Tonio il Toro
C’era una volta e c’è ancora un parco
naturale che dalle colline digrada fino al mare, popolato da cinghiali, volpi,
aironi, cavalli, mucche e tantissimi altri.
Nel parco la vita scorre placida,
talvolta un po’ più movimentata, altre più tranquilla ma comunque ognuno ha il
suo daffare e non si affanna per inutili questioni.
Un giorno il cielo si riempì dapprima di
cirrocumuli, ossia di nubi a pecorelle che come è noto sono foriere di pioggia
a catinelle, e poi di cumulonembi, nuvole a sviluppo verticale che ben si
distinguono dai cirri nelle loro varie forme e che, come è noto ai meteorologi nonché
alle cornacchie, portano lampi, fulmini, saette, tuoni. Si scatenò, dopo un
gran BROOM TATAPUM RATTATATUM SPATAPUM, un temporale così intenso da far
pensare ad una rabbiosa esternazione da parte della troposfera o comunque di
una delle cinque sfere dell’atmosfera terrestre.
Passata la tempesta e tornato il sereno
tutti quanti furono molto impegnati nel capire cosa fare per rimediare ai danni
del maltempo, tra alberi spezzati, tettoie danneggiate, paglia e fieno
sparpagliati e lavorarono alacremente fino a sera. Quando si riunirono nell’aia
antistante la grande fattoria, stanchissimi e un po’ emozionati per tutto quel
trambusto, si accorsero della mancanza di Tonio il Toro: erano stati tutti talmente
occupati in tutto che non si erano avveduti di quell’assenza!
Cosa avrebbero potuto fare?
Per prima cosa si organizzarono delle
squadre di ricerca per setacciare l’intera superficie del parco, dunque si
convennero alcuni segnali se qualcuno l’avesse, per caso, avvistato.
Corri di qua e corri di là, guarda su e guarda
giù, chiamavano talvolta con voce tremante, altre tuonante: “Tonio, Tonio dove
sei?”, “Dov’è, dov’è Tonio?”. Dopo un’intera notte di ricerche, quando la
speranza era ormai perduta, Tatiana la Tassa lo trovò placidamente addormentato
tra i fili di fieno e paglia.
Forse sentendosi osservato si destò,
alquanto stupito di tanti sguardi interrogativi intorno, e salutò timidamente… “Salve
gente, che bella dormita con il frescolino del temporale eh?”
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