Farfalla rossa
C’era una volta una farfalla tutta
rossa, aveva grandi ali morbide e flessuose, era talmente bella che un giorno
un raggio di arcobaleno la cristallizzò in una splendida farfalla trasparente,
solida e resistente.
La farfalla rossa era tutta contenta ma
un giorno, mentre era appoggiata su un portacandele di ferro a forma di fiore si
sentì triste ma così triste che non riusciva proprio a riprendere il buonumore.
Il portacandele in forma di fiore la
guardò, sospirò e chiese alla fiammella che bruciava lo stoppino della sua
candela di capire perché ella fosse tanto infelice.
“Oh splendida farfalla, cosa ti
angustia?”
“Le mie ali, le vedi?”
“Oh sono splendide, tutte trasparenti e
solide”
“Ma ne avevo di più belle, erano morbide
e flessuose e con loro potevo volare”
“Ora non puoi più volare?”
“No proprio no”
“Sei sicura?”, la schernì la fiammella
“Oh certo”
“Davvero?” incalzò il portacandele
“Oh certo”, ripete in un singhiozzo la
farfalla
“E allora guarda, guarda il muro”
“Il muro?”
“Sì, proprio il muro e dicci cosa vedi”
“Uno splendido movimento”
“E non vedi una bellissima luce rossa?”
“Sì”
“Quella è l’immagine luminosa della tua
danza con me”
“Oh ma io così pesante non posso ballare”
“Sì e puoi anche volare, ricordi che
prima di essere farfalla eri un bruco?”
“Beh, non lo ricordo tanto bene ma lo so,
me l’hanno raccontato”
“Adesso non sei più un bruco, sei una
farfalla trasparente e solida”
“E pensi che io possa volare?”
“Certo, ma devi capire tu in che modo”
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