lunedì 31 dicembre 2018

Gattino Lamentino


Gattino Lamentino

C’era una volta un cucciolotto che si lagnava sempre tanto che il suo nome divenne presto Gattino Lamentino. Piangeva e piangeva, non la smetteva mai di sbuffare e aveva un muso lungo ogni volta che doveva fare qualcosa, anche bere il lattuccio.
Un giorno una stellina passava proprio accanto a lui e lo sentì.
“Gattino perché ti lamenti?”
“Oh stellina stellina sono tanto infelice”
“E perché?”
“Perché vorrei andarmene su un altro pianeta”
“Non ti piace forse il cibo?”
“Oh mi piace molto ma…”
“Non ti piace la compagnia?”
“Oh sì sì non posso criticare nessuno ma…”
“E allora?”
“Vorrei andarmene in un altro pianeta”
“E sia!!

Così detto la stellina trasportò il gattino in un altro pianeta dove Gattino Lamentino trovò tutto quello che voleva e che gli piaceva. Un bel giorno la stellina lo andò a cercare e gli chiese:
“Gattino, ora sei un gatto grande, sei contento adesso?”
“Oh stellina stellina, sono tanto contento però mi manca la mia famiglia e il mio pianeta”
“Portare il tuo pianeta qui non è possibile e la tua famiglia non penso proprio che vorrebbe spostarsi, se vuoi posso riportarti dove ti ho incontrato la prima volta, vuoi?”
“Oh stellina stellina sarebbe bello se potessi portare con me la mia nuova famiglia”
“Orbene e sia”
E fu così che Gattino Lamentino tornò sul suo pianeta insieme alla sua nuova famiglia e vissero felici e contenti.

domenica 30 dicembre 2018

Ciao alfabeto inglese


Ciao alfabeto inglese

Hello how are you
Hi what are you doing
Let’s learn the alphabet
That is different in any language
In English sounds like that:

A like Albatross
B like Bee
C like Cat

A B C Hello Hi

D like Duck
E like Elephant
F like Frog
G like Goldfish

ABC
D
E F G
Hi Hello

H like Horse
I like Iguana
J like Jellyfish
K like Kangaroo

A B C
D E F G
H I J K

Hello Hi

L like Ladybird
M like Monkey
N like Nightingale
O like Opossum
P like Penguin

A B C
D E F G
H I J K
L M N O P

Hi Hello

Q like Quail
R like Rabbit
S like Snake
T like Tiger

A B C
D E F G
H I J K
L M N O P
Q R S T

Hello Hi

U like Umbrellabird
V like Viper

A B C
D E F G
H I J K
L M N O P
U V

Hi Hello

X like Xeme
Y like Yak
W like Whale
Z like Zebra

A B C
D E F G
H I J K
L M N O P
U V
X Y W Z

Hello Hi

sabato 29 dicembre 2018

L’onda


L’onda

C’era una volta un’onda che non si sapeva da dove venisse, era molto longeva e non voleva mai frangersi da qualche parte. C’era chi ipotizzava che arrivasse dall’Atlantico, in un punto imprecisato dalle parti della mitica città di Atlantide, fatto sta le piaceva molto girare per i mari e gli oceani di tutto il mondo, a volte diventava enorme, talmente gigantesca da far paura a chi fosse capitato in mezzo a quella tempesta, altre era mite e spumeggiante ma ben si guardava dall’arrivare fino a riva. Conosceva tutti i pesci e gli abitanti del mare per nome e soprannome ma un bel giorno si arrabbiò: nel mare c’erano detriti di plastica e altra spazzatura lasciata là da quegli inquinanti degli umani, bisognava certamente prendere qualche contromisura. Pensa che ti ripensa, si consultò coi suoi amici degli abissi e delle superfici, di vulcani e montagne e giunse alla conclusione che il modo migliore per far sì che gli umani la smettessero di inquinare il mare sarebbe stato farli innamorare perdutamente della sua bellezza. E fu così che tutti gli animali, le piante, le nuvole e le onde del Pianeta unirono le loro forze per far sì che gli esseri umani si innamorassero della Terra e riuscirono a convincerli a non inquinare più, anzi a pulire quello che avevano sporcato.

