I remi in barca
1.
Papi ha detto che è ora.
Bisogna tirare i remi in barca.
Charlotte se ne farà una ragione.
O almeno così ha detto Mamma.
Non bisogna mai lasciarsi dietro un
brutto ricordo di sé.
Certo sua madre avrebbe voluto un futuro
migliore per lei, l’ha mandata a scuola in centro immaginando un buon
matrimonio. Quanto è contenta quando mi vede! Mi offre sempre qualcosa di
buono, una bruschetta, le frittelle, una fetta di ciambellone. Non le abbandonerò:
Charlotte ha capitalizzato con me, a suo modo.
Mamma le avrebbe trovato un buon impiego
in qualche associazione filantropica, una delle tante cui elargiva spropositate
somme di denaro ogni volta che tradiva Papi, per lavarsi la coscienza, o per
fargli un dispetto.
Papi odia le organizzazioni
filantropiche, dice che sono ipocrite.
Ma alla fine sono un modo per tenergli
la moglie occupata senza troppi patemi, senza contare che così la moglie, cioè
Mamma Teodolinda, ha modo di sapere se qualche figlio di papà con il pallino
delle missioni umanitarie sta per creargli qualche problema con il responsabile
della pubblicità e della comunicazione sociale.
Non vuole che l’immagine dell’azienda
venga lordata da immagini che potrebbero compromettere le vendite. Meglio
cercare di ottenere qualche riconoscimento e tacitare eventuali critiche, che
poi, ma che avranno tanto da criticare?
I rivoluzionari da salotto, buoni per
far salire le quotazioni delle opere d’arte contemporanea, robaccia senza
qualità che magicamente lievita nel mercato e rimane lì, una mongolfiera in una
brochure della Turchia.
2.
ALTEA: Charlotte ma sei sicura di voler
continuare a frequentarlo?
CHARLOTTE: Chi?
ALTEA: Pierluca
CHARLOTTE: Ma figurati!
ALTEA: Mi fa una pena
CHARLOTTE: Perché?
ALTEA: Con tutti i soldi che hanno, non
c’è nessuno che gli prepari un ciambellone, che gli dia una carezza, che lo
coccoli ogni tanto
CHARLOTTE: C’è di peggio
ALTEA: Per carità ma….
CHARLOTTE: Hai paura che possa rimanere
con lui?
ALTEA: Tesoro, ti ritengo abbastanza
intelligente da non volerti perdere nel vuoto della ricchezza senza amore
CHARLOTTE: Perché?
ALTEA: Che ti ho insegnato?
CHARLOTTE: Ad amare soltanto chi amo
veramente
ALTEA: Se è amore corrisposto e
passionale
CHARLOTTE: Ma è divertente
ALTEA: Chi?
CHARLOTTE: Pierluca
ALTEA: Ah sì?
CHARLOTTE: Sì, conosce un sacco di
gente, di posti, di cose, viaggia tanto
ALTEA: Io non ho detto niente a tuo
padre
CHARLOTTE: Hai fatto bene, sai che
ramanzina altrimenti!
ALTEA: Comunque, la tua esperienza con
lui l’hai fatta, ora forse è il momento di tirare i remi in barca e capire
quello che vorrai fare da grande, trovare un ragazzo con cui costruirti una
vita
CHARLOTTE: Mamma!
3.
PIERLUCA: Ciao Charlot
CHARLOTTE: Ciao Pilucca
PIERLUCA: Odio quel soprannome
CHARLOTTE: E io, con tutta l’ammirazione
per Charlie Chaplin, non amo essere chiamata Charlot
PIERLUCA: Uh quanto la fai lunga
CHARLOTTE: Che ti prende?
PIERLUCA: Niente
CHARLOTTE: Sei annoiato?
PIERLUCA: Può darsi
CHARLOTTE: Vuoi venire a fare merenda da
noi?
PIERLUCA: C’è tua madre?
CHARLOTTE: Forse
PIERLUCA: C’è o no?
CHARLOTTE: Cambia qualcosa?
PIERLUCA: Uhm beh
CHARLOTTE: Che ne dici di una corsa al
museo?
PIERLUCA: Nouvelle Vague?
CHARLOTTE: Sì
PIERLUCA: Va bene ma prima ho le prove
del coro
CHARLOTTE: E poi?
PIERLUCA: Poi paddle al circolo e tè da
Babingtons con Zia Cornelia e corollari
CHARLOTTE: Direi tra il paddle e il tè
PIERLUCA: Ma così arriverò tutto sudato
CHARLOTTE: Appunto avrai l’aria di un
vero sportivo
4.
ALTEA: Ciao
ERMANNO: Ciao amore, dov’è la piccola
peste?
ALTEA: È uscita
ERMANNO: Con chi?
ALTEA: Mah
ERMANNO: Ho capito, non lo devo sapere
ALTEA: Non ho detto questo
ERMANNO: Facciamo così, informatemi
quando ne vale la pena
ALTEA: Ecco appunto
ERMANNO: È uscita con un
Non-ne-vale-la-pena?
ALTEA: Uffa
ERMANNO: È uscita con un
Non-ne-vale-la-pena
ALTEA: Non ho detto questo
ERMANNO: Ma non l’hai neanche negato
ALTEA: Uhmmmm
ERMANNO: Non mi impiccio
ALTEA: Non ho detto neanche questo
ERMANNO: E allora che hai detto?
ALTEA: Che se per caso
ERMANNO: Ipotizzando per assurdo
ALTEA: Qualcosa che non è e non sarebbe
mai
ERMANNO: Pierluca?
ALTEA: Io non ho parlato
ERMANNO: Ma ma ma
ALTEA: Cosa?
ERMANNO: Ma è un cretino!
ALTEA: Un po’ damerino direi
ERMANNO: Non ha carattere, non ha idee,
non ha opinioni, non ha passioni, è… un neutrino
ALTEA: Non è poi così pessimo
ERMANNO: C’è di peggio, per carità
ALTEA: Per lo meno ascolta musica
decente
ERMANNO: È un baciapile, lui e tutta la
sua altolocata famiglia
5.
TEODOLINDA:
Hai parlato con tuo figlio?
CLEMENTE:
Pierluca?
TEODOLINDA:
Già
CLEMENTE:
Sì, gli ho fatto un discorsetto, dovrebbe aver capito
TEODOLINDA:
Bene
CLEMENTE:
Gli ho detto che è ora di tirare i remi in barca e che è ora che pensi a
trovare una ragazzetta della sua estrazione sociale, qualcuna con cui poter
creare una famiglia
TEODOLINDA:
Bene
CLEMENTE:
Hai programmi per questo fine settimana?
TEODOLINDA:
Io?
CLEMENTE:
Già
TEODOLINDA:
Perché?
CLEMENTE:
Perché vorrei andare a trovare lo Zio Galeazzo
TEODOLINDA:
Ah
CLEMENTE:
Hai programmi?
TEODOLINDA:
È successo qualcosa?
CLEMENTE:
Niente di importante
TEODOLINDA:
E come mai tanta fretta?
CLEMENTE:
Quisquilie amministrative
TEODOLINDA:
Ah, finanza?
CLEMENTE:
No, un cambio di ambasciatore
TEODOLINDA:
Vuoi che chieda a qualche mia amica?
CLEMENTE:
Se non avessi impegni, preferirei conferire prima con lo Zio Galeazzo
TEODOLINDA:
Niente che non possa essere rimandato ad altra data
CLEMENTE:
Bene
6.
PIERLUCA: Eccomi
CHARLOTTE: Com’è andato il paddle?
PIERLUCA: Un disastro
CHARLOTTE: Hai perso?
PIERLUCA: In modo assurdo
CHARLOTTE: Come mai?
PIERLUCA: Avevo la testa altrove
CHARLOTTE: Uhm
PIERLUCA: Sei splendida vestita così
CHARLOTTE: Grazie
PIERLUCA: Mi fai venire una voglia…
CHARLOTTE: Fattela passare
PIERLUCA: E perché?
CHARLOTTE: Perché devo parlarti
PIERLUCA: Se vuoi possiamo anche parlare
ma preferirei
CHARLOTTE: Pierluca dai, ascoltami
PIERLUCA: Fammi intrufolare
CHARLOTTE: Pierluca, ci vieni al Prog
Rock Fest?
PIERLUCA: No
CHARLOTTE: Perché?
PIERLUCA: Perché ho il fine settimana
gestito dai miei, questioni di famiglia
CHARLOTTE: Ti capita spesso?
PIERLUCA: Cosa?
CHARLOTTE: Di avere la vita gestita da
questioni di famiglia?
PIERLUCA: Certo, ah ma per farmi
perdonare ti ho portato questo
CHARLOTTE: Cos’è?
PIERLUCA: Un accredito omaggio per il
Prog Rock Fest, valido per due persone
CHARLOTTE: E con chi dovrei andarci se
tu non ci sarai?
PIERLUCA: Una tua amica ma fate le
brave, ora devo andare, la Zia Cornelia non ammette ritardi
7.
Non c’era riuscito.
Era troppo sensuale con quella
scollatura.
Gli aveva subito provocato un
rigonfiamento nei pantaloni.
Il suo odore, fragrante, accogliente,
gli aveva fatto girare la testa.
Beh, per lo meno Charlotte sarebbe stata
una buona scuola per imparare a gestire le proprie emozioni, bisogna sempre
pensare a mente lucida e talvolta è difficile rimanere calmi.
Il battito del cuore sotto la sua pelle,
i sussulti del respiro pompato dai suoi polmoni…
Glielo avrebbe detto dopo il fine
settimana.
Certo che avrebbe preferito andare con
lei al festival prog rock ma la famiglia prima di tutto e Papi aveva detto che
Charlotte non poteva entrare a farne parte.
Anche Mami era d’accordo, non era lei la
donna adatta a lui, bisognava tenere unito il patrimonio, aumentarlo con qualche
unione strategica e poi lei è troppo libera, in odor di ateismo, per carità!
I capelli, dovevano essere stati quelli,
lo avevano stordito.
8.
CHARLOTTE: Ciao Irina
IRINA: Charlotte, che tono
CHARLOTTE: Hai tempo per una merenda
veloce?
IRINA: Per te sempre
CHARLOTTE: Ci vediamo al solito posto?
IRINA: Sì
CHARLOTTE: A tra poco
IRINA: Ma è successo qualcosa?
CHARLOTTE: No, niente di importante
IRINA: Pierluca?
CHARLOTTE: Uhm
IRINA: Pierluca
CHARLOTTE: Dai, ne parliamo a voce
IRINA: Io non capisco perché ancora lo
tolleri
CHARLOTTE: Che vuol dire?
IRINA: Ma dai, ha la verve di un
lombrico
CHARLOTTE: Uhhh
IRINA: Di’ la verità
CHARLOTTE: Uffa
IRINA: Te l’ha detto anche tua madre
CHARLOTTE: Forse
IRINA: Tuo padre sa che lo frequenti?
CHARLOTTE: Scherzi?
9.
TEODOLINDA: Tesoro, sei pronto?
PIERLUCA: Mamma, sì, certo
TEODOLINDA: Hai preso l’attrezzatura da
tennis?
PIERLUCA: Sì
TEODOLINDA: E da paddle?
PIERLUCA: Certo
TEODOLINDA: Bene, hai messo da parte il
completo da golf?
PIERLUCA: Sì
TEODOLINDA: Mi raccomando non fargli
fare brutta figura
PIERLUCA: Non so giocare a golf
TEODOLINDA: No, certo, non sai giocare, ancora
PIERLUCA: E allora?
TEODOLINDA: Hai preso il profumo che ti
ho regalato?
PIERLUCA: Ma è da vecchi
TEODOLINDA: No, è di classe
PIERLUCA: Preferisco questo, è più
fresco
TEODOLINDA: Il golf non è uno sport per
pivellini
PIERLUCA: Ah ecco
TEODOLINDA: Hai risolto la questione
Charlotte?
PIERLUCA: Sì… cioè….no… insomma
TEODOLINDA: Troverai distrazioni
sufficienti in questi giorni
PIERLUCA: Con papà?
TEODOLINDA: Tesoro, ricorda che le corna
stanno bene su tutto, l’importante è che siano…solubili
PIERLUCA: Papà ti tradisce?
TEODOLINDA: Oh no, figurati
10.
ALTEA: Amore, dove stai andando?
CHARLOTTE: Appuntamento con Irina
ALTEA: Sei appena tornata
CHARLOTTE: Lo so
ALTEA: Hai risolto con Pierluca?
CHARLOTTE: Sì…cioè…no…insomma
ALTEA: Charlotte non sprecare tempo con
chi non meriterebbe neanche di spolverarti le scarpe
CHARLOTTE: Oh ma lo farebbe con un panno
di pura seta
ALTEA: Charlotte per favore
CHARLOTTE: Vado
ALTEA: Ciao
11.
CORNELIA: Teodolinda, ciao
TEODOLINDA: Cornelia, che piacere!
CORNELIA: Ho incontrato Pierluchino
TEODOLINDA: Me l’ha detto
CORNELIA: Ah sì?
TEODOLINDA: Sì, dice che sei in
splendida forma
CORNELIA: Adulatore, come suo padre
TEODOLINDA: Perché, Clemente ti ha
adulata di recente?
CORNELIA: Sai benissimo che io non ho
mai capito cosa ci trovassi in lui
TEODOLINDA: Che ti devo rispondere?
CORNELIA: Niente, avresti fatto molto
meglio a sposare il Conte Vitelloni
TEODOLINDA: Un discendente di una
famiglia nobile in una repubblica, per lo più spiantato, quale onore
CORNELIA: Ah se hai sposato Clemente per
i soldi avresti comunque potuto puntare più in alto, per esempio Teofrasio
TEODOLINDA: Non l’ho sposato per soldi e
comunque Teofrasio sarà stato anche ricco ma, in primis ha quarant’anni in più
di me e in secundis ha bruciato metà del suo patrimonio alla roulette
CORNELIA: Vabbè, comunque, ti stavo
parlando di Pierluchino
TEODOLINDA: Dimmi
CORNELIA: Esce ancora con quella
ragazzina di estrazione sociale, diciamocelo, non adatta alle sue ambizioni
TEODOLINDA: Ah sì?
CORNELIA: Sì e a me è sembrato
innamorato cotto e sai quanto la passione amorosa sia indecorosa
TEODOLINDA: Ah ma adesso è tornata di
moda tra i giovani sai
CORNELIA: Ah sì?
TEODOLINDA: Beh, comunque ora devo
andare
CORNELIA: Sì ma stai attenta e tieni gli
occhi aperti, sorella avvertita mezza salvata
TEODOLINDA: Ciao Cornelia e grazie per
la telefonata
12.
IRINA: Eccoti
CHARLOTTE: Ciao Irina
IRINA: Dai, dimmi
CHARLOTTE: Non so come lasciarlo
IRINA: Perché?
CHARLOTTE: Ci siamo incontrati, sai
IRINA: E gli hai detto che non vuoi più
stare con lui?
CHARLOTTE: No
IRINA: Perché?
CHARLOTTE: Perché mi ha baciata e poi
IRINA: E poi?
CHARLOTTE: Niente mi annusava i capelli
sai
IRINA: Un cagnolino, che tenero
CHARLOTTE: Dai, è innamorato perso
IRINA: E allora?
CHARLOTTE: Niente
IRINA: Ho visto David l’altro giorno,
sai?
CHARLOTTE: David?
IRINA: Ahah
CHARLOTTE: E?
IRINA: Ma quanto è bello?
CHARLOTTE: Mah a me più che altro sembra
una persona intelligente
IRINA: E non è per niente viziato
CHARLOTTE: Beh, non credo che abbia mai
avuto modo di essere viziato
IRINA: Girano voci su di lui
CHARLOTTE: Tipo?
IRINA: Pare che sia di una ricchissima famiglia
CHARLOTTE: E per hobby fanno i servitori
in una casa di borghesi? Ma dai
IRINA: E se fosse davvero così?
CHARLOTTE: Non lo è ma ciò non toglie
che David sia bello, intelligente e simpatico
IRINA: Ecco e allora perché non pensi a
farti annusare i capelli da lui?
CHARLOTTE: Ma dai, Irina, siamo serie
IRINA: Mai stata tanto seria
CHARLOTTE: E allora diciamo che ti manca
senso pratico, meglio così?
13.
ERMES: Ciao Pierluchino
PIERLUCA: Ciao Ermes
ERMES: Ti sento male, dove sei?
PIERLUCA: Dallo Zio Galeazzo
ERMES: M’inchino a cotanto sfarzo
PIERLUCA: Tu?
ERMES: Sto andando al circolo canottieri
PIERLUCA: Non mi dire?
ERMES: Sì, con Papi
PIERLUCA: Tra oggi e domani Papi invece
mi porterà in campo
ERMES: Di calcio?
PIERLUCA: Golf
ERMES: Al circolo dello Zio Galeazzo?
PIERLUCA: Già
ERMES: Papi sa di Charlotte?
PIERLUCA: No, figurati
ERMES: L’hai lasciata mi auguro
PIERLUCA: Stavo per farlo ma
ERMES: Ma?
PIERLUCA: Ho annusato i suoi capelli e…
ERMES: E ti sei fatto fregare?
PIERLUCA: Sarà per la prossima volta
ERMES: Sì, ci credo
PIERLUCA: Tu, invece?
ERMES: Maria Cristina ha un’amica, se
vuoi te la presento
14.
REBECCA: Tesoro dovremmo andare a fare
shopping
DAVID: Non potremmo farlo quando saremo a
Parigi?
REBECCA: Stai ancora recitando la parte
del povero in canna?
DAVID: Sì
REBECCA: Ma si può sapere perché?
DAVID: Così
REBECCA: Io e tuo padre dovremmo
preoccuparci?
DAVID: No
REBECCA: Non capisco
DAVID: Prendila come un’opera d’arte concettuale
REBECCA: Ah, un’azione artistica?
DAVID: Sì
REBECCA: Spero tu ne stia tenendo
traccia
DAVID: Forse
REBECCA: Bene, parlerò con un paio di
amici galleristi allora
DAVID: Per fare cosa?
REBECCA: Oh bella, per esporre il
progetto una volta completato
DAVID: Perché?
REBECCA: Potresti aver avuto l’idea
vincente
DAVID: Vincente?
REBECCA: Sì per diventare ricco e famoso
DAVID: Sono già ricco
REBECCA: Non per merito tuo
DAVID: E quindi?
REBECCA: Essere ricchi per meriti propri
aumenta l’autostima
DAVID: Non ho problemi di autostima
REBECCA: Tu tieni traccia di quello che
stai facendo, io farò una chiacchierata con Marianna Bonomia appena saremo a
New York
15.
CLEMENTE: Hai risolto la questione di
Pierluchino?
TEODOLINDA: Quale?
CLEMENTE: Quella incresciosa
TEODOLINDA: Incresciosa?
CLEMENTE: Quella ragazzina di cui si è
invaghito
TEODOLINDA: Ah
CLEMENTE: Pensavi che non lo sapessi?
TEODOLINDA: Non ho detto questo
CLEMENTE: Ma l’hai pensato
TEODOLINDA: Non sapevo te ne avesse
parlato
CLEMENTE: Già pensi che tra te e lui vi
sia una confidenza speciale, un rapporto unico
TEODOLINDA: Mah
CLEMENTE: È giusto, sei la madre ma come
sai nel mio lavoro non ci si può permettere di essere male informati.
TEODOLINDA: Hai fatto pedinare
Pierluchino?
CLEMENTE: No, niente del genere
TEODOLINDA: Che sai della sua famiglia?
CLEMENTE: Charlotte è una ragazza
cresciuta con idee piuttosto libertarie, il padre è un noto agitatore sociale,
un idealista utopico, ha frequentato campi profughi pensando di poter fare la
differenza, un illuso con manie di grandezza. Cosa credono di essere questi
attivisti? Niente, sono soltanto delle pedine che si muovono su una scacchiera
più grande di loro, manovrate da mani di persone di cui non sanno niente. A
proposito, probabilmente bisognerà tacitare una polemica su una fabbrichetta
bengalese, hai qualche ONG tra le mani?
TEODOLINDA: Forse, che è successo?
CLEMENTE: Potrebbe succedere
TEODOLINDA: Cosa?
CLEMENTE: Ma niente, una donna ha deciso
di fare la paladina dei diritti civili, cerca di finanziarla e di farle girare
la testa dall’altra parte
TEODOLINDA: Hai una fabbrica in
Bangladesh?
CLEMENTE: Ma no… robetta
TEODOLINDA: Vedrò cosa si può fare
CLEMENTE: Bene, con lo Zio Galeazzo,
Teodolinda, non devo dirti come comportarti immagino
TEODOLINDA: No, certo
CLEMENTE: E allora perché non indossi
quella maglietta accollata con i fiorellini di pizzo sul tuo bel balcone
recentemente restaurato?
TEODOLINDA: Ah, certo, certo
CLEMENTE: Sei una vera signora, non so
cosa farei senza di te
16.
ERMANNO: Tesoro dobbiamo parlare
CHARLOTTE: Che c’è Pa’
ERMANNO: Posso avere la tua attenzione?
CHARLOTTE: Che vuoi?
ERMANNO: La tua attenzione
CHARLOTTE: Uffa
ERMANNO: Vieni a fare una passeggiata
con papà tuo?
CHARLOTTE: Papà no, mi vergogno
ERMANNO: Di cosa?
CHARLOTTE: Ti pare che possa uscire con
mio padre?
ERMANNO: Andiamo in un posto dove non
incontrerai nessun tuo amico
CHARLOTTE: Tipo?
ERMANNO: Ostia?
CHARLOTTE: Vabbè
ERMANNO: Bene ah e porta il surf
CHARLOTTE: Pa’ è una vita che non ci
vado
ERMANNO: Tre mesi
CHARLOTTE: No macché
ERMANNO: Quattro
CHARLOTTE: Almeno cinque
17.
MARIA CRISTINA: Ciao Ermi, che dici?
ERMES: Ciao Macrì, sono stato al circolo
canottieri
MARIA CRISTINA: WOW
ERMES: Ci sei già stata?
MARIA CRISTINA: Una volta
ERMES: Con chi?
MARIA CRISTINA: Top secret
ERMES: Che ne dici se ci vedessimo per
una partitina a tennis?
MARIA CRISTINA: Ho lezione di danza
ERMES: Uh e allora vengo a vederti in
calzamaglia
MARIA CRISTINA: No perché poi devo
andare a lezione di russo
ERMES: Dove?
MARIA CRISTINA: All’istituto, vicino
Santa Maria Maggiore
ERMES: A che ora finisci?
MARIA CRISTINA: Le nove penso
ERMES: Ti vengo a prendere lì, un mio amico
suona in un localino jazz a Monti
MARIA CRISTINA: Perfetto ma guarda che
sono a dieta
ERMES: Uno spuntino dal vegetariano?
MARIA CRISTINA: No, ho le barrette
energetiche
ERMES: OK allora mangio prima
MARIA CRISTINA: A dopo
ERMES: Ciao
MARIA CRISTINA: Viene anche il tuo
amico?
ERMES: No, è impegnato a giocare a golf
MARIA CRISTINA: Con lo zio prete?
ERMES: Alto prelato in odor di porpora
MARIA CRISTINA: Interessante
ERMES: Come si chiama la tua amica?
18.
REBECCA: Pronto?
GUGLIELMO: Rebecca sono io
REBECCA: Ciao, che ore sono?
GUGLIELMO: Lo so, è notte lì da te
REBECCA: Non riesci a dormire?
GUGLIELMO: Mi manchi
REBECCA: Anche tu
GUGLIELMO: Che combina David?
REBECCA: Finge di essere povero
GUGLIELMO: Ancora?
REBECCA: Sì
GUGLIELMO: Ma perché?
REBECCA: Non lo so
GUGLIELMO: È innamorato?
REBECCA: Forse
GUGLIELMO: Tu cosa ne pensi?
REBECCA: Mi ha detto che sta conducendo
un esperimento sociale
GUGLIELMO: Un esperimento sociale?
REBECCA: Sì, gli ho suggerito di tenerne
traccia, poi ne parlerò a Mariana Bonomia
GUGLIELMO: Buona idea
REBECCA: Ci vedremo nel fine settimana?
GUGLIELMO: Spero proprio di sì.
REBECCA: Ti amo
GUGLIELMO: Ti amo
19.
CLEMENTE: Zio carissimo
TEODOLINDA: Ossequi Zio
PIERLUCA: Zio reverendissimo
GALEAZZO: Cari cari cosa sono tutte
queste cerimonie?
CLEMENTE: Ma Zio
TEODOLINDA: Servi umilissimi
PIERLUCA: Prostrati
GALEAZZO: Bravo bravo figliuolo,
Pierluchino come vanno gli studi?
CLEMENTE: Ah gli studi
TEODOLINDA: Pierluca, su da bravo,
rispondi!
PIERLUCA: Bene, grazie, anche se…
GALEAZZO: Cosa figliuolo caro?
CLEMENTE: Non mi pare il caso di
lamentarsi
TEODOLINDA: Pierluca!
GALEAZZO: Lasciatelo parlare per carità!
PIERLUCA: No, ecco dicevo che forse
sento di avere alcune lacune in teologia
CLEMENTE: In teologia!
TEODOLINDA: Ma certo!
PIERLUCA: Ecco
GALEAZZO: Se è per quello possiamo porvi
rimedio
CLEMENTE: Troppo buono Zio
TEODOLINDA: Oh Zio quale vigorosa
generosità
GALEAZZO: Ma sì, c’è giusto un
seminarista, un giovanotto molto educato. È sotto la protezione di un
eccellente cardinale mio amico e potrebbe aiutarti nell’approfondimento della
teologia
PIERLUCA: Grazie infinite caro Zio non
vorrei disturbare
TEODOLINDA: Ma non c’è da scomodarsi
CLEMENTE: No, chiederemo al nostro buon
parroco di…
GALEAZZO: Nessun incomodo, anzi, lo
chiamerò oggi stesso
20.
CHARLOTTE: Ciao
DAVID: Charlotte che ci fai qui?
CHARLOTTE: Una passeggiata nel parco e
tu?
DAVID: Niente, sto leggendo
CHARLOTTE: Leggendo?
DAVID: Sì, perché?
CHARLOTTE: Cosa?
DAVID: Kant
CHARLOTTE: Cioè, tu nel tempo libero
leggi Kant?
DAVID: Non ti piace?
CHARLOTTE: Non ho mai neanche pensato di
aprire un libro di Kant
DAVID: Non ti piace la filosofia?
CHARLOTTE: Non so, non al punto di
leggere Kant
DAVID: Preferisci Aristotele forse?
CHARLOTTE: No, cioè non lo so
DAVID: Potresti provare, leggere non
nuoce alla salute e crea indipendenza
CHARLOTTE: Irina è convinta che tu sia
una persona un po’ particolare
DAVID: La tua amica?
CHARLOTTE: Sì
DAVID: E tu cosa pensi?
CHARLOTTE: Di te?
DAVID: Sì
CHARLOTTE: Che sei un tipo strano
DAVID: Davvero?
CHARLOTTE: Piuttosto eccentrico, sì
21.
TEODOLINDA: Non oso immaginare chi sia
il seminarista
CLEMENTE: Beh, forse riuscirò a convincerlo
che non c’è bisogno di chiamarlo
TEODOLINDA: Ci manca soltanto il figlio
prete
CLEMENTE: Però, se il ragazzo promette
bene…
TEODOLINDA: Pierluchino?
CLEMENTE: No, il seminarista
TEODOLINDA: Se promettesse bene… cosa?
CLEMENTE: Tra giovani si capiscono
meglio
TEODOLINDA: Vorrei evitare, se possibile
CLEMENTE: Ma pensaci bene
TEODOLINDA: Ho già pensato fin troppo
CLEMENTE: Sarebbe vantaggioso per
Pierluchino
TEODOLINDA: Ah sì?
CLEMENTE: Sì, se il seminarista è un
protetto di un cardinale, potrebbe avere davanti a sé una brillante carriera
ecclesiastica
TEODOLINDA: Se il seminarista è un
protetto di un cardinale vuol dire semplicemente che lo Zio Galeazzo vuole
ingraziarsi il cardinale
CLEMENTE: E questo potrebbe giovare
anche a Pierluchino, un amico da consultare quando lo Zio dovesse, con i dovuti
scongiuri, venir meno
TEODOLINDA: E se il nostro caro parroco
si risentisse e lo prendesse in antipatia per questo? Hai preso in
considerazione questa eventualità? Anche lui è protetto da un porporato
CLEMENTE: Ma non è un nostro parente
TEODOLINDA: E nemmeno il seminarista lo
è
CLEMENTE: Oh Teodolinda, a volte è
impossibile parlare con te
TEODOLINDA: Pensi che lo spacco della
gonna sia sufficientemente aperto per lo Zio Galeazzo?
CLEMENTE: Va bene, va bene, ne
riparleremo
22.
CHARLOTTE: Guarda un po’ chi arriva
IRINA: Ciao Charlotte, ciao David, come
mai insieme?
DAVID: Ci siamo incontrati per caso
CHARLOTTE: Già.
IRINA: Bene bene, lei è Ginevra.
DAVID: Ciao, io sono David
GINEVRA: Piacere
CHARLOTTE: E io Charlotte
IRINA: Che ne dite di un centrifugato?
DAVID: Uhm
GINEVRA: Che leggi?
CHARLOTTE: Kant
IRINA: Kant?
DAVID: Sì, che c’è di strano?
GINEVRA: Niente, cosa leggi?
CHARLOTTE: Ah sì anche io per rilassarmi
IRINA: Dai Charlotte
DAVID: La critica della ragion pura
GINEVRA: Interessante, io ho finito da
poco La critica della ragion pratica
CHARLOTTE: Irina, andiamo a prendere una
centrifuga?
IRINA: Andiamo
23.
ERMES: Uh guarda chi c’è là
MARIA CRISTINA: Non mi dire
ERMES: Già
MARIA CRISTINA: Quello sfigato di David
ERMES: Sì, pensa di poter fare il
galante dandosi un’aria da intellettuale
MARIA CRISTINA: Intellettuale spiantato
ERMES: Cenerentolo
MARIA CRISTINA: No, Cenerentola almeno
aveva nobili natali
ERMES: Hai ragione…
MARIA CRISTINA: Andiamo a prenderlo un
po’ in giro
ERMES: Ti vuoi divertire?
MARIA CRISTINA: Ma sì, dai, altrimenti
che noia
ERMES: Con chi sta parlando?
MARIA CRISTINA: Uh oh con Ginevra
ERMES: E chi è?
MARIA CRISTINA: Ti sorprenderà sapere
che è una ragazza di ottima famiglia, bisognerà avvertire i genitori
ERMES: Li conosci?
MARIA CRISTINA: Oh sì, sono amici di
famiglia, carissimi.
ERMES: Blasonati?
MARIA CRISTINA: A dire il vero no ma
sanno come va il mondo
ERMES: Quindi sono gente per bene?
MARIA CRISTINA: Ah sì, la madre è figlia
di un industriale del Nord, però ha iniziato la sua vita romana come soubrette,
pare abbia partecipato a qualche film un po’ osé ma poi la nonna l’ha ripresa
per i capelli e le ha spiegato come vanno le cose
ERMES: E il padre?
MARIA CRISTINA: Il padre, sai, voleva
intraprendere la carriera ecclesiastica ma l’incontro è stato fatale, pare che
lei l’abbia stregato e hanno unito i capitali in un’interessantissima joint
venture
ERMES: Interessante
24.
CHARLOTTE: Kant?
IRINA: È un filosofo tedesco
CHARLOTTE: So chi era Kant ma, dico
IRINA: Sì non mi sembrano letture da
portare al parco
CHARLOTTE: Cioè se lo devi studiare per
forza lo posso anche capire ma
IRINA: Dai lo sai che è un intellettuale
CHARLOTTE: Sfigato
IRINA: Tanto sfigato non direi
CHARLOTTE: No?
IRINA: No, è bello e gentile
CHARLOTTE: E povero
IRINA: Per te l’amore e la ricchezza
vanno a braccetto?
CHARLOTTE: Beh, diciamo che nelle mie
previsioni di vita ci sarebbe anche una famiglia
IRINA: E quindi?
CHARLOTTE: E quindi vorrei avere le
necessarie sicurezze per vivere tranquilla
IRINA: Beh, però i soldi non fanno la
felicità
CHARLOTTE: Ahah
IRINA: Non ci credi?
CHARLOTTE: Credo che trascorrere la mia
vita a lavare piatti, pulire un appartamentino e faticare per arrivare a fine
mese non sia esattamente la mia visione di felicità
IRINA: Messa così
CHARLOTTE: E come la vuoi mettere?
D’altronde finita l’infatuazione per il bello e gentile che ti rimane? Un
soprammobile da mostrare agli amici?
IRINA: Pierluca dov’è ora?
CHARLOTTE: Dallo zio, un alto prelato
molto importante
IRINA: Ah beh…
25.
GINEVRA: Perché sono andate via?
DAVID: Penso che non abbiano voglia di
perdere tempo
GINEVRA: A studiare filosofia?
DAVID: No, a farlo con me
GINEVRA: Ah, davvero?
DAVID: Sì
GINEVRA: Perché?
DAVID: Irina non so ma ho la sensazione
che Charlotte sia in cerca di un buon partito
GINEVRA: Cioè?
DAVID: Penso che stia pianificando
attentamente la sua vita futura
GINEVRA: E quindi?
DAVID: Diciamo che non perde tempo
GINEVRA: Ah capisco
DAVID: Già
GINEVRA: Le donne non sono tutte uguali
sai?
DAVID: Lo so ma è difficile incontrare
persone che sappiano vedere oltre le contingenze materiali
GINEVRA: Diciamo che è alquanto
complicato incontrare anticonformisti in generale
DAVID: Già, tu pensi di esserlo
GINEVRA: Lo sono più di quanto immagini
DAVID: Ah sì?
GINEVRA: Sì
DAVID: Interessante
GINEVRA: Anche tu lo sei
DAVID: Forse
26.
David aveva avuto la sensazione che
tutto avesse improvvisamente acquisito un senso compiuto. Gli era sempre
sembrato che Charlotte fosse un’arrivista, Irina cercava di spronarla ad
avvicinarsi a lui ma era una pessima idea.
Perché avrebbe dovuto?
Era più che evidente che le interessava
molto conquistare quegli agi finora soltanto intravisti, mai davvero gustati
appieno.
Irina era forse la più schietta, la più
simpatica ma era convinta di potersi tener fuori dal gioco degli innamoramenti
continuando a cercare di combinare improbabili incontri tra persone che secondo
i suoi calcoli avrebbero potuto star bene insieme.
Combinando, piuttosto, una quantità di
pasticci, è ovvio.
Ma Ginevra… ah lei lo capiva, non aveva
timore di lui.
O almeno del David come le si era
mostrato.
E se lei si fosse offesa una volta
saputa la verità?
Se lo avesse considerato un vile, un
bugiardo, un mentitore?
Non ci aveva pensato.
Avrebbe trovato una soluzione.
Ne avrebbe parlato a sua madre.
Senza affrettare i tempi.
Il sorriso le aveva illuminato gli occhi
vivacissimi, lo aveva guardato come si fa tra amici fraterni che si ritrovano
dopo un lungo peregrinare nelle ignote lande dell’esperienza.
E quel discorso sull’anticonformismo?
Era sicuramente un incoraggiamento.
27.
Irina si era sentita finalmente
accettata come persona.
Certo, David non faceva parte del suo
ambiente, non era uno di quelli con cui avrebbe potuto andare in vacanza ma
sapeva che con lui avrebbe potuto essere sincera, non preoccuparsi del giudizio
della gente.
La gente, sembrava che avesse sempre da
ridire, se indossava la gonna era sempre troppo lunga o troppo corta, i
pantaloni, per carità, o troppo stretti o troppo larghi, i capelli? Innaturali
o spettinati.
Ma non avevano niente altro da fare che
stare ad occuparsi dei fatti altrui?
Eppure, erano tutti tanto impegnati,
tanto indaffarati, tanto presi da non poter trascorrere del tempo insieme se
non nelle occasioni opportune.
A volte si sentiva un pulcino in uno stagno
pieno di squali, ancora senza ali per volare via verso un bel laghetto o il
mare aperto.
Con sua madre non aveva mai avuto il
coraggio di parlare veramente.
Lei non avrebbe capito, si era mossa
bene, aveva contratto un buon matrimonio, contratto… la stessa parola che si
utilizza per morbi, virus e malattie.
Le avevano raccontato che sua madre
aveva avuto un passato un po’ burrascoso ma poi la famiglia l’aveva riportata
sulla ‘retta via’ della donna di mondo, la signora ben truccata e ben vestita,
ammirata nelle feste e desiderata ancora alla sua non giovanissima età.
Irina non sopportava vederla ore e ore
davanti allo specchio a controllare ogni centimetro del suo corpo, a
modellarlo, plasmarlo per renderlo accettabile, gradevole, piacevole per la gente.
Quanta importanza aveva la gente?
Oh con David avrebbe potuto parlare,
l’avrebbe capita, non era parte della gente lui.
28.
GALEAZZO: Un ragazzo a modo, Pierluchino
TEODOLINDA: Stiamo cercando di
insegnargli valori sani
GALEAZZO: Bene bene
TEODOLINDA: Comunque non penso che sia
il caso di scomodarsi per quel seminarista
GALEAZZO: Mah, io penso che Pierluchino
potrebbe anche intraprendere la carriera politica
TEODOLINDA: Non mi sembra tanto incapace
GALEAZZO: Oh no, anzi, gli piace la
competizione e poi ho saputo che frequenta spesso una ragazza
TEODOLINDA: Sarebbe meglio che
frequentasse un ragazzo?
GALEAZZO: Oh no, non bisogna mai
indulgere nel peccato
TEODOLINDA: Già
GALEAZZO: Comunque questa ragazza, mi
pare si chiami Charlotte
TEODOLINDA: Sì, Clemente è stato poco
discreto?
GALEAZZO: No, al contrario. Diciamo che
ho le mie fonti di informazione.
TEODOLINDA: Ah
GALEAZZO: Mi è anche giunta voce che
ultimamente state facendo molta beneficienza, con donazioni diversificate a
varie organizzazioni filantropiche
TEODOLINDA: Pubbliche relazioni, niente
di più
GALEAZZO: Ecco, forse sarebbe meglio se
fossero un po’ meno… pubbliche queste… relazioni con il mondo dell’associazionismo
laico
TEODOLINDA: Ah
GALEAZZO: Già, comunque, mi risulta che
questa fanciulla abbia un buon senso pratico e, sebbene sprovvista di mezzi
economici, non è priva di una utile….ecco non direi scaltrezza quanto…
intraprendenza
TEODOLINDA: Non capisco
GALEAZZO: Se vuoi posso aiutarti a
comprendere meglio
TEODOLINDA: Ho un po’ di nausea
GALEAZZO: Ho un rimedio, nelle mie
stanze, molto efficace per farla passare
TEODOLINDA: Davvero?
GALEAZZO: Sì, se vuoi seguirmi…
29.
PIERLUCA: Ciao Charlot
CHARLOTTE: Ciao
PIERLUCA: Non fare l’imbronciata
CHARLOTTE: Ho la voce imbronciata?
PIERLUCA: Sì
CHARLOTTE: Forse se la smettessi di
chiamarmi Charlot
PIERLUCA: Va bene va bene, scusa
CHARLOTTE: Come va?
PIERLUCA: Bene, un po’ di noia ma niente
di irreparabile
CHARLOTTE: Ah sì?
PIERLUCA: Sì mi diverto di più quando
posso tuffarmi nella tua chioma
CHARLOTTE: Stavo pensando di tagliarli
PIERLUCA: Cosa?
CHARLOTTE: I capelli
PIERLUCA: No!
CHARLOTTE: Non vuoi?
PIERLUCA: Non posso certo imporre il mio
volere su di te
CHARLOTTE: Anche se ti piacerebbe
PIERLUCA: In alcuni momenti direi
proprio di sì
CHARLOTTE: Ma?
PIERLUCA: Ma niente è che ancora sento
addosso il profumo, la consistenza dei tuoi capelli e la morbidezza dei tuoi
lobi, la setosità della pelle del tuo collo
CHARLOTTE: Quando torni?
PIERLUCA: Domani, penso, dopo la partita
di golf al circolo esclusivissimo frequentato dallo zio
CHARLOTTE: C’è la vernice di una mia
amica a Ponte Milvio, se vuoi possiamo andarci insieme
30.
ALTEA: Ciao
ERMANNO: Che succede?
ALTEA: Niente, stavo pensando
ERMANNO: A cosa?
ALTEA: Alla storia tra Charlotte e
Pierluca
ERMANNO: Senti Altea, io penso che lui
la stia usando per… fare esperienza e poi la sbolognerà per una del suo stesso
ambiente ma hai visto i genitori? Ti accorgi del ruolo sociale dei loro
interlocutori dai sorrisi e dalle scollature della madre e poi sempre in chiesa
a battersi il petto, o meglio a raccomandarsi a preti, vescovi e cardinali ma
dai non fanno niente per il piacere di farlo e Charlotte in tutto questo
rischia una bella delusione
ALTEA: Io non penso che Charlotte sia
tanto sprovveduta
ERMANNO: Non lo so, certo è che è una
ragazzina
ALTEA: Con le idee molto chiare
ERMANNO: Mah
ALTEA: Comunque lei è convinta che tu
non sappia nulla e che se lo sapessi andresti su tutte le furie
ERMANNO: Ecco fatto, il cattivone uh che
paura
ALTEA: Beh
ERMANNO: E faccio talmente tanta paura
che adesso ti riempirò di baci
ALTEA: Ermanno!
ERMANNO: Dai che è uscita con le amiche
e dovremmo avere almeno un’oretta tutta per noi
ALTEA: Ma abbiamo un sacco di cose da
fare
ERMANNO: Oh sì, amarci, coccolarci,
abbracciarci
31.
DAVID: Ciao!
REBECCA: Che espressione gaudente
DAVID: Già
REBECCA: Hai trovato quello che stavi
cercando?
