Una mattina qualunque, sveglia presto, colazione abbondante per scrollarsi di dosso il torpore notturno, una doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, inforcare la bici e poi a lavoro. Era ora di preparare le colazioni per la città, o almeno, per quella parte di mondo che si riversava nel bar tutte le mattine per un cappuccino ben caldo, un dolce appena sfornato, un buon caffè, o semplicemente il tepore confortante di quel luogo. Mentre parlava con i clienti abituali in cerca di qualche attimo di familiarità routinaria e con quelli di passaggio, lì per caso o per avere qualche informazione, provava un gusto particolare nell'indovinarne i gusti e creare disegni diversi per le schiume dei cappuccini, piante, volti, cuori e a volte anche personaggi dei fumetti o dell'attualità politica. A dire il vero i caffellatte più gustosi erano quelli senza schiuma, ma quel giovedì di maggio aveva in mente soltanto dei palloni, il simbolo dei mondiali e i volti dei calciatori, che peraltro non conosceva, con un'unica eccezione, storia di quella parte di mondo. Non guardava mai le partite e non capiva bene per quale motivo avesse in mente proprio i palloni.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, un salto al bar per un cappuccino speciale e poi alla fermata del bus per andare al lavoro. Era ora di iniziare la nuova produzione per quegli oggetti tanto semplici che però richiedevano capacità artigiane apprese nel tempo, cui amava aggiungere una sua firma personale, un piccolo dettaglio sempre differente, una cucitura interna più marcata, o un piccolo segno sul tessuto. Quello che preferiva era utilizzare un colore diverso per fermare il filo. Cercava frammenti di colori e li teneva lì, un piccolo arcobaleno filante, i cui raggi raggiungevano luoghi e universi. Palloni cuciti a mano rimbalzavano da un campo erboso illuminato a giorno fino ai più polverosi campetti da oratorio, sulle onde dell'etere verso tubi catodici e satelliti orbitanti in forma di immagini in movimento, tra un televisore un po' più vintage e quelli di ultima generazione negli atri dei baretti di provincia e di città dove gli appassionati si riuniscono per guardare le partite di campionato, bere un bicchiere e sgranocchiare qualcosa. Quel giovedì sarebbe arrivata una comunicazione attesa da tempo, insieme, forse, alle immagini ufficiali dei mondiali.
Una mattina qualunque, no, non era una mattina qualunque. Niente sveglia presto e doccia tonificante, ma occhi cerchiati da livide occhiaie, inequivocabile elemento distintivo di una notte agitata da incubi e nervosismi, che forse soltanto un buon cappuccino speciale avrebbe alleviato. Occhiaie preludio inevitabile di un mal di testa lancinante. Dopo settimane di trattative fittissime, incontri ininterrotti con personaggi di tutte le sfere, alte, basse, medie e intermedie, stava per arrivare una comunicazione attesa da tempo, che avrebbe risollevato le sorti degli artigiani tanto abili ad intrecciare fili di arcobaleni e gli avrebbe garantito quella vacanza tra gli alberi in fiore, le montagne in germoglio e il mare cristallino. Una vacanza sognata, immaginata, progettata fin nei più piccoli dettagli, con la precisione, la cura e l'impegno che profondeva nel suo lavoro. La certezza assoluta del risultato non era immaginabile e le tensioni sul volto e sulle spalle non si sarebbero sciolte, nonostante gli esercizi yogici, le meditazioni e le tecniche di rilassamento, fintanto che non fosse arrivata la comunicazione, peraltro se e soltanto se fosse arrivata insieme ai file ufficiali dei mondiali. Decisamente non era una mattina qualunque, urgeva una buona colazione.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, colazione continentale nel patio e poi un salto al bar per un cappuccino speciale. Una di quelle tradizioni rimaste nelle abitudini quotidiane, negli anni di onorata carriera, a volte non proprio onorata, qualche pecca c'è nella vita di chiunque in fondo, o forse no ma stabilire scale di valori è da moralisti e comunque, cosa dice il proverbio? non avere rimpianti e chi fa per se fa per tre. Provava un gusto particolare ad apprezzare la calda accoglienza di un bar diventato un punto di riferimento in quella parte di mondo, ascoltare le voci della quotidianità tra i rumori di tazze e bicchieri, l'essenza del caffè macinato di fresco e il tepore emozionale del cappuccino. Quel giovedì di maggio stava indugiando un po' più del solito per assaporare appieno il sottile piacere che avrebbe provato nel comunicare una buona nuova, prima di inviare le immagini ufficiali dei mondiali. Per quanto facessero i sostenuti quando cercavano le parole giuste da usare nella delicata operazione di convincimento, sapeva che una buona notizia apre nuovi orizzonti e fa trascorrere notti insonni durante l'attesa.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, ora di vestirsi e iniziare la giornata, spremuta di agrumi, centrifuga di frutta e verdura freschissime per il pre-allenamento quotidiano, prima di una doccia defatigante, un salto al bar per un cappuccino speciale, e l'inizio della giornata in campo. Gli allenamenti sarebbero stati intensivi, i mondiali si avvicinavano e la chiamata in nazionale non era un gioco da ragazzi, c'era da essere fieri e anche un po' agitati. Le immagini delle sue destrezze in campo sarebbero rimbalzate sulle onde dell'etere verso tubi catodici e satelliti orbitanti tra un televisore un po' più vintage e quelli di ultima generazione fino ad arrivare nell'atrio dei baretti di provincia e di città dove gli appassionati si riuniscono per guardare le partite di campionato, bere un bicchiere e sgranocchiare qualcosa. Provava un gusto particolare ad immaginare i sostenitori in quella parte di mondo discutere dei suoi calci vincenti già dalla mattina. Quel giovedì aveva in mente soltanto i crocchi di aficionados intorno ad un cappuccino speciale, con la schiuma decorata o per gli intenditori veri, senza, preparato da una persona speciale che non conosce i nomi dei calciatori.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, un salto al bar per un cappuccino speciale e poi alla fermata del bus per la scuola. Era ora di iniziare a studiare davvero, tempo di compiti in classe, che non avrebbero dovuto oltretutto intaccare le preparazioni per le vacanze e, neanche a dirlo, per l'evento degli eventi: i mondiali. Una di quelle cose che capitano una volta nella vita, che cementano le conoscenze in amicizie profonde e durature, da ricordare minuto per minuto, con tutte le note delle canzoni stagionali che rimarranno impresse nella memoria emozionale. O almeno così sembrava a giudicare da quanto aveva visto fare agli adulti e a quello che aveva visto nei film. Per prima cosa c'era da preparare la colonna sonora, poi da stabilire con precisione assoluta un piano per le uscite serali e last but not least, a sentire gli anglofoni, concertare le ore di studio pomeridiano per riuscire a sfangarla anche questa volta, tra un compito in classe e un'esercitazione. Fondamentale poi, la preparazione delle vacanze, qualcosa tra La bella estate pavesiana e la Fiesta hemingweyana, insomma strepitosa, ovviamente dopo i mondiali.
Una mattina qualunque, neanche per idea. Una giornata caratterizzata dal jet lag permanente e da uno sballottolamento amoroso, per non parlare delle terribili colazioni che aveva dovuto ingurgitare, tra salsicce vegetariane di Salisburgo, sushi di seitan crudo, uova stracotte, formaggi insipidi e brodaglia lattiginosa. Era ora di prepararsi ad una sequela di incomprensibili discorsi da tradurre, mantenendo la gutturale incomprensibilità del linguaggio, se così si può chiamare quell'insieme di versi e parole sconnesse che caratterizza la 'parlata' di calciatori e allenatori. I mondiali si avvicinavano e quel giovedì di maggio si sarebbe svolta la conferenza stampa di presentazione delle immagini ufficiali, le occhiaie risaltavano su un colorito giallognolo tendente al verde. Soltanto un cappuccino non decente o bevibile ma speciale, squisito, strepitoso, avrebbe potuto infondere la forza per continuare quella giornata. Per di più non soltanto squisito ma preparato da una persona che non conosceva i nomi dei calciatori, non sapeva i nomi delle squadre di calcio e che si trovava proprio in quell'angolo di mondo. Forse una ragione per affrontare quella giornata c'era, anche a ridosso dei mondiali, magari con un cappuccino doppio e una bella fetta di dolce appena sfornato.
Una mattina qualunque, rientrando a casa dopo una notte di lavoro. L'aria frizzantina tra i rami germoglianti degli alberi in primavera, l'umidità densa di odori e pollini che sembrano voler esprimere gioia di vivere, qualche ora dopo l'albeggiare, quando la città si sveglia a nuova routine. Una camminata è l'ottimale per risvegliarsi e soprattutto per scrollarsi di dosso l'odore della notte, prima di una doccia rilassante e una sana dormita. Provava un gusto particolare a vedere le strade mutare aspetto fino a tornare verso il giorno e poi fermarsi per una colazione speciale nel bar, microcosmo di quell'angolo di mondo che sapeva infondergli un senso di benessere, soffermarsi un po' ad osservare le guarnizioni sulle schiume dei cappuccini, le varietà di torte dal rassicurante sapore dei dolci preparati artigianalmente. Quel giovedì di maggio però i preparativi per i mondiali di calcio, che certo avrebbero dato un gran daffare, si erano intrufolati persino sulle schiume dei cappuccini, preparati, com'è noto e arcinoto, da una persona che non conosce neanche i nomi dei calciatori, delle squadre di calcio e i calendari delle partite. Forse ne avrebbe capito il senso a mente fresca, più tardi.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, ora di vestirsi e iniziare la giornata che si preannunciava veramente stupenda, sembrava davvero il caso di cominciarla con il lusso di una colazione spettacolare. La corsetta mattutina avrebbe potuto anche attendere a favore decisamente di un momento di pura pigrizia nel bar di quell'angolo di mondo. Provava un gusto particolare a vedere le creazioni del suo studio risplendere nei palazzi, su treni, autobus e aerei, a costituire simbologie contemporanee. Chiamarla soltanto pubblicità sarebbe stato riduttivo, comunicazione integrata, non persuasione, strategia e sinergia, comprensione e suggestioni. Parole e immagini, caleidoscopi di sensi. E in quel giovedì di maggio, dopo mesi di tentativi e proposte, le immagini ufficiali dei mondiali, dopo le modifiche delle ultime ore, sarebbero rimbalzate in tutto il mondo, già immaginava i flash, il glamour e lo stress di tutta quella girandola che stava per mettersi in moto. Stupendo luccichio di notorietà e terribile sforzo di stress che richiedeva una intensiva serie relax nella sua spa preferita con pilates, saune, aereal yoga e tutte quelle cose rilassanti. Una fatica assolutamente impossibile da affrontare, comunque, almeno non prima di uno di quei cappuccini speciali.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, una passeggiata per rinfrescare le idee e poi al lavoro. Quel giovedì si presentava davvero scuro, tempo incomprensibile e probabile agitazione in vista di quei piripicchioli dei mondiali, che se è pur vero che sono importanti è anche vero che sembrano impazzire durante i preparativi. C'era da montare i tubi, riportare a lucido tutta l'attrezzatura, rimodernare, aggiustare, martellare, dipingere, controllare le luminarie, rinnovare le varie componenti, pianificare nei dettagli e organizzare i nuclei di lavoro, tutto avrebbe dovuto essere perfetto almeno all'apparenza e si prevedevano all'orizzonte varie scocciature. Il lavoro non sarebbe mancato, e questa è una cosa buona, ma qualche impiccio c'era da prevederlo con certezza. Non era cosa di affrontare la giornata a cuor leggero, bisognava premunirsi e proteggersi bene. Fondamentale iniziare con una sosta rigenerante per una colazione come si deve, un cappuccino speciale al bar di quell'angolo di mondo. Forse era il latte, forse il caffè, non si capiva, ma una sosta lì era davvero qualcosa che ti rimetteva in sesto e ti faceva affrontare la giornata con un senso di forza e di pace unici.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, una passeggiata verso il lavoro, non ha ancora albeggiato. Gli uccelli in primavera sembrano inebriati dai profumi germoglianti e cantano melodie straordinarie. Il primo turno di mattina ha i suoi vantaggi, sembra poter vedere i fiori stiracchiarsi per sgranchire i petali e salutare il giorno che si annuncia nella meraviglia di una straordinaria gamma di colori. Quel giovedì di maggio il mattino sembrava davvero voler stupire con effetti speciali e tutte le immaginabili tonalità di grigio, nuvolose pennellate su sfondo purpureo, indaco e oro. Lievi piogge di petali bianche, rosa e glicine sembrano danzare con il rosa shocking dell'alba, i gabbiani volteggiano anche in quella parte di mondo. Era ora di prendere il bus e iniziare il giro, non c'era fretta e sapeva che al capolinea ci sarebbero stati gruppetti di commentatori esperti con quotidiani sportivi e la rassegna stampa pronta sugli imminenti mondiali, l'unica cosa a cui pensava in quel momento era il cappuccino e la colazione che avrebbe gustato di lì a qualche ora in quel bar dove il tempo sembrava familiare e non si parlava di calcio.
Una mattina qualunque, sveglia presto, ben prima che la città si desti dal torpore notturno, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, una passeggiata verso il lavoro, albeggerà più tardi, quando la fragranza del pane si spanderà nell'aria, andando a creare quell'inconfondibile alchimia del mattino. Svegliarsi presto era un po' stancante a volte, ma provava un gusto particolare ad immaginare gli odori provenienti dal suo forno mescolarsi a quelli del mondo, deliziando le narici dei mattinieri con un piacevole benessere di tradizioni che si rinnovano. Quel giovedì di maggio aveva pensato di impastare dei cazzotti di grano duro in forma di pallone e poi di decorarli con le immagini ufficiali dei mondiali. Pensava anche di produrre focacce con i colori delle nazionali, per gli studenti, che arrivavano sempre allo stesso orario, avrebbe preparato soltanto pizzette con la bandiera della nazionale, bene educarli da piccoli, mentre per i bambini pensava a frittelle zuccherate da collezionare, per gli adulti un menu speciale da ordinare. Poco prima di aprire la panetteria sarebbe andato a curiosare nel bar, tanto per ispirarsi un po', chissà che stavano escogitando! anche se era proprio un piacere ascoltare il chiacchiericcio.
Una mattina qualunque? Neanche a pensarci, sveglia prestissimo, prima che la città si desti dal torpore notturno, esercizi di stretching e rilassamento ascoltando i primi notiziari, generalmente quelli di economia, poi esteri in varie lingue, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, una passeggiata verso il bar per un cappuccino speciale e per leggere i giornali ben al riparo dal chiacchiericcio del mondo, prima di cominciare ad organizzare le interviste e i giri da fare. Quel giovedì di maggio ci sarebbe stato parecchio movimento, era nell'aria. C'erano i mondiali che premevano sull'agenda settimanale da raccontare e quella lieve emozione di essere nel centro del vortice mediatico, un luogo da cui poter osservare il mondo e comprendere l'attualità, tra commenti, luccicanti eventi, parole sconnesse e gridate, frasi sussurrate, i non detti e gli editoriali. Provava un gusto particolare a capire quello che sarebbe accaduto mentre gli occhi erano puntati sul mondo calcistico, un misto tra una specie di senso del dovere nel controllare i meccanismi della democrazia, nell'accorgersi dei granellini di sabbia inseriti negli ingranaggi quando gli sguardi erano altrove, e un disincatato divertimento per la politica, un amore che si sviluppa gradualmente.
Una mattina qualunque, sveglia presto, ben prima che la città si desti dal torpore notturno, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, una passeggiata verso il lavoro, albeggerà più tardi, quando le risme dei giornali saranno state scaricate e messe a posto, tra riviste, quaderni e penne a sfera. Quel giovedì di maggio sarebbero iniziate anche le richieste per i gadget e gli album di figurine dei mondiali. Provava un gusto particolare ad aprire gli album di figurine freschi di stampa, più dell'odore inconfondibile di carta e inchiostro dei quotidiani, che poi in fondo servono ad incartare le uova e ad accendere il camino, erano proprio gli album che destavano la sua fantasia e una nostalgia dei giochi di bambini, quando si fa a gara per riempirlo prima degli altri e lo si porta appresso, quasi un trofeo o un compagno di qualche straordinaria avventura, quelli dei mondiali, poi, sono conservati con cura per anni e quando si diventa grandi sembrano far riaffiorare finanche le note delle canzoni. Qualcosa da tenere e non leggere parole che si intrecciano nello scorrere dei mesi, che vale la pena di ricordare, come il cappuccino speciale.
Una mattina qualunque, sveglia presto, quando la città si desta dal torpore notturno, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, corsa a scuola per i bimbi, colazione veloce e attenzione particolare all'apparenza, i dettagli hanno una loro importanza, soprattutto quando si ha a che fare con il look delle persone e sono poche le cose che possono cambiare l'umore quanto una capigliatura o un taglio che non rispecchia le aspettative. Per indossare l'allegro viso sorridente è fondamentale, però, uno di quei cappuccini speciali, a volte più d'uno nell'arco del giorno. Quel giovedì di maggio stava pensando che sarebbero iniziate le richieste mondiali, pettinature, unghie, persino tinture e messe in piega, spesso proprio a ridosso delle partite più importanti. C'era da organizzare le serate con gli amici, gli snack e le bibite, essere sempre in forma, brillantemente patinati, emozioni e sentimenti veri da tenere ben al riparo. Pensieri e opinioni appena accennate con frasi superficiali e commenti di una banalità sorprendente. Provava un gusto particolare a fuggire dalla routine per qualche momento di solitudine assoluta, per ascoltare il rumore della primavera e dell'estate, o l'odore di erba appena tagliata nell'umidità dei fulminei acquazzoni.
Una mattina qualunque, neanche per sogno, una mattina strepitosa di quelle mattinate che vorresti durassero una vita intera. Sentimento di assoluta felicità, sembrava che il mondo girasse per mostrarsi in tutta la sua incredibile perfezione. Il centro estetico era in piena attività, poteva quindi dedicarsi alle sue passioni più profonde e aveva potuto concedersi una vacanza strepitosa. Quel giovedì di maggio pensava a, a dire il vero non pensava, tutto sembrava essere stato progettato soltanto per la sua estasi, incredibilmente. La frenesia per i mondiali sarebbe trascorsa mentre si trovava in un luogo dove la sua unica preoccupazione sarebbe stata quale vestito indossare per sentirsi più confortevole. Borse, libri, musica e la seta ad accarezzare dolcemente la sua schiena poco prima della partenza, tra i bagagli, l'agenda, inseparabile strumento, da parte per il momento. Tra i molteplici impegni, provava un gusto particolare a dedicarsi un momento per la colazione. Aveva deciso di indugiare in una colazione ad arte a base di cappuccino speciale con una fetta di torta appena sfornata, sarebbe stato il modo più adatto per un giorno speciale, la cui straordinarietà avrebbe illuminato il suo cammino negli anni a venire.
