Lappo
e i suoi amici. La gita al mökki.
Il solstizio d’estate era vicino e Lappo
era decisamente su di giri. Nonostante la quantità di zanzare che la calda
stagione portava con sé, si poteva quasi pensare che vivesse l’anno intero
aspettando le giornate in cui il sole non tramonta mai, ideali per recarsi
tutti insieme al mökki, ma soprattutto per crogiolarsi nel tepore astrale e
stare il più possibile nella rovente sauna.
L’husky lupo dagli occhi di ghiaccio
poteva sopportare molte cose ma era decisamente freddoloso. Di opinione opposta
alla sua era Samira la Giraffa che stava proprio in quel momento guardando il
suo amico dalla sua postazione strategica, ovvero il chioschetto di gelati.
Aveva ideato una nuova ricetta che le piaceva moltissimo: si era fatta arrivare
una gran quantità di limoni dal Sud, aveva utilizzato le bucce come bicchieri
naturali, aveva triturato la polpa insieme a sciroppo d’acero, frutti di bosco
e bacche e aveva amalgamato il tutto con Betullica, per poi farne squisiti
sorbetti. Effettivamente erano piuttosto gustosi e lei aveva modo di stare
bella fresca tutta l’estate o quasi. Aveva avuto anche l’accortezza di riparare
il chioschetto da un triplo strato di zanzariere, indispensabili in quel
periodo dell’anno in cui il sole non tramonta mai, o quasi.
Gli inseparabili Romy la Renna e Timmy
il Panda si aggiravano nei dintorni quasi per caso anche se era più che
evidente a chiunque li conoscesse bene che qualcosa bolliva in pentola: che
Timmy il Panda, in piena altissima stagione turistica, potesse allontanarsi
dalla sua bottega tanto di frequente era più che insolito tanto che
Volpacchiotta la Volpe Magica aveva interrotto le sue pigre attività estive per
capirne il motivo.
“Ciao Volpacchiotta” la salutò Lince la
Tigre delle nevi perenni felice di avere la risposta a qualcosa che aveva
suscitato la curiosità della Volpe Magica.
“Ciao Lince, come mai da queste parti?”
“Sono venuto a prendere uno di quei
limoni gelati che ha preparato Samira ma…”
“Ma?”
Lince si avvicinò con un salto atletico
per far colpo su Volpacchiotta, lei non ci badò.
“Beh, ecco, vedi, mi pare che Timmy e
Romy stiano gironzolando intorno al chioschetto di Samira da parecchio” rispose
cercando di stuzzicare la curiosità della Volpe Magica.
“Forse hanno caldo ma non capisco perché
Timmy non vada a prendere i gelati da portare a Romy che con tutto quello che
ha da fare con la bottega in piena stagione”
Lince effettuò una scenografica capriola
andando a posizionarsi proprio accanto a lei e, sfoderando il più affascinante
tra i suoi sorrisi, chiese, con una punta di rammarico nella voce: “Davvero non
l’hai capito? Eppure sei notoriamente molto intelligente”
Volpacchiotta era sì molto intelligente
ma per quanto concerne i sentimenti era un po’… come dire… tontolotta, tanto
che non si era mai neanche accorta che Lince, l’atletico beniamino della Terra
Remota e delle confinanti Yakkia, Lupania, Candilandia e la Terra degli Orsi
Polari, le facesse una corte perenne. O forse se n’era accorta ma era, in fondo
in fondo, una gran timidona.
“Magari non gli piacciono i gelati un
po’ sciolti dal caldo”, rispose piccata
“Ah beh, sì non ci avevo pensato” la
canzonò Lince
“Allora, dimmi quale sarebbe il motivo?”
“Ti piacerebbe saperlo?”
“Se pensi di essere tanto arguto”
La conversazione stava decisamente volgendo
a favore di Lince che ne approfittò per far vedere a Volpacchiotta il glitter
che aveva spuzzato sulle orecchie per risplendere anche durante il sole di
mezzanotte.
“Non vorrei sembrarti inopportuno, ma
che farai durante il Solstizio? Hai già qualche impegno?”
“No ma che c’entra?”
Lince gongolava…
“Lappo ha un mökki e stiamo organizzando
una festa, ti andrebbe di venirci con me?”
Volpacchiotta accettò ma voleva sapere
cosa ne pensasse Lince di Romy e Samira.
“Davvero non te ne sei proprio accorta?”
Volpacchiotta gesticolò di no muovendo
la splendida coda con aria di imbarazzo, Lince sorrise felice e le rispose:
“Penso proprio che Romy si sia innamorato di Samira”.
I due restarono a guardare Romy che
entrava e usciva dal chioschetto di Samira, poi distolsero lo sguardo verso la
luce piena dell’estate. Si sentivano bene e un refolo di vento fresco allontanò
da loro le zanzare inondando lo spazio olfattivo con i profumi della stagione
luminosa.