venerdì 4 novembre 2016

Zodiaco. Cancro (acqua)

Cancro (acqua)

Non stava piovendo e questa era la prima vera buona notizia della giornata che Demetria aveva potuto constatare aprendo le persiane e rivolgendo il suo sguardo assonnato verso la nebbiolina lattiginosa, tra l’altro non si sentivano le cornacchie gracchiare e questo era un segno inequivocabile del sole che avrebