sabato 6 gennaio 2018

La palla multicolore

La palla multicolore

Si è lunedì divento tutta rossa per darmi una mossa
La è martedì divento tutta grigia ma non sono bigia
Sol è mercoledì divento tutta gialla per giocare a palla
Fa è giovedì divento tutta lilla e bevo la camomilla
Mi è venerdì divento tutta verde e mi rotolo nelle erbe
Re è sabato divento tutta rosa e faccio la sciantosa

Do è domenica divento tutta blu e saltello su e giù

venerdì 5 gennaio 2018

La regina delle Farfalle il re degli Elfi

La regina delle Farfalle il re degli Elfi

In un remoto passato la regina delle Farfalle e il re degli Elfi si incontrarono durante l’equinozio di Primavera. La data era propizia in quanto il giorno e la notte durante gli equinozi ha la stessa durata, dodici ore di giorno e dodici di notte.
I due per qualche incomprensibile ragione non si sopportavano a vicenda e con i loro malumori stavano creando un mucchio di problemi a tutti quanti.
Pare che il re degli Elfi avesse fatto, molto tempo prima, un torto alla regina della Farfalle, lei lo aveva ammonito ma lui aveva proseguito ad indispettirla pensando di rendersi interessante ai suoi occhi fino a quando, un bel giorno, ella gli rese la pariglia e lui se n’ebbe a male al punto che non le volle più parlare.
Gli abitanti delle lande vicine e lontane si riunirono pertanto in assemblea, discussero ampiamente le problematiche e decisero che avrebbero dovuto risolvere le loro beghe e smetterla di infastidire chiunque e soprattutto di farsi i dispetti.
Ne avevano dunque dato comunicazione ai due, non senza difficoltà.
Il momento dell’incontro era giunto e non c’era molto altro da fare che stare a guardare.
La regina delle Farfalle arrivò volitando in un aliare colorato mentre il re degli Elfi si appropinquò in un clangore metallico di spade.
Ci sarebbe stato molto da dire ma non proferirono parola, si guardarono in tralice e, senza por tempo in mezzo, iniziarono ad ondeggiare in direzione opposta e contraria.
Le Farfalle mossero dodici passi in cerchio da Est a Ovest, gli Elfi piroettarono dodici volte da Ponente a Levante e così di seguito a comporre figure sempre più complesse e variopinte. Chiunque abbia avuto modo di guardarli non dimenticherà mai l’emozionante bellezza di ciò che pareva una ipnotica danza e che in realtà era una sofisticatissima guerra pacifica.
Allo scoccare della mezzanotte i cerchi così creati si dissolsero in due onde che si mossero in direzioni opposte.
Da quel giorno il re degli Elfi e la regina delle Farfalle non litigarono più e gli abitanti delle lande vicine e lontane poterono vivere in santa pace.




mercoledì 3 gennaio 2018

Rose

Rose

Una splendida rosa fiorì d’improvviso nel fitto della boscaglia. Non c’era nessuno a guardarla e quindi tecnicamente non si potrebbe proprio affermare con certezza che il profumo delicato e forte proveniente dal cespuglio spinoso fosse effettivamente stato prodotto dallo schiudersi del fiore. Eppure appena il primo petalo si sciolse dalla morsa del bocciolo in cui era protetto e rinchiuso fino a quel momento il tempo si fermò per un momento. Gli animali rimasero in silenzio per un attimo che sarebbe difficile comprendere senza conoscere a fondo i segreti del bosco e gli alberi lasciarono che un raggio di sole andasse ad illuminare la perfezione di quell’istante.
Era il 12 gennaio del 1823 ma sarebbe difficile dire se ciò fosse accaduto proprio mentre Rose Montmasson emetteva i primi vagiti nella vicina Saint-Jorioz, fatto sta che la madre e la levatrice, appena la videro, non ricordarono se avessero mai pensato ad altro nome per quella bimba con un carattere tanto forte e testardo che la sua mamma aveva capito sin da subito che non sarebbe stato facile immaginare per lei una vita tranquilla e serena di sposa in un paesino della provincia savoiarda. Un presentimento oppure un’idea le balenò negli occhi esausti dopo il parto ed ebbe la sensazione che un raggio di sole fosse entrato in quel momento a baciarle i capelli. Non disse niente per non sembrare in preda al delirio. Voleva stringere quella creatura perfetta sul suo seno, voleva tenerla accanto a sé quasi avesse il sentore che la tenerezza non sarebbe stata il tratto caratteristico di sua figlia.
La levatrice le guardò e capì, non disse niente ma fece una cosa che solitamente riservava alle partorienti più agiate e ricche: aggiunse qualche gocciolina di acqua di rose preparata da una sua amica fidatissima che conosceva i segreti di piante e giardini.
Rosalia crebbe, imparò il mestiere di lavandaia e presto si stancò della monotonia paesana. Quando poteva si inoltrava nel bosco dove si sentiva stranamente protetta e in armonia con la natura. Non sapeva spiegarselo e certo non lo andava a raccontare in giro, chissà cosa avrebbe pensato la gente, ma talvolta aveva la sensazione che gli alberi e gli animali del bosco le indicassero il sentiero da percorrere.
Camminando camminando un giorno si trovò non discosta da un ruscello e udì una conversazione che non avrebbe dovuto ascoltare in cui taluni uomini assortiti in modo alquanto bizzarro parlavano di unire l’Italia e di un Risorgimento di idee e pensiero.
Senza capire bene per quale ragione capì che avrebbe voluto andare con loro a combattere per la libertà.

E così fu. Rose ‘Rosalia’ Montmasson divenne l’unica donna a partecipare alla spedizione de’ Mille, s’innamorò anche di Crispi ma questo è un dettaglio senza importanza. 

martedì 2 gennaio 2018

I cinque elementi

I cinque elementi


Lentamente, senza fretta Jin il Metallo fece un passo avanti verso Mu il Legno, Huo il Fuoco guardò a destra Shui l’Acqua a sinistra e Tu la Terra se ne stette tranquillo a centro. Era mattino presto ma ai cinque piacque molto quello che stavano facendo e continuarono a lungo, per un tempo che non sarebbe stato possibile definire. Era il tempo del respiro, inspirare ed espirare, e la lentezza era tale che sembrò di non aver più bisogno di contare per ricordare.