DAVID: Forse
REBECCA: E sarebbe
DAVID: Ginevra
REBECCA: Vuoi andare in Svizzera?
DAVID: No
REBECCA: Una ragazza?
DAVID: Sì
REBECCA: Hai una foto?
DAVID: Eccola
REBECCA: Fammi vedere
DAVID: Abbiamo parlato di Kant
REBECCA: L’ho già vista
DAVID: Ah sì? Strano, mi sembrava provenire
da una borghesia medio-alta niente che possa aver anche casualmente incrociato
il tuo ambiente
REBECCA: L’ho già vista, ti dico
DAVID: E dove?
REBECCA: Devo pensarci, dammi un paio
d’ore e ti saprò dire di più
DAVID: Va bene, per il momento continuo
a gongolare se non ti dispiace
32.
CLEMENTE: Che faccia disgustata
TEODOLINDA: Davvero?
CLEMENTE: Già
TEODOLINDA: Chissà perché
CLEMENTE: Vuoi un bagno caldo?
TEODOLINDA: Forse sì
CLEMENTE: Non c’è niente che non possa
essere lavato via da un bel bagno caldo, vedrai ti farà sentire subito meglio
TEODOLINDA: Lo Zio Galeazzo pensa che
Charlotte potrebbe essere utile
CLEMENTE: Ah
TEODOLINDA: Pensa che sia
sufficientemente arrivista
CLEMENTE: Su questo non c’è dubbio
TEODOLINDA: E scaltra da poter diventare
una vera signora
CLEMENTE: Ne ha prove tangibili?
TEODOLINDA: Pare che abbia preso
informazioni dettagliate sulla ragazza
CLEMENTE: Non gli sfugge niente
TEODOLINDA: Già
CLEMENTE: E che altro ti ha detto?
TEODOLINDA: Che pensa che sia il caso di
spostare quella sede ‘problematica’ in Europa
CLEMENTE: Ma costerà una fortuna!
TEODOLINDA: Pare che stia per scoppiare
uno scandalo che farebbe una tale pubblicità negativa da rischiare il
boicottaggio e picchetti davanti alle sedi dell’azienda
CLEMENTE: Uhm
TEODOLINDA: E tra l’altro ha anche
parlato di attività fraudolente da parte del tuo caro concorrente
CLEMENTE: Ah
TEODOLINDA: Sì, se spostassi quella sede
produttiva potrebbe avere sufficienti spunti per sollevare un paio di questioni
molto spinose con chi di dovere e a quel punto potresti mangiare anche la
concorrenza
CLEMENTE: Ne sa una più del diavolo
TEODOLINDA: Già… è pronto il bagno?
CLEMENTE: Sì, se vuoi chiamo la SPA
TEODOLINDA: Non ora
33.
IRINA: Allora?
CHARLOTTE: Finita la dissertazione sui
massimi sistemi?
GINEVRA: Dove siete andate?
IRINA: A prendere un succo di frutta
CHARLOTTE: Squisito
GINEVRA: È simpatico
IRINA: David?
CHARLOTTE: Il piccolo fiammiferaio?
GINEVRA: Perché lo tratti così?
IRINA: Che domande
CHARLOTTE: Perché usa la sua povertà per
impietosire e mi fa saltare i nervi
GINEVRA: Certo non è ricco
IRINA: No, è povero
CHARLOTTE: Esistono tante forme di
povertà, c’è anche chi sa stare al proprio posto e cercare di riscattarsi ma
lui è superiore alle questioni materiali e invece di rimboccarsi le maniche per
costruirsi un futuro si getta languidamente sui libri di filosofia
GINEVRA: Ti è proprio antipatico, eh?
IRINA: A me è simpatico, è molto gentile
CHARLOTTE: Servizievole direi
GINEVRA: Non è servizievole, è molto
dignitoso
IRINA: Ed è anche molto carino
CHARLOTTE: Il fascino bohemienne non
sortisce molti effetti su di me
GINEVRA: Beh comunque è piacevole
conversare con lui
IRINA: Infatti
CHARLOTTE: Per me è una perdita di tempo
GINEVRA: Certo che sei terribile
IRINA: Un po’ cinica lo sei, ammettilo
CHARLOTTE: Diciamo che ho senso pratico
34.
ERMES: Ciao
PIERLUCA: Ciao
ERMES: Come va l’esplorazione del dorato
mondo dello Zio Galeazzo?
PIERLUCA: Ah, un po’ troppa formalità ma
ERMES: Dai, dimmi chi hai incontrato
PIERLUCA: Finora soltanto il Senatore Gionitti
e famiglia
ERMES: Com’è il figlio?
PIERLUCA: Bravo a giocare a paddle,
forse ci incontreremo in settimana bianca
ERMES: Bene e poi?
PIERLUCA: Ah questo ti piacerà
sicuramente
ERMES: Dimmi
PIERLUCA: Forse domani vedremo un membro
della famiglia reale del Lussemburgo
ERMES: Ah questa è veramente gustosa
PIERLUCA: Sì
ERMES: Beh, dai ti stai facendo le ossa
PIERLUCA: Già
ERMES: Allora che dico a Maria Cristina?
PIERLUCA: Cosa vuoi dirle?
ERMES: Quando usciamo con la sua amica?
PIERLUCA: Non lo so
ERMES: Dai, tentar non nuoce
35.
REBECCA: Ciao carissima
JASMINE: Rebecca, che piacere
REBECCA: Come stai?
JASMINE: Bene grazie, un po’ indaffarata
REBECCA: Come al solito
JASMINE: Già
REBECCA: Che stai organizzando di bello?
JASMINE: Un concerto in carcere
REBECCA: Ah bene, fammi sapere se ti
serve un aiuto
JASMINE: A dire il vero non riesco a
contattare quell’attrice che era a casa tua quando è venuta anche quella
femminista americana, ricordi?
REBECCA: Sì certo, se vuoi posso
mandarle un messaggio
JASMINE: Sarebbe di grande aiuto, ti
giro il comunicato e il testo che vorrei farle leggere
REBECCA: Benissimo
JASMINE: Tu che mi racconti? David tutto
bene?
REBECCA: Ecco, a dire il vero mi
preoccupa un po’
JASMINE: Non l’avrei mai detto
REBECCA: Pare si sia invaghito di una
ragazza
JASMINE: Dai è l’età… chi è lei?
REBECCA: Non lo so ma ho la sensazione
di averla già vista da qualche parte
JASMINE: Mandami la foto, se vuoi posso
provare a vedere se la riconosco
REBECCA: Sarebbe molto carino da parte
tua, eccola, si chiama Gi…
JASMINE: Ginevra come no?
REBECCA: La conosci?
JASMINE: Sì e sinceramente penso che
sarebbe il caso che cambiasse l’oggetto del suo amore
REBECCA: Perché?
JASMINE: È lesbica
36.
CLEMENTE: Ho inviato un messaggio in
ufficio
TEODOLINDA: Ah bene
CLEMENTE: Per vedere cosa si può fare
con quella sede problematica sai
TEODOLINDA: Sono contenta
CLEMENTE: Ti chiamo la SPA?
TEODOLINDA: No, vorrei tornare a casa
CLEMENTE: Abbiamo ancora un paio di
incontri
TEODOLINDA: Già
CLEMENTE: Ti ordino una tisana?
TEODOLINDA: Un caffè
CLEMENTE: Decaffeinato?
TEODOLINDA: No, irlandese
CLEMENTE: Ah, un Irish coffee?
TEODOLINDA: Forte
CLEMENTE: Bene, non preferiresti uno
spumantino?
TEODOLINDA: No, ma va bene anche un
caffè corretto
CLEMENTE: Corretto?
TEODOLINDA: Con grappa
CLEMENTE: Un caffettino col grappino
TEODOLINDA: Sì
CLEMENTE: Bene ma…
TEODOLINDA: Ho capito, ordina spumante,
sia mai lo Zio Galeazzo pensasse che siamo alcolizzati
CLEMENTE: Ecco, mi hai letto nel
pensiero
TEODOLINDA: Vai
CLEMENTE: Vado
37.
ERMANNO: Guarda cosa ho trovato
ALTEA: Cos’è?
ERMANNO: Una lista
ALTEA: Una lista?
ERMANNO: Sì
ALTEA: Di cosa?
ERMANNO: Di ragazzi
ALTEA: Oh
ERMANNO: L’ho fotografata così non
penserà che non ne sappiamo niente
ALTEA: Fammi vedere
ERMANNO: Ho bisogno di qualcosa di
forte. C’è la genziana?
ALTEA: No, è finita
ERMANNO: Limoncello?
ALTEA: Pure
ERMANNO: Vino?
ALTEA: Una birra
ERMANNO: In frigo?
ALTEA: No
ERMANNO: UHHHH
ALTEA: Ma che c’è scritto?
ERMANNO: Il nome di alcuni ragazzi
ALTEA: E accanto?
ERMANNO: Accanto le potenzialità,
diciamo così
ALTEA: Cioè?
ERMANNO: Cioè cosa potrebbero
presumibilmente fare da grandi e quanto potrebbero guadagnare
ALTEA: E i numeri?
ERMANNO: Ho impiegato un po’ per
decifrarlo, sono le percentuali di possibilità. Ah, c’è anche una voce sulle
possibili evoluzioni psicologiche, ad esempio se diventeranno alcolizzati o
drogati e quale droga
ALTEA: Oh santa pace
ERMANNO: Dove abbiamo sbagliato?
38.
CHARLOTTE: Ciao
PIERLUCA: Ciao Charlot
CHARLOTTE: Riattacco subito?
PIERLUCA: No
CHARLOTTE: Che fai?
PIERLUCA: Mi sto preparando
CHARLOTTE: Sei nudo?
PIERLUCA: No, ti piacerebbe che lo
fossi?
CHARLOTTE: Uhm
PIERLUCA: E tu?
CHARLOTTE: Sono stata al parco e sto per
farmi la doccia
PIERLUCA: La la doccia?
CHARLOTTE: Sì
PIERLUCA: Mi piacerebbe essere lì
CHARLOTTE: Ad insaponarmi la schiena?
PIERLUCA: Ad assaporare ogni centimetro
del tuo corpo
CHARLOTTE: Uhm non so se questo sia
appropriato
PIERLUCA: Ho voglia di vederti
CHARLOTTE: Davvero?
PIERLUCA: Sì
CHARLOTTE: Pensavo di no
PIERLUCA: Perché?
CHARLOTTE: Mah…
PIERLUCA: Ti ho comprato un regalino, un
pensierino sai
CHARLOTTE: Ah sì?
PIERLUCA: Sì, posso entrare nella doccia
con te?
CHARLOTTE: Posso farti sentire il rumore
dell’acqua
PIERLUCA: Che scivola indisturbata sulla
tua pelle e…
CHARLOTTE: Vado, un bacio
PIERLUCA: Charlotte, io
CHARLOTTE: Ciao
PIERLUCA: Mi manchi
39.
MARIA CRISTINA: Ciao
ERMES: Ciao
MARIA CRISTINA: Ti devo parlare
ERMES: Che è successo?
MARIA CRISTINA: Niente una ramanzina
ERMES: Ah
MARIA CRISTINA: Sì, Mami e Papi dicono
che stiamo uscendo insieme da troppo tempo
ERMES: Due mesi?
MARIA CRISTINA: E lo sanno tutti
ERMES: E?
MARIA CRISTINA: E quindi forse è il caso
che tu mi venga a prendere a casa uno di questi giorni
ERMES: Ah
MARIA CRISTINA: Sì, così pro forma
ERMES: Elegante?
MARIA CRISTINA: Il giusto
ERMES: Ci conosciamo da una vita
MARIA CRISTINA: Appunto
ERMES: Se portassi una bottiglia di
vino?
MARIA CRISTINA: Andrebbero in allarme
ERMES: Ah, allora no
MARIA CRISTINA: No, meglio fiori,
cioccolata, grandi classici
ERMES: Fiori
MARIA CRISTINA: Perfetto
ERMES: Quando?
MARIA CRISTINA: Consulto l’agenda
condivisa… Dopodomani andrebbe bene
ERMES: Perfetto
40.
GINEVRA: Certo che Charlotte…
IRINA: Cosa?
GINEVRA: Ha le idee chiare sul proprio
futuro
IRINA: Dici?
GINEVRA: Sì, ha… senso pratico
IRINA: Beh, non è un male
GINEVRA: No però passare la vita a
calcolare ogni mossa e ogni passo a me sembra un po’ triste
IRINA: Beh non ha avuto le stesse
opportunità che abbiamo avuto noi
GINEVRA: Sì ma non sembra
IRINA: Cioè?
GINEVRA: Sembra perfettamente inserita nell’ambiente,
nella mentalità
IRINA: Già, beh, non saprei
GINEVRA: Dai, quante donne hai visto che
ragionano così?
IRINA: Non so
GINEVRA: E uomini
IRINA: Tanti, a dire il vero ma voglio
ancora sperare che esista l’amore, da qualche parte in questo mondo
GINEVRA: Sì ma
IRINA: Un amore puro non ha ‘se’ e ‘ma’
GINEVRA: Non lo so, ha una mentalità
prettamente borghese
IRINA: Quindi?
GINEVRA: Quindi non penso che possa
trovarsi bene con David
IRINA: Dici?
GINEVRA: È uno spiantato
IRINA: E Charlotte non ha tempo da
perdere con gli spiantati… già
GINEVRA: È triste ma
IRINA: Beh, sì, forse diamo troppe cose
per scontate. In effetti noi siamo abituate…
GINEVRA: Quante volte l’hai vista in
settimana bianca con noi?
IRINA: Mai
GINEVRA: E quante al mare, intendo… in
certi posti?
IRINA: Mai
GINEVRA: Ecco
IRINA: Beh, ma Pierluchino
GINEVRA: Secondo me sono perfetti insieme
IRINA: No
GINEVRA: Hai mai conosciuto sua madre?
IRINA: Di Charlotte?
GINEVRA: No, di Pierluca
IRINA: Uhm, dici che si somigliano?
GINEVRA: Sono identiche, soltanto che
una ha un po’ più di esperienza e sono certa che lei non si sia ancora…
concessa…
IRINA: Ma stanno insieme da due anni
GINEVRA: Chiediglielo
41.
ERMES: Ciao
PIERLUCA: Ermes, ci siamo sentiti prima
ERMES: Lo so ma
PIERLUCA: Che è successo?
ERMES: Quando torni?
PIERLUCA: Stiamo facendo le valigie
ERMES: Ah bene
PIERLUCA: Dai, dimmi
ERMES: Maria Cristina
PIERLUCA: Sì?
ERMES: Mi ha chiesto di…
PIERLUCA: Di?
ERMES: Di presentarmi ufficialmente a
casa sua
PIERLUCA: Ma vi conoscete da una vita
ERMES: Appunto
PIERLUCA: Che bisogno c’è?
ERMES: Non so ma…
PIERLUCA: Non è che mi nascondi
qualcosa?
ERMES: Sai con lei il rapporto è stato
subito molto
PIERLUCA: Molto?
ERMES: Aperto?
PIERLUCA: Cioè?
ERMES: Beh, sai com’è? Lei è molto
tradizionalista ma anche piuttosto spigliata
PIERLUCA: Spigliata o spogliata?
ERMES: C’è differenza?
PIERLUCA: Immagino di sì
ERMES: Sai, non abbiamo perso troppo
tempo a conoscerci, siamo cresciuti insieme…
PIERLUCA: Scusa ma quanto tempo è
passato da quando ha lasciato quel poco di buono?
ERMES: Quale?
PIERLUCA: Ce ne sono stati vari?
ERMES: Sai Maria Cristina è piuttosto
spigliata
PIERLUCA: Già, beh, senti ne parliamo
domani, devo finire di prepararmi
ERMES: Ciao
42.
ALTEA: Pensi che dovremo chiedere a
qualcuno?
ERMANNO: Cosa?
ALTEA: No, dico una consulenza?
ERMANNO: Su che basi?
ALTEA: Non lo so…
ERMANNO: Ha ottimi risultati scolastici,
una buona vita amicale, una relazione da.. da?
ALTEA: Da circa due anni
ERMANNO: Due anni?
ALTEA: Eh
ERMANNO: E allora perché quella lista?
ALTEA: Magari l’ha stilata per un’amica
ERMANNO: E il nome del cicisbeo c’è?
ALTEA: Fammi controllare
ERMANNO: Tieni
ALTEA: Uhm… no… sì… sì
ERMANNO: C’è
ALTEA: C’è
ERMANNO: Magari è di tanto tempo fa
ALTEA: Certo che è preoccupante
ERMANNO: Non è una ragazzina, è una
macchina calcolatrice!
ALTEA: Non so che dirti ma a volte i
figli sono diversi dai genitori, ecco tutto e forse noi dovremo farcene una
ragione. Charlotte è diversa da noi, ha un suo carattere, un suo modo di vedere
e vivere la vita…
ERMANNO: Calcolare le percentuali presunte
di tasso alcolemico nel sangue dei suoi amici tra quindici o vent’anni ti
sembra un modo per godersi la vita?
ALTEA: E magari è un suo modo per
cercare di scegliere senza fare troppi errori, per appigliarsi a certezze che
forse noi non sappiamo darle
ERMANNO: Che cosa le abbiamo fatto
mancare?
ALTEA: Oh senti ti stai comportando come
se avessi trovato una canna nel suo zaino. Si droga? No. Beve? No. Fa cose
cretine? No. Sta con un ragazzetto da quasi due anni, ha amici, una vita
sociale, fa sport, mangia anche decentemente bene per una della sua età, ha
ottimi risultati scolastici e se ha stilato una lista delle probabilità forse
non è così grave
ERMANNO: No?
ALTEA: Uffa!
43.
CLEMENTE: Zio carissimo allora noi ci
prepariamo
TEODOLINDA: Grazie per l’ospitalità
GALEAZZO: Spero vi sia piaciuto
trascorrere qualche ora, sempre poche, col vostro zietto
PIERLUCA: Zio…
CLEMENTE: Oh illustrissimo Zio è sempre
un grande onore
TEODOLINDA: E un piacere
GALEAZZO: Ah bene, bene
PIERLUCA: Leggerò con attenzione le
meditazioni di Sant’Agostino
CLEMENTE: Ne abbiamo giusto una edizione
nuova nuova
TEODOLINDA: Ah Zio, la questione della
sede
GALEAZZO: Immagino sia risolta
CLEMENTE: Ne abbiamo subito preso nota
TEODOLINDA: E dato incarico a…
GALEAZZO: Sì, beh, senza scendere nei
tediosi dettagli
CLEMENTE: Questo ragazzo
TEODOLINDA: Ci darà grandi soddisfazioni
GALEAZZO: Oh ne sono certo e spero di
conoscere presto la fanciulla che ti illumina il cuore
PIERLUCA: Ah ma
CLEMENTE: Certo Zio certo
TEODOLINDA: Se lo Zio illustrissimo
pensa che…
GALEAZZO: Benedicat vos
44.
DAVID: Allora?
REBECCA: Cosa?
DAVID: Che hai scoperto?
REBECCA: IO?
DAVID: Sì tu
REBECCA: Niente
DAVID: Niente?
REBECCA: No
DAVID: E allora perché stai gongolando?
REBECCA: Potrei aver scoperto qualcosa
DAVID: Davvero?
REBECCA: Sì
DAVID: Ma?
REBECCA: Ma non penso che sia il caso
che te ne parli io
DAVID: Oh
REBECCA: Se è vero lo scoprirai da solo
DAVID: Ah
REBECCA: In modo non troppo traumatico
immagino
DAVID: Sei sicura che non intendi
rendermi partecipe delle tue indagini conoscitive?
REBECCA: Assolutamente
45.
EGLE: Altea, ciao, che mi dici?
ALTEA: Ele, sono a pezzi
EGLE: Che è successo?
ALTEA: Charlotte
EGLE: Si droga?
ALTEA: No
EGLE: Beve?
ALTEA: No
EGLE: Frequenta persone ambigue?
ALTEA: No e sì
EGLE: Cioè?
ALTEA: Quel Pierluca
EGLE: Ah
ALTEA: Ha stilato una lista
EGLE: Di cosa?
ALTEA: Di ragazzi
EGLE: L’abbiamo fatto tutte quante,
ricordi?
ALTEA: Ma lei ha indicato le percentuali
di probabilità
EGLE: Di cosa?
ALTEA: Del loro potenziale economico
EGLE: Ah
ALTEA: Ma non ti scalfisce niente?
EGLE: Ma che c’è di strano?
ALTEA: Come che c’è di strano?
EGLE: Stammi a sentire bene, hai una
figlia stupenda, non crea problemi, è equilibrata, da due anni, alla sua età e
sottolineo la sua età, sta con un ragazzetto a modo di buona famiglia che ti ha
portato anche a casa a far conoscere, fa sport, non è né anoressica né
bulimica, non si droga, non beve, va bene a scuola, e in una scuola in cui sono
tutti figli di questo e quest’altro e tu mi vieni a dire che sei preoccupata
perché ha stilato una lista di ragazzi? Altea, mi sa che hai bisogno di farti
una canna
ALTEA: Sempre una parola di conforto
EGLE: Dai, ci parlerò io e vedrò di
capire che le passa per la testa
ALTEA: Grazie
EGLE: Prego ma rilassati, per favore e
non stressare quella nipotina d’oro
46.
