venerdì 11 dicembre 2020

Storielle di musica. L’orsa Sibelia e la foca Fantasia

 

L’orsa Sibelia e la foca Fantasia

 

C’era una volta e c’è ancora un bellissimo lago circondato da alti alberi e da tanti altri laghi con isolotti, penisole e saune in legno dove potersi riscaldare prima di un bagno nelle gelide acque lacustri. D’inverno i laghi spesso si ghiacciano ed è divertentissimo pattinare sulla superficie dura e liscia. Durante il solstizio d’estate c’è talmente tanta luce che il sole sembra non tramontare mai,  durante il solstizio d’inverno è possibile ammirare le stelle anche di giorno perché le ore di luce sono veramente poche e soprattutto, con un po’ di fortuna, si può godere di uno spettacolo davvero eccezionale: l’aurora boreale, che taluni chiamano le luci del Nord. Un bel giorno d’estate, quando non c’è verso di riuscire a dormire, l’orsa Sibelia stava camminando allegramente alla ricerca di prelibatezze di cui fare scorta prima dell’equinozio d’autunno e ovviamente prima di andare in letargo. Era un po’ assonnata perché non dormiva da giorni interi ma era contenta. Mentre saltellava cercando di raggiungere un’arnia piena di gustoso miele PUMFETE ecco che inciampò in qualcosa di morbido e grassoccio.

“Ahia!” gridò quel qualcosa.

“Ohi ohi” disse l’orsa Sibelia che era caduta a pancia in giù e stava cercando di rialzarsi.

“Ma non si può neanche fare un riposino da queste parti?”, protestò il qualcosa che altro non era se non una foca degli anelli.

“Oh scusa, scusa tanto! Io mi chiamo Sibelia e tu?”

“Fantasia”

“Fantasia?”

“Sì, Fantasia, che c’è di strano?”

“Niente niente, mi spiace averti svegliata”

“Figurati, ti va di andare a fare un bel bagno?”

“Uhm sì ma dopo la sauna”

“Va bene”

 

L’orsa Sibelia e la foca Fantasia entrarono in una sauna di legno, si scaldarono ben bene e poi si tuffarono in acqua.

 

“BRRR che freddo”, disse l’orsa Sibelia.

“Ah che bel fresco tonificante”, esclamò contenta la foca Fantasia.

 

Le due, ormai diventate amiche, nuotarono, fecero la sauna, risero e giocarono tutta l’estate fino all’equinozio d’autunno. A quel punto l’orsa Sibelia disse alla foca Fantasia. “Cara amica io tra poco dovrò andare in letargo, mi aspetta un lungo sonno fin all’equinozio di primavera”

“Fino all’equinozio di primavera?” chiese allarmata la foca Fantasia.

“Sì, più o meno”

“Ma è un tempo lunghissimo”

“Beh, noi orsi dormiamo molto”

“Ma così perderai la parte più bella dello spettacolo”, obiettò la foca Fantasia.

“Quale spettacolo?”, domandò l’orsa Sibelia un po’ confusa.

“L’aurora boreale”, rispose la foca Fantasia.

 

L’orsa Sibelia si incuriosì al punto che quell’anno non dormì punto ma rimase a chiacchierare, ridere e giocare con la sua amica.

 

Le due ammirarono l’aurora boreale e si aiutarono a vicenda a trovare qualcosa da mangiare, si raccontarono storie intorno al fuoco, ballarono e suonarono fino all’equinozio di primavera.

 

Molto liberamente ispirata al compositore finlandese Johan Julius Christian Sibelius.

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