fatina di nome Birichina, aveva un carattere bellissimo, era molto socievole ed era sempre carina e gentile con gli altri e le piaceva tantissimo fare dispetti. Non poteva farci niente, quello era il suo carattere, aveva dimostrato tale inclinazione sin dalla più tenera età, il che vuol dire da quando era piccina picciò.
Se, ad esempio, era impegnata in qualche attività fatesca e, girando inavvertitamente lo sguardo, notava che due persone stavano per darsi un bacetto, lei non resisteva alla tentazione di, che so, far starnutire uno di loro a più non posso. Se, per dire, stava studiando qualcosa e si accorgeva che una rana vanitosa si rimirava nello stagno per un tempo molto lungo, ecco lei proprio non poteva resistere alla tentazione di farla cadere nell’acqua.
Un bel giorno la fatina Birichina non poté proprio non fare un dispetto ad un gatto, annodandogli la coda perché era un micio davvero smemorato e non ricordava mai niente così, visto che i felini solitamente non portano con sé fazzoletti da annodare aveva pensato bene di tirargli quel tiro.
Il gatto smemorato non fu molto contento, anzi si arrabbiò e andò dalla grande quercia secolare, un albero gigantesco e molto saggio chiedendo che gli venisse sciolta la coda e che la fatina Birichina la smettesse immantinente di fare i dispetti a tutti quanti.
La grande quercia annuì e riuscì a sciogliere il nodo alla coda e intimò alla fatina Birichina di chiedere sempre consiglio ad un amico, il Grillo Grullo, prima di fare qualche altro dispetto.   

mercoledì 10 aprile 2019

Giulietta incontra Celeste Celestina


Giulietta incontra Celeste Celestina

Giulietta sta guardando la pioggia quando incontra Celeste Celestina.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Guardo la pioggia”
“Ti piace?”
“Sì”
“Però aspetti il sereno, vero?”
“Già”
“Guarda laggiù tra le nuvole”
“Dove?”
“Laggiù, vedi?”
“Oh che bello”
“Già, è un arcobaleno”
“Sta per arrivare il sole”
“Già”

martedì 9 aprile 2019

Sì e No


Sì e No

C’era una volta e c’è ancora un luogo remoto da qualche parte in un pianeta in una certa galassia nell’universo infinito in cui vivevano molte parole.
Era un posto ben strano e anche molto bello, talvolta le lettere ballavano tra loro e formavano splendide frasi, poesie o poemi.
Un bel giorno arrivarono Sì e No, non ne volevano sapere di stare con gli altri, né tantomeno di mescolarsi, non avevano intenzione alcuna di fraseggiare o poetare o cantare. Niente di niente.
Se, ad esempio, Buon e Giorno si incontravano e li salutavano loro rispondevano semplicemente Sì oppure No, giammai Buongiorno anche a voi o altre simili cortesie.
Le parole non sapevano più cosa fare con loro, si riunirono, banchettarono, discussero animatamente e alla fine decisero di accettarle per quello che erano. Da quel momento No e Sì impararono anche a suonare con gli altri.

lunedì 8 aprile 2019

Giulietta incontra Molletta Mollettina


Giulietta incontra Molletta Mollettina

Giulietta sta pensando a come fare per fare asciugare i panni tutti bagnati quando incontra Molletta Mollettina.

“Ciao”
“Ciao”
“Che stai facendo?”
“Sto pensando?”
“A cosa?”
“A come risolvere un problema”
“Vuoi parlarmene?”
“Sì, vorrei asciugare questi panni bagnati”
“Oh ma non c’è alcun problema, ci penso io”
“Davvero?”
“Sì, li stenderò sul filo così che il sole e il vento li possano asciugare”
“E se piove?”
“Oh in quel caso li metterò sul filo all’interno”
“E se farà freddo”
“Oh in quel caso li metterò nell’asciugatrice”
“Beh, grazie”

domenica 7 aprile 2019

Giulietta incontra Ben Benino


Giulietta incontra Ben Benino

Giulietta sta pensando di mangiare uno spuntino quando incontra Ben Benino.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto pensando di mangiare qualcosa”
“Ben ben”
“Non l’ho mai assaggiato, cos’è?”
“Cos’è cosa?”
“Il ben ben?”
“Ah, ma è un modo di dire”
“Quindi non è uno spuntino?”
“No, assolutamente no”
“Ah ecco, mi pareva che si potesse mangiare”
“Ben benino ti preparerò qualcosa che sia a puntino per te”
“Oh, adesso ho capito, va bene, grazie”