venerdì 28 dicembre 2018

Giulietta incontra Farò Farollo


Giulietta incontra Farò Farollo

Giulietta sta facendo colazione quando incontra Farò Farollo.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto facendo colazione”
“Ah anche io la farò”
“Non hai fatto colazione?”
“Farolla”
“Vuoi farla con me?”
“Non lo so sai com’è potrei ma non vorrei e non saprei”
“Ecco un biscotto”
“Oh grazie”

giovedì 27 dicembre 2018

Trudino, il gattino bianco e grigio


Trudino, il gattino bianco e grigio

C’era una volta un gattino grigio e bianco così carino che venne chiamato Trudino, subito gli venne regalato un bel collarino con un cuoricino tutto rosso e un campanellino così che non si potesse perdere mai. Un giorno, però, si avventurò nel bosco dove c’erano tanti alberi di castagne e non resistette ala voglia di giocare a tuffarsi tra le foglie facendo capriole e arrampicandosi sugli alberi più alti. Mentre compiva tutte queste acrobazie perse il collarino e il campanellino. Quando se ne accorse era tardissimo e pensò di non poter più ritrovare la strada per tornare ma ad un certo punto ricordò di essere un gatto e decise di seguire la sua natura felina. Annusò l’aria, si fece guidare dal suo istinto e dalle sue vibrisse e in men che non si dica ritrovò la giusta via. Si sentì così orgoglioso che decise di non indossare più collari, collarini e sonaglini.

mercoledì 26 dicembre 2018

Giulietta incontra Castagnetta Mosciarella


Giulietta incontra Castagnetta Mosciarella

Giulietta sta guardando i tanti colori dell’autunno quando incontra Castagnetta Mosciarella.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello’”
“Contemplo la bellezza di questa stagione”
“Oh è molto bella in effetti”
“Guarda quante foglie”
“Sì, sembra che danzino nell’aria nevvero?”
“Hai mai visto i ricci di castagni e ippocastani?”
“Sì, sono bellissimi”
“Gli ippocastani contengono frutti utili per preparare unguenti mentre i castagni le squisite castagne”
“A me piacciono le caldarroste”
“A me le mosciarelle”
“Cosa sono?”
“Castagne secche e durette, molto gustose e nutrienti”


martedì 25 dicembre 2018

Giulietta incontra Violina Pallina


Giulietta incontra Violina Pallina

Giulietta sta tranquillamente navigando in una bagnarola quando incontra Violina Pallina.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto navigando tra flutti tempestosi”
“Ah e con cosa?”
“Con il veliero del Corsaro Nero”
“A me sembrava una bagnarola”
“Già potrebbe sembrare, all’apparenza, ma non bisogna mai sottovalutare una bagnarola sai?”
“Hai ragione, vuoi prendere anche me a bordo del tuo veliero?”
“Devo chiedere al Corsaro Nero”
“Va bene”
“Gliel’ho chiesto”
“Ah bene e che ha risposto?”
“Sì”


lunedì 24 dicembre 2018

La Cinciarella Gialla


La Cinciarella Gialla

C’era una volta una cinciarella tutta colorata, com’è normale che sia, con la testa blu, il corpo zolfino e una nera linea di contorno intorno agli occhi nel bianco volto.
Gironzolava per il giardino cercando di fare attenzione ai rapaci e ad un certo punto vide una mimosa tutta fiorita che gli fece girar la testa di qua e di là.
Il profumo era talmente inebriante che non poté far altro che innamorarsene perdutamente.
Zompettò, gironzolò, svolazzò fino a che l’albero si accorse di lui e gli fece il solletico sul collo con una sua fronda.
La Cinciarella si innamorò perdutamente e così fece la mimosa, ma per il sì e per il no il loro amore sembrava un po’ peregrino ai loro amici.
Fu così che la cinciarella danzò intorno all’albero, la mimosa si incuriosì e la colorò di giallo col polline delle sue infiorescenze e ballando ballando lasciarono il giardino per andare a girare il mondo e vissero felici e contenti.

