venerdì 14 dicembre 2018

Fiorellino giallo e fiorellino rosso, rosa, giallo e blu (bozza)

Fiorellino giallo e fiorellino rosso, rosa, giallo e blu

In un ampio prato c’è un fiorellino giallo a cinque petali con bordature rosse che si guarda intorno e vede un fiore rosso, rosa, giallo e blu che gli sembra enorme. Lo saluta e gli fa notare che è gigantesco, il fiore rosso, rosa, giallo e blu si schernisce e gli suggerisce di guardare intorno a sé, vedrà qualcosa di molto più grande: gli alberi. Gli alberi lo guardano e lo salutano “siamo più grandi di voi ma senza i vostri petali colorati tutto sembrerebbe brutto e poi noi non siamo enormi, guardate le montagne, le vedete?”
Il fiorellino giallo non riusciva a vederle, per un refolo di vento lo fece voltare e così poté vedere le montagne che gli sembrarono enormi, un’aquila li guardò e disse: “Oh ma voi non avete mai visto le montagne grandi!”
Le montagne, gli alberi e i fiori ri.
sposero di no e il vento disse che non poteva certo spostare le montagne per far vedere loro le montagne grandi, tra l’altro non sapeva nemmeno dove fossero.
Una farfalla ebbe l’idea di chiedere alle nuvole, loro viaggiavano molto e avrebbero saputo certamente dare qualche indicazione. Chiesero ad un nuvolotto proprio carino che rispose di non saperne niente, avrebbe chiesto alle altre nubi. Tuoni, fulmini, saette trasmisero il messaggio da una parte all’altra del globo e vennero a sapere che esistevano le montagne grandi, dall’altra parte della Terra, oltre il mare. Non sapevano bene come fare perché poche erano le nuvole che erano riuscite ad arrivare fino alle montagne grandi, tanto erano alte. Impressero ben bene l’immagine tra le goccioline che le compongono e la trasportarono, grazie a fulmini, tuoni e saette, fino al prato dov’era il fiorellino giallo, al che si misero in forma delle grandi montagne e anche le montagne più piccole e quelle intermedie poterono vedere le grandi montagne ma un gabbiano stava passando di là e si mise a ridere
“Perché ridi?”, chiese il fiorellino rosso, rosa, giallo e blu al volatile
“Perché voi pensate che quelle siano le montagne più grandi però un mio amico pesce mi ha detto che le montagne più grandi non sono sulla terraferma bensì tra gli abissi più profondi”
Un fremito di incredulità attraversò il prato e le foglie degli alberi e le code degli scoiattoli e le montagne e le nuvole.
“E come facciamo a saperlo?” chiese il fiorellino giallo
“Dovremmo chiedere ad un pesce ma come possiamo fare?” rispose il fiorellino rosso, rosa, giallo e blu
“Oh, potremmo chiedere alle api”, disse il prato
“Bzz bzz cosa volete chiederci?”, chiese un’ape bottinatrice
I fiori e tutti gli altri spiegarono per filo e per segno cosa, come e perché e l’ape disse che avrebbe chiesto alle sue amiche api.
Un brusio di bzzzzz arrivò fino ad un alveare che era proprio nei pressi del mare e un’ape, che ha le ali delicate e non può bagnarle, chiese ad un granchio se per caso fosse a conoscenza di tali montagne. Il granchio, che è anfibio e quindi può camminare sulla sabbia e nell’acqua, ascoltò l’ape e poi chiese ad un pesce che rispose:
“Ma cosa vuoi che ne sappia io? Io sono un pesce del Mediterraneo e gli abissi sono negli oceani”
“A chi si potrebbe domandare?”
“C’è un pesce migratore che gironzola di qua e di là, ma bisognerebbe chiedere a chi passa lo Stretto di Gibilterra”
“Vedi un po’ che si può fare”
Il pesce, mosse la coda un po’ annoiato perché non aveva voglia punto di stare a chiedere tutte queste cose, domandò dunque ad un suo amico pesce, che chiese ad un altro e alla fine arrivarono ai pesci che attraversavano lo Stretto di Gibilterra e che conoscevano l’oceano.
“Oh ma non dovete chiedere a noi, noi sappiamo soltanto dell’Oceano Atlantico ma non è il più profondo, il più profondo è l’Oceano Pacifico”
La domanda rimbalzò dallo Stretto di Gibilterra fino a Capo Horn dove i pesci risposero che non lo sapevano e avrebbero dovuto chiedere ai coralli dell’Australia, i quali risposero che si sarebbe dovuto chiedere ai pesci dell’Oceano Indiano, notoriamente molto saggi, ma loro dissero che bisognava proprio cercare nel Pacifico e così fecero.
C’era un pesce che dormiva tanto ma non riusciva ad addormentarsi quando c’era la luce ed era andato a fare una gita negli abissi profondissimi per riuscire a fare una bella dormita come si deve, si era fatto prestare una specie di corazza da una tartaruga per evitare di rimanere schiacciato dalla pressione e proprio in quel momento s’era svegliato e stava tornando verso la superficie.
“Che posso fare per voi?”, chiese sbadigliando
Gli venne esposto il problema e il pesce dormiglione rispose che sì, effettivamente le montagne degli abissi sono molto più alte di quelle delle terre emerse ma le montagne risposero con un giro di ultrasuoni che esistevano montagne ancora più grandi su un altro pianeta.
La notizia venne ritrasmessa attraverso i mari e gli oceani e il granchio e le api e il vento e i fulmini e le saette fino alle montagne grandi e fino al prato dov’era il fiorellino giallo, il quale disse:
“Dovremmo chiedere al sole ma come potremmo fare?”
E l’aquila rispose
“Con l’arcobaleno”
E le nuvole si guardarono si avvicinarono e si allontanarono fino a creare uno splendido arcobaleno multiplo e la notizia arrivò fino al sole il quale rispose:
“Sì, ci sono montagne più alte su un altro pianeta ma io sono la stella del sistema solare, ci sono altre stelle e altri sistemi stellari e poi ci sono altre galassie e montagne più grandi e più basse”
La risposta rimbalzò fino al prato dove c’era il fiorellino giallo che concluse dicendo:
“Abbiamo imparato molte cose e penso che io sono bello così, sono grande per una formichina e piccolo per una farfalla ma sono bellissimo e senza di me il mondo sarebbe meno colorato e meno bello”
I fiori, le api, gli alberi, le farfalle, l’aquila, il gabbiano, le montagne piccole, intermedie, grandi, grandissime, il granchio, i pesci e l’oceano annuirono e non poterono non notare quanto fosse bello quel fiorellino giallo.

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