sabato 6 aprile 2019

Noima


Noima

C’era una volta e c’è ancora una splendida valle ricca di fiumi, ruscelli, laghi e circondata da montagne tutt’intorno. D’inverno i monti diventano tutti bianchi e spesso la neve arriva fino alle pendici, imbiancando i tetti delle case valligiane.
Un bel giorno di primavera, quando i torrenti gorgogliano di felicità per la piena della neve che si scioglie dalle cime, arrivò nella valle Noima, una lince assai irriverente che non aveva paura di stare tra la gente.
Le linci, oltre ad essere molto intelligenti e ad avere una vista portentosa, sono anche piuttosto grandi e possono competere e lottare addirittura con i lupi, anche se non è usuale che lo facciano e non sempre hanno la meglio, anzi, spesso debbono scappare a zampe levate.
Noima si divertiva molto a tuffarsi nei torrenti, a camminare tra i sentieri e giocare coi bambini che pensavano fosse un grande gatto. Gli adulti erano affascinati da lei ma mettevano in guardia i bimbi: gli animali possono reagire in modi spesso incomprensibili e talvolta pericolosi per gli esseri umani. La lince fece amicizia, comunque, con tutti i bimbi e anche con qualche adulto perché era davvero uno spasso, i turisti arrivarono numerosi dalle valli vicine e anche dalle montagne per vederla mentre si tuffava nell’acqua gelida o si rotolava tra i fiori di calendula.
Se ne andò dalla valle senza dir niente, quando ormai la gente si era abituata a lei, tornò dalla sua famiglia ma qualche volta è ancora possibile vederla aggirarsi tra i vicoli e tuffarsi nei torrenti con una nidiata di cuccioli e un bel lince al suo fianco.

venerdì 5 aprile 2019

Giulietta incontra Marmora Mammoletta


Giulietta incontra Marmora Mammoletta

Giulietta sta passeggiando nel bosco quando incontra Marmora Mammoletta.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Una passeggiata”
“Che bello e dove vai?”
“A vedere le cascate delle Marmore”
“Ah sono meravigliose”
“Pare che siano molto alte”
“Sì, tra le più alte d’Europa”
“Sai perché si chiamano così?”
“Il nome dovrebbe derivare da alcuni carbonati di calcio presenti sulle rocce che le fanno sembrare uguali al marmo”
“Da quale fiume scaturiscono?”
“Dal gelido Velino e si trovano nella Valnerina”
“Sì questo lo so, per arrivare qui sono passata a Terni”


giovedì 4 aprile 2019

Dixie Dante


Dixie Dante

C’era una volta e c’è ancora un bosco dove è possibile trovare, quando è stagione, more e lamponi.
Come tutti i boschi che si rispettino, è abitato e molto frequentato e talvolta anche gli umani vi si recano in cerca di bacche, funghi e altre prelibatezze, talvolta accompagnati da qualche cagnolino.
Un bel giorno Dixie Dante, un dexter dalle orecchie lunghe e scintillanti, si perse tra i sentierini nonostante gli avessero intimato di non deviare dalla strada segnata e di non allontanarsi troppo.
Non aveva dato ascolto a nessuno, la sera era calata e non aveva più trovato la via di casa, la mattina era giunta e non aveva udito le voci di chi lo cercava chiamandolo a squarciagola. Quando giunse l’ora di pranzo si accorse di essere piuttosto affamato e solo nel grande bosco e chiese ad un castoro che passava di là.

DIXIE DANTE: Ciao sei di queste parti?
CASTORO CASTORIN: Ciao, io sì ma tu sembri proprio sperduto qui, eh?
DIXIE DANTE: Mah sai…
CASTORO CASTORIN: Beh già
DIXIE DANTE: Come ti chiami?
CASTORO CASTORIN: Castoro Castorin e tu?
DIXIE DANTE: Dixie Dante
CASTORO CASTORIN: Ah ma allora sei tu quello che stanno cercando da ieri, vieni con me che ti riaccompagno, tu qui non dureresti neanche un istante e a quanto pare non hai neanche mangiato niente
DIXIE DANTE: Davvero mi stanno cercando?
CASTORO CASTORIN: Se Dixie Dante è il tuo nome… decisamente sì, dai seguimi che ti accompagno ma poi devi promettermi che tornerai o farai in modo di farmi avere una bella busta di nocciole tostate che qui nel bosco non le ho mai trovate
DIXIE DANTE: Beh, le nocciole si raccolgono, si sbucciano e poi si tostano
CASTORO CASTORIN: Qui andiamo un po’ meno per il sottile e le mangiamo così come sono

Fu così che Dixie Dante ritrovò il sentiero per tornare dalle persone care che lo cercavano e chiamavano da ore e Castoro Castorin ottenne una fornitura di nocciole tostate per un anno intero.




