Cancro (acqua)
Non stava piovendo e questa era la prima
vera buona notizia della giornata che Demetria aveva potuto constatare aprendo
le persiane e rivolgendo il suo sguardo assonnato verso la nebbiolina
lattiginosa, tra l’altro non si sentivano le cornacchie gracchiare e questo era
un segno inequivocabile del sole che avrebbe, nel corso della giornata scaldato
l’aria e fatto alzare le temperature. Le piante richiedevano un suo
interessamento che profuse con generosità non appena si vestì, poco prima di
uscire per il suo abituale giro mattutino. Preparò la borsa da nuoto scegliendo
con attenzione il colore dell’asciugamano da abbinare all’accappatoio e al
costume, le piaceva immergersi nel liquido elemento, le infondeva una enorme
calma, quasi come un ritorno ad una sua ancestrale natura. Bevve un bicchierone
di acqua e limone per depurare l’organismo e aspettò che tutta la famiglia si
fosse preparata per uscire insieme in bici per una colazione rigenerante da Leonessa.
Le era sembrata una buona idea, nonostante avesse constatato che non stava
piovendo, era certa che qualche membro della sua adorata famigliola avrebbe
potuto avere qualcosa da ridire sulla lattiginosità della nebbiolina o sulla
mancanza di caldi raggi di sole a svegliare il giorno e riscaldare la terra per
cui aveva deciso che il modo migliore per far contenti tutti quanti fosse
andare al Fireplace, dove sicuramente avrebbero trovato calde vampe di fuoco a
scaldare i loro fragili corpi infreddoliti e leccornie adatte ai gusti di
ciascuno. Le piaceva creare buon umore ed era veramente contenta quando c’era
serenità e la felicità regnava incontrastata a rafforzare i suoi solidissimi e
ben radicati legami familiari. Per Demetria era abbastanza normale che la
considerassero indispensabile come l’acqua di cui siamo composti, c’era
abituata sin da bambina e non c’era molto da aggiungere. Era dotata di un
incrollabile ottimismo e tutto era sempre semplice, scorrevole, fluido quando
si occupava delle più insignificanti o delle più dirimenti questioni nelle vite
delle persone. Infondeva una fiducia istantanea ma cercare di forzare il suo
atteggiamento positivo era il modo migliore per farla chiudere in silenzi
impenetrabili del logos e dello spirito. Teneva spalancate le sue braccia ma
era capacissima di serrare le sue difese e alzare un muro levatoio affacciato
su un bello stagno colmo di coccodrilli affamati e belve feroci. La sua
famiglia ne era ben consapevole e si beava nella meravigliosa forza che emanava
senza calcare troppo la mano e senza far troppo caso alle durezze che
scaturivano dalla sua innata generosità.
Quando furono tutti quanti giunti al
Fireplace in bicicletta e dopo che gli altri avevano scelto ciò che più li
aggradava, Demetria chiese a Leonessa un gustoso frullato di fragoline di bosco
e una fetta di torta di mele fatta in casa. Le piaceva andare a far colazione
lì con tutta l’allegra brigata, le infondeva un senso di calma e pace
interiore, non che le fagliassero in alcun modo, beninteso, è che non c’era
proprio niente che non fosse come lei lo voleva. L’arredamento era funzionale e
solido, la luce filtrava piena dalle grandi finestre, il locale era colmo di
piante che pulivano l’aria e davano un senso di allegria gioiosa e sobria,
tutto era ben tenuto. Non c’era sciatteria, bensì un’attenzione al
cliente che amava molto. Apprezzava inoltre i tavoli artigianali, qualcosa che
attraversa il tempo senza intaccare la propria bellezza, un po’ come Demetria,
che faceva pensare ad un buon vino che con lo scorrere dell’età migliora di
anno in anno.
L’unica cosa che non avrebbe mai
compreso di Leonessa erano le sue improvvise vampate di passione, i suoi
entusiasmi scoppiettanti e focosi, nonché la capacità di chiacchierare per ore
ed ore, infervorandosi per qualunque argomento. Atteggiamento che le era
completamente estraneo. Demetria è una di quelle donne di poche parole,
essenziali, efficaci, una di quelle che vanno subito al punto, se vogliono,
senza tanti fronzoli e volute di fumo. Non si incaponiva mai più di tanto sulle
cose, semplicemente deviava il loro corso con l’impeto di un fiume in piena, imponendo
di fatto la sua volontà senza che nessuno capisse mai bene per quale motivo
tutto fluisse come lei aveva deciso che dovesse andare.
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