Noima
C’era una volta e c’è ancora una
splendida valle ricca di fiumi, ruscelli, laghi e circondata da montagne tutt’intorno.
D’inverno i monti diventano tutti bianchi e spesso la neve arriva fino alle pendici,
imbiancando i tetti delle case valligiane.
Un bel giorno di primavera, quando i
torrenti gorgogliano di felicità per la piena della neve che si scioglie dalle
cime, arrivò nella valle Noima, una lince assai irriverente che non aveva paura
di stare tra la gente.
Le linci, oltre ad essere molto
intelligenti e ad avere una vista portentosa, sono anche piuttosto grandi e
possono competere e lottare addirittura con i lupi, anche se non è usuale che
lo facciano e non sempre hanno la meglio, anzi, spesso debbono scappare a zampe
levate.
Noima si divertiva molto a tuffarsi nei
torrenti, a camminare tra i sentieri e giocare coi bambini che pensavano fosse
un grande gatto. Gli adulti erano affascinati da lei ma mettevano in guardia i bimbi:
gli animali possono reagire in modi spesso incomprensibili e talvolta
pericolosi per gli esseri umani. La lince fece amicizia, comunque, con tutti i
bimbi e anche con qualche adulto perché era davvero uno spasso, i turisti
arrivarono numerosi dalle valli vicine e anche dalle montagne per vederla
mentre si tuffava nell’acqua gelida o si rotolava tra i fiori di calendula.
Se ne andò dalla valle senza dir niente,
quando ormai la gente si era abituata a lei, tornò dalla sua famiglia ma qualche
volta è ancora possibile vederla aggirarsi tra i vicoli e tuffarsi nei torrenti
con una nidiata di cuccioli e un bel lince al suo fianco.
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