CHARLOTTE: Ciao
PIERLUCA: Sto tornando
CHARLOTTE: Ah
PIERLUCA: Ci vediamo?
CHARLOTTE: Quando?
PIERLUCA: Stasera
CHARLOTTE: Pizzetta?
PIERLUCA: Sì ma gourmet
CHARLOTTE: Ha aperto da poco un localino
che vorrei provare
PIERLUCA: Ottimo
CHARLOTTE: Ci vediamo anche con gli
altri?
PIERLUCA: Avrei proprio desiderio di
stare un po’ con te e basta
CHARLOTTE: Dai che vedere un po’ di
gente ti fa bene
PIERLUCA: Dici?
CHARLOTTE: Sì, dai che c’è la vernice
dell’amica dell’amica del tuo amico
PIERLUCA: Dell’amica di Maria Cristina?
CHARLOTTE: Sì
PIERLUCA: E tu come lo sai?
CHARLOTTE: Figurati, fanatica com’è… ci
mancava poco che inviasse i comunicati stampa con la sua mise, pare sia andata
a fare shopping
PIERLUCA: Una persona discreta
CHARLOTTE: Mah, non esprimo giudizi su
chi non conosco in modo approfondito, magari è una fase
PIERLUCA: Tu non ne hai, vero?
CHARLOTTE: Cosa?
PIERLUCA: Di fasi sbandieratrici?
CHARLOTTE: Non è esattamente nel mio
carattere
47.
ERMANNO: Che ha detto?
ALTEA: Chi?
ERMANNO: Come chi?
ALTEA: Intendi...
ERMANNO: Egle, che ha detto?
ALTEA: Che forse esageriamo un po’
ERMANNO: Nel preoccuparci?
ALTEA: Già
ERMANNO: E?
ALTEA: E ha detto
ERMANNO: Che?
ALTEA: Che le parlerà
ERMANNO: Ah meno male
ALTEA: Però ha detto che non la dobbiamo
stressare
ERMANNO: Capirai tua sorella ci mette un
attimo a stressarsi
ALTEA: Non Egle
ERMANNO: E chi allora?
ALTEA: Charlotte
ERMANNO: Charlotte è la calma zen fatta
persona
ALTEA: Pure troppo
ERMANNO: Ma da chi avrà ripreso?
48.
ERMES: Ciao Macrì
MARIA CRISTINA: Ciao Ermi
ERMES: Senti… stavo pensando
MARIA CRISTINA: Ci sei stasera vero?
ERMES: Dove?
MARIA CRISTINA: Ermi ma dimentichi
tutto?
ERMES: Macrì che dovrei ricordare?
MARIA CRISTINA: Alla vernice
ERMES: Ah, la vernice! Certo, che stolto
MARIA CRISTINA: Hai chiamato anche
Pierluc?
ERMES: Chi è Pierluc?
MARIA CRISTINA: Il tuo amico
ERMES: Ah, certo, Pierluca
MARIA CRISTINA: Eh, l’hai chiamato?
ERMES: Ci siamo sentiti, sì
MARIA CRISTINA: E che ha detto?
ERMES: Che non sa se tornerà in tempo
MARIA CRISTINA: Vabbè, incerto
ERMES: Ecco, sì, incerto
MARIA CRISTINA: Ho fatto shopping sai
ERMES: Davvero?
MARIA CRISTINA: Sì e ti ho pensato
ERMES: Macrì sei una sorpresa continua
MARIA CRISTINA: Mi fa piacere
49.
DAVID: Ginevra, ciao
GINEVRA: Ciao David, disturbo?
DAVID: No, anzi, sono felice di sentirti
GINEVRA: Davvero?
DAVID: Sì
GINEVRA: Bene
DAVID: Mi ha fatto piacere incontrarti
GINEVRA: Anche a me e
DAVID: Ti va di rivederci?
GINEVRA: Mi farebbe piacere, certo
DAVID: Ah bene
GINEVRA: Senti, stasera c’è la vernice
di una mia amica
DAVID: Ah
GINEVRA: Hai da fare?
DAVID: No, cioè a che ora?
GINEVRA: Tra le sette e mezza e le nove,
circa
DAVID: Alle otto va bene?
GINEVRA: Sì
DAVID: Così faccio in tempo a cambiarmi
GINEVRA: Perfetto
DAVID: A dopo allora
GINEVRA: Sì
DAVID: Ciao
GINEVRA: Ciao
50.
CLEMENTE: Quindi lo Zio Galeazzo
TEODOLINDA: Pare che abbia approvato la
plebea
CLEMENTE: Come si chiama?
TEODOLINDA: Charlotte
CLEMENTE: E perché?
TEODOLINDA: Non so perché l’abbiano
chiamata così
CLEMENTE: No, dico, perché avrebbe
approvato la loro…
TEODOLINDA: Pensa che sia una ragazza
con il carattere adatto a… capire come va il mondo
CLEMENTE: Ah
TEODOLINDA: E quindi pensa che, sebbene
non vi siano i requisiti…
CLEMENTE: Economici?
TEODOLINDA: Ecco, lei abbia tutte le
qualità per diventare una eccellente compagna di vita di Pierluchino
CLEMENTE: E come è giunto a tali
conclusioni?
TEODOLINDA: Ha i suoi canali di
informazione, evidentemente
CLEMENTE: Tu non gli avevi mai parlato
di lei, vero?
TEODOLINDA: No, tu?
CLEMENTE: No e Pierluca penso proprio di
no
TEODOLINDA: Già, beh
CLEMENTE: La questione della sede
problematica è in via di risoluzione
TEODOLINDA: In che modo?
CLEMENTE: Verrà chiusa, svuotata e
smantellata
TEODOLINDA: Ottimo e come la mettiamo
con le pubbliche relazioni?
CLEMENTE: Le pubbliche relazioni?
TEODOLINDA: Hai idea di quali ricadute
negative potrebbe avere sulla comunicazione sociale?
CLEMENTE: A quello ci pensi tu,
elargisci qualche emolumento ad una qualche ONG e via
TEODOLINDA: Non è così semplice
CLEMENTE: E allora tu che faresti?
TEODOLINDA: Ci devo pensare
51.
CHARLOTTE: Ciao
PIERLUCA: Sei uno splendore
CHARLOTTE: Cosa festeggiamo?
PIERLUCA: Niente, il piacere di vederci
CHARLOTTE: E per quello mi regali un
mazzo di fiori?
PIERLUCA: Mah, un antipastino, dai
CHARLOTTE: Ah… e quale sarebbe il pasto
da gustare?
PIERLUCA: Io mangerei volentieri te
CHARLOTTE: E allora i fiori li puoi
tenere
PIERLUCA: Charlot che succede?
CHARLOTTE: Charlotte, non Charlot
PIERLUCA: Charlotte, ferma. Che ho fatto
di male?
CHARLOTTE: Niente, figurati
PIERLUCA: Non ti piace il colore dei
fiori?
CHARLOTTE: Rosa variegata, albero di
Giuda e sambuco? Oh beh…
PIERLUCA: Originale, no?
CHARLOTTE: Se pensi che io possa
considerare il tradimento come qualcosa di originale, beh, hai sbagliato
persona. Forse faresti bene a seguire il consiglio del tuo amico e della sua
Macrì, che si è già ben organizzata per… per… non farti mancare la compagnia in
questa serata.
PIERLUCA: Charlotte, quale tradimento?
CHARLOTTE: Ah, dimmelo tu!
PIERLUCA: Aspetta, non sono andato dalla
mia fioraia, va bene, ho comprato i fiori in un chiosco, così… ma addirittura
parlare di tradimento
CHARLOTTE: Ah no?
PIERLUCA: No
CHARLOTTE: E allora perché hai scelto
QUEI fiori?
PIERLUCA: Perché sono belli e mi hanno
fatto pensare al profumo dei tuoi capelli
CHARLOTTE: Beh, hai presente la canzone
di De Gregori? È tutto quel che hai di me
PIERLUCA: Charlotte non trascendere, per
favore io… io…
CHARLOTTE: Pierluca, capiamoci. Per me
tre persone in una coppia sono una folla e a me non piacciono i luoghi
affollati, per lo meno per quanto riguarda i sentimenti.
52.
REBECCA: Ciao amore
GUGLIELMO: Che aria contenta
REBECCA: Ehehe
GUGLIELMO: Che è successo?
REBECCA: Niente
GUGLIELMO: Uhm
REBECCA: No no, niente
GUGLIELMO: Dai
REBECCA: Penso che presto potremo
tornare alla nostra normalità
GUGLIELMO: Davvero?
REBECCA: Ahaha
GUGLIELMO: E come mai?
REBECCA: Mah, forse il periodo di sincera
verità di David potrebbe essere sul punto di concludersi
GUGLIELMO: Con un nulla di fatto?
REBECCA: Già
GUGLIELMO: E tu?
REBECCA: Non vedo l’ora
GUGLIELMO: E io muoio dalla voglia di
riabbracciarti
REBECCA: Ahhh
GUGLIELMO: Sei sicura?
REBECCA: Pressoché
GUGLIELMO: Beh, non cantiamo vittoria
prima del tempo
53.
GINEVRA: Irina, ciao, che sorpresa
IRINA: Ciao Ginevra, stai andando alla
vernice immagino
GINEVRA: Sì e tu?
IRINA: Anch’io
GINEVRA: E la tua amica col senso
pratico?
IRINA: Charlotte?
GINEVRA: Sì
IRINA: Sta arrivando
GINEVRA: Non è lei?
IRINA: Quella lì?
GINEVRA: Sì
IRINA: Sta piangendo?
GINEVRA: No ma non mi sembra molto
contenta
IRINA: Uh e Pierluca la segue
GINEVRA: Pierluca?
IRINA: Sì, il suo fidanzato
GINEVRA: So chi è Pierluca ma perché la
dovrebbe rincorrere?
IRINA: Magari hanno litigato
GINEVRA: Naaaa
IRINA: Sono più normali di quanto tu
possa pensare, sai?
GINEVRA: Dici?
IRINA: Già
54.
GREGORIO: Teodolinda, che piacere
sentirti
TEODOLINDA: Ciao Gregorio, che mi
racconti?
GREGORIO: Ah, stiamo lavorando su un
nuovo caso internazionale
TEODOLINDA: Ah sì?
GREGORIO: Sì, di sfruttamento dei
lavoratori in altri Paesi da parte di imprenditori europei e forse anche
italiani
TEODOLINDA: Interessante, potresti
parlarmene, che ne dici?
GREGORIO: Quando vuoi
TEODOLINDA: Bene
GREGORIO: Hanno aperto un nuovo localino
non lontano da qui
TEODOLINDA: Uhm preferirei qualcosa di
più riservato
GREGORIO: Ah
TEODOLINDA: Lontano da occhi indiscreti
GREGORIO: Dimmi tu
TEODOLINDA: Ci potremmo vedere nel mio
cottage
GREGORIO: Hai un cottage?
TEODOLINDA: Un piccolo buen retiro non
lontano dalla spiaggia
GREGORIO: Però
TEODOLINDA: Ho il pomeriggio e la sera
libere
GREGORIO: Annullo i miei impegni e sono
da te, mandami l’indirizzo
TEODOLINDA: Ti passo a prendere alla
fermata del tram
GREGORIO: Al capolinea?
TEODOLINDA: Sì tra, diciamo, tre quarti
d’ora, va bene?
GREGORIO: Sì, certo, sì
55.
DAVID: Ciao
GINEVRA: Ciao
IRINA: Ciao David, tutto bene?
DAVID: Sì ma non è Charlotte quella?
GINEVRA: Sì è lei
IRINA: E quello che la rincorre è
Pierluca
DAVID: Lo vedo
GINEVRA: Non capiamo cosa stia accadendo
IRINA: Deve averla combinata grossa
DAVID: O forse è un’incomprensione
GINEVRA: Dici?
IRINA: Potrebbe ma…
DAVID: Non vi hanno viste?
GINEVRA: A quanto pare no
IRINA: Non ancora per lo meno
DAVID: Ci avviciniamo?
GINEVRA: Uhm non so se sia una buona
idea
IRINA: No, aspettiamo
56.
ERMES: Macrì sei fantastica
MARIA CRISTINA: E non hai ancora visto
niente
ERMES: Davvero?
MARIA CRISTINA: Già
ERMES: Uhm molto stuzzicante
MARIA CRISTINA: Più di quanto tu possa
immaginare, o almeno spero
ERMES: Mi stai confondendo
MARIA CRISTINA: No però pensavo che
saresti venuto a prendermi
ERMES: Te l’ho detto, non ho potuto
MARIA CRISTINA: Già
ERMES: Non mi fare il broncio
MARIA CRISTINA: Quale broncio?
ERMES: Sei più bella quando sorridi
MARIA CRISTINA: Davvero?
ERMES: Sì, sei l’espressione del sole
MARIA CRISTINA: Addirittura?
ERMES: Cos’è quello?
MARIA CRISTINA: Ti piace? Un gioiellino
che mi ha regalato un ammiratore
ERMES: Ah
MARIA CRISTINA: Sei geloso?
ERMES: No, figurati, sei libera di fare
quello che vuoi
MARIA CRISTINA: Non mi dire che sei così
bacchettone?
ERMES: No, figurati
MARIA CRISTINA: Dai, me l’ha regalato
mia zia
ERMES: Scema!
57.
GREGORIO: Eccomi
TEODOLINDA: Puntualissimo
GREGORIO: Sei splendida
TEODOLINDA: Grazie
GREGORIO: No, davvero, sono confuso
TEODOLINDA: Da cosa?
GREGORIO: Da tanta… classe
TEODOLINDA: Classe?
GREGORIO: Eleganza, charme, sì
TEODOLINDA: Raccontami di te
GREGORIO: Ah io… beh, no tutto bene
certo
TEODOLINDA: Mi parlavi di un problema
GREGORIO: Ah, sì, il problema con un
gruppo di imprenditori europei o forse italiani che pare stiano sfruttando lavoratori…
che profumo usi?
TEODOLINDA: Lavoratori dell’industria
cosmetica?
GREGORIO: No, scusa, ti stavo dicendo appunto
che ancora non abbiamo ben capito chi
TEODOLINDA: Bene, forse potrei aiutarti.
Siamo quasi arrivati. Ti piace il franciacorta?
GREGORIO: Sì, certo a chi non piace?
TEODOLINDA: A chi non sa bere
GREGORIO: Perché?
TEODOLINDA: Perché ho preparato un
cestino da picnic
GREGORIO: Ah
TEODOLINDA: Una merendina, tanto per allietare
il tempo
GREGORIO: Il tempo trascorso con te è
sempre lieto, non altrettanto posso dire di quello in cui non ci sei
TEODOLINDA: Davvero?
GREGORIO: Sì ma so stare al mio posto,
so che rischierei di perderti se ti chiedessi di amarmi
TEODOLINDA: Non vuoi che io ti ami
GREGORIO: So che non lasceresti la tua
vita per stare con me
TEODOLINDA: Pensi che la mia vita sia
così vuota?
GREGORIO: Al contrario
TEODOLINDA: E allora?
GREGORIO: Diciamo che mi sento come un
cortigiano ammesso alle grazie della regina
TEODOLINDA: Ma io non sono una regina
GREGORIO: Meglio, alle regine capita di
trovarsi senza testa e io non sopporterei di non vedere più i tuoi occhi o le
tue labbra
TEODOLINDA: Ahahaha
58.
PIERLUCA: Charlotte, scusa, non conosco
il linguaggio dei fiori
CHARLOTTE: Ah no?
PIERLUCA: No
CHARLOTTE: Sai che ti dico? Non ci credo!
PIERLUCA: Perché?
CHARLOTTE: Ma come? Sei attento a tutto,
i dettagli, il modo di parlare, conosci anche l’araldica e non sai che fiori mi
regali
PIERLUCA: Lo confesso
CHARLOTTE: E vai dallo zio vescovo
allora, sarà certo un buon confessore!
PIERLUCA: Non ho avuto tempo di passare
dalla fioraia
CHARLOTTE: E hai colto i fiori in
giardino?
PIERLUCA: No, ho chiesto alla domestica
di andare a prendere un mazzo di fiori per mamma
CHARLOTTE: Per tua madre?
PIERLUCA: Sì, stavamo tornando e la
scelta era tra arrivare tardi o a mani vuote, per cui ho chiamato la domestica
e le ho detto di andare ad acquistare un mazzo di fiori per mia madre
CHARLOTTE: Per tua madre?
PIERLUCA: Sì ma lei è straniera e non conosce
il linguaggio dei fiori
CHARLOTTE: Ma tu sì!
PIERLUCA: Io sì ma ero talmente
impaziente di vederti che non ci ho fatto caso, scusa
CHARLOTTE: Uhm
PIERLUCA: Charlotte e io che…
CHARLOTTE: Cosa?
PIERLUCA: Stavo pensando che forse
CHARLOTTE: Cosa?
PIERLUCA: Potremmo ufficializzare un po’
la nostra… frequentazione, se tu volessi
CHARLOTTE: Ufficializzare? Che intendi?
PIERLUCA: Ecco, beh, per ora siamo…
CHARLOTTE: C’è Irina, ne parliamo in un
altro momento
59.
GREGORIO: Dove siamo?
TEODOLINDA: Siamo arrivati
GREGORIO: Wow
TEODOLINDA: Ti piace?
GREGORIO: Un posto adatto ad una donna
come te
TEODOLINDA: Cioè?
GREGORIO: È molto chic, molto elegante
TEODOLINDA: A me rilassa la riservatezza
GREGORIO: Certo da qui si vedono anche
le isole
TEODOLINDA: Sì, poi l’istituzione del
parco naturale ci ha protetti da vicini indiscreti
GREGORIO: Delizioso
TEODOLINDA: Un po’ piccolino ma
gradevole
GREGORIO: Fa freddo
TEODOLINDA: Davvero?
GREGORIO: Sì
TEODOLINDA: Potremmo accendere…
GREGORIO: La nostra passione, dimmi che
c’è un bel lettone
TEODOLINDA: Oh Gregorio
GREGORIO: Teodolinda, finalmente posso
accarezzarti
TEODOLINDA: Così mi spettini
GREGORIO: Voglio sentire la tua felicità
TEODOLINDA: Oh Gregorio
60.
IRINA: Che dite?
GINEVRA: Aspettiamo
DAVID: Pare si stiano calmando
IRINA: Sì sembra anche a me
GINEVRA: Chissà perché hanno litigato
DAVID: Che fiori sono?
IRINA: Quali?
GINEVRA: Pensi che sia tanto grossier da
non…
DAVID: A me sembrano ortensie
IRINA: Forse ma
GINEVRA: Tradimento
DAVID: L’ha tradita?
IRINA: No
GINEVRA: Non è il tipo
DAVID: Non si può mai dire
IRINA: No?
GINEVRA: Mah
DAVID: Non sai quanti multiversi
esistano nella vita di una persona, di ognuno di noi. Potremmo sembrare
qualcosa e poi essere diversi
IRINA: L’apparenza inganna
GINEVRA: A volte
DAVID: Più di quanto si pensi
IRINA: Carina quella camicia David
GINEVRA: Molto
DAVID: Grazie, me l’hanno prestata
61.
MARIA CRISTINA: Il tuo amico che fa?
ERMES: Non lo so, dovrebbe già essere
qua
MARIA CRISTINA: Non si vede
ERMES: No
MARIA CRISTINA: Ha l’abitudine di farsi
attendere?
ERMES: Non so che dirti
MARIA CRISTINA: Andiamo a fare una
passeggiata
ERMES: Cammini bene su quei tacchi?
MARIA CRISTINA: Ho imparato a camminare
sui tacchi a sette anni
ERMES: Sette anni?
MARIA CRISTINA: Sì, mia madre mi ha
fatto esercitare
ERMES: Ah
MARIA CRISTINA: Già
ERMES: E che altro ti ha insegnato?
MARIA CRISTINA: A non farmi troppi
scrupoli
ERMES: Cioè?
MARIA CRISTINA: Cioè a vivere
felicemente, senza pormi troppi problemi
ERMES: Quant’è bella giovinezza che si
fugge tuttavia
MARIA CRISTINA: Chi vuol esser lieto sia
ERMES: Del doman non v’è certezza
MARIA CRISTINA: Appunto, la vita umana è
troppo breve per sprecarla ad essere infelici
ERMES: Ma sì, hai ragione
62.
GREGORIO: Di’ la verità
TEODOLINDA: La verità è un concetto
relativo
GREGORIO: Già
TEODOLINDA: Cosa vuoi sapere?
GREGORIO: Sei una strega?
TEODOLINDA: Ahahaha
GREGORIO: Ho la sensazione che tu mi
abbia fatto un sortilegio
TEODOLINDA: Ah sì?
GREGORIO: Sì
TEODOLINDA: Raccontami di te, stai
ancora cercando di salvare il mondo?
GREGORIO: Il mondo no ma stavolta ho messo
le mani su un caso che sta per scoppiare, stavolta riusciremo a denunciare le
condizioni incivili in cui una certa industria occidentale tiene i lavoratori
TEODOLINDA: L’industria orientale agisce
diversamente?
