Giulietta incontra Zumzum Zumullu
Giulietta sta guardando degli operai al
lavoro quando incontra Zumzum Zumullu.
“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto osservando il lavoro di codesti
lavoratori”
“Ah che bello e sai cosa stanno facendo?”
“Sembrerebbe che stiano costruendo un
ponte”
“Un ponte?”
“Non lo so, lo immagino”
“Per collegare cosa?”
“Oh beh, immagino quello specchio d’acqua
con quella nuvola lì, la vedi?”
“Certo è molto bella”
“Eh sì”
“Pensi davvero che una ruspa o un’asfaltatrice
possa arrivare fin lassù?”
“Forse utilizzeranno un arcobaleno
speciale”
“Spaziale vorrai dire… però ho la
sensazione che stiano soltanto riparando una buca”
“Beh, questo è evidente ma non è così
divertente perché nella buca io avrei potuto sguazzare con gli stivali di gomma”
“Non penso, è proprio in mezzo alla via”
“Beh, comunque mi sembra più divertente
ipotizzare un ponte da una pozzanghera ad una nube, no?”
“Sei proprio una persona fantasiosa tu
eh?”
“Tu no”
“Oh no, io preferisco le cose concrete, essere
sempre coi piedi per terra e vedere le cose per quello che sono, senza star
troppo a fantasticare o a farsi illusioni vane”
“Beh, se non avessimo avuto la fantasia
non saremmo mai riusciti ad arrivare sulla luna sai?”
“Ah sì, davvero?”
“Sì, gli astronauti e gli scienziati non
riuscivano a trovare una soluzione e alla fine hanno dovuto leggere un libro fantastico
scritto decenni prima da un uomo capace di fantasticare, si chiamava Jules
Verne”
“Ah sì e gli elicotteri allora?”
“Oh quello è ancor più semplice, caro il
mio Zumzum Zumullu, li ha immaginati uno scienziato fantasiosissimo: Leonardo da
Vinci”
“Ma che cosa mi dici mai? Ma sai che ora
che ci penso è proprio vero”
“Già, prima di inventarle, o di
scoprirle o di capirle, le cose bisogna immaginarle”
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