mercoledì 3 aprile 2019

Giulietta incontra Fumento Fumentello


Giulietta incontra Fumento Fumentello

Giulietta sta starnutendo quando incontra Fumento Fumentello.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Etciù”
“Uhm direi che hai un po’ di raffreddore”
“Etciù”
“Già già, che ne pensi di fare qualche fumento?”
“Etciù”
“Ti preparo una bella pentola con acqua, alloro, salvia, timo, sale e camomilla”
“Etciù”
“Va bene, metterò anche qualche gocciolina di olio di tea tree”
“Etciù”
“Beh, prova a respirare questi vapori balsamici”
“Ahhhhh va molto meglio, grazie”

martedì 2 aprile 2019

Nevetto e Alciotto


Nevetto e Alciotto

C’era una volta una montagna altissima, sulla sua cima la neve era perenne e anche a valle capitava spesso che gli alberi venissero coperti dalla bianca coltre, soprattutto in inverno.
Un bel giorno di primavera, quando l’estate stava per arrivare e i fiori degli alberi da frutto erano già sbocciati, soffiò un vento gelido, tanto freddo che gli orsi pensarono che fosse ora di andare in letargo.
“Quest’estate è durata proprio poco”, dicevano sbadigliando e molti di loro erano ancora in pigiama e pantofole perché si erano appena svegliati.
Quando il vento si placò, arrivarono delle nubi bianche e grigie, che pensarono bene di fare una sorpresa agli abitanti della montagna nevicando una gran quantità di fiocchi gelati.
I bambini erano tutti contenti: avevano appena raccolto le prime bacche commestibili e quella sarebbe stata un’occasione meravigliosa per mangiare qualche buon gelato senza neanche dover andare in gelateria. Sarebbe bastato trovare uno stecco abbastanza lungo, pulirlo per bene con un coltellino e infilzarci la neve ben compattata e mescolata col succo di frutta, una vera prelibatezza.
Gli agricoltori erano, invece, disperati. “Oh il raccolto e come faremo quest’anno? La neve anche le gemme sta gelando”.
Mentre gli adulti si lamentavano, i più piccoli si industriavano e, nel giro di pochissimo tempo, riuscirono a creare un pupazzo di neve che chiamarono Nevetto e un gelato gigantesco a forma di alce che chiamarono Alciotto.
Le sculture erano così veritiere che le vennero a vedere da tutta la valle, la voce si diffuse e arrivarono persone e curiosi dalle altre valli, dalle montagne e anche dalle città, cosicché gli agricoltori non dovettero più lamentarsi: c’erano talmente tanti turisti da riempire anche il fienile!

lunedì 1 aprile 2019

Picci Picci e la Balenottera azzurra


Picci Picci e la Balenottera azzurra

C’era una volta e c’è ancora un meraviglioso parco marino dove i pesci vivono felici e indisturbati.
Un bel giorno arrivò nella riserva un pesciolino così piccolo da poter nuotare comodamente in una goccia d’acqua per ore ed ore, che si meritò il soprannome di Picci Picci. Le alghe e gli altri pesci lo guardavano con tenerezza e si chiedevan da dove venisse un esserino tanto minuscolo ma nessuno aveva il coraggio di chiederglielo e la sua origine rimase un mistero finché giunse nella riserva una balenottera azzurra che, come è noto, è il misticeto più grande del Pianeta.

BALENOTTERA: Oh guarda che pesciolino, non ne ho mai visto uno tanto piccolino
PICCI PICCI: E tu sei talmente grande che potresti contenere una tribù di elefanti
BALENOTTERA: Sì, molti pensano che ne servano venti per eguagliare il mio peso
PICCI PICCI: Caspita, esistono animali più grandi di te?
BALENOTTERA: Penso di no
PICCI PICCI: Sei davvero enorme
BALENOTTERA: Già ma la mia specie è a rischio per colpa dell’avidità di alcuni umani
PICCI PICCI: Caspita
BALENOTTERA: Forse se si accorgessero di te anche tu saresti in pericolo
PICCI PICCI: Oh ma qui, nella riserva naturale, dovrei essere al sicuro
BALENOTTERA: Sì ma ho imparato a non fidarmi troppo degli umani
PICCI PICCI: Su questo non posso darti torto
BALENOTTERA: Tu da dove vieni?
PICCI PICCI: Io? Oh è una lunga storia
BALENOTTERA: Davvero?
PICCI PICCI: Sì, beh, per farla breve, provengo dallo spazio intergalattico e sono nato  in una goccia di ghiaccio sulla coda di una cometa