venerdì 13 settembre 2019

Irina l’istrice birichina


Irina l’istrice birichina

C’era una volta e c’è ancora un bellissimo roseto curato con amore e tanta passione da un gruppo di giardinieri molto solerti e sempre informati sulle novità in fatto di botanica, genetica, biologia, chimica, musica e tutto ciò che potesse tornar loro utile per far crescere in modo armonioso le belle spinose, ché non c’è rosa senza spine.
Un giorno uno di loro, Ivan, trovò sul tronco una spina bianca e nera, lucida e di una consistenza assai simile a quella di un aculeo. Incredulo, chiamò Igor, il quale si consigliò con Irma, la quale si consultò con Ivana, che domandò ad Immanuel, che chiese ad Innocenzo, il quale interrogò Isabella, che interpellò Isotta. Nessun tra loro aveva mai visto qualcosa di simile e decisero, a malincuore, di interpellare internet. Niente di niente che potesse in qualche modo aiutarli nel risolvere il busillis. Il mistero si infittì finché, mentre erano immersi nelle loro ricerche, udirono Irina, l’Istrice birichina che si rotolava tra le foglie per il gran ridere “Hihihihihihi – li scherniva – vi ho fatto proprio un bello scherzo e ci siete caduti in pieno: era un mio aculeo, forgiato in modo da sembrare una spina! Hihihihi!”
“Ride bene chi ride ultimo” ironizzarono però i sette: Irina, rotolandosi dalle risate non si era accorta che tutte le foglie non raccolte dai giardinieri, intenti a risolvere il mistero, le si erano infilzate negli aculei! Irina si dibatteva, si scrollava, si dimenava ma non c’era niente da fare e così dovette chiedere ai giardinieri di aiutarla, cosa che fecero a patto che lei la smettesse con tutti quei dispetti.



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