domenica 23 dicembre 2018

La goccia del Kashmir


La goccia del Kashmir

C’era una volta nel Kashmir una goccia meravigliosa, era talmente bella che volle guardarsi allo specchio. Aveva un contorno e decorazioni floreali, la punta tonda e ricurva e tante linee morbide al suo interno. Rimirandosi si accorse di non essere sola, c’erano molte gocce insieme a lei, insieme danzarono e formarono un caleidoscopio colorato.

sabato 22 dicembre 2018

Upupa e Ranocchia


Upupa e Ranocchia

C’era una volta un’upupa un po’ supponente che pensava di sapere sempre quello che pensava la gente e parlava molto velocemente.
Un bel giorno l’upupa si librò in volo con la sua bella cresta e si ritrovò in uno stagno.

“Che ci faccio io qui proprio non capisco, sarà meglio che vada via presto” disse tutto d’un fiato
“CRA CRA Upupa che bella coda che hai”
“Grazie grazie Ranocchia, che stai facendo?”
“CRA CRA mah, sai che ti dico, mi sto stiracchiando pigramente su questa foglia ma… toh guarda un po’ CRA CRA”
“Che cosa che cosa?”
“CRA ma niente, non vorrei distrarti dai tuoi impegni”
“Dimmi dimmi se è qualcosa di importante”
“CRA no, niente, è soltanto che si sta schiudendo questo bel fior di loto ma te chissà quanti ne hai visti”
“A dire il vero non ne ho mai visto nemmeno uno ma…. oh guarda… ma è proprio bello”
“CRA CRA hai visto? Se saprai guardare ciò che è bello imparerai tante cose che non sai”
“Oh ma io so tutto so tutto io sai…. Che meraviglia… sembrano tanti arcobaleni che danzano sulla foglia rendendo immenso questo piccolo stagno”
“CRA CRA già già… e ricorda cara Upupa: ogni stagno ha il suo fior di loto”


venerdì 21 dicembre 2018

Giulietta incontra Lucertolina Lucertoletta


Giulietta incontra Lucertolina Lucertoletta

Giulietta sta sorridendo ad un raggio di sole quando incontra Lucertolina Lucertoletta.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto prendendo il sole”
“Davvero?”
“Sì”
“Io ne stavo ammirando la radiosa luminosità”
“A me piace molto stare ferma, meglio ancora se posso stare appoggiata su una pietra ben calda”
“Ma non ti scotti?”
“Oh no, ma se lo facessi tu probabilmente ti scotteresti se non ti proteggessi adeguatamente con un buon filtro”


giovedì 20 dicembre 2018

Il Leontopo Arslan a Nomentum


Il Leontopo Arslan a Nomentum

Il Leontopo Arslan gironzolando se ne va
Viaggia comodamente tra spazio e tempo
È un cronocosmonauta e questo lo sai già
Arriva a Mentana e sai che fa?
Incontra Carlo Magno e Leone III che
Stanno pasteggiando con la ciambella a cancello
Salendo la salita verso Casali si trova
Nel bel mezzo di una disputa tra Sabini e Latini
Su alcune predicazioni di martiri nomentani
Poi fugge coi garibaldini dal fuoco papalino

mercoledì 19 dicembre 2018

Giulietta incontra Badina Badiletta


Giulietta incontra Badina Badiletta

Giulietta si sta dondolando sull’amaca quando incontra Badina Badiletta.

“Ciao”
“Ciao”
“Cosa fai di bello?”
“Mi sto dondolando e tu?”
“Io mi sento molto triste”
“Perché?”
“Non lo so”
“Vuoi dondolarti sull’amaca?”
“No, grazie”
“Posso cantarti una canzoncina?”
“No, è che…”
“Che?”
“Mi sento un po’ messa da parte, sai con tutti questi nuovi macchinari…”
“Sai che ti dico?”
“Cosa?”
“Ma non sei contenta? Se non ti guardano puoi fare cose stravaganti quali ballare fischiettando senza un motivo”
“FIIIIIII Così?”
“FIIIII proprio ahahaha”


martedì 18 dicembre 2018

Il Gattopallo


Il Gattopallo

C’era una volta un gatto che era talmente grosso e peloso da sembrare una palla e infatti si chiamava Gattopallo.
Era molto pigro e due frigoriferi pieni non sarebbero stati sufficienti a saziarlo.
Un giorno un suo amico magrolino che si chiamava Mingherlino andò da lui e gli chiese:

“Gattopallo perché hai sempre fame?”

