domenica 15 settembre 2019

Melissa la Marmotta


Melissa la Marmotta

C’era una volta e c’è ancora uno splendido parco naturale in cui si respira aria purissima e si possono fare lunghe passeggiate senza annoiarsi mai, basta ascoltare il suono delle foglie, le storie che gli alberi hanno da raccontare, osservare uccelli che solitamente non amano farsi troppo vedere in giro, assaporare il ritmo lento e piacevole della libertà.
In questo luogo meraviglioso ogni anno si svolge una manifestazione un po’ curiosa: molti abitanti di villaggi e città si radunano intorno alla tana di Melissa la Marmotta per controllare la lunghezza della sua ombra quando si sveglierà dal letargo invernale.
I curiosi, tra cui giornalisti da tutto il mondo, sono convinti che Melissa si trovi lì per caso ma non è affatto così.
Vista e considerata la gran mole di attenzioni che riceve, ella è aiutata da tutti gli abitanti del parco, i picchi generalmente si ricordano di svegliarla, le cornacchie controllano le condizioni meteorologiche, i pipistrelli valutano le informazioni ricevute da radar e satelliti, le talpe incrociano i dati ricevuti dalle radici degli alberi, insomma un gran lavorio, com’è immaginabile, che è del tutto fuorviante descrivere nella sua incredibile complessità.
Un bel giorno, quando era stato stabilito, dopo accurate verifiche, l’ora e il momento preciso in cui Melissa avrebbe dovuto uscir dalla tana, la marmotta si piantò davanti alla porta: non voleva più uscire!
All’esterno l’attesa cresceva e cresceva, un mormorio sommesso riempiva l’aria di aspettativa, il comitato ufficiale mostrava cenni di preoccupazione mentre venditori di cibi e bevande approfittavano della suspence per fare affari d’oro. All’interno uno stupore attonito serpeggiava tra gli occhi stupiti e increduli fino a che Milo il Merlo fischiettò un melodioso richiamo e Melissa Marmotta tirò fuori il musetto rendendo felici tutti quanti.

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