Una mattina qualunque, no, non c'era niente di normale in quel giovedì d'maggio, all'orizzonte scocciature e nervosismi, lavoro frenetico e niente calcetto. Doccia bollente, tazzona di caffè da tener sveglio un esercito, esercizi di respirazione, tecnologie alla mano, qualche passo per rinfrancar lo spirito prima di immergersi nella giornata che prevedeva atletica abilità tra uno slalom scooteristico e una connessione o qualche cavetto mancante, difettoso o altro. Provava un gusto particolare a ballare dopo il lavoro, era qualcosa di straordinariamente rilassante, che scuote via le incomprensioni e le difficoltà quotidiane e fa ritrovare energia, leggerezza, forza. I mondiali incombevano e stavano per iniziare le conferenze stampa, i collegamenti, le riprese con i macchinari più all'avanguardia, divertenti ma qualche noia c'era da immaginarla. La perfezione non è di questo mondo, forse, anche se su questo punto a volte doveva ricredersi, quando si ritrovava ad ascoltare, usmare e guardare quel momento magico poco prima dell'albeggio. Non c'era niente di normale in quel giovedì di maggio e aveva tutta l'intenzione di arrivare almeno al corso di zumba, quindi avrebbe dovuto mantenere la concentrazione, e per questo urgeva una colazione con fetta di torta appena sfornata.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, inforcare la bici per andare dal vivaio; c'erano da riportare le piante da sistemare e prendere quelle da portare per combinare i differenti colori e le varie sfumature. Stavano per iniziare i mondiali, tutto doveva essere perfetto, c'era da aggiustare le scritte con le piante e far sì che non vi fosse alcuna sbavatura nei colori dei fiori, c'era da pulire le potature e aggiustare le aiuole. Quel giovedì di maggio si prevedeva molto da fare, le nuvole non sembravano troppo minacciose, forse si poteva sperare nel sole o in una pioggerellina leggera, niente inzaccherature ma un buon livello di umidità per rinvigorire le piantine. Provava un gusto particolare a vedere gli sguardi meravigliati per le prodezze dei giardini delle grandi ville antiche o nelle aiole decorate, come quando da piccoli si aspetta per vedere che immagine o quale scritta comparirà senza chiedersi come faranno i fiori a camminare, ma poi c'è sempre qualche rassicurante spiegazione degli adulti che dicono che, non sono le piante a muoversi, i giardinieri li aggiustano. Sensazioni indimenticabili, quali il sapore di una buona colazione.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, una passeggiata per rinfrescare le idee e poi al lavoro. Il telefono non aveva ancora trillato, quindi novità rilevanti non si profilavano, ma c'era parecchio da fare, organizzare le squadre, preparare il piano e soprattutto finire di scrivere il draft report per la conferenza stampa dopo quella per le immagini ufficiali con tutte le indicazioni e le rassicurazioni d'ordine pubblico, un esercizio di pura diplomazia applicata per evidenziare alcune espressioni forse un po' esagerate e altre per placare gli animi e spiegare l'imporanza delle azioni congiunte e sicuramente ben coordinate. I cittadini avrebbero dovuto sentirsi protetti da eventuali tentativi di disturbo alla quiete che sarebbero stati sventati prontamente. Una scocciatura, senza dubbio, ma anche un modo per giustificare la presenza dei differenti reparti dell'arma e le spese ministeriali e governative, nonché le missioni all'estero e le commissioni. Provava un gusto particolare, quando era fuori servizio, ad entrare in qualche libreria ben fornita nei vicoli delle città o nelle stradine caratteristiche dei piccoli borghi e paesi, fare incetta di libri gialli. Quel giovedì di maggio era perfetto per una colazione speciale.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata presto ché il mattino ha l'oro in bocca e c'è sempre tanto da fare. Un continuo correre dappertutto, osservare e studiare modi, gesti, comportamenti, abiti, scarpe, accessori delle varie epoche. Saper riconoscere non un decennio ma una stagione da un dettaglio, ricostruire la vita di una persona, capirne il carattere e i gusti da un semplice oggetto, con un colpo d'occhio, era una caratteristica importante per il suo lavoro. Avrebbe poi dovuto vestire di quegli ineffabili dettagli, ricostruendoli e cercandoli in giro per negozi di fiducia, persone con caratteri affatto differenti, facendo in modo di farle sentire a proprio agio. Muovendo con maestria fili reali e immaginari di pelli artificiali, aggiustando e adattando elementi all'apparenza semplici per far in modo di riuscire sempre ad ottenere un risultato perfetto, o tendente alla perfezione. Provava un gusto particolare ad ammirare statue e quadri degli artisti che rappresentano la tendenza delle società e delle persone verso l'eccelso, ascoltando musica barocca e sorseggiando una spremuta di frutta dissetante e vitaminica. Quel giovedì di maggio avrebbe indugiato qualche attimo in più per una buona colazione.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, esercizi di stretching e rilassamento ascoltando i primi notiziari, generalmente quelli di economia, poi esteri in varie lingue, colazione continentale e molto nutriente, doccia tonificante, vestirsi con precisione e attenzione ai dettagli, manicure accurata, e iniziare la giornata, una passeggiata verso il bar per un cappuccino speciale. Aveva sempre pensato che fosse una buona abitudine ascoltare qualche commento sulla vita quotidiana dalle persone più diverse. Il suo lavoro apparentemente costituito da conti e bilanci, era in realtà composto da tanti elementi, la bravura non era tanto nel saper far quadrare il cerchio delle cifre, era piuttosto nel capire le vere esigenze della società, comprenderne le necessità, le aspirazioni e anche le difficoltà. Era importante saper interpretare quel che si celava tra i numeri, e quel che si celava tra i numeri era la società stessa, una capacità essenziale per riuscire ad intercettare i capitali, per far camminare i motori di un'economia in costante cambiamento, nonché ad indirizzarli nei luoghi che avrebbero creato crescita e sviluppo. Provava un gusto particolare a togliersi quella maschera seriosa e quel giovedì di maggio stava per iniziare il torneo fiabesco.