GREGORIO: No ma…
TEODOLINDA: Vediamo, tu che faresti?
GREGORIO: In che senso?
TEODOLINDA: Poniamo, per assurdo, che vi
sia una fabbrica in cui i lavoratori vengono sfruttati dagli occidentali, o
meglio, dagli orientali per conto degli occidentali, e gli occidentali, venuti
a conoscenza delle inique condizioni lavorative decidessero di chiudere quella
fabbrica. Cosa accadrebbe a quei lavoratori?
GREGORIO: Non so
TEODOLINDA: Davvero?
GREGORIO: Esistono cooperative
equosolidali, se fossi uno di quegli occidentali, farei in modo di garantire la
creazione di una cooperativa equosolidale e di assicurare la sicurezza della
stessa
TEODOLINDA: E pensi che questo avrebbe
una ricaduta positiva sulla comunicazione dell’azienda degli occidentali
cattivi?
GREGORIO: Se si affidassero alle giuste
organizzazioni umanitarie certamente riceverebbero un plauso, perché?
TEODOLINDA: E se mi attivassi per fare
in modo che ciò avvenisse davvero?
GREGORIO: Tu?
TEODOLINDA: Sì. Immagina se, per
assurdo, io avessi la possibilità di agire, ovviamente nel più stretto
anonimato, per risolvere questa questione che ti angoscia tanto, tu saresti in
grado di costituire un comitato di solidarietà e inviarmi un progetto in poche
ore o, al massimo, in pochi giorni?
GREGORIO: Per assurdo e rispettando il
più assoluto anonimato, sì, certo
TEODOLINDA: Bene. E poi avresti anche
modo di far consegnare un premio in pompa magna per lodare l’attenzione sociale
dei cattivi occidentali se, per assurdo, dovessero decidere di mettere in atto
il progetto di cui sopra?
GREGORIO: Sì, beh certo se finanziassero
anche una campagna di comunicazione sociale e alcuni altri progetti più
piccoli, sì, certo
TEODOLINDA: Bene. Oh, s’è fatto tardi.
Dobbiamo tornare.
GREGORIO: No…
TEODOLINDA: Per assurdo, e nel rispetto
del più stretto anonimato, ci rivedremo presto.
63.
IRINA: Ciao
PIERLUCA: Ciao
GINEVRA: Ciao
CHARLOTTE: Ciao
DAVID: Ciao, che belle ortensie
IRINA: Vero, che bei fiori
PIERLUCA: Già
GINEVRA: Oh ma adesso vanno tanto di moda
CHARLOTTE: Ah sì?
DAVID: Sì
IRINA: Sono la quintessenza
dell’eleganza
PIERLUCA: Ecco…
GINEVRA: Oh sì, danno quel tocco di
eleganza che sta bene su tutto
CHARLOTTE: Come le corna?
DAVID: No, davvero, sono tutti impazziti
per le ortensie
IRINA: Sì, è la tendenza più chic
PIERLUCA: Eh…
GINEVRA: Oh sì, Pierluca non pensavo che
fossi così raffinato
CHARLOTTE: Belli vero?
DAVID: Bellissimi e molto eleganti,
devono essere costati uno sproposito
IRINA: David, non si dicono certe cose
PIERLUCA: No ma…
GINEVRA: Uh e guarda da quale fioraio,
sei proprio innamorato!
CHARLOTTE: Sì, beh, andiamo
DAVID: Andiamo
64.
MARIA CRISTINA: Non hai voglia vero?
ERMES: Di cosa?
MARIA CRISTINA: Di presentarti
ufficialmente
ERMES: Non lo so, mi parrebbe strano
MARIA CRISTINA: Perché?
ERMES: Perché ci conosciamo da una vita
MARIA CRISTINA: Già e da quanto conosci
i tuoi parenti?
ERMES: Che vuol dire?
MARIA CRISTINA: Non segui una certa
etichetta quando li incontri?
ERMES: Che c’entra?
MARIA CRISTINA: E io sarei meno
importante, nella tua scala di valori?
ERMES: No, cioè, che vuol dire?
MARIA CRISTINA: Ragionaci
ERMES: Beh, sì, forse, ho capito ma…
MARIA CRISTINA: Ma?
ERMES: Non è un po’ troppo presto?
MARIA CRISTINA: Non ti pare di essere un
po’ contraddittorio?
ERMES: Contraddittorio?
MARIA CRISTINA: Quando io ti ho posto la
stessa domanda hai risposto di no, mi pare
ERMES: Mai intavolare una discussione
con te
MARIA CRISTINA: Le discussioni sono una
perdita di tempo felice
ERMES: Cos’è il tempo felice?
MARIA CRISTINA: Il tempo in cui si sta
bene, l’unico che valga davvero la pena di essere vissuto
ERMES: Hai ragione un’altra volta
MARIA CRISTINA: Ecco il tuo amico
ERMES: Con chi è?
MARIA CRISTINA: Con Charlotte?
ERMES: A quanto pare
MARIA CRISTINA: Un caso umano
ERMES: E c’è anche David
MARIA CRISTINA: Lo sfigato?
ERMES: Vabbè godiamoci lo stesso la
serata
65.
EGLE: Ciao Altea
ALTEA: Egle?
EGLE: Dov’è il tesoro della zia?
ALTEA: Uscita
EGLE: Col carciofetto?
ALTEA: E con gli amici
EGLE: Lo vedi?
ALTEA: Cosa?
EGLE: All’età che ha
ALTEA: Cosa?
EGLE: Ha amici, il fidanzato fisso
ALTEA: Tonto
EGLE: Di ottima famiglia
ALTEA: Perché la bontà di una famiglia
si misura col conto in banca?
EGLE: No però non è figlio di un
criminale
ALTEA: Questo poi
EGLE: Non ha grandi frequentazioni con
le patrie galere
ALTEA: Sai come si dice?
EGLE: Come?
ALTEA: Chi ruba una mela va in galera,
chi ne ruba una cassetta fa carriera
EGLE: Vabbè, comunque, dai rilassati
ALTEA: Mah
EGLE: Vengo da te per una tisana più
tardi?
ALTEA: Sì
EGLE: Così vediamo la nipotina al
ritorno dalla seratina e capiamo perché fa tanto preoccupare la mammina
ALTEA: Grazie
66.
TEODOLINDA: Ciao
CLEMENTE: Ciao
TEODOLINDA: Come mai qui?
CLEMENTE: Ti aspettavo
TEODOLINDA: Ah
CLEMENTE: Pensavo di trovarti in casa
TEODOLINDA: No, sono uscita
CLEMENTE: Ah
TEODOLINDA: Un tè con le amiche
CLEMENTE: Ah
TEODOLINDA: Ho notizie per te
CLEMENTE: Quali?
TEODOLINDA: Ci sarebbe un modo per
risolvere la questione spinosa che lo Zio Galeazzo ha…spinto per risolvere
CLEMENTE: Ha spinto?
TEODOLINDA: Mi è sembrato
CLEMENTE: Certo certo, la cena sarà
pronta a breve o vogliamo andare in un ristorantino?
TEODOLINDA: Sì, un ristorantino andrà
benissimo
CLEMENTE: Cosa preferisci mangiare,
carne o pesce?
TEODOLINDA: Pizza
CLEMENTE: Pizza?
TEODOLINDA: No, la dieta.
CLEMENTE: Vegetariano?
TEODOLINDA: Pesce, più dietetico
CLEMENTE: Comunque non avresti bisogno
della dieta. Sei la perfezione in corpo di donna.
67.
IRINA: Ciaaao
ERMES: Ciao che piacere
PIERLUCA: Hey, tutto bene?
CHARLOTTE: Uh ma che bell’abito Maria
Cristina
DAVID: Davvero! L’hai preso…
GINEVRA: All’outlet?
MARIA CRISTINA: Carino vero? Le mie foto
hanno spopolato
IRINA: Davvero?
ERMES: Beh forse non c’è bisogno di
tanta pubblicità ma…
PIERLUCA: La pubblicità è l’anima del
commercio
CHARLOTTE: Già beh
DAVID: E in commercio in questo caso
cosa sarebbe?
GINEVRA: La vernice
MARIA CRISTINA: Della mia amica, ovvio
IRINA: Sei proprio portata per le
pubbliche relazioni
ERMES: L’ho sempre detto
PIERLUCA: Sì, vero
CHARLOTTE: Maria Cristina sarai la nuova
guru della pubblicità mondiale
DAVID: Della comunicazione pubblica
GINEVRA: Hai un futuro in pubblicità
MARIA CRISTINA: Sì, infatti è uno dei
settori in cui voglio sviluppare i miei… naturali talenti
68.
ALTEA: Che c’è?
ERMANNO: Non lo so
ALTEA: Vorresti uscire?
ERMANNO: Sì
ALTEA: Andiamo a mangiare fuori?
ERMANNO: Sì
ALTEA: Però non possiamo fare tardi
ERMANNO: Se se ne accorgesse Charlotte
sai che ramanzina!
ALTEA: Più tardi verrà Egle
ERMANNO: Davvero?
ALTEA: Sì
ERMANNO: Perché?
ALTEA: Monitoraggio nipote
ERMANNO: Uhm mi sembra una buona idea
ALTEA: Pizza?
ERMANNO: Sì ma quella buona non quella
roba gourmet
ALTEA: Sì sì quella buona
ERMANNO: Mmm
ALTEA: Mi preparo
ERMANNO: Sei bellissima, non hai bisogno
di prepararti, usciamo
ALTEA: Posso mettere almeno le scarpe?
ERMANNO: Va bene anche se io te le
toglierei
ALTEA: Ah sì?
ERMANNO: Sì e… e se invece restassimo a
casa?
69.
CLEMENTE: Ho faticato un po’ per trovare
posto qui ma penso ti piacerà
TEODOLINDA: Sì, l’ambiente è molto chic
CLEMENTE: Adatto ad una donna di classe
come te
TEODOLINDA: Mi stai lusingando?
CLEMENTE: No è che…
TEODOLINDA: Cosa?
CLEMENTE: Mah…è così assurdo ammirare la
propria moglie?
TEODOLINDA: Ci sono tanti modi per
ammirare una moglie
CLEMENTE: Spero che questo mio presente
sia uno di quelli
TEODOLINDA: Un presente?
CLEMENTE: Sai quell’orologino che
guardavi l’altro giorno sul giornale?
TEODOLINDA: Uh uh
CLEMENTE: Ecco, spero di aver indovinato
la tonalità, oro rosa
TEODOLINDA: Oh, Clemente, come sei
galante
CLEMENTE: Vogliamo ordinare?
TEODOLINDA: Certo
CLEMENTE: Cosa mi dicevi di quel
progetto?
TEODOLINDA: Ah, beh, dovrebbe essere
pronto a breve.
CLEMENTE: Bene, meglio tagliar corto su
certe cose, non mandarle troppo per le lunghe
TEODOLINDA: Certo
CLEMENTE: Piuttosto bisognerà far
tagliare quella palma nella casina al mare
TEODOLINDA: Perché?
CLEMENTE: Potrebbe schiantarsi contro
l’abitazione, è cresciuta troppo
TEODOLINDA: Capisco
CLEMENTE: Sei una donna
intelligentissima
70.
ERMES: Bene, mi sembra che abbiano
appena aperto il buffet
MARIA CRISTINA: Già molto interessante
DAVID: Il luogo migliore dove fare
amicizia
GINEVRA: E spettegolare
IRINA: David, se non hai troppa fame…
CHARLOTTE: Oh io non posso assolutamente
interrompere la dieta
PIERLUCA: Io non sono affamato
ERMES: Ah, beh io e Maria Cristina
intanto andiamo
MARIA CRISTINA: Sì, ci vediamo dopo, se
volete
DAVID: No, Irina, non ho fame per
niente, andiamo a fare quattro passi?
GINEVRA: Ah bene, andiamo allora
IRINA: Io veramente dovrei dire due
parole a Charlotte
CHARLOTTE: Va bene
PIERLUCA: Io vado con Ermes e Maria
Cristina allora
ERMES: Perfetto
MARIA CRISTINA: Mi sembra una situazione
assolutamente favorevole
DAVID: Cosa sperare di meglio?
GINEVRA: Vieni, ti porto in un posto
segreto
IRINA: Charlotte, stringimi la mano
CHARLOTTE: Arrivo
PIERLUCA: Ci vediamo tra pochissimo
71.
ALTEA: Ma è così tanto che
ERMANNO: Che non ci dedichiamo un po’ di
tempo
ALTEA: Che non andiamo
ERMANNO: Altea?
ALTEA: Sì
ERMANNO: Quanto tempo abbiamo prima che
torni Charlotte?
ALTEA: Un paio d’ore, penso
ERMANNO: E utilizziamole per tornare
adolescenti anche noi
ALTEA: Adolescenti?
ERMANNO: Giovani
ALTEA: Ma non è che?
ERMANNO: Cosa?
ALTEA: No, dico
ERMANNO: Altea rilassati
ALTEA: Una parola!
ERMANNO: Ti faccio un massaggio
EGLE: Sorpresa! Sono arrivata un po’
prima del previsto!
72.
PIERLUCA: Aspettatemi
ERMES: Sono qui
MARIA CRISTINA: Finalmente soli
PIERLUCA: Perché?
ERMES: Macrì vuole presentarti una sua
amica
MARIA CRISTINA: Sì ma così, tanto per
gioco
PIERLUCA: Per gioco?
ERMES: Sì dai non fare il bacchettone
MARIA CRISTINA: Pierluchino dove andrete
in vacanza?
PIERLUCA: Solito posto penso e poi un
viaggetto
ERMES: Appunto
MARIA CRISTINA: Anche lei
PIERLUCA: Ah certo
ERMES: E Charlotte?
MARIA CRISTINA: Non l’ho mai vista in
giro durante le vacanze
PIERLUCA: Non so
ERMES: Bene, l’amica di Macrì, pensa te,
ha una casetta proprio accanto alla sua
MARIA CRISTINA: Sì, un villino con un
giardinetto microscopico ma insomma
PIERLUCA: Ah
ERMES: Sì, un’amica di ombrellone
MARIA CRISTINA: Ahahaha
73.
TEODOLINDA: Ristorantino gradevole
CLEMENTE: Sì, ho faticato non poco per
trovare posto
TEODOLINDA: Carino
CLEMENTE: Chiediamo il menù?
TEODOLINDA: Certo
CLEMENTE: Per iniziare io direi un
prosecchino
TEODOLINDA: Facciamoci consigliare
CLEMENTE: Immagino che abbiano un
sommelier
TEODOLINDA: Lo spero
CLEMENTE: Intanto amore mi dicevi
TEODOLINDA: Ti dicevo che potrebbe
esservi una soluzione
CLEMENTE: Ah bene
TEODOLINDA: Dovrebbe essermi arrivata
una bozza di progetto di una ONG che sovvenzioniamo
CLEMENTE: Una del pacchetto ONG?
TEODOLINDA: Sì, una di quelle
CLEMENTE: Sei sempre così organizzata
TEODOLINDA: Non amo sprecare il mio
tempo, dovresti saperlo
CLEMENTE: Già
TEODOLINDA: Vi sarebbe la possibilità di
riconvertire quella fabbrica e tutto il distretto, si tratta di un luogo
relativamente circoscritto, in una specie di esperimento sociale che, da quello
che riesco a capire, sarebbe ben visto anche da alcuni governi che avrebbero
tutto l’interesse ad avere contatti più stretti con il Paese in oggetto.
CLEMENTE: Una specie di missione?
TEODOLINDA: Una riqualificazione
ambientale e sociale
CLEMENTE: E io in che modo ci
guadagnerei?
TEODOLINDA: Oltre alla enorme pubblicità
che tale progetto porterebbe, il che non è da sottovalutare, potresti essere
insignito di numerosi premi e riconoscimenti che certamente aiuterebbero a
consolidare il prestigio familiare, e, da quello che posso capire, il progetto
avrebbe un costo minore dello smantellamento delle unità produttive
CLEMENTE: In che modo?
TEODOLINDA: Finanziamenti internazionali
CLEMENTE: Mi sembra interessante
TEODOLINDA: Io porrei una clausola
CLEMENTE: Quale?
TEODOLINDA: Manderei Pierluchino a farsi
le ossa lì
CLEMENTE: Insieme a Charlotte?
TEODOLINDA: Potrebbe essere una buona
idea, si lasceranno oppure impareranno a stare insieme.
CLEMENTE: Bene, occupati di tutto tu e
fammi sapere.
TEODOLINDA: Oh ecco il cameriere
74.
DAVID: Sono contento che tu mi abbia
GINEVRA: Senti, devo dirti una cosa
DAVID: Anche io
GINEVRA: Spero che capirai
DAVID: Beh, mi auguro che tu possa comprendere
GINEVRA: A volte, sai, non bisogna
fermarsi
DAVID: Alle apparenze, mi hai tolto le
parole di bocca
GINEVRA: E quello che potrebbe sembrare
una ovvietà
DAVID: Non lo è per niente
GINEVRA: Ecco, speravo di poter trovare
in te un amico
DAVID: Un amico?
GINEVRA: Sì, che possa capirmi
DAVID: Oh Ginevra mi riempi il cuore di
gioia
GREGORIO: Ma guarda qui, oggi dev’essere
il mio giorno fortunato
DAVID: Gregorio! Ciao, che piacere
GINEVRA: Gregorio! Ciao! Che bello
vederti
GREGORIO: I miei rampolli preferiti
DAVID: Sempre gentile Greg, ho fatto un
campo di volontariato nella sua ONG
GINEVRA: Un campo di volontariato?
GREGORIO: Un?
DAVID: Campo di volontariato per
sensibilizzare sull’importanza dei diritti umani
GINEVRA: Pensavo sensibilizzassi
soltanto i grandi industriali e le élite del mondo
GREGORIO: Io, beh ma David è una persona
ricca di
DAVID: Soprese, tante, infinite
GINEVRA: Certo non si può dire che tu
sia ricco di famiglia
GREGORIO: Eh?
DAVID: Eh!
GINEVRA: Hai visto Layla?
GREGORIO: L’ho intravista dentro, David dovrei
proprio parlarti di un campo di lavoro, potremmo scambiare due paroline in
privato?
DAVID: Ecco, io
GINEVRA: Sì, perfetto, così vado ad
incontrare Layla e torniamo subito da voi
GREGORIO: Layla, oh, perfetto, David
sarà contentissimo di conoscerla
75.
JASMINE: Rebecca, ciao
REBECCA: Jasmine che piacere
JASMINE: Ho saputo che oggi Layla sarà
ad una vernice
REBECCA: Ad una vernice?
JASMINE: Sì una nuova artista emergente
REBECCA: Interessante?
JASMINE: Non lo so ma
REBECCA: Ma?
JASMINE: Ci sarà anche Ginevra
REBECCA: Ginevra?
JASMINE: Sì
REBECCA: Oh
JASMINE: Ti sento contrariata
REBECCA: Non vorrei che David fosse
andato proprio lì
JASMINE: Che ti ha detto?
REBECCA: Che sarebbe uscito per una
pizza con gli amici
JASMINE: Ah e allora non vi è rischio
alcuno
REBECCA: Proponi di andare?
JASMINE: Ma sì dai… per svagarti un po’
REBECCA: Ma sì
76.
IRINA: Che è successo?
CHARLOTTE: Quando?
IRINA: Prima
CHARLOTTE: Niente
IRINA: Niente?
CHARLOTTE: Mah
IRINA: Bel mazzo di fiori…
CHARLOTTE: Beh
IRINA: Lo hai lasciato?
CHARLOTTE: No
IRINA: No?
CHARLOTTE: No
IRINA: Uhm
CHARLOTTE: Che c’è?
IRINA: No, niente
CHARLOTTE: Ha detto che in realtà non
erano per me ma per sua madre
IRINA: Ahah
CHARLOTTE: Se sua madre tradisce suo
padre non è un mio problema
IRINA: Aha
CHARLOTTE: L’importante è che lui non
tradisca me
IRINA: Charlotte, quanto… in profondità…
è andato quando ti ha annusato i capelli?
CHARLOTTE: Nessuna
IRINA: Nessuna?
CHARLOTTE: No
IRINA: Cioè sei ancora…?
CHARLOTTE: Sì.
IRINA: Beh, non so che pensare
CHARLOTTE: Forse che voglio vivere i
momenti importanti della mia vita con la persona giusta
IRINA: E Pierluca sarebbe la persona
giusta?
CHARLOTTE: Voglio essere certa, tendo a
ponderare le mie azioni.
77.
EGLE: Ho interrotto qualcosa?
ERMANNO: Ma no
ALTEA: Figurati
EGLE: Ho interrotto qualcosa, oh bene
bene
ERMANNO: Bene bene?
ALTEA: In che senso?
EGLE: Nel senso che immaginavo che voi
due, lasciati da soli, non avreste saputo organizzare una degna accoglienza
alla pargola
ERMANNO: Una degna accoglienza
ALTEA: Alla
EGLE: Pargola
ERMANNO: Perché?
ALTEA: Che dovremmo fare?
EGLE: Non destare sospetti
ERMANNO: Ah
ALTEA: Certo
EGLE: Ho portato tutto l’occorrente
ERMANNO: Per fare
ALTEA: Cosa?
