Pasquino il Panda birichino
C’era una volta e c’è ancora un
bellissimo parco naturale dove crescono rigogliose le piante di bambù e i panda
vivono felici nel loro habitat naturale.
L’aria, i ruscelli e i fiumi sono pulitissimi
e l’inquinamento è un vago ricordo di un tempo che fu, quando gli esseri umani
non avevano ancora capito cosa volesse dire rispettare l’ambiente.
Un bel giorno sugli alberi del parco
comparvero strani fogli, splendidamente decorati, su cui erano scritte alcune
parole semplici e oscure al contempo.
Gli abitanti della foresta iniziarono a
raccoglierli dapprima per gioco ma poi, pian pianino, decisero di collezionarli
e di farli esaminare ad una commissione di saggi costituita per l’occorrenza.
Su quei fogli, infatti, ognuno di loro
si riconosceva oppure aveva la sensazione di ricevere risposte a qualcosa di
incomprensibile.
Inspiegabilmente, più fogli raccoglievano
e più ne crescevano sui rami, più ne portavano al collegio dei grandi saggi più
ne comparivano nel parco.
Pinco Pallo, un Pappagallo molto curioso,
decise dunque di vederci chiaro e studiò con attenzione i luoghi e la sequenza di
pubblicazione di tali scritti fino a che, dopo tante ricerche, vide Pasquino il
Panda birichino tutto intento a smuover rami.
“Buongiorno Pasquino”, esordì Pinco Pallo
“Ehm buongiorno a te Pinco Pallo”,
rispose un po’ imbarazzato Pasquino
“Che cosa fai di bello?” lo incalzò il
Pappagallo
“Oh, niente, cerco germogli freschi di
bambù”, rispose arrossendo in modo buffissimo
“Ah, hai saputo di tutti quei foglietti
che compaiono sugli alberi del parco?”, domandò lisciandosi le piume Pinco
Pallo
“Uhm pare che se parli parecchio in giro…”
affermò con falsa modestia Pasquino
“Già, pare che svelino curiosità e
informazioni riservatissime”, ridacchiò Pinco Pallo
“Ah beh, qualcuno l’ha presa male?”, s’informò
il Panda
“Veramente molti ne hanno riso”, rifletté
il Pappagallo
“Dunque?”, lo spiazzò il birichino
“Ma perché?”, chiese a questo punto Pinco
Pallo
“Perché ci stavamo annoiando e adesso guarda…
nessuno di noi trascorre più le serate sbadigliando sconsolato”, affermò
Pasquino con un certo sorrisino
“Beh, senti, non è mio compito scoprire
l’autore di queste…”, concluse Pinco Pallo
“Pasquinate?” suggerì Pasquino
“E sia! Pasquinate”, concesse il
Pappagallo, invitando il panda ad un aperitivo a base di noccioline e germogli
di bambù.