Una mattina qualunque, ma neanche per idea, sveglia prima dell'alba, colazione energetica e salutista, indossare i pantaloncini e avanti con una corsetta nel verde, esercizi di stretching, aerobica, step e rilassamento, rientrare, doccia calda per riposare i muscoli, vestirsi scegliendo con cura gli abbinamenti, eleganza sportiva, casuale e raffinata, ascoltando notiziari e musica dinamica, indossare le protezioni e inforcare la moto, andare a lavoro, passando al bar per un orzo al ginseng. Quel giovedì di maggio si preannunciava complesso e non ci sarebbe stato il tempo materiale per concedersi il lusso di allentare la concentrazione neanche per qualche attimo, tutto doveva essere e apparire perfetto. Avrebbe dovuto infondere fiducia ed evidenziare una forte capacità di essere all'altezza di qualunque evenienza. Provava un gusto particolare per il virtuosismo. Nelle giornate libere non amava tanto spalmarsi su un'amaca a far niente dopo giornate di intenso lavoro, piuttosto andare in giro per città d'arte a visitare musei, gallerie, chiese, teatri per raffinatissimi spettacoli di avanguardia, di balletto o di musica classica o trascorrere ore nelle biblioteche più antiche e fornite, dove era possibile trovare innumerevoli volumi rarissimi. Non sapeva stare con le mani in mano.
Una mattina qualunque, sveglia presto, stretching abbondante per scrollarsi di dosso il torpore notturno, nuotata veloce, una doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata, colazione abbondante nel patio, passeggiata nel giardino, esercizi di respirazione e meditazione, e in elicottero verso il lavoro. Era ora di preparare le nuove produzioni in occasione dei mondiali e avrebbe dovuto incontrare i responsabili dei vari dipartimenti, uno più noioso dell'altro, la maggioranza persone senza qualità ma molto affidabili. Provava un gusto particolare a far arrabbiare il CdA aggirandosi tra le fila dei non dirigenti per chiedere consigli e scovare idee che riteneva geniali, mandando a gambe all'aria settimane e settimane di ingegnosi e molto elaborati piani di marketing. Aveva costruito l'industria dolciaria con le persone semplici e sapeva che se si vuole davvero avere successo è necessario imparare ad ascoltare, forse era proprio quello il segreto del suo successo. Quel giovedì di maggio aveva deciso di gustarsi la meravigliata reazione del CdA con un gesto eclatante. Aveva inteso parlare di un bar dove venivano preparati cappuccini speciali da una persona a cui non piaceva il calcio, sarebbe stato interessante chiedere un importante e decisamente qualificato parere.
Una mattina qualunque, sveglia presto, stretching per scrollarsi di dosso il torpore notturno, una doccia tonificante, vestirsi mentre i bambini fanno colazione, preparare gli zainetti e iniziare la giornata, veloci verso la scuola. Chiacchierata con insegnanti e genitori, una passeggiata verso il lavoro con piccola sosta al bar per concedersi il lusso di una colazione preparata da una persona a cui non interessa nulla di calcio e calciatori. Quel giovedì di maggio sarebbe stato complicato, non tanto per le immagini dei mondiali che stavano per arrivare e che avrebbero aggiunto surplus alla normale produzione di gadget, cosa che ovviamente avrebbe comportato più lavoro e qualche ritocco al planning finanziario, sperava soltanto di non dover saltare la lezione di zumba. I mondiali non erano iniziati ed erano già antipatici. Provava un gusto particolare a smettere i panni di persona ammodo e concedersi qualche ora per sé, nell'odore di sudore, profumi e pece della sala di danza, avrebbe voluto avere il coraggio di frequentare un corso di danza contemporanea, per ritrovare il piacere della libertà dei corpi in movimento, che fanno pensare alle onde del mare e ai disegni degli stormi nei cieli autunnali.
