Gingerino Gingerello
C’era una volta e c’è ancora un grande
parco naturale all’interno del quale Gingerino Gingerello produce ottimi dolciumi.
Le sue torte e i biscotti che sa creare
sono rinomati in tutte le valli e le montagne del circondario e ogni volta che
c’è un evento importante non può certo mancare un suo dolcetto.
Un giorno, però, Gingerino Gingerello non
aveva proprio voglia di montare chiare d’uovo a neve oppure glassare pasticcini:
si sentiva triste e sconsolato e neanche il cioccolato servì a tirargli su il morale.
Nessuno riusciva a capacitarsi di tanta
tristezza finché un picchio molto lesto capì e decretò: “Gingerino Gingerello è
triste perché prepara sempre i dolci per le feste degli altri e nessuno li
prepara per lui”. La spiegazione pareva plausibile e, in effetti, lo era. Fu così
che tutti gli abitanti del parco naturale si ingegnarono per preparare a Gingerino
Gingerello la torta più grande mai fatta a memoria di quercia. Venne
confezionata nella piazza più grande e tutti quanti contribuirono a loro modo,
chi portava frutti di bosco, chi bacche, sciroppi, zuccheri, cioccolata,
zucchero, farine, insomma una gran confusione.
Quando la torta fu pronta, era grande
più di cinque palazzi a due piani e decorata riccamente, andarono a prendere Gingerino
Gingerello con la banda musicale.
Quale fu la sua contentezza quando vide
che tutti quanti si erano industriati per preparargli una bella torta!
Festeggiarono per tre giorni e tre
notti, poi riposarono tutti quanti per tre giorni e tre notti, dunque si
svegliarono e cantarono in coro “Tanti auguri Gingerino Gingerello”.
Lui fu felicissimo e ricominciò a
preparare torte, dolcetti e dolciumi per la gioia degli abitanti del parco che,
da quel giorno, presero anche l’abitudine di invitarlo alle feste che organizzavano.
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