Berta Bertuccia
C’era una volta e c’è ancora, un
grandissimo parco naturale in Africa dove molti animali selvatici delle più
diverse forme e colori convivono abbastanza pacificamente anche se a volte
tendono a litigare per questioni apparentemente insulse quali, ad esempio, il
colore della carbonella per un barbecue.
C’è da dire che vi sono taluni, tra cui
Baldo il Bradipo e Bernardino Babbuino, che poco amano discutere in generale.
A dire il vero, a loro non interessa
proprio per niente e ogni qual volta sentono bisticciare si rifugiano vicino a
qualche bel baobab che, come è noto e arcinoto, sono particolarmente saggi e
poco inclini a litigare.
Neanche Berta la Bertuccia osa litigare
vicino ad un baobab e questo la dice lunga perché è più che risaputo che Berta
la Bertuccia non perderebbe mai e poi mai l’occasione per un gustoso battibecco.
Un giorno nel parco si udì un tam tam di
bonghi e tamburi, nessuno capiva cosa stesse accadendo e Berta la Bertuccia,
curiosa per definizione e dispettosa per vocazione, partì in ricognizione. Attraversò
boschi, savana e deserti, guadò fiumi e si lanciò su liane fino a che…. Beh c’è
anche chi contesta questa versione dei fatti e afferma, malignamente, che effettuò
semplicemente una telefonata da un rifugio dei guardiaparco ma, comunque sia,
riuscì a sapere in men che non si dica che un gruppo di giovani esploratori
stava arrivando per un safari fotografico.
In un baleno tutti gli animali del parco
si misero in posa e, zitti zitti, cercarono di comportarsi come i giovani
esploratori si aspettavano che facessero, tutti tranne, ovviamente, Berta la
Bertuccia che saltellando da una liana all’altra non perse occasione di fare
qualche dispettuccio rovistando tra gli zaini e le provviste ma venne presto
scoperta perché non seppe resistere ad un casco di banane: ne mangiò talmente
tante da fare indigestione e si addormentò, senza accorgersene, proprio accanto
ad un baobab.
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