EGLE: Ecco qui, viveri, pane da
bruschettare, vino, pizza
ERMANNO: Una cena in piena regola
ALTEA: E noi che avevamo pensato di
mangiare una pizzetta
EGLE: C’è anche quella
ERMANNO: Ah beh
ALTEA: Io ho una fame
EGLE: Quando tornerà dovrà avere
l’impressione di assoluta naturalezza, una cena con la zietta che stasera aveva
voglia di un po’ di compagnia
ERMANNO: Non ci avevo pensato
ALTEA: Neanche io
EGLE: Ma io sì!
78.
DAVID: Shhh
GREGORIO: Che sta succedendo?
DAVID: Ecco, è una lunga storia
GREGORIO: Dovrai raccontarmela in poche
parole
DAVID: Ecco, i miei amici
GREGORIO: Ginevra?
DAVID: Ermes, Pierluca, Charlotte, Maria
Cristina, Irina e gli altri
GREGORIO: Sì?
DAVID: Ecco, pensano che io
GREGORIO: Che tu?
DAVID: Che io sia povero in canna
GREGORIO: E perché?
DAVID: Beh, è una storia lunga
GREGORIO: Conosco una persona a cui
piacerebbe
DAVID: Cosa?
GREGORIO: La tua lunga storia
DAVID: Non mi tradirai, vero?
GREGORIO: No, ma voglio presentarti una
ragazza molto particolare
DAVID: Ma io l’ho già incontrata
GREGORIO: E sarebbe?
DAVID: Ginevra
GREGORIO: Ecco, penso che la ragazza che
vorrei presentarti faccia di più al caso tuo
DAVID: Perché?
GREGORIO: Lo scoprirai tra breve, la
vedo arrivare…
79.
CAMERIERE: Buonasera
CLEMENTE: Buonasera
TEODOLINDA: Buonasera
CAMERIERE: Posso consigliarvi un inizio
piccante?
CLEMENTE: Amore?
TEODOLINDA: Che bollicine ci consiglia?
CAMERIERE: Abbiamo una vasta scelta
CLEMENTE: Franciacorta?
TEODOLINDA: Preferirei un rosé
CAMERIERE: Abbiamo un’ottima selezione
dalla Provenza
CLEMENTE: Provenza?
TEODOLINDA: Quali cantine italiane
avete?
CAMERIERE: Vi porto la lista?
CLEMENTE: Non c’è il sommelier?
TEODOLINDA: Potrebbe consigliarci meglio
CAMERIERE: Posso consigliarvi io, cosa
gradireste mangiare?
CLEMENTE: Qual è la vostra specialità?
TEODOLINDA: Il piatto da mangiare
assolutamente
CAMERIERE: Io suggerirei una pizza
gourmet con pecorino di fossa e pomodorino piennolo
CLEMENTE: Bene
TEODOLINDA: Sì e un antipasto gradevole
ben accompagnato
CAMERIERE: Vi propongo anche una
selezione chef
CLEMENTE: Cosa ne pensi?
TEODOLINDA: L’ideale.
80.
MARIA CRISTINA: Poi, senza offese, ma…
PIERLUCA: Cosa?
ERMES: Dai Macrì
MARIA CRISTINA: Sì per carità ma…
PIERLUCA: Che c’è?
ERMES: Niente, Macrì è sempre in cerca
di amiche con cui andare a fare shopping
MARIA CRISTINA: Beh, è divertente
PIERLUCA: Charlotte trova più divertente
studiare e fare sport
ERMES: Wow
MARIA CRISTINA: Ne fate molto?
PIERLUCA: Di cosa?
ERMES: Di sport di coppia
MARIA CRISTINA: Chiamiamolo così
PIERLUCA: Mah, sai Charlotte è piuttosto
diversa da te, Maria Cristina
ERMES: Sì?
MARIA CRISTINA: Vuol dire che è bigotta
PIERLUCA: Non è bigotta
ERMES: No?
MARIA CRISTINA: Ha tempo per imparare
AHAHAH
81.
GREGORIO: Layla, sei splendida
GINEVRA: Vi conoscete?
DAVID: Pare di sì
LAYLA: Gregorio, che piacere, lui è il
tuo…
GREGORIO: Il mio stagista? Sì, proprio
GINEVRA: Ah non sapevo che fossi anche
un attivista
DAVID: Ti stupisce?
LAYLA: Piacere, io sono Layla
GREGORIO: Grande pittrice nonché
GINEVRA: La mia fidanzata
DAVID: La… tua… oh… certo
LAYLA: Già
GREGORIO: Esatto
GINEVRA: Scusa… io pensavo che tu
avresti capito
DAVID: Oh ma io sono molto contento di
conoscerla, assolutamente
LAYLA: Ah bene, Ginevra mi ha parlato
tanto di te, mi ha detto che sei una persona molto particolare, sensibile, sai
nel suo ambiente, così borghesotto, non è che vi siano molte persone così, come
dire
GREGORIO: Open minded?
GINEVRA: Moderne
DAVID: Andiamo a vedere la mostra?
LAYLA: Sarò felice di farti da cicerone
82.
EGLE: Allora, spiegatemi per filo e per
segno cosa vi preoccupa veramente
ERMANNO: Io… io…
ALTEA: Ma non è un po’ troppo giovane
per pensare in quel modo?
EGLE: No, sta costruendo il suo futuro,
ha la testa sulle spalle.
ERMANNO: Così non vivrà la sua adolescenza
ALTEA: E se non fa adesso le scemenze
adolescenziali quando le farà?
EGLE: Forse mai e allora?
ERMANNO: Ma come allora?
ALTEA: A me sembra assurdo
EGLE: Sentitemi bene voi due
ERMANNO: E io lo sapevo
ALTEA: Sì ma non ti arrabbiare
EGLE: Voi avete deciso di farle
frequentare un ambiente diverso da quello in cui vivrebbe
ERMANNO: Sì ma per ragioni lavorative
ALTEA: Eh, mica per altro
EGLE: Sì, certo, ma ricordate quando
avete detto che avreste voluto per lei maggiori opportunità di quelle che
avreste potuto offrirle?
ERMANNO: Beh
ALTEA: Sì ma
EGLE: Bene, se rimarrà col suo Pierluca
probabilmente avrà molte più opportunità di quante potreste offrirle in una
vita
ERMANNO: E se lui decidesse di lasciarla
per qualcuna del suo ambiente?
ALTEA: Ma soprattutto, non penso che sia
giusto che lei impari così a calcolare ogni suo gesto, ogni suo sorriso, ogni
suo sospiro
EGLE: Siete incontentabili.
83.
CLEMENTE: Comunque, forse per salvare le
apparenze sarebbe opportuno
TEODOLINDA: Cosa?
CLEMENTE: Alzare la recinzione della
casa al mare
TEODOLINDA: Ah, beh, potrebbe essere
un’idea
CLEMENTE: Bene
TEODOLINDA: Potremmo chiamare un fabbro
CLEMENTE: Sì, certo
TEODOLINDA: Forse lo Zio Galeazzo ne
conosce qualcuno?
CLEMENTE: Una volta mi ha parlato di un
architetto, probabilmente lui conoscerà un bravo fabbro
TEODOLINDA: Bene
CLEMENTE: Comunque, la storia tra
Charlotte e Pierluca
TEODOLINDA: Lo Zio Galezzo ha dato il
suo placet, a quanto pare
CLEMENTE: E la Zia Cornelia?
TEODOLINDA: Beh…
CLEMENTE: Tu cosa ne pensi?
TEODOLINDA: Non ho abbastanza elementi
per formarmi un’opinione precisa
CLEMENTE: Sensazioni?
TEODOLINDA: A pelle mi sembra una
giovane donna che non agisce d’impulso ma valuta attentamente quello che fa
CLEMENTE: Già
TEODOLINDA: E tu?
CLEMENTE: Non ho una brutta impressione
di lei anche se non ha di certo una cospicua dote e forse avrei sperato che
Pierluchino si innamorasse di una ragazza un po’ più raffinata
TEODOLINDA: Potrebbe però garantire una
qualche stabilità al rapporto e questo mi pare abbastanza importante
CLEMENTE: Al rapporto?
TEODOLINDA: Sì, se dovessero decidere di
costruire una famiglia
CLEMENTE: Non lo decideranno loro, mi
auguro
TEODOLINDA: Lo decideremo noi?
CLEMENTE: Beh, un buon matrimonio è un
investimento importante
TEODOLINDA: Già, a proposito, mi è
arrivato il progetto della ONG di cui ti parlavo
84.
CHARLOTTE: Comunque, ecco David e
Ginevra
IRINA: Con Layla, direi
GINEVRA: Eccovi
IRINA: Avete trovato subito l’artista
DAVID: Beh, la stavamo cercando
CHARLOTTE: Già, non conosco invece…
GREGORIO: Gregorio
LAYLA: Sono le tue amiche Ginevra?
GINEVRA: Sì Charlotte e Irina
IRINA: Incantata
DAVID: Direi che è ora di ammirare le
sue opere, che ne pensate?
CHARLOTTE: Oh sì ma vorrei, se non sono
troppo indiscreta, chiedere a Layla di farci da guida
GREGORIO: Mi sembra un’idea meravigliosa
LAYLA: A te farebbe piacere Ginevra?
GINEVRA: Sì
IRINA: Siete amiche?
DAVID: Intime
CHARLOTTE: Ma che sorpresa
GREGORIO: Andiamo?
LAYLA: Ginevra vuoi… esternare le tue… sensazioni?
GINEVRA: Volentieri
IRINA: Maria Cristina schiatterà
d’invidia
DAVID: Su questo non ci piove
CHARLOTTE: Quanto siete perfide
GREGORIO: David, ho idea che la tua,
ehm, esperienza di…stagista potrebbe avere una brusca svolta questa sera
LAYLA: Ma quella è Rebecca… Ginevra mi
stai portando una inaspettata fortuna
DAVID: Inaspettata è la parola adatta e
ora?
GREGORIO: David potresti accompagnarmi?
Ho visto una persona per quel progetto e devo assolutamente parlarle
DAVID: Certo, subito
85.
MARIA CRISTINA: Non ci posso credere
ERMES: Che succede?
MARIA CRISTINA: Ma quella è Layla!
ERMES: Non la conosco
MARIA CRISTINA: L’artista
ERMES: Davvero?
MARIA CRISTINA: Sì ed è con quello
sfigato di David
ERMES: Mi sembra che lui stia andando
via però
MARIA CRISTINA: Sì ma lei sta facendo
visitare la mostra a Pierluca e Charlotte
ERMES: Andiamo anche noi?
MARIA CRISTINA: Mi pare il minimo ma…
ERMES: Cosa?
MARIA CRISTINA: Mi sento molto frustrata
ERMES: Davvero?
MARIA CRISTINA: Oh sì
ERMES: E per cosa?
MARIA CRISTINA: Perché mi sembra assurdo
che lei… e io invece…
ERMES: Dai non te la prendere, andrà
tutto bene
MARIA CRISTINA: Hai idea di quanto mi
sia costata questa mise?
ERMES: A te o a tuo padre?
MARIA CRISTINA: Che c’entra?
ERMES: Dai andiamo o perderemo il tour
guidato
86.
GREGORIO: Che stai combinando?
DAVID: Ehm è una storia un po’ lunga
GREGORIO: Stai cercando la tua
Cenerentola?
DAVID: Diciamo che per il momento ho un
problema più incombente
GREGORIO: Cioè?
DAVID: Hai visto chi sta arrivando?
GREGORIO: Tua madre?
DAVID: Sì e guarda com’è vestita
GREGORIO: In modo assolutamente
impeccabile, come sempre, è una delle donne più eleganti e affascinanti che io
abbia mai avuto la fortuna di…
DAVID: Sei il suo amante?
GREGORIO: Magari! Ahahaha
DAVID: Perché ridi? È una cosa seria
GREGORIO: Tuo padre è un uomo molto
molto fortunato
DAVID: Ci hai provato con mia madre?
GREGORIO: No, David, lei è off limits,
out of reach, fuori portata
DAVID: Troppo ricca?
GREGORIO: No. Innamorata.
DAVID: Di chi?
GREGORIO: Di tuo padre
DAVID: E lui?
GREGORIO: E lui pure, d’altronde con una
donna del genere accanto…
DAVID: Ti piace?
GREGORIO: David, io non mi definisco un
libertino, neanche un puritano ma lei è….
DAVID: Pericolosamente vicina a noi, e
ora?
87.
ERMANNO: Comunque, adesso che possiamo
fare?
ALTEA: Io non lo so
EGLE: Aspettiamo che torni?
ERMANNO: Ma quando torna?
ALTEA: Tornerà
EGLE: Ecco appunto
ERMANNO: Sì ma
ALTEA: Infatti
EGLE: Cosa?
ERMANNO: No no
ALTEA: Niente
EGLE: Avanti…
ERMANNO: Ehm
ALTEA: Le abbiamo messo un…
EGLE: Un?
ERMANNO: Ecco, un rilevatore di…
ALTEA: …di posizione
EGLE: Un rilevatore di posizione?
ERMANNO: Sì
ALTEA: Sai uno di quei cosi che ti
dicono dov’è
EGLE: Cioè la state spiando?
ALTEA e ERMANNO: Noi?????
EGLE: Voi
ALTEA e ERMANNO: Noooooooooo
88.
CLEMENTE: Quando tornerà Pierluchino?
TEODOLINDA: Non so ancora
CLEMENTE: Non te l’ha detto?
TEODOLINDA: No
CLEMENTE: Ah
TEODOLINDA: E a te?
CLEMENTE: Nemmeno
TEODOLINDA: Beh, gli abbiamo dato un
orario di ritorno
CLEMENTE: Sì ma
TEODOLINDA: Tanto dobbiamo andare a
prenderlo
CLEMENTE: Ah già
TEODOLINDA: Certo che una di quelle minicar
potremmo concedergliela
CLEMENTE: Assolutamente no
TEODOLINDA: Mah
CLEMENTE: Il mio pupillo… no, non mi
fido
TEODOLINDA: Di cosa?
CLEMENTE: Mah
TEODOLINDA: Di lui?
CLEMENTE: Che c’entra?
TEODOLINDA: E allora perché gli hai
regalato quel telefono?
CLEMENTE: Perché me l’ha chiesto?
TEODOLINDA: Sì ma non ti ha chiesto di
installare il sistema di tracciamento, il registratore e il microfono collegato
con il tuo telefono
CLEMENTE: Ma io…
TEODOLINDA: Hai provato a farlo anche
col mio telefono, mi sembra
CLEMENTE: Ma no, figurati
TEODOLINDA: E allora fai controllare il
tuo telefono, forse c’è qualche tuo concorrente che ti spia
CLEMENTE: Ma che dici?
TEODOLINDA: Il mio l’ho fatto
controllare
CLEMENTE: E da chi?
TEODOLINDA: Da un affidabile servizio
tecnico
CLEMENTE: Ah
TEODOLINDA: Andiamo?
89.
GREGORIO: Non fare quella faccia
DAVID: Quale?
GREGORIO: Quella che stai facendo
DAVID: Ma io
GREGORIO: Ma io invece vorrei sapere che
ti sei messo in testa
DAVID: Te l’ho detto
GREGORIO: Già e tu pensi davvero che una
ragazza come pensi tu starebbe a suo agio nel mondo cui sei abituato senza
cambiare i suoi atteggiamenti, il suo carattere?
DAVID: Perché no?
GREGORIO: Perché gli agi fanno comodo a
tutti
DAVID: E allora?
GREGORIO: E la tua è una famiglia un po’
più che agiata
DAVID: Non mi pare una colpa
GREGORIO: Non lo è ma
DAVID: Ma?
GREGORIO: Non pensi che, una volta
trovata, mettiamo, una ragazza abituata a farsi bastare ciò che ha, a fare
sacrifici, a scegliere tra una maglietta carina e un libro, per dire, si
potrebbe trovare in difficoltà a frequentare un mondo cinico come quello in cui
sei abituato a vivere?
DAVID: Già perché non c’è cinismo nella
povertà, vero? Soltanto nella ricchezza
GREGORIO: Non ho detto questo
DAVID: E che hai detto?
GREGORIO: Che forse si sentirebbe
inadeguata e per stare al passo col suo principe azzurro dovrebbe modificare i
suoi atteggiamenti in un modo tale da portarla a diventare una di quelle donne
che non ti piacciono punto
DAVID: L’amore non esiste?
GREGORIO: Esiste e tu sei la
dimostrazione tangibile di questo ma non puoi pensare di impostare un amore
sull’inganno
DAVID: Solo iniziale però…
90.
IRINA: Oh ecco Maria Cristina e Ermes
MARIA CRISTINA: Già, vi cercavamo
ERMES: Dove eravate?
CHARLOTTE: Qui, con Layla
GINEVRA: Già
PIERLUCA: Lei!
LAYLA: Piacere, siete amici di Ginevra,
immagino
IRINA: Beh, diciamo la stessa
combriccola di persone
MARIA CRISTINA: Oh sì ci... frequentiamo
ERMES: Più o meno assiduamente
CHARLOTTE: Non possiamo dire di essere
dello stesso ambiente ma
GINEVRA: Sì, è un mio gruppo di amici
PIERLUCA: Charlotte ma che dici?
LAYLA: Mi fa molto piacere conoscere i
tuoi amici Ginevra
IRINA: Sono amiche
MARIA CRISTINA: Molto intime direi
ERMES: A quanto pare
CHARLOTTE: Che bella mise Maria
Cristina, non te l’avevo ancora detto
GINEVRA: Davvero, molto chic
PIERLUCA: Elegante come sempre
LAYLA: Bene, se volete, vi racconto
alcune mie opere ma tra poco dovrò lasciarvi tra le mani di Ginevra, lei
conosce bene i miei lavori...
91.
REBECCA: Che sorpresa! Gregorio...
DAVID: Lo sa
GREGORIO: Mi ha appena messo a
conoscenza del suo...
REBECCA: Esperimento sociale?
DAVID: Se ci tieni a chiamarlo così
GREGORIO: Beh, pare che oggi sia una di
quelle serate in cui tutto si rivela
REBECCA: Ah sì?
DAVID: Sì, sai la dolce fanciulla
GREGORIO: Che aveva rapito il suo cuore?
REBECCA: L’hai scoperto?
DAVID: Lo sapevi già?
GREGORIO: Che uomo fortunato
REBECCA: Chi?
DAVID: Ah beh, grazie, io non mi
definirei proprio così...
GREGORIO: Parlavo di tuo padre
REBECCA: Quindi?
DAVID: Quindi non lo so
GREGORIO: Se volete posso reggervi il
gioco ma non so per quanto sarà possibile
REBECCA: Perfetto e tu chi saresti?
DAVID: Un suo stagier
GREGORIO: A cui parlerò di un interessante
progetto
REBECCA: Che cercheremo di sponsorizzare
in futuro immagino
DAVID: Magari coi proventi del mio
esperimento sociale, no?
GREGORIO: Ottima idea
92.
LAYLA: Avevo visto bene
DAVID: Layla!
REBECCA: Ho sentito parlare del suo
lavoro
GREGORIO: Ah beh, è decisamente
interessante
LAYLA: Sì, cerco di coniugare le
tematiche di più stretta attualità sociale alle mie azioni artistiche senza
però dimenticare il saper fare, la maestria che nasce dal mestiere. Materia,
artigianato, recupero di antiche tradizioni e, ovviamente, una istintualità
molto femminile, socialmente consapevole.
DAVID: Molto femminile direi
REBECCA: Sì e femminista, beh, possiamo
guardare qualcosa?
GREGORIO: Vi possiamo accompagnare?
LAYLA: Mi farebbe molto piacere, ho chiesto
a Ginevra di illustrare ai suoi amici le mie opere
DAVID: Ginevra è una giovane donna molto
intelligente e sensibile
REBECCA: Sì, ho sentito parlare anche di
lei
GREGORIO: Che uomo fortunato
LAYLA: Chi?
DAVID: Mio... suo...
REBECCA: Ma niente, Gregorio ama
scherzare
GREGORIO: Verissimo
REBECCA: Layla, sarò felicissima di
ammirare le sue opere in sua esclusiva compagnia, se posso
LAYLA: Per me sarebbe un onore
GREGORIO: Io e te, David, potremmo discutere
alcuni dettagli da quella parte, che ne dici?
DAVID: Ah, sì, certo, mi sembra
un’ottima idea
93.
GINEVRA: Beh, sembra proprio che dovrò
farvi da cicerone, spero non vi dispiaccia…
IRINA: Oh, no, anzi
MARIA CRISTINA: Non pensavo fossi tanto
aperta al mondo dell’arte
ERMES: L’apparenza a volte inganna
CHARLOTTE: Già
PIERLUCA: Beh, io direi che è ora di
vedere queste opere
GINEVRA: Volentieri, iniziamo da qui
IRINA: Emozionante
MARIA CRISTINA: Ehm
ERMES: Eclettica?
CHARLOTTE: Interessante la
giustapposizione di materiali differenti
PIERLUCA: Sì, ecco
GINEVRA: Sì, questa è una vera perla.