E lui rispose: “Perché voglio mangiare mangiare e mangiare fino a diventare una palla”

“E una volta che sarai diventato una palla cosa intendi fare?”

“Oh è molto semplice: voglio volare”

“Ma le palle non volano”

“Oh sì, ho letto su un libro che si chiamano mongolfiere”

“Ma tu sei un gatto, non sei una mongolfiera”

“Non pensi sia giusto voler realizzare i propri sogni?”

“È meraviglioso ma forse potresti pensare a qualcosa di più… adatto alla tua natura felina”

“Ah sì, perché che c’è di strano nel voler volare? Ho letto su un libro che c’era un tal Leonardo da Vinci che ha inventato le macchine per volare”

“Non c’è niente di male, guarda quanti bei pennuti ci sono in natura ma tu sei un gatto e puoi volare su un aereo, su un elicottero, su uno di quei trabiccoli inventati da Leonardo o non so in che altro modo ma non puoi volare ingrassando a dismisura”

“Ne sei assolutamente certo?”

“Certissimo, senza ombra di dubbio”

“Ah beh, in questo caso, da domani mi metterò a dieta”

“Eh le diete iniziano sempre domani…”

“Va bene inizierò subito: da oggi soltanto verdure”

“Perché invece non pensi ad un’alimentazione sana ed equilibrata e a fare un po’ di esercizio fisico?”

“Giusto!”

E fu così che Gattopallo diventò un bellissimo gatto dal pelo lungo.

lunedì 17 dicembre 2018

Giulietta incontra Xilo Xilofonetto


Giulietta incontra Xilo Xilofonetto

Giulietta sta tranquillamente suonando le nacchere quando incontra Xilo Xilofonetto.

“Ciao”
“Ciao”
“Cosa fai di bello?”
“Suono”
“Ah e conosci le note?”
“Si ma non ricordo quante sono”
“Sono sette”
“Sette? E come si chiamano?”
“DO RE MI FA SOL LA SI”
“E tu le conosci bene?”
“Sì e poi c’è anche la scala cromatica”
“Ohhh”

domenica 16 dicembre 2018

Farfalla rossa


Farfalla rossa

C’era una volta una farfalla tutta rossa, aveva grandi ali morbide e flessuose, era talmente bella che un giorno un raggio di arcobaleno la cristallizzò in una splendida farfalla trasparente, solida e resistente.
La farfalla rossa era tutta contenta ma un giorno, mentre era appoggiata su un portacandele di ferro a forma di fiore si sentì triste ma così triste che non riusciva proprio a riprendere il buonumore.
Il portacandele in forma di fiore la guardò, sospirò e chiese alla fiammella che bruciava lo stoppino della sua candela di capire perché ella fosse tanto infelice.
“Oh splendida farfalla, cosa ti angustia?”
“Le mie ali, le vedi?”
“Oh sono splendide, tutte trasparenti e solide”
“Ma ne avevo di più belle, erano morbide e flessuose e con loro potevo volare”
“Ora non puoi più volare?”
“No proprio no”
“Sei sicura?”, la schernì la fiammella
“Oh certo”
“Davvero?” incalzò il portacandele
“Oh certo”, ripete in un singhiozzo la farfalla
“E allora guarda, guarda il muro”
“Il muro?”
“Sì, proprio il muro e dicci cosa vedi”
“Uno splendido movimento”
“E non vedi una bellissima luce rossa?”
“Sì”
“Quella è l’immagine luminosa della tua danza con me”
“Oh ma io così pesante non posso ballare”
“Sì e puoi anche volare, ricordi che prima di essere farfalla eri un bruco?”
“Beh, non lo ricordo tanto bene ma lo so, me l’hanno raccontato”
“Adesso non sei più un bruco, sei una farfalla trasparente e solida”
“E pensi che io possa volare?”
“Certo, ma devi capire tu in che modo”


