martedì 17 settembre 2019

Ofiuco l’Orango


Ofiuco l’Orango

C’era una volta e c’è ancora un bellissimo osservatorio astronomico sul cocuzzolo di una montagna, dove era anche un attrezzatissimo e molto tecnologico laboratorio di ricerca su neutrini e particelle. Durante le notti stellate l’osservatorio si popola di curiosi e studiosi che vogliono osservare il cielo, i pianeti, le costellazioni e l’universo in cui viviamo guardando da un enorme cannocchiale.
Un bel giorno di dicembre, quando l’aria è tersa, fredda e pulita e le notti sono lunghe e limpide, si udì nell’osservatorio un grido straziante, poi un pianto disarmante e infine un lungo applauso liberatorio: per uno stranissimo caso del destino, una Ornella l’Oranga e Osvaldo l’Orango, insieme ai loro piccoli Ostilio, Oriana, Oscar, Orlando, Oddone, Orsola e Olga avevano deciso di andare a fare una passeggiata in montagna quando Ornella era sul punto di partorire.
A dire il vero, e a raccontar la storia al completo, Ornella e Osvaldo avevano acconsentito ad andare all’osservatorio, nonostante non fosse prudente proprio per niente, per assecondare le insistenti richieste di Olga e Ostilio, i quali avevano convinto fratelli e sorelle a partecipare all’osservazione di uno sciame di Geminidi, una specie di pioggia di detriti di una stella cometa che produce il meraviglioso effetto di un temporale di stelle cadenti. Qualcosa di imperdibile, insomma, di assolutamente spettacolare.
A nulla erano valse le moine e i tentativi di dissuasione da parte di Ornella e Osvaldo, Olga e Ostilio avevano portato dalla loro parte Oriana, Oscar, Orlando, Oddone e Orsola… come fare a dir di no a quegli occhioni imploranti? Impossibile e così partirono verso la montagna.
Mentre stavano osservando le varie costellazioni Ornella cominciò ad avere le doglie e, di lì a qualche tempo, partorì un bellissimo cucciolotto cui venne dato il nome di Ofiuco, la tredicesima costellazione dello Zodiaco osservabile proprio nei cieli dicembrini.

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