lunedì 6 giugno 2011

Il principe, l'autiere e il giornalista 6

In questo clima il principe crebbe con idee rivoluzionarie e un gran desiderio di scoprire il mondo, di farsi riconoscere per qualche impresa un po' ai limiti del possibile e di intraprendere la strada politica in uno dei partiti più all'avanguardia del tempo, non conservatore e con il proposito di far rispettare i diritti universali e ottenere il suffragio universale. Un ribelle, vagamente femminista e decisamente intenzionato a compiere un'azione sensazionale, con una gran voglia di vivere, che escludeva a priori grandi imprese in campo militare.

La madre, la nonna e la tata gli avevano inculcato ben bene la passione per la vita insieme a quella per l'avventura e per la libertà.

Luigi Marcantonio Francesco Rodolfo Scipione incontrò non propriamente per caso il giornalista del Corriere della Sera e del Daily Telegraph Luigi Barzini, uomo navigato e viaggiatore esperto con il pallino delle avventure sensazionali che ci piace pensare fosse in redazione quando lesse una notizia curiosa, di quelle che venivano pubblicate sui quotidiani agli inizi del XX secolo, quasi un'eco dei racconti di Jules Verne.
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