sabato 15 dicembre 2018

Giulietta incontra Saporella Saponetta


Giulietta incontra Saporella Saponetta

Giulietta sta osservando il cielo quando incontra Saporella Saponetta.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto guardando il cielo”
“Conosci le costellazioni?”
“No”
“Io sì”
“Vuoi indicarmele?”
“Certo ma ti consiglio di avere a portata di mano anche una carta stellare e una bussola, così potrai orientarti meglio”


venerdì 14 dicembre 2018

Fiorellino giallo e fiorellino rosso, rosa, giallo e blu (bozza)

Fiorellino giallo e fiorellino rosso, rosa, giallo e blu

In un ampio prato c’è un fiorellino giallo a cinque petali con bordature rosse che si guarda intorno e vede un fiore rosso, rosa, giallo e blu che gli sembra enorme. Lo saluta e gli fa notare che è gigantesco, il fiore rosso, rosa, giallo e blu si schernisce e gli suggerisce di guardare intorno a sé, vedrà qualcosa di molto più grande: gli alberi. Gli alberi lo guardano e lo salutano “siamo più grandi di voi ma senza i vostri petali colorati tutto sembrerebbe brutto e poi noi non siamo enormi, guardate le montagne, le vedete?”
Il fiorellino giallo non riusciva a vederle, per un refolo di vento lo fece voltare e così poté vedere le montagne che gli sembrarono enormi, un’aquila li guardò e disse: “Oh ma voi non avete mai visto le montagne grandi!”
Le montagne, gli alberi e i fiori ri.
sposero di no e il vento disse che non poteva certo spostare le montagne per far vedere loro le montagne grandi, tra l’altro non sapeva nemmeno dove fossero.
Una farfalla ebbe l’idea di chiedere alle nuvole, loro viaggiavano molto e avrebbero saputo certamente dare qualche indicazione. Chiesero ad un nuvolotto proprio carino che rispose di non saperne niente, avrebbe chiesto alle altre nubi. Tuoni, fulmini, saette trasmisero il messaggio da una parte all’altra del globo e vennero a sapere che esistevano le montagne grandi, dall’altra parte della Terra, oltre il mare. Non sapevano bene come fare perché poche erano le nuvole che erano riuscite ad arrivare fino alle montagne grandi, tanto erano alte. Impressero ben bene l’immagine tra le goccioline che le compongono e la trasportarono, grazie a fulmini, tuoni e saette, fino al prato dov’era il fiorellino giallo, al che si misero in forma delle grandi montagne e anche le montagne più piccole e quelle intermedie poterono vedere le grandi montagne ma un gabbiano stava passando di là e si mise a ridere
“Perché ridi?”, chiese il fiorellino rosso, rosa, giallo e blu al volatile
“Perché voi pensate che quelle siano le montagne più grandi però un mio amico pesce mi ha detto che le montagne più grandi non sono sulla terraferma bensì tra gli abissi più profondi”
Un fremito di incredulità attraversò il prato e le foglie degli alberi e le code degli scoiattoli e le montagne e le nuvole.
“E come facciamo a saperlo?” chiese il fiorellino giallo
“Dovremmo chiedere ad un pesce ma come possiamo fare?” rispose il fiorellino rosso, rosa, giallo e blu
“Oh, potremmo chiedere alle api”, disse il prato
“Bzz bzz cosa volete chiederci?”, chiese un’ape bottinatrice
I fiori e tutti gli altri spiegarono per filo e per segno cosa, come e perché e l’ape disse che avrebbe chiesto alle sue amiche api.
Un brusio di bzzzzz arrivò fino ad un alveare che era proprio nei pressi del mare e un’ape, che ha le ali delicate e non può bagnarle, chiese ad un granchio se per caso fosse a conoscenza di tali montagne. Il granchio, che è anfibio e quindi può camminare sulla sabbia e nell’acqua, ascoltò l’ape e poi chiese ad un pesce che rispose:
