martedì 7 giugno 2011

Il principe, l'autiere e il giornalista 13

 
La tata, appena appresa la novità, da buona credente, aveva iniziato a sgranare il rosario e per cercare ispirazione per le sue preghiere si era recata non nella cappella privata della famiglia Borghese, bensì nella chiesa del paese. Già che c'era aveva sentito un'urgenza a confessarsi con don Calogero. La confessione nella religione cattolica, oltre ad essere un importante pilastro liturgico per purificarsi, è un'arte di sopraffina retorica. La tata, un'educazione molto cattolica alle spalle, aveva imparato i principi basilari della comunicazione da confessionale e quel giorno aveva sentito il bisogno, l'urgenza, di andare a confessarsi proprio nella chiesa dove officiava don Calogero, il quale, del tutto casualmente s'intende, proprio quella mattina si era informato sull'attività onirica della signora Lia chiedendo numi in modo velato alla perpetua che già era stata allertata dal lattaio.
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