lunedì 27 settembre 2021

I remi in barca 120

 

120.

 

Lo sconquasso che seguì la dichiarazione di Pierluca fu grande.

Le amiche e gli amici del Tribunale dell’Amore ebbero di che dibattere a lungo senza mai giungere ad una vera conclusione.

Clemente e Teodolinda continuavano a torturarsi e tradirsi vicendevolmente senza mai tradirsi veramente.

David si stufò presto di recitare la parte dello studente povero ma bello, seguì i consigli di Gregorio e Rebecca e cominciò il suo percorso umanitario.

Ermanno e Altea impiegarono molto tempo a capire che la loro bambina era cresciuta, che il latte e biscotti sarebbero stati presto sostituiti da succhi salutisti e alimentazione modaiola e che la loro presenza nella vita di Charlotte sarebbe stata da quel momento di sostegno, di amorevole conforto ma non avrebbero più rappresentato il fulcro primario della sua famiglia.

Charlotte aveva deciso di costruire una famiglia su basi e idee diverse da quelle che i suoi genitori ritenevano importanti, aveva perseguito i suoi obiettivi con testarda caparbietà ed era riuscita ad ottenere ciò che per lei era davvero importante. La strada sarebbe stata in salita, lo sapeva bene, e non aveva intenzione di cedere di un passo, si sarebbe impegnata, avrebbe studiato le arti della raffinatezza per non doversi sentire a disagio col suo principe o con la sua ricca famiglia. Ogni giorno si esercitava sul portamento, sull’ordine delle posate, su come posizionare un centrotavola, sulle frasi di convenienza più utilizzate. Seguiva alacremente tutte le rubriche di galateo e società, si interessava di pettegolezzi mondani per avere sempre la battuta pronta e un argomento di cui parlare, si iscrisse ad un corso di taglio e cucito per potersi confezionare vestiti che non sfigurassero, frequentò corsi di formazione regionale su trucco e parrucco per essere sempre impeccabile, impartì ripetizioni e corresse tesi, fece la bambinaia per potersi pagare costosi accessori che riponeva con cura maniacale nel suo armadio, già sognando che un giorno avrebbe posseduto un intero guardaroba, si impegnò nell’apprendimento di sport e giochi di società con ferrea disciplina senza lasciare neanche uno spiraglio alle distrazioni adolescenziali.

Ginevra capì che Layla aveva cercato di succhiare via la sua giovinezza, si arrabbiò, pianse fino al giorno in cui si guardò allo specchio e si sentì bella, meravigliosa nel suo essere donna. Giurò a sé stessa che mai più una persona, uomo o donna che fosse, avrebbe dovuto causarle infelicità. L’amore è felicità, chi mi ama dovrà farmi sentire bene, nella pienezza della mia soddisfazione, pensò.

Zia Egle aiutò Charlotte ad affrontare la transizione da crisalide a farfalla della sua amata nipote e non la abbandonò mai nei suoi percorsi. Le fu immediatamente chiaro che avrebbe potuto ritagliarsi un ruolo di primo piano nella sua vita e soprattutto che Charlotte da quel momento in poi avrebbe avuto poche persone di cui potersi fidare, cui confidare ciò che non avrebbe mai avuto il coraggio di confessare anche a sé stessa e Zia Egle trovò il modo di essere quella roccia accogliente in cui rintanarsi quando avesse avuto voglia di togliersi la maschera.


 

domenica 19 settembre 2021

I remi in barca 118 e 119

 

118.

 

Papi ha detto che è ora.

Bisogna tirare i remi in barca.

Charlotte è mia.

Sono certo che Mamma la saprà educare.

Dovrà apprendere le antiche arti dello stare in società.

È una ragazza di buona volontà.

Piacerà anche allo Zio Galeazzo.


 

119.

 

Papà non se ne capacita ma si abituerà.

Bisogna tirare i remi in barca.

Pierluca ora è mio.

La strada è lunga ma saprò come fare per farmi accettare.

Non voglio dover litigare per le bollette da pagare.

È un ragazzo di buona volontà.

Piacerà anche a Zia Egle.

martedì 14 settembre 2021

L'anno dei divorzi 149 e 150

 

149.

 

SANDOKAN: Continua a sorridere

GIOIA: Che state combinando voi due?

ANDREA: Beccati

SANDOKAN: Noi?

GIOIA: Sì, voi due

THEO: Gioia, sono in qualche faccenda affaccendati non li vedi?

ANDREA: Ecco

RICCARDO: I bicchieri sono a posto?

CARLA: Non trovo le posate

ARMANDINO: Avrei bisogno di una ciotola di acqua per Dolly

SANDOKAN: La ciotola d’acqua ma certo

ANDREA: Non era in giardino?

GIOIA: No, Dolly è sul divano, accanto ai miei cari suoceri stanchi dal viaggio

THEO: Sei fortunata

GIOIA: Fortunata?

RICCARDO: Immagina ad averli sempre qui

CARLA: Nella lavastoviglie!

ARMANDINO: I suoceri nella lavastoviglie?

SANDOKAN: Mi sembra un’idea un po’ eccessiva

ANDREA: In effetti

GIOIA: Eh certo, poverini, si stancherebbero

THEO: Dai non prendertela, siamo tutti qui e ti vogliamo bene

RICCARDO: Piuttosto dimmi dove trovo i calici

CARLA: E io le posate

ARMANDINO: Hai cercato nei cassetti?

150.

 

SIMONE: Quanto trambusto

LILLY: Oh sì, mi sono già stancata

DOLLY, ringhiando: GRRRR GRRRR

SIMONE: Ma poi dico, che maleducazione

LILLY: Torniamo a casa e non riusciamo neanche a stare da soli con loro

DOLLY, ringhiando e agitando sonoramente la coda: GRRR BAU

SIMONE: Ma cosa ha questo cagnolino

LILLY: Ah beh, non si capisce proprio

DOLLY: WOOF WOOF

SIMONE: Forse sta cercando di comunicarci qualcosa?

LILLY: Certi cani sembra che parlino

DOLLY: GUAIIIIIIII

SIMONE: Ma se andassimo via?

LILLY: Dovremmo preparare la cena

DOLLY, abbaia visibilmente contrariata: BAU BAU

SIMONE: Abbiamo fatto la spesa?

LILLY: No, stasera siamo qui, domani tuo fratello fa la grigliata

DOLLY, scodinzolando contenta: BAU

SIMONE: Eh poi dopo la grigliata ci riportiamo via i resti

LILLY: E ci andiamo avanti per due giorni

DOLLY, sconsolata: WOOF

SIMONE: Abbiamo l’apericena con Giannetta?

LILLY: Appunto

SIMONE: E i soldi della spesa ce li mangiamo nel prossimo viaggio, quando partiamo?

DOLLY, mettendosi una zampa sugli occhi, sconsolatissima: GUAIII