“Ma cosa vuoi che ne sappia io? Io sono un pesce del Mediterraneo e gli abissi sono negli oceani”
“A chi si potrebbe domandare?”
“C’è un pesce migratore che gironzola di qua e di là, ma bisognerebbe chiedere a chi passa lo Stretto di Gibilterra”
“Vedi un po’ che si può fare”
Il pesce, mosse la coda un po’ annoiato perché non aveva voglia punto di stare a chiedere tutte queste cose, domandò dunque ad un suo amico pesce, che chiese ad un altro e alla fine arrivarono ai pesci che attraversavano lo Stretto di Gibilterra e che conoscevano l’oceano.
“Oh ma non dovete chiedere a noi, noi sappiamo soltanto dell’Oceano Atlantico ma non è il più profondo, il più profondo è l’Oceano Pacifico”
La domanda rimbalzò dallo Stretto di Gibilterra fino a Capo Horn dove i pesci risposero che non lo sapevano e avrebbero dovuto chiedere ai coralli dell’Australia, i quali risposero che si sarebbe dovuto chiedere ai pesci dell’Oceano Indiano, notoriamente molto saggi, ma loro dissero che bisognava proprio cercare nel Pacifico e così fecero.
C’era un pesce che dormiva tanto ma non riusciva ad addormentarsi quando c’era la luce ed era andato a fare una gita negli abissi profondissimi per riuscire a fare una bella dormita come si deve, si era fatto prestare una specie di corazza da una tartaruga per evitare di rimanere schiacciato dalla pressione e proprio in quel momento s’era svegliato e stava tornando verso la superficie.
“Che posso fare per voi?”, chiese sbadigliando
Gli venne esposto il problema e il pesce dormiglione rispose che sì, effettivamente le montagne degli abissi sono molto più alte di quelle delle terre emerse ma le montagne risposero con un giro di ultrasuoni che esistevano montagne ancora più grandi su un altro pianeta.
La notizia venne ritrasmessa attraverso i mari e gli oceani e il granchio e le api e il vento e i fulmini e le saette fino alle montagne grandi e fino al prato dov’era il fiorellino giallo, il quale disse:
“Dovremmo chiedere al sole ma come potremmo fare?”
E l’aquila rispose
“Con l’arcobaleno”
E le nuvole si guardarono si avvicinarono e si allontanarono fino a creare uno splendido arcobaleno multiplo e la notizia arrivò fino al sole il quale rispose:
“Sì, ci sono montagne più alte su un altro pianeta ma io sono la stella del sistema solare, ci sono altre stelle e altri sistemi stellari e poi ci sono altre galassie e montagne più grandi e più basse”
La risposta rimbalzò fino al prato dove c’era il fiorellino giallo che concluse dicendo:
“Abbiamo imparato molte cose e penso che io sono bello così, sono grande per una formichina e piccolo per una farfalla ma sono bellissimo e senza di me il mondo sarebbe meno colorato e meno bello”
I fiori, le api, gli alberi, le farfalle, l’aquila, il gabbiano, le montagne piccole, intermedie, grandi, grandissime, il granchio, i pesci e l’oceano annuirono e non poterono non notare quanto fosse bello quel fiorellino giallo.

giovedì 13 dicembre 2018

Giulietta incontra Aloha Aloe


Giulietta incontra Aloha Aloe

Giulietta sta rimirando il panorama quando incontra Aloha Aloe.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Guardo l’orizzonte”
“Uh che bello, anch’io”
“Tu che vedi?”
“Quello che vedi tu, immagino”
“Ma forse non sai tutto quello che so io”
“È probabile, cosa vuoi raccontarmi?”
“Sai come si formano le montagne?”
“No”
“Va bene, allora ti racconterò questo ma sarà meglio che tu prenda quel librone là, vedi: c’è scritto proprio geologia”

