La fatina Birichina
C’era una volta e c’è ancora uno splendido
bosco dove abitano gnomi, fate e folletti, oltre agli animali, ai funghi, alle
piante e alle persone.
In questo luogo meraviglioso abitava una
fatina di nome Birichina, aveva un carattere bellissimo, era molto socievole ed
era sempre carina e gentile con gli altri e le piaceva tantissimo fare
dispetti. Non poteva farci niente, quello era il suo carattere, aveva
dimostrato tale inclinazione sin dalla più tenera età, il che vuol dire da
quando era piccina picciò.
Se, ad esempio, era impegnata in qualche
attività fatesca e, girando inavvertitamente lo sguardo, notava che due persone
stavano per darsi un bacetto, lei non resisteva alla tentazione di, che so, far
starnutire uno di loro a più non posso. Se, per dire, stava studiando qualcosa
e si accorgeva che una rana vanitosa si rimirava nello stagno per un tempo molto
lungo, ecco lei proprio non poteva resistere alla tentazione di farla cadere
nell’acqua.
Un bel giorno la fatina Birichina non
poté proprio non fare un dispetto ad un gatto, annodandogli la coda perché era
un micio davvero smemorato e non ricordava mai niente così, visto che i felini
solitamente non portano con sé fazzoletti da annodare aveva pensato bene di
tirargli quel tiro.
Il gatto smemorato non fu molto contento,
anzi si arrabbiò e andò dalla grande quercia secolare, un albero gigantesco e
molto saggio chiedendo che gli venisse sciolta la coda e che la fatina Birichina
la smettesse immantinente di fare i dispetti a tutti quanti.
La grande quercia annuì e riuscì a sciogliere
il nodo alla coda e intimò alla fatina Birichina di chiedere sempre consiglio
ad un amico, il Grillo Grullo, prima di fare qualche altro dispetto.
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