Il vaso fiorito
C’era una volta e c’è ancora un paesino
tra le montagne abruzzesi dove abili artigiani decorano e preparano ceramiche,
vasellami, piatti e sculture. All’apparenza sembrerebbe un borgo come un altro,
con le stradine, la piazzetta, il panorama ma, se ci si capita in una limpida
notte d’inverno con il plenilunio ecco che si potrebbe cambiare idea su quell’ameno
luogo.
Un bel giorno arrivò in una bottega una
forestiera che commissionò una decorazione con un mazzolin di fiori ad un artigiano
che, dopo qualche titubanza, l’accontentò.
Molti erano gli oggetti in quella
bottega che avrebbero potuto attirare l’attenzione della donna ma lei chiese un
particolare disegno, le piaceva così tanto che volle acquistare subito anche un
vaso, che portò in cucina. Lì per lì lei non si accorse che quello non era un
vaso come tutti gli altri, e come avrebbe potuto? Era stato preparato e disegnato
nel borgo fatato!
Di sera, quando in cucina non c’era più
nessuno e tutti quanti andavano a dormire, il vaso si stiracchiava,
sbadigliando, e andava a rovistare in dispensa alla ricerca di dolciumi e
ghiottonerie varie.
Che sorpresa la mattina non trovare più
neanche una mollichina di cioccolata o di crostata!
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