De Keyserlei più che una strada centrale è un concentrato di varie umanità, ebrei ortodossi appartenenti alle dinastie dei commercianti di diamanti con payot che scorrono netti su carnagioni diafane, coloratissimi studenti delle prestigiose accademie di moda e costume abbigliati in modo improbabile, panciuti bottegai indaffarati che rivelano in ogni movimento gestualità antiche del loro lavoro, famigliole felici, migranti asiatici, africani e arabi in cerca di un mondo migliore, potentissimi acquirenti di merci molto ben quotate in borsa da qualunque parte del mondo, marinai navigati, birrai creativi e fiamminghi orgogliosi della loro unicità con espressioni un po' dispettose e gnomesche. Le luci dei negozi illuminano la Meir, le campane delle chiese si uniscono al frenetico pullulare di idee innovative e tradizioni secolari. Passiamo davanti alla casa di Rubens, scrigno di tesori del barocco fiammingo, attraversiamo Theatreplein, la piazza del VogelMarkt, campo di sperimentazione per audaci pattinatori e skateboarders, che si esercitano in acrobazie su rotelle a pochi passi da uno dei più importanti teatri cittadini, dalle cioccolaterie artigianali famose in tutto il mondo, dalle viuzze con esclusivissimi negozi in cui si vendono a prezzi esorbitanti sobri dettagli dell'industria del lusso disegnati spesso proprio da quegli stessi ragazzi multicolor che sono riusciti a far salire sul tgv Anversa-Parigi le loro collezioni.
©2009.2020
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