La sveglia suona impietosa come tutte le mattine alle 4:45, il mio corpo scatta verso un nuovo giorno, cervello non esattamente connesso. Mi alzo velocemente, deambulo verso la cucina, il caffè è già pronto, meraviglie dell'epoca moderna, una doccia rigenerante, dalla finestra le guglie delle chiese e delle cattedrali mi guardano incuriosite. Poche luci adornano interni di palazzi sonnecchianti. Indosso abiti da lavoro, prima colazione di una lunga serie, lavo i denti, spazzolata ai capelli, il cielo è ancora nero e gli uccellini dormono riparati nei nidi in qualche grondaia, infilo i piedi nelle scarpe tacco 6, controllo borsa, telefonino, chiavi.
© 1998.2021
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