mercoledì 18 settembre 2019

Pasquino il Panda birichino


Pasquino il Panda birichino

C’era una volta e c’è ancora un bellissimo parco naturale dove crescono rigogliose le piante di bambù e i panda vivono felici nel loro habitat naturale.
L’aria, i ruscelli e i fiumi sono pulitissimi e l’inquinamento è un vago ricordo di un tempo che fu, quando gli esseri umani non avevano ancora capito cosa volesse dire rispettare l’ambiente.
Un bel giorno sugli alberi del parco comparvero strani fogli, splendidamente decorati, su cui erano scritte alcune parole semplici e oscure al contempo.
Gli abitanti della foresta iniziarono a raccoglierli dapprima per gioco ma poi, pian pianino, decisero di collezionarli e di farli esaminare ad una commissione di saggi costituita per l’occorrenza.
Su quei fogli, infatti, ognuno di loro si riconosceva oppure aveva la sensazione di ricevere risposte a qualcosa di incomprensibile.
Inspiegabilmente, più fogli raccoglievano e più ne crescevano sui rami, più ne portavano al collegio dei grandi saggi più ne comparivano nel parco.
Pinco Pallo, un Pappagallo molto curioso, decise dunque di vederci chiaro e studiò con attenzione i luoghi e la sequenza di pubblicazione di tali scritti fino a che, dopo tante ricerche, vide Pasquino il Panda birichino tutto intento a smuover rami.
“Buongiorno Pasquino”, esordì Pinco Pallo
“Ehm buongiorno a te Pinco Pallo”, rispose un po’ imbarazzato Pasquino
“Che cosa fai di bello?” lo incalzò il Pappagallo
“Oh, niente, cerco germogli freschi di bambù”, rispose arrossendo in modo buffissimo
“Ah, hai saputo di tutti quei foglietti che compaiono sugli alberi del parco?”, domandò lisciandosi le piume Pinco Pallo
“Uhm pare che se parli parecchio in giro…” affermò con falsa modestia Pasquino
“Già, pare che svelino curiosità e informazioni riservatissime”, ridacchiò Pinco Pallo
“Ah beh, qualcuno l’ha presa male?”, s’informò il Panda
“Veramente molti ne hanno riso”, rifletté il Pappagallo
“Dunque?”, lo spiazzò il birichino
“Ma perché?”, chiese a questo punto Pinco Pallo
“Perché ci stavamo annoiando e adesso guarda… nessuno di noi trascorre più le serate sbadigliando sconsolato”, affermò Pasquino con un certo sorrisino
“Beh, senti, non è mio compito scoprire l’autore di queste…”, concluse Pinco Pallo
“Pasquinate?” suggerì Pasquino
“E sia! Pasquinate”, concesse il Pappagallo, invitando il panda ad un aperitivo a base di noccioline e germogli di bambù.  



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