Una mattina qualunque, neanche per idea, niente sveglia presto per il semplice motivo che non s'era chiuso tutta notte, giusto il tempo di una doccia per riuscire a riordinare le idee e riprendere un'immagine presentabile, vestirsi e poi di corsa al trucco che quel giovedì di maggio ci sarebbero state le telecamere accese per la presentazione dei mondiali e le occhiaie altezza suola delle scarpe non avrebbero certamente fornito una buona impressione, soprattutto considerando che i mondiali non erano nemmeno cominciati. Eh ma che ne potevano sapere del lavoro preparativo e di tutte le scocciature, e la stampa dell'opposizione pronta a criticare tutte le mosse, come se non c'avessero intinto le dita nel giro di miliardi che spostavano eventi di quel calibro, tra assessorati, consulenti, pseudo-esperti, commentatori e quelli dell'opposizione, tanto bravi a sbraitare di questione morale e poi quando c'era da mangiare, pronti intorno alla tavola con la forchetta in mano. Provava un gusto particolare a camminare la mattina, mentre stava per albeggiare, la scorta forse non tanto ma non c'era altro momento della giornata altrettanto gradevole. Un modo per ascoltare i rumori e le voci della capitale, della nazione.
Una mattina qualunque, ma quando mai, avevano cominciato a scassargli con rispetto parlando le basse sfere da giorni e con tutto il da fare che c'era sinceramente non era proprio giorno da affrontare allegramente, tra l'altro non si capiva proprio tutta sta camurria, se fosse arrivato un gruppo di terroristi internazionali ci sarebbe stato meno chiasso. E non erano neanche cominciati i mondiali, la pianificazione della strategia per l'implementazione e la prevenzione si stava rivelando una seccatura che faceva venire certi mal di testa che non si potevano neanche pensare, comunque premunirsi di analgesici sarebbe stata una buona idea. Quel giovedì di maggio stava per essere messa in bilico la sua passione per il calcio, la stabilità della sua emicrania e, cosa che avrebbe certamente richiesto un notevole sforzo di rilassamento, la lezione di zumba. Provava un gusto particolare, appena fuori dal commissariato che dirigeva, ad andare nella scuola di danza, era l'unico posto dove poteva togliersi la maschera che il lavoro imponeva per divertirsi e dimenticare delitti e orrori. Era ora di smettere di preoccuparsi per la lezione di zumba, andare a lavoro e fare il possibile per arrivare in orario.
Una mattina qualunque, non scherziamo, non immaginiamo l'inimmaginabile, non sarebbe stato possibile svegliarsi stretchando il corpo con movimenti felini, massaggiare con movimenti ayurvedici mani e piedi, cospargersi di crema a base di bardana prima di affrontare un bagno aromatizzato con sali termali e olii essenziali tonificanti, asciugarsi con teli bagno in microfibra naturale, proteggere la pelle con mousse idratante oil-non-oil, vestirsi accuratamente con apparente e ricercatissima casualità, preparare il borsone e una colazione ipo-calorica, iper-nutriente, multi-vitaminica, vegetariana che la carne sviluppa tossine, e passeggiata verso lo studio di danza. Quel giovedì di maggio avrebbe decisamente preso un cappuccino e possibilmente una centrifuga fresca con pezzettino di torta gustosa e abbastanza salutista prima di recarsi alla presentazione ufficiale dei mondiali, più che altro un gesto di cortesia, visto che l'anteprima per la sua coreografia sarebbe stata presentata di lì a qualche giorno, anche se avrebbe volentieri fatto una passeggiata al mare. Comunque sempre meglio esserci o forse no. Provava un gusto particolare a portare con sé le parole della straordinaria pioniera, e osservare i movimenti del mare, ricercando nelle onde la medesima isprirazione che aveva rivoluzionato la danza.
Una mattina qualunque, sveglia presto, doccia tonificante, ora di indossare il vestito rituale e iniziare la giornata, che si preannunciava piuttosto semplice, non v'erano sorprese all'orizzonte, non si prevedeva molto movimento e non c'era che dire, forse si sarebbe riusciti persino ad aggiustare quel rosone il cui restauro troppe volte era stato rimandato ora per un motivo ora per l'altro. Anzi neanche una visita improvvisa del cardinale in persona avrebbe potuto far saltare il buon proposito della mattina, era il caso di rafforzare questa convinzione snocciolando le preghiere del mattino. Provava un gusto particolare ad osservare il rosone di vetro colorato con la struttura in ferro e intarsi in lamelle di marmi pregiati, sembrava che i raggi di luce che filtravano fossero un'ispirazione e un'elevazione dello spirito. Quel giovedì di maggio, però, doveva aver pensato troppo presto. Per qualche incomprensibile mistero il disegno celeste voleva altrimenti, e non c'era molto da fare per contrastare la volontà divina quando si parlava di eventi. Seppure il cardinale non fosse arrivato all'improvviso, eventualità che forse avrebbe potuto sì rimandare di qualche ora il restauro del rosone, ma certamente non scombinare a tal punto la giornata.
Una mattina qualunque, sveglia presto, colazione abbondante a base di cereali, yogurt e succo di frutta, una doccia il più veloce possibile che lavarsi sarà anche una cosa importante ma è davvero una gran seccatura, vestirsi, preparare lo zaino e iniziare la giornata, inforcare la bici e poi di corsa verso la scuola, con fermata d'obbligo all'edicola, non tanto per i fumetti e certo non per i giornali che a volte volevano far leggere a scuola beninteso, ma per sapere se era già arrivato l'album dei mondiali, aveva sentito al giornale radio la sera prima che l'indomani sarebbe stata presentata non sapeva cosa comunque qualcosa e forse avrebbe avuto il primo album della classe. Provava un gusto particolare ad aprire le buste delle figurine, quell'odore inconfondibile di carta, colla e la sorpresa di sapere quali c'erano e quali mancavano, quelle dei mondiali, poi, erano davvero, che dire, mondiali e non si sapeva neanche che colore avevano. Ci sarebbe stato ancora da aspettare, e sì al notiziario avevano detto che avrebbero presentato le immagini e che quindi stavano per arrivare, non sapeva quante copie, però e, sì, avrebbe messo un album da parte.
Una mattina qualunque, sveglia presto, ben prima che la città si desti dal torpore notturno e che quei pigri degli studenti comincino a vociare per le strade intorno casa, caricare la lavatrice da accendere più tardi che se no pare di disturbare il silenzio di quando albeggia, accendere la radio per ascoltare i notiziari, anche se gli speaker sembravano sempre un attimo indietro rispetto a quanto accedeva nel mondo, o almeno a quanto accadeva davvero, aprire le finestre, una spazzata e una lavata in casa ché avere tutto pulito mette di buon umore, acqua alle piante e sistemare un po' i vasetti fuori e i fiori sul tavolo, pulire e cuocere le verdure giusto in tempo per godersi l'alba, spettacolare quel giovedì di maggio, si capiva dalle nuvole, infornare un ciambellone, doccia calda, e una sana colazione tradizionale con una spremuta di arance, un buon caffè espresso e un pezzetto di torta appena sfornata, stendere i panni, vestirsi e via. Provava un gusto particolare ad iniziare la giornata di buon ora, preparare qualcosa di buono, poi uscire per una passeggiata e un cappuccino al bar per sapere quello che accadeva nel mondo.
Una mattina qualunque, no davvero, una giornata che si preannunciava strepitosa alla scoperta della città per quel viaggio pensato, immaginato, sognato da anni, sveglia presto, una doccia tonificante, vestirsi e iniziare la giornata con colazione abbondante per scrollarsi di dosso il torpore notturno, lettura incrociata di guida turistica in edizione tascabile con la cartina dei monumenti, orari e percorsi degli autobus, stradario, guida letteraria ed eno-gastronomica dei luoghi, libro di storia, quaderno, penna e matita per gli appunti sul programma del giorno, scrittura di alcune righe con le impressioni del giorno precedente poi una passeggiata tanto per perdersi nella nuova città per provare quel sentimento di novità assoluta, quel brivido di avventura mista a voglia di scoperta, per poi proseguire nel percorso. Quel giovedì di maggio la passeggiata avrebbe portato l'inconsapevole sconosciuto verso un bar dove una persona che non sa niente di calcio prepara cappuccini speciali, ma il programma richiedeva di rispettare un percorso preciso e non c'era tempo di perdersi. Provava un gusto particolare a rileggere gli appunti delle vacanze, sembrava di poter ritrovare quel senso di spaesamento, rivivere gli odori, i suoni, le luci, i sapori, le sensazioni.
Una mattina qualunque, sveglia presto, colazione abbondante per scrollarsi di dosso il torpore notturno, doccia tonificante, preparare il pranzo nel thermos, indossare gli abiti da lavoro e iniziare la giornata, un salto al bar per un caffè o un cappuccino. Quel giovedì di maggio sembrava una di quelle giornate in cui la precisa pianificazione delle opere di manutenzione e riqualificazione da parte di esperti, ingegneri, architetti, ragionieri, tecnici agrari e urbanistici, estimi, stava per esprimersi nel modo più rispettoso del carattere nazionale. Si prevedeva infatti un po' di confusione per i mondiali e sarebbe stato necessario operare alcune modifiche sostanziali all'assetto viario urbano ed extraurbano che avrebbero certamente apportato delle migliorie nel futuro prossimo e nel frattempo avrebbero potuto anche portare un po' di colore in più alla già coloritissima situazione della viabilità. Qualunque persona di buon senso avrebbe svolto i lavori durante la notte o nelle prime ore del giorno, pivellini, la commissione di esperti ai lavori pubblici, che aveva previsto l'inizio e lo svolgimento dei lavori proprio in concomitanza con gli eventi che avrebbero richiesto uno sforzo ulteriore di sicurezza e di pazienza da parte dei cittadini, c'era più gusto.