Layla ha utilizzato l’antica tecnica del tombolo riattualizzandola con
materiali di scarto tipicamente femminili
IRINA: E il rosso?
MARIA CRISTINA: Forse indica il sangue
ERMES: Mestruale?
CHARLOTTE: Le difficoltà e le ritualità della
fisicità femminile riattualizzate mediante un antico strumento, fantastico!
PIERLUCA: Charlotte mi togli le parole
di bocca
GINEVRA: Esatto, Charlotte, non pensavo
che t’intendessi di arte.
CHARLOTTE: Le apparenze a volte
ingannano, ma le lancette dell’orologio no. Purtroppo debbo tornare a casa.
MARIA CRISTINA: Pierluchino riaccompagni
tu Cenerentola o rimani con noi?
PIERLUCA: Amo sentirmi un principe, ti
riaccompagno prima che la mia carrozza si trasformi in zucca.
94.
GREGORIO: Che uomo fortunato… che uomo
fortunato….
DAVID: Hai intenzione di trascorrere
tutta la serata a dirmi che sei innamorato di mia madre?
GREGORIO: No. La questione non è in
questi termini.
DAVID: Ah no?
GREGORIO: No.
DAVID: E in che termini sarebbe?
GREGORIO: Invidia pura.
DAVID: Perché?
GREGORIO: Perché siete una famiglia
stra-fortunata e tu sei un testone.
DAVID: Grazie, una parola di conforto è
sempre utile.
GREGORIO: Figurati, ricordati che ti ho
salvato la faccia.
DAVID: Non lo dimenticherò, nemmeno
quando tornerò ad essere il David che tutti conoscono.
GREGORIO: Ottimo.
DAVID: Non hai finito le spiegazioni.
GREGORIO: Ecco, vedi, si può essere
ricchi o poveri ma i soldi non sono mai sgraditi. Si può essere bene o male
accompagnati, ma una buona compagnia è sempre piacevole. Si può essere amati e
ricambiati, e questo è raro ma accade. Si può essere ricchi e colti, abbastanza
raro ma non rarissimo. E poi si può essere come tuo padre: sfacciatamente
ricco, libero, con una donna straordinaria al suo fianco che lo ama, colti
tutti e due, e un figlio intelligente, sano, con una morale solida, rarissimo,
e un po’ tonto, ma quella è l’età.
DAVID: Grazie per il tonto.
GREGORIO: Dai andiamo tanto ormai ti
toccherà cambiare aria.
DAVID: Dici?
GREGORIO: Decisamente sì.
DAVID: Parto con te?
GREGORIO: Se tua madre, che donna!, te
lo permetterà, perché no?
95.
PIERLUCA: Macrì a volte è un po’…
CHARLOTTE: …invidiosa?
PIERLUCA: Dici?
CHARLOTTE: Mah…
PIERLUCA: Certo sembrava che non avesse
niente da dire.
CHARLOTTE: Già ma lei ha acquistato i vestiti
più adatti per l’occasione…
PIERLUCA: … in mondovisione AHAHAHA
CHARLOTTE: Beh, sei stato proprio carino
sai?
PIERLUCA: A fare cosa?
CHARLOTTE: A dire che ti piacerebbe
essere il mio principe.
PIERLUCA: Mi piacerebbe, sì.
CHARLOTTE: Ma dai, non ti credo!
PIERLUCA: E invece dovresti.
CHARLOTTE: Ah sì?
PIERLUCA: Sì.
CHARLOTTE: E allora vieni a dirlo ai
miei genitori se ne hai il coraggio.
PIERLUCA: Affrontare tuo padre mi
terrorizza ma sarà il drago che sconfiggeremo insieme per vivere felicemente il
nostro amore.
CHARLOTTE: Ma dai…
PIERLUCA: Non mi credi?
CHARLOTTE: No.
PIERLUCA: Sono abbastanza presentabile?
CHARLOTTE: Per cosa?
PIERLUCA: Per sconfiggere il drago!
CHARLOTTE: Quando?
PIERLUCA: Stasera stessa!
96.
GINEVRA: Se vogliamo proseguire…
ERMES: Oh mi piacerebbe
IRINA: Volentieri
MARIACRISTINA: Certo, come faremo ora?
GINEVRA: Di qua
ERMES: A far cosa?
IRINA: Ti seguo
MARIACRISTINA: Senza la nostra
infallibile critica d’arte
GINEVRA: Non sospettavo avesse tanta
sensibilità artistica
ERMES: Già, chissà dove l’ha sviluppata
IRINA: Forse leggendo
MARIACRISTINA: Non mi sembra un’habitué
delle vernici
GINEVRA: Forse ama disegnare
ERMES: Pensi sia abile coi pennelli?
IRINA: Potrebbe avere doti nascoste
MARIACRISTINA: Già, intime
GINEVRA: Non l’ho mai vista disegnare
eppure
ERMES: Già, magari lo fa in privato
IRINA: E tiene tutto per sé? Che peccato
MARIACRISTINA: Già, un vero peccato
97.
REBECCA: Interessante
LAYLA: Le mie opere o…?
REBECCA: O cosa?
LAYLA: Ginevra?
REBECCA: Ginevra?
LAYLA: Mi sembrava che quel ragazzo sia
rimasto molto colpito quando ci ha viste insieme
REBECCA: E io?
LAYLA: Ah non so ma ho avuto la
sensazione
REBECCA: Di cosa?
LAYLA: Di averlo già visto
REBECCA: E io in che modo?
LAYLA: …in compagnia della splendida e
ricchissima madre…
REBECCA: Ah, e?
LAYLA: Niente, sono certa di essermi
sbagliata, soprattutto se lui deciderà di smettere di farle la corte.
REBECCA: Ah beh, non vedo come potrei
interpormi tra due giovani innamorati.
LAYLA: Ginevra non è innamorata di lui
REBECCA: Direi che è piuttosto giovane
LAYLA: Penso che sia abbastanza adulta
per decidere cosa e chi le piace
REBECCA: Molto interessante questa
collezione, si vede che una giovane musa l’ha ispirata, avevo notato una certa
stanchezza creativa negli ultimi tempi
LAYLA: Non pensavo che i miei passi
fossero seguiti da tanto in alto
REBECCA: Mai sottovalutare una donna
98.
CLEMENTE: Beh, penso sia ora di andare a
dormire
TEODOLINDA: Dov’è Pierluchino?
CLEMENTE: Cosa vuoi che ne sappia?
TEODOLINDA: Dov’è?
CLEMENTE: Non saprei…
TEODOLINDA: Bene, lo cerco da sola.
CLEMENTE: Ah ma non c’era la questione
del rispetto della privacy?
TEODOLINDA: Che concetto interessante
CLEMENTE: Non trovi?
TEODOLINDA: Già…
CLEMENTE: Ah, a proposito…
TEODOLINDA: … di cosa?
CLEMENTE: Della casa al mare…
TEODOLINDA: La casa al mare?
CLEMENTE: Sì, vorrei anche creare
un’arancera.
TEODOLINDA: Un’arancera?
CLEMENTE: Sì una bella serra con agrumi
e qualche pianta esotica.
TEODOLINDA: Ottima idea, certo e chi si
prenderebbe cura dell’arancera?
CLEMENTE: Ah, non te l’ho detto, un mio dipendente,
molto solerte, poverino, era un ottimo direttore di relazioni esterne ma poi si
è innamorato della donna sbagliata e ha deciso di cambiare vita
TEODOLINDA: Direttore marketing?
CLEMENTE: Sì, mi pare che vi conosciate abbastanza
bene.
TEODOLINDA: Non saprei, non ricordo.
CLEMENTE: Beh, comunque ora ha deciso di
cambiar vita, ritrovare il piacere delle piccole cose, dell’agricoltura e
vorrei affidargli la cura della serra, vivrebbe a due passi con la sua dolce
metà.
TEODOLINDA: Ah, certo.
CLEMENTE: Ti vedo turbata.
TEODOLINDA: Affatto.
CLEMENTE: Bene, meglio così, spero che
non ti fossi innamorata di lui quando c’era, ecco, quella trattativa in corso
per battere la concorrenza…
TEODOLINDA: Tesoro, sai che una buona
moglie è sempre innamorata di un buon marito.
CLEMENTE: Spero mi reputi tale.
TEODOLINDA: E tu?
99.
ALTEA: Egle ma cosa pensi?
EGLE: Io?
ERMANNO: Sì, cioè di cosa ci accusi?
EGLE: Io?
ALTEA: Sì, tu, tu!
EGLE: Ma veramente…
ERMANNO: Pensi che siamo davvero così
retrogradi, così mediocri da non fidarci di nostra figlia?
EGLE: Non ho curiosato io tra i suoi
cassetti…
ALTEA: Che c’entra?
EGLE: Beh…
ERMANNO: Credi che siamo come quei
genitori che non hanno un dialogo aperto con i figli?
EGLE: Ma…
ALTEA: No, dimmi, dimmi, tu ci stai
dipingendo come persone retrive che si intromettono nella vita altrui.
EGLE: Mi avete chiamata voi!
ERMANNO: E che vuol dire?
EGLE: Forse se vi fidaste di più di lei…
ALTEA: Oh ma io non ho motivo di
lamentarmi.
EGLE: Aha
ERMANNO: Cos’è quel tono sarcastico,
cos’è? Noi siamo genitori mooolto libertari
ALTEA: Moltissimo!
EGLE: Non lo metto in dubbio…
ALTEA: Ma?
EGLE: Ecco io dico soltanto che….
ERMANNO: Zitte zitte, sono qui, nei
pressi.
EGLE: Sono?
ALTEA: Charlotte e Pierluca.
EGLE: Ha inserito un rilevatore anche
nel telefono di Pierluchino?
ERMANNO: Che c’è di male?
ALTEA: Eh!
EGLE: Tutto c’è di male, tutto!
ALTEA: Quanto sei bacchettona!
EGLE: Ma dove sono esattamente?
ERMANNO: Qui dietro l’angolo, non si
sono fermati, proseguono verso casa.
EGLE: Fai vedere!
100.
CHARLOTTE: Che cosa vuoi fare?
PIERLUCA: Venire con te.
CHARLOTTE: Non ci pensare proprio!
PIERLUCA: E invece sì.
CHARLOTTE: No!
PIERLUCA: Dovremo superare
quest’ostacolo prima o poi.
CHARLOTTE: Ma stasera?
PIERLUCA: Che c’è di strano se lo
facciamo stasera?
CHARLOTTE: Non lo so, forse sarebbe
meglio…
PIERLUCA: …di giorno?
CHARLOTTE: Ecco sì!
PIERLUCA (canticchiando): Col favor
della notte
CHARLOTTE: Ma è assurdo!
PIERLUCA: Siamo noi due e tutto il mondo
fuori.
CHARLOTTE: No, è dentro, e tu vuoi
entrare in questo mondo!
PIERLUCA: Sì voglio entrare nel tuo
mondo, sentire il profumo dei biscotti e inebriarmi tra i tuoi capelli.
CHARLOTTE: E io non voglio…
PIERLUCA: Cosa?
CHARLOTTE: Io…
PIERLUCA: Baciami.
101.
GINEVRA: Ecco Layla
ERMES: Sembra turbata
IRINA: Già
MARIACRISTINA: Rabbuiata
LAYLA: Eccomi di nuovo qui
REBECCA: Sì, beh, io ora vi saluto
GINEVRA: Non siamo una buona compagnia
forse?
ERMES: Eppure non siamo poi tanto
antipatici
IRINA: E neanche brutti
MARIACRISTINA: Sì ma dai, siamo ragazzini
LAYLA: L’età è un concetto relativo
REBECCA: Alla data di nascita
GINEVRA: Ma sì, cosa importa?
ERMES: Beh, insomma
IRINA: Non lo so però per me significa
qualcosa
MARIACRISTINA: Mah, per qualcuno dipende
dal conto in banca
LAYLA: Numeri
REBECCA: Già, che contano a quanto pare
GINEVRA: Per me è importante l’amore
nella sua complessità, io guardo la persona, non l’età o il sesso
ERMES: Non so, non ho un’opinione in
merito ancora
IRINA: Ne potremmo parlare
MARIACRISTINA: Layla potrebbe essere il
tema della tua prossima mostra d’arte!
LAYLA: Ottima idea
REBECCA: Già, beh, io non posso
attardarmi oltre o la mia carrozza si trasformerà in zucca. Penso che non ci
sia molto altro da aggiungere. Complimenti per la rinnovata e ritrovata vena
artistica, una creatività ringiovanita, non c’è che dire.
LAYLA: Grazie per l’onore che mi ha
fatto partecipando inaspettatamente a questo vernissage.
102.
GREGORIO: Eccola
DAVID: Chi?
GREGORIO: Quella meraviglia del genere
femminile
DAVID: Ha l’aria un po’ rabbuiata
GREGORIO: Già
DAVID: Cosa sarà successo?
GREGORIO: Temo che abbia incontrato la
tua rivale in amore
DAVID: La mia rivale?
GREGORIO: Dal passo inferocito direi che
Layla dovrà presto scegliere se le interessa più la sua arte o la sua musa
ispiratrice
DAVID: Non capisco
GREGORIO: Non c’è bisogno che tu capisca
DAVID: Pensi che sia stupido?
GREGORIO: No…
DAVID: Ma?
GREGORIO: Ma tua madre proviene da un
altro universo
DAVID: Dolente di deluderti, è una
terrestre
GREGORIO: Sì, beh all’apparenza
DAVID: Non l’ho mai vista trasformarsi
in aliena
GREGORIO: Diciamo che non è saggio
interporsi tra lei e una persona da lei protetta
DAVID: Sarei io quella persona?
GREGORIO: Tu cosa ne pensi?
DAVID: Non capisco da cosa mi debba
proteggere però
GREGORIO: Dall’invadente presenza di una
donna di una certa età che trova ispirazione negli anfratti carnali delle
giovinette
DAVID: Layla?
GREGORIO: Oh, la sua passione per
giovani e belle fanciulle è piuttosto nota nell’ambiente.
103.
TEODOLINDA: Pare che si siano fermati
CLEMENTE: Già
TEODOLINDA: Accanto alla casa dei
genitori di…
CLEMENTE: Di lei?
TEODOLINDA: Sì, beh, di quella ragazza
CLEMENTE: Che piace tanto allo Zio
TEODOLINDA: Mi chiedo se a lei piacerà
lui
CLEMENTE: A chi non piace lo Zio
Galeazzo?
TEODOLINDA: Cosa rispondere ad una
domanda tanto…
CLEMENTE: …insolita?
TEODOLINDA: Figurati, non ci sono
domande insolite
CLEMENTE: Già, sei una donna navigata
TEODOLINDA: Mi stai dicendo che sono
ingrassata?
CLEMENTE: Oh no, sei uno splendore.
TEODOLINDA: Davvero?
CLEMENTE: Sì… pensi che si tratterranno
a lungo?
TEODOLINDA: Da lei?
CLEMENTE: Sì
TEODOLINDA: Non so
CLEMENTE: Beh, potremmo approfittare
della loro assenza per qualche giochino interessante, che ne pensi?
TEODOLINDA: Oh… ma…
CLEMENTE: Sai che non resisto a vederti con
le décolleté rosse
TEODOLINDA: Già
CLEMENTE: Voglio che balli solo per me
104.
CHARLOTTE: Adesso ci dobbiamo salutare
PIERLUCA: No
CHARLOTTE: Perché?
PIERLUCA: Perché no
CHARLOTTE: Io devo rincasare
PIERLUCA: E io voglio venire con te
CHARLOTTE: Venire con me?
PIERLUCA: Sì
CHARLOTTE: Non… non
PIERLUCA: Smettila di opporti
CHARLOTTE: A cosa?
PIERLUCA: All’ineluttabilità del fato
CHARLOTTE: Del fato?
PIERLUCA: Sì, ti voglio mia, senza
remore
CHARLOTTE: Pierluca ne abbiamo già
parlato
PIERLUCA: E io voglio dire ai tuoi
genitori che ti amo
CHARLOTTE: Io penso che li dovrei preparare
un po’ prima
PIERLUCA: Perché, pensi che non se ne
siano accorti?
CHARLOTTE: Di cosa?
PIERLUCA: Di noi due?
CHARLOTTE: Sì ma…
PIERLUCA: Charlotte, io e te siamo come
l’acqua e la luce in un arcobaleno
CHARLOTTE: Cioè?
PIERLUCA: Indivisibili
105.
LAYLA: Beh, spero che vi sia piaciuta
GINEVRA: Mancavi tu ma…
ERMES: Sei stata una guida eccezionale
IRINA: Chi era quella donna?
MARIACRISTINA: Era molto elegante
LAYLA: Una… una…
GINEVRA: …Una?
ERMES: Acquirente?
IRINA: Gallerista?
MARIACRISTINA: Collezionista?
LAYLA: Ecco, beh, in un certo senso
GINEVRA: Non capisco
ERMES: Nemmeno io
IRINA: Sta andando via con David o mi
sbaglio?
MARIACRISTINA: Una donna così di classe?
LAYLA: Non mi stupirebbe
GINEVRA: Oh, le piacciono i ragazzini?
ERMES: Vedi David potrebbe avere un
futuro a cui non ha pensato.
IRINA: Ma dai c’è anche Gregorio, quello
delle ONG
MARIACRISTINA: Ah, ecco si occupa di un
caso umano, è una filantropa
GINEVRA: David non è un caso umano! Ha
una sensibilità speciale.
LAYLA: Immagino…. Potresti accodarti,
visto che è tanto speciale
GINEVRA: Uh, che modi
IRINA: Sì, dai, non c’è bisogno di
scaldarsi tanto
ERMES: Beh, che ne direste invece di
tornare con noi? Io e Macrì dobbiamo andare, coprifuoco
MARIACRISTINA: Ah già
LAYLA: Ottima idea ma io resto qui
GINEVRA: Ah davvero?
LAYLA: Sì, beh, meglio che torni con
loro
GINEVRA: Certo, figurati.
106.
DAVID: Eccola
GREGORIO: Buonasera
REBECCA: Gregorio dammi una buona
notizia
DAVID: Mi ha detto che sei un’aliena
GREGORIO: Non ho detto questo
REBECCA: Un’aliena?
DAVID: Sì che per proteggermi potresti
diventare una specie di mostro divoratutto
GREGORIO: Non ho detto questo
REBECCA: AHAHAHA ma è vero
DAVID: Lo è?
GREGORIO: Che donna!
REBECCA: Che donna?
DAVID: Mah, è innamorato di te
GREGORIO: Devo ancora conoscere una
persona che non sia innamorata di tua madre
REBECCA: AHAHAH Gregorio saresti capace
di mettere di buonumore anche un pinguino all’equatore
DAVID: Beh, direi che per il momento non
c’è da preoccuparsi di astronavi aliene, sta ridendo
GREGORIO: Già, andiamo a prendere un
gelato?
REBECCA: Sì andiamo via
DAVID: Ottimo
GREGORIO: Rebecca, per quel progetto
poi…
REBECCA: Non c’è problema, mandami un
messaggio. Voi due avete parlato?
DAVID: Sì
GREGORIO: Sì
REBECCA: Bene, andiamo
107.
CLEMENTE: Hai trovato il pacchetto che
ti ho fatto recapitare?
TEODOLINDA: Quello della gioielleria?
CLEMENTE: Acqua
TEODOLINDA: Quello della pelletteria?
CLEMENTE: Acqua
TEODOLINDA: Quello della fiorista?
CLEMENTE: Acqua
TEODOLINDA: Uhm allora non saprei
CLEMENTE: No?
TEODOLINDA: Uhm mah
CLEMENTE: Cosa indossi?
TEODOLINDA: Scarpe rosse
CLEMENTE: E poi?
TEODOLINDA: Calze
CLEMENTE: E?
TEODOLINDA: Giarrettiera
CLEMENTE: Fuochino
TEODOLINDA: Potrebbe essere qualcosa che
ho ricevuto in un pacchetto
CLEMENTE: Fuocarello
TEODOLINDA: Tigrato
CLEMENTE: Fuoco
TEODOLINDA: Che potrebbe venire da un
negozietto un po’ particolare
CLEMENTE: Incendio
108.
EGLE: Ma perché stanno fermi?
ALTEA: Forse stanno parlando
ERMANNO: Uhm
EGLE: Lui si sposta
ALTEA: No, è lei
ERMANNO: Sì, lui la sta seguendo
EGLE: Ah, scusate, questo è il segnale
di Charlotte?
ALTEA: Sì, questo, vedi
ERMANNO: Tornano indietro
EGLE: Ma non c’è l’audio?
ALTEA: Ma non dicevi che eravamo troppo
invadenti?
ERMANNO: Ci sarebbe pure
EGLE: E vabbè che c’entra?
ALTEA: C’entra c’entra
ERMANNO: E adesso perché lei scappa?
EGLE: Che le abbia fatto qualcosa?
ALTEA: No, è un bravo ragazzo
ERMANNO: Mai fidarsi di quelli
altolocati
EGLE: Sì, è vero, pensano di poter fare
tutto quello che vogliono
ALTEA: Grazie per avermi tranquillizzata
ERMANNO: E perché Pierluca non la segue?
EGLE: Charlotte sta tornando da lui
ALTEA: Si avvicinano al portone insieme
ERMANNO: Ma che fanno?
