La luce grigiognola del matttino illumina gli isolotti sull'Hollands Diep, frastagliati frammenti di terra emersa galleggiano nelle acque placide del grande fiume che dopo pochi metri si incontrerà con la dolce forza del Nordsee. Pianure ornate da piccole dighe si schiudono davanti ai nostri occhi, arcobaleni di tulipani preannunciano la tiepida primavera neerlandese, si può sentire il cinguettio allegro di stormi di branta leucopsis, l'anatra facciabianca che, narra la leggenda Camden, viene generata direttamente dall'oceano o dai pini, e i richiami delle canapiglie, quando il ritmo calmo del treno rallenta fino a fermarsi per qualche istante, giusto per farci assaporare il tepore metallico del cielo. Il mio amico ha un problema per noi quasi incomprensibile. Siamo arrivate nella moderna stazione Den Haag Holland Spoor e saluto la mia interlocutrice lasciandole per il momento il dubbio sulle sorti del mio amico, sempre meglio far fermentare un po' la curiosità, lei prosegue fino ad Amsterdam.
Nessun commento:
Posta un commento