mercoledì 12 dicembre 2018

Giulietta incontra Barca Barchetta


Giulietta incontra Barca Barchetta

Giulietta sta ammirando il colore delle foglie della grande quercia quando incontra Barca Barchetta.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Sto ammirando questo splendido albero”
“È davvero meraviglioso… conosci la leggenda del bosco sulle querce?”
“No”
“Ah, è una lunga storia”
“Vuoi raccontarmela?”
“Si narra che le querce siano gli alberi più saggi di tutto il bosco, forti e resistenti, proteggono tutti gli altri alberi e sanno cose che nessun altro sa ma le rivelano soltanto a chi le sa amare e guardare con l’animo puro e leale.”
“E perché le loro foglie rimangono sul ramo mentre gli altri alberi son tutti spogli?”
“Perché sono molto sagge e aspettano il rifiorire del bosco dopo l’inverno e il nascere delle nuove gemme per scrollarsi di dosso le antiche foglie”


martedì 11 dicembre 2018

Ciao alfabeto bestiario


Ciao alfabeto bestiario

Ciao
Come stai
Ciao
Cosa fai
Ciao ciao
Oggi impariamo
L’alfabeto
Che è diverso da lingua a lingua
In italiano è così
A
Come Airone
B
Come Balena
C
Come Cane
D
Come Delfino
E
Come Elefante
F
Come Farfalla
G
Come Gatto
H
Come Halibut
I
Come Istrice
L
Come Leone
M
Come Mucca
N
Come Nibbio
O
Come Orango
P
Come Picchio
Q
Come Quaglia
R
Come Rana
S
Come Serpente
T
Come Tigre
U
Come Upupa
V
Come Volpe
Z
Come Zebra
Ciao Ciao Ciao Ciao

lunedì 10 dicembre 2018

Giulia alla scoperta del Lazio


Giulia alla scoperta del Lazio

Giulia alla scoperta della Regione Lazio
Tante cose imparerà

Il Lazio è un’antica regione italiana
Abitata dalla più remota antichità
Con tanti borghi e città ricche di storia
Ha al suo interno due Stati

Giulia alla scoperta della Regione Lazio
Tante cose imparerà

Le città più importanti sono cinque
Rieti, Viterbo, Frosinone, Latina
E poi Roma che è il capoluogo e
La Capitale italiana

Giulia alla scoperta della Regione Lazio
Tante cose imparerà

Si estende dagli Appennini al mar Tirreno
Confina con la Toscana, le Marche, l’Umbria
l’Abruzzo, il Molise e la Campania
Ed è molto popolosa

Giulia alla scoperta della Regione Lazio
Tante cose imparerà

Ricca di colline, laghi, monti e parchi
Con borghi bellissimi e siti UNESCO
Ha monumenti, reperti e tesori
D’inestimabile bellezza

Giulia alla scoperta della Regione Lazio
Tante cose imparerà

In ogni borgo c’è un prodotto tipico
Un vino o un olio da assaggiare
Biscotti e ghiottonerie da gustare
Piatti della tradizione popolare

Giulia alla scoperta della Regione Lazio
Tante cose imparerà

domenica 9 dicembre 2018

Giulietta incontra Bluetta Cappuccetta


Giulietta incontra Bluetta Cappuccetta

Giulietta si sta dondolando su un’altalena quando incontra Bluetta Cappuccetta.

“Ciao”
“Ciao”
“Che fai di bello?”
“Gioco con l’altalena”
“Uh è molto bello posso giocare anche io?”
“Certo”
“Sai io avevo un’altalena bellissima, tutta rossa ma una gnoma elfica l’ha messa in un luogo angusto, tutto umido e freddo e non posso mai andarci perché altrimenti….”
“Altrimenti?”
“Oh succedono un sacco di cose brutte”
“Davvero?”
“Sì”
“Beh non è una buona idea far arrabbiare gli gnomi elfici, sono molto dispettosi”
“E pure un po’ cattivelli”
“Sai perché non vogliono che utilizzi la tua altalena?”
“Perché sono invidiosi?”
“No perché se sentono la felicità si spaventano e debbono scappare: sono esseri infelici”
“Oh poverini, beh allora potremmo andare lì a giocare e così libereremmo la mia altalena”
“Mi sembra una buona idea ma dobbiamo ridere tanto”