sabato 12 novembre 2016

Zodiaco. Pesci (acqua)

Pesci (acqua)

Poseidone s’era svegliato un po’ acciaccato dall’umidità che filtrava dalla finestra che sua moglie Demetria aveva spalancato senza ricordarsi di chiuderla per accogliere il nuovo giorno e tutto ciò che di buono esso portava con sé. Il cappuccino profumato e denso che la sua dolce consorte volle portargli pietosamente e gentilmente a letto aveva lievemente attutito lo shock di doversi destare a tale ora del mattino che, qualunque fosse, non corrispondeva a quella dettata dai suoi bioritmi naturali ed era quindi inevitabilmente, inequivocabilmente troppo mattiniera. Invidiava moltissimo orsi e animali che riescono ad andare in letargo e odiava i gatti per la loro capacità di rilassamento assoluto. Non che li temesse, nonostante fosse nato sotto il segno dei pesci, però li guardava con una certa diffidenza, aveva sempre la sensazione che fossero animali di qualche altro pianeta o galassia o forse universo. Soprattutto Pegaso, che stava ronfando sui suoi piedi senza timore d’essere disturbato. Ebbe la tentazione di fargli qualche dispetto ma il cappuccino caldo lo distolse dai suoi intenti e gli infuse la forza necessaria ad alzarsi senza recare troppi traumi al suo allenatissimo corpo, snello e sempre in splendida forma. Si stiracchiò, infilò di corsa la porta del bagno per una bella doccia calda, avrebbe gradito anche un idromassaggio ma le goccioline di acqua tiepida per non dire bollente gli scivolavano sulla pelle rilassando i tessuti, un getto fresco li tonificava e poi di nuovo una temperatura adatta a star caldo tutta la giornata. Uscire dalla doccia era un piacere soltanto a patto di cospargersi di creme vellutate e profumati oli preparati artigianalmente con le erbe del giardino che coltivava con amore e dedizione insieme a Demetria. Si spazzolò i capelli con voluttà ed energia finché non ottenne la forma che aveva deciso che avrebbero dovuto avere, impiegò una buona mezz’ora nelle ritualità mattutine nella sala da bagno, quindi si preparò indossando un elegante spezzato di lana e cachemire con una camicia di seta blu, del medesimo colore delle scarpe, del borsello, dell’orologio da gilet e del nastro intorno al suo Borsalino originale regalo di compleanno che aveva apprezzato moltissimo. Cercò invano un fiore adatto da appuntare all’occhiello e si limitò ad indossare una spilla di lapislazzulo e argento brunito. Si guardò lungamente allo specchio e prima di uscire insieme alla sua famiglia, calzò guanti e ghette, indossò il mantello di loden tirolese. Spolverò il sellino della bici e ne spazzolò il telaio prima di inforcarla, si staccò per qualche momento dalla sua famiglia per una breve sosta dalla fioraia, che andò in brodo di giuggiole nel confezionargli un piccolo bouquet composto di tulipani e ranuncoli di straordinaria eleganza, e dal giornalaio, dove acquistò l’immancabile Settimana Enigmistica, un passatempo che lo aiutava a concentrarsi e la rivista della Reale Società Cartografica del Regno Unito. All’inizio in paese erano rimasti tutti quanti un po’ sbigottiti dalla sua indiscutibile eleganza ma poi ci si erano abituati con la stessa facilità con cui ci si abitua alla bellezza, a ciò che ci fa stare bene. Per Poseidone era una naturale attitudine, un modo di vivere, di rispettare sé stesso, gli altri e di affascinare ogni santo giorno la sua amatissima Demetria, l’unica donna che lo aveva sempre fatto sentire felice di essere sé stesso, di amare e di essere amato. Provava nei suoi confronti un sentimento di libertà e di benessere assoluti, sentiva di poter esprimere tutta la sua creatività e tutta la sua femminilità senza tema di essere frainteso. D’altronde Demetria aveva una fortissima componente ‘maschile’ pur nella sua prorompente femminilità e i due si integravano perfettamente. Non impiegò molto a raggiungere la sua famiglia, accelerando notevolmente la pedalata. Prima di entrare donò il bouquet a sua moglie, che sorrise morbidamente.

Per colazione prese un caffellatte schiumoso e un cornetto con crema di mandorle. 

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