EGLA: Non hai sentito il portone? Vai ad
aprire
ALTEA: Ma vengono su insieme?
ERMANNO: E che ti devo dire?
EGLA: Calma, non vi dovete preoccupare,
adesso però aprite il portone
ERMANNO: Sì, certo
ALTEA: Vado io, tu stai andando in
confusione
EGLA: Altea, il citofono è dall’altra
parte
ALTEA: Ah sì, certo, me lo ricordo me lo
ricordo come no
ERMANNO: Io preparo un caffè corretto
EGLA: Rispondi!
ALTEA: Chi è? Sì, certo tesoro, sali, Sali
EGLA: Stanno arrivando insieme?
ERMANNO: Sì
EGLA: Mettete da parte i dispositivi di
tracciamento
ALTEA: Ah, già… subito, sono
presentabile? Come ho i capelli
ERMANNO: Sei bellissima amore mio
109.
ERMES: Sbrighiamoci o faremo tardi
IRINA: Andiamo a piedi?
MARIACRISTINA: Sì, dovremmo fare in
tempo
GINEVRA: Io preferirei
ERMES: Hai una faccia…
IRINA: Ginevra, Layla è una artista
molto talentuosa ma è anche molto più grande di te
MARIACRISTINA: Già e poi non è un po’
presto per decidere tutto della tua vita?
GINEVRA: Cioè?
ERMES: Cioè magari ti potrebbe piacere
anche il caso umano AHAHAHA
IRINA: Intende David
GINEVRA: Se intendi David o qualunque
altro maschio sulla faccia della Terra no
MARIACRISTINA: Layla è la prima persona
di cui ti sei innamorata?
GINEVRA: Sì
ERMES: Ecco, quello che ti sta dicendo
Macrì è lascia il tempo alla tua sessualità di svilupparsi liberamente, non ti
costringere da subito entro recinti mentali che ti precluderebbero una felicità
futura
IRINA: La felicità non è necessariamente
nella famiglia tradizionale
MARIACRISTINA: Che bella frase, definisci
famiglia tradizionale
GINEVRA: La famiglia è un concetto in
evoluzione continua direi
ERMES: E anche tu lo sei, non pensi?
IRINA: Mi spiace dirlo ma sono d’accordo
con loro. Puoi sempre sposarti e trovare la tua felicità altrove ma perché
disperdere il patrimonio per un’infatuazione adolescenziale?
MARIACRISTINA: Sì, dai, non essere
ipocrita.
GINEVRA: Io ipocrita?
ERMES: Bacchettona? L’amore unico e
incontrovertibile, ma chi ci crede? Guardaci: io e Macrì ti sembriamo infelici?
MARIACRISTINA: Cioè, siamo fatti l’uno
per l’altra ma se, per dire, mi venisse un’infatuazione per, che ne so?, Irina
o te, non sarebbe certo lui ad impedirmi di esplorare territori amorosi e sensuali
ERMES: Assolutamente! E perché poi? Per
vivere una vita di insoddisfazioni? Modernizzati cara, la famiglia è una cosa,
la passione amorosa è un’altra
IRINA: Lo dicevano anche le trobairitz
MARIACRISTINA: Le chi?
GINEVRA: Donne che cantavano l’amor
cortese nell’Alto Medioevo
MARIACRISTINA: E che dicevano?
GINEVRA: Istituivano dei tribunali
d’amore in cui dibattere dell’amore
ERMES: Il più delle volte extraconiugale
IRINA: Ma sì, dai non ti scandalizzare.
I matrimoni combinati hanno sempre funzionato alla perfezione e poi è meglio
annoiarsi nel lusso che arrabattarsi per arrivare a fine mese
GINEVRA: Voi non capite niente
dell’amore. L’amore è tutto, è il motore dell’esistenza, la quintessenza della
vita. È passione, verità, assoluto! Non c’entra niente col mero calcolo
MARIACRISTINA: Oh no, certo ma io
preferisco andare a fare shopping
ERMES: Con una carta piena e una persona
che sappia apprezzare i dettagli
IRINA: Dai, è una questione di
sfumature, niente di più.
GINEVRA: Sono allibita!
MARIACRISTINA: Va bene e allora sai che
ti dico? Istituiamo una corte d’amore e discutiamone insieme come le trobairitz
ERMES: Io ci sto
IRINA: Anche io
GINEVRA: E sia
MARIACRISTINA: Il primo caso sarà Layla
e Ginevra
110.
DAVID: Beh allora è deciso?
REBECCA: Cosa?
GREGORIO: Non mi dire che Lindoro vuol
tornare ad essere il Conte di Almaviva?
DAVID: Peccato che non abbia trovato la
sua Rosina
REBECCA: Tesoro, sai che io e tuo padre
ti appoggiamo nelle tue decisioni ma forse iniziare con una calunnia…
GREGORIO (canticchiando): La calunnia è
un venticeeeeeello
DAVID: Sì ma…
REBECCA: Amore mio, l’amore impossibile
ha sempre eccitato l’immaginazione artistica ma la sincerità in un rapporto è
fondamentale
GREGORIO: Che donna!
DAVID: La smetti!
GREGORIO: Ho capito ma dimmi quale altra
madre o donna del tuo ambiente ti direbbe una frase del genere!
DAVID: Ma è mia madre cosa vuoi che mi
dica?
GREGORIO: Ad esempio, divertiti e poi
scegli una donna che non ti faccia disperdere il patrimonio?
REBECCA: Ancora con queste idee
medievali?
GREGORIO: Molto moderne, credimi. Non ho
ancora conosciuto una famiglia ricca che voglia imparentarsi con una povera in
nome di nobili sentimenti.
DAVID: Quindi saremmo mosche bianche?
REBECCA: O ipocriti?
GREGORIO: Oh no, voi non siete ipocriti.
Credete in quello che dite e agite di conseguenza. È raro, ed è bello. Forse è
un lusso che pochi si concedono o si possono concedere.
DAVID: Un lusso?
REBECCA: Forse se vi fosse più libertà
vi sarebbe anche più umanità e amore.
GREGORIO: Sì, certo però rimane una
minoranza, una nicchia di persone. La maggioranza pensa che l’amore finisce e
il diamante non arrugginisce.
DAVID: Quindi non è così assurdo che io
voglia trovare una donna che non si interessi a me per la mia ricchezza ma per come
sono?
REBECCA: Non lo sarebbe se non fosse che
vuoi trovare una donna che ti ami sinceramente con l’inganno!
GREGORIO: Una piccola bugia innocua in
fondo… divertente sarebbe se incontrassi un’altra ragazza che la pensa come te…
111.
CLEMENTE: Che altro indossi?
TEODOLINDA: Cinque gocce di Chanel
numero 5
CLEMENTE: Sei la mia Marylin
TEODOLINDA (canticchiando): Diamonds are
a girl’s best friends
CLEMENTE: Col ventaglio nero in mano
TEODOLINDA: Potrei appenderti al
lampadario
CLEMENTE: Vorresti farmi diventare la
tua cavia?
TEODOLINDA: Non ho ancora deciso
CLEMENTE: Sarò il tuo orsacchiotto
TEODOLINDA: Posso essere molto crudele
con gli orsacchiotti
CLEMENTE: Sono tenero
TEODOLINDA: Potrei essere spietata
CLEMENTE: Docile
TEODOLINDA: Ah bene, vedo che cominci a
sottometterti
CLEMENTE: Sei la mia…
TEODOLINDA: Oh no, tu sei mio
CLEMENTE: Certo
TEODOLINDA: Bene
CLEMENTE: Sarò buono
TEODOLINDA: O potresti dover subire le
mie punizioni
CLEMENTE: Chiedo venia
TEODOLINDA: Sei un peccatore
CLEMENTE: E tu il mio inquisitore
112.
Pierluca e Charlotte si presero per mano.
Le loro dita si sfiorarono in un istante
di assolutezza.
Non c’era niente oltre il loro respiro.
La vita è tutta lì.
In quell’attimo, in quell’istante.
Ogni passo scandisce il tempo.
Niente altro che qui, ora, adesso.
Cosa sarebbe stato della loro felicità?
Il loro futuro, presente e passato erano
a pochi passi da quel portone, in una casa modesta, profumata di biscotti e
risate.
Era giunto il momento di tirare i remi
in barca.
Sarebbe crollato il loro sogno d’amore o
finalmente avrebbero potuto essere liberi?
Si fermarono.
I loro cuori erano pegasi imbizzarriti
in vorticosi voli.
Adrenalina pura attraversò le loro
membra.
Si guardarono senza baciarsi.
Si presero per mano.
Suonarono il campanello.
113.
ERMES: Macrì penso che dovresti essere
la presidentessa del Tribunale dell’Amore
IRINA: Concordo
GINEVRA: E io chi sarei?
ERMES: Parte in causa
IRINA: Dovrai attenerti alle decisioni
del Tribunale dell’Amore
GINEVRA: Non ci penso proprio
MARIACRISTINA: Vabbè possiamo lasciare
il principio della libera scelta
ERMES: Il libero arbitrio?
MARIACRISTINA: Ma sì, dai
IRINA: Un tribunale con potere
consultivo e basta
GINEVRA: Uhm mi sembra più ragionevole
ERMES: Dai cominciamo
MARIACRISTINA: Bene, dichiaro aperta la
seduta del Tribunale dell’Amore, Cancelliera Irina che caso si dibatterà oggi?
IRINA: Il matrimonio è il luogo per
mantenere intatto il patrimonio oppure la natura alcova per la felicità?
GINEVRA: Non capisco perché con Layla
disperderei il patrimonio
ERMES: Oh bella, perché non mi pare
disponga di tante sostanze
MARIACRISTINA: Silenzio! Quali sono le
parti in causa?
IRINA: La qui presente Ginevra e Layla,
in contumacia
GINEVRA: A sua insaputa direi
ERMES: Mi pare ti abbia gentilmente
scaricata
MARIACRISTINA: E il caso umano?
IRINA: David?
GINEVRA: Ma che c’entra David?
ERMES: Sì, infatti, che c’entra David?
MARIACRISTINA: Non è parte in causa?
IRINA: Direi di no
GINEVRA: Assolutamente no.
114.
GREGORIO: Io sono quasi arrivato, debbo
salutarvi
DAVID: Uhm, sì ma potresti approfondire
quello che dicevi?
GREGORIO: A proposito di cosa?
REBECCA: Della bugia immagino
DAVID: No, il fatto che potrei
incontrare una che la pensa come me
GREGORIO: Potrebbe esistere nel mondo
una donna, non dico come tua madre
DAVID: La smetti di farle la corte?
GREGORIO: Non mi permetterei mai, non è
donna che tradirebbe la fiducia dell’uomo che ama, purtroppo
REBECCA: Questo è vero
GREGORIO: E neanche lui
DAVID: Quindi non hai chance?
GREGORIO: Non ne avrei comunque
REBECCA: AHAHAHAHA
DAVID: Perché?
GREGORIO: Sono da sempre innamorato
dell’amore, non credo che lo tradirei mai per una sola persona
DAVID: Temo di non aver capito
REBECCA: Non si impegnerebbe mai anima e
corpo con una sola persona
GREGORIO: Oh sì, lo faccio quasi ogni
volta
DAVID: E quanto dura l’impegno anima e
corpo?
GREGORIO: Il tempo di innamorarmi
follemente
REBECCA: Cioè non più di qualche attimo
GREGORIO: Una bocca così perfettamente
disegnata non può che pronunciare cristallina verità
115.
Clemente e Teodolinda giunsero nel luogo
designato per la consumazione del loro lungo e laborioso dovere coniugale.
Con dovizia di particolari sviscerarono
le loro perversioni.
Il desiderio di dominio e di possesso si
espresse in macchinose estensioni dei loro organi sessuali.
Trafissero con tacchi affilati e
strumenti mutuati dalle stanze delle torture medievali le meschinità che condivano
le loro vite senza preoccuparsi, per qualche ora, del giudizio degli altri.
Esplorarono il doloroso universo di
peccaminosi giochetti erotici, esercitando le loro capacità di sopportazione.
Una pratica che ritenevano utile anche
per affrontare le quotidiane difficoltà.
Rebecca prese fisicamente in mano le
redini del suo giocattolo umano, lo costrinse a modellare il suo piacere sulle
sue volontà: era la sua personale vendetta per tutte le volte che il marito le
indicava uomini o donne da compiacere utilizzando il suo potere di seduzione
per ottenere favori utili all’azienda di famiglia.
Quando lei ebbe soddisfatto i suoi
desideri, Clemente la riportò alla docilità con azioni piuttosto convincenti e
le fece comprendere che la notte era ancora molto lunga.
Rebecca, ormai stanchissima, riprese il
dominio sul marito con astuzia e ingegno, lo torturò quel tanto che basta per
fiaccarne la volontà e si accasciò al suo fianco per addormentarsi.
Non aveva, però, fatto bene i suoi
calcoli e l’errore le costò lo scettro coniugale.
Clemente tornò in sella e la portò allo
stremo delle forze, incurante dei suoi gemiti e delle sue suppliche.
Caddero in un sonno profondo fino alle
prime ore del giorno, quando Rebecca lo svegliò con fredda cattiveria.
Clemente tentò in tutti i modi di
rovesciare in suo favore le sorti della nottata ma invano.
Avrebbe certamente trovato un capro
espiatorio nel corso della giornata per sfogare la sua frustrazione coniugale.
116.
La porta si aprì.
Imbarazzo e aspettative si mescolarono all’odore
di biscotti e di buono.
EGLE: Sorpresa!
ALTEA: Ciao Pierluca, come mai a
quest’ora?
ERMANNO: Siediti, volete un po’ di latte
e biscotti?
PIERLUCA: Buonasera…io…noi… sì.. grazie
CHARLOTTE: Sì… sì… grazie
EGLE: Che facce avete!
ALTEA: Sembrate imbarazzati
ERMANNO: Ecco latte e biscotti, sedetevi
PIERLUCA: Sì, certo
CHARLOTTE: Grazie
EGLE: Allora, che avete da dirci con
quelle facce?
ALTEA: Vi siete lasciati?
ERMANNO: Macché, guarda come mangiano
CHARLOTTE: Non ci siamo lasciati…
PIERLUCA: Io vorrei, se permettete, chiedere
formalmente la mano di Charlotte e da questo momento considerare ufficiale il
nostro fidanzamento.
EGLE: Ufficiale?
ALTEA: Non ho capito
ERMANNO: Nemmeno io
PIERLUCA, con ancora il segno del latte
e le molliche dei biscotti ai bordi delle labbra si inginocchia e tira fuori
dalla tasca una scatolina contenente un anello di diamanti piuttosto importante:
Charlotte, io dichiaro formalmente davanti ai tuoi genitori, a tua zia e al
pupazzetto Milo che ti amo. Ti prego di accettare questo segno della devozione
profonda che provo per te.
CHARLOTTE: Pierluca io…io… ti amo
ERMANNO: Cioè che succede?
EGLE: Tua figlia ha appena ricevuto una
proposta di fidanzamento con tanto di anello di brillanti
ALTEA: Diamanti
EGLE: Diamanti? Così grossi?
ERMANNO: Io non so che dire, ma che fa?
La bacia! Sta baciando la mia piccoletta!
ALTEA: Ermanno, la tua piccolina è quasi
maggiorenne
EGLE: Eh già…
117.
GREGORIO: Beh, ora devo proprio
salutarvi, è stato un immenso piacere.
DAVID: Va bene, grazie, ciao!
REBECCA: Ciao Gregorio, anche per me, a
presto.
GREGORIO: A domani, spero.
DAVID: Ciao
REBECCA: Ciao
DAVID: Ma davvero non è in grado di
innamorarsi di una sola persona?
REBECCA: Non ne ha la minima intenzione
DAVID: Perché?
REBECCA: Perché ci sono persone che amano
soltanto sé stesse
DAVID: Pensi che abbia ragione?
REBECCA: Riguardo a cosa?
DAVID: Che sia sbagliato quello che sto
facendo
REBECCA: David, sinceramente, non mi
pare che se stai cercando una ragazza che ti apprezzi per quello che sei,
dovresti iniziare con una bugia. Cosa dovrebbe pensare di te?
DAVID: Che non mi fido delle persone?
REBECCA: O che sei un bugiardo?
DAVID: A questo non avevo pensato
REBECCA: Beh, mi pare un elemento su cui
riflettere e poi, sinceramente…
DAVID: Cosa?
REBECCA: Pensi davvero che una ragazza
cresciuta in un ambiente tanto diverso dal tuo potrebbe trovarcisi bene, anche
se decidesse di accettare la tua buona fede?
DAVID: Perché No? Gli agi sono una bella
comodità
REBECCA: Ah beh e quindi lei dovrebbe
essere sempre dipendente da te, non pensi che sarebbe un po’ poco bilanciato
questo rapporto?
DAVID: Perché dovrebbe dipendere da me?
REBECCA: Oh bella! Perché se volesse,
che ne so, decidere di andare ad ammirare l’aurora boreale in Finlandia e poi
andare a fare un pupazzo di neve tra le montagne svizzere non penso che
potrebbe decidere di farlo senza chiederti del denaro e allora quale sarebbe la
differenza? Stai forse cercando di comprare l’amore di una donna per essere
certo della sua lealtà?
118.
Papi ha detto che è ora.
Bisogna tirare i remi in barca.
Charlotte è mia.
Sono certo che Mamma la saprà educare.
Dovrà apprendere le antiche arti dello
stare in società.
È una ragazza di buona volontà.
Piacerà anche allo Zio Galeazzo.
119.
Papà non se ne capacita ma si abituerà.
Bisogna tirare i remi in barca.
Pierluca ora è mio.
La strada è lunga ma saprò come fare per
farmi accettare.
Non voglio dover litigare per le
bollette da pagare.
È un ragazzo di buona volontà.
Piacerà anche a Zia Egle.
120.
Lo sconquasso che seguì la dichiarazione
di Pierluca fu grande.
Le amiche e gli amici del Tribunale
dell’Amore ebbero di che dibattere a lungo senza mai giungere ad una vera
conclusione.
Clemente e Teodolinda continuavano a
torturarsi e tradirsi vicendevolmente senza mai tradirsi veramente.
David si stufò presto di recitare la
parte dello studente povero ma bello, seguì i consigli di Gregorio e Rebecca e cominciò
il suo percorso umanitario.
Ermanno e Altea impiegarono molto tempo a
capire che la loro bambina era cresciuta, che il latte e biscotti sarebbero
stati presto sostituiti da succhi salutisti e alimentazione modaiola e che la
loro presenza nella vita di Charlotte sarebbe stata da quel momento di
sostegno, di amorevole conforto ma non avrebbero più rappresentato il fulcro
primario della sua famiglia.
Charlotte aveva deciso di costruire una
famiglia su basi e idee diverse da quelle che i suoi genitori ritenevano
importanti, aveva perseguito i suoi obiettivi con testarda caparbietà ed era
riuscita ad ottenere ciò che per lei era davvero importante. La strada sarebbe
stata in salita, lo sapeva bene, e non aveva intenzione di cedere di un passo,
si sarebbe impegnata, avrebbe studiato le arti della raffinatezza per non
doversi sentire a disagio col suo principe o con la sua ricca famiglia. Ogni
giorno si esercitava sul portamento, sull’ordine delle posate, su come
posizionare un centrotavola, sulle frasi di convenienza più utilizzate. Seguiva
alacremente tutte le rubriche di galateo e società, si interessava di
pettegolezzi mondani per avere sempre la battuta pronta e un argomento di cui
parlare, si iscrisse ad un corso di taglio e cucito per potersi confezionare
vestiti che non sfigurassero, frequentò corsi di formazione regionale su trucco
e parrucco per essere sempre impeccabile, impartì ripetizioni e corresse tesi,
fece la bambinaia per potersi pagare costosi accessori che riponeva con cura
maniacale nel suo armadio, già sognando che un giorno avrebbe posseduto un
intero guardaroba, si impegnò nell’apprendimento di sport e giochi di società
con ferrea disciplina senza lasciare neanche uno spiraglio alle distrazioni
adolescenziali.
Ginevra capì che Layla aveva cercato di
succhiare via la sua giovinezza, si arrabbiò, pianse fino al giorno in cui si
guardò allo specchio e si sentì bella, meravigliosa nel suo essere donna. Giurò
a sé stessa che mai più una persona, uomo o donna che fosse, avrebbe dovuto
causarle infelicità. L’amore è felicità, chi mi ama dovrà farmi sentire bene,
nella pienezza della mia soddisfazione, pensò.
Zia Egle aiutò Charlotte ad affrontare
la transizione da crisalide a farfalla della sua amata nipote e non la
abbandonò mai nei suoi percorsi. Le fu immediatamente chiaro che avrebbe potuto
ritagliarsi un ruolo di primo piano nella sua vita e soprattutto che Charlotte
da quel momento in poi avrebbe avuto poche persone di cui potersi fidare, cui
confidare ciò che non avrebbe mai avuto il coraggio di confessare neanche a sé
stessa e Zia Egle trovò il modo di essere quella roccia accogliente in cui
rintanarsi quando avesse avuto voglia di togliersi la maschera.