mercoledì 3 gennaio 2018

Rose

Rose

Una splendida rosa fiorì d’improvviso nel fitto della boscaglia. Non c’era nessuno a guardarla e quindi tecnicamente non si potrebbe proprio affermare con certezza che il profumo delicato e forte proveniente dal cespuglio spinoso fosse effettivamente stato prodotto dallo schiudersi del fiore. Eppure appena il primo petalo si sciolse dalla morsa del bocciolo in cui era protetto e rinchiuso fino a quel momento il tempo si fermò per un momento. Gli animali rimasero in silenzio per un attimo che sarebbe difficile comprendere senza conoscere a fondo i segreti del bosco e gli alberi lasciarono che un raggio di sole andasse ad illuminare la perfezione di quell’istante.
Era il 12 gennaio del 1823 ma sarebbe difficile dire se ciò fosse accaduto proprio mentre Rose Montmasson emetteva i primi vagiti nella vicina Saint-Jorioz, fatto sta che la madre e la levatrice, appena la videro, non ricordarono se avessero mai pensato ad altro nome per quella bimba con un carattere tanto forte e testardo che la sua mamma aveva capito sin da subito che non sarebbe stato facile immaginare per lei una vita tranquilla e serena di sposa in un paesino della provincia savoiarda. Un presentimento oppure un’idea le balenò negli occhi esausti dopo il parto ed ebbe la sensazione che un raggio di sole fosse entrato in quel momento a baciarle i capelli. Non disse niente per non sembrare in preda al delirio. Voleva stringere quella creatura perfetta sul suo seno, voleva tenerla accanto a sé quasi avesse il sentore che la tenerezza non sarebbe stata il tratto caratteristico di sua figlia.
La levatrice le guardò e capì, non disse niente ma fece una cosa che solitamente riservava alle partorienti più agiate e ricche: aggiunse qualche gocciolina di acqua di rose preparata da una sua amica fidatissima che conosceva i segreti di piante e giardini.
Rosalia crebbe, imparò il mestiere di lavandaia e presto si stancò della monotonia paesana. Quando poteva si inoltrava nel bosco dove si sentiva stranamente protetta e in armonia con la natura. Non sapeva spiegarselo e certo non lo andava a raccontare in giro, chissà cosa avrebbe pensato la gente, ma talvolta aveva la sensazione che gli alberi e gli animali del bosco le indicassero il sentiero da percorrere.
Camminando camminando un giorno si trovò non discosta da un ruscello e udì una conversazione che non avrebbe dovuto ascoltare in cui taluni uomini assortiti in modo alquanto bizzarro parlavano di unire l’Italia e di un Risorgimento di idee e pensiero.
Senza capire bene per quale ragione capì che avrebbe voluto andare con loro a combattere per la libertà.

E così fu. Rose ‘Rosalia’ Montmasson divenne l’unica donna a partecipare alla spedizione de’ Mille, s’innamorò anche di Crispi ma questo è un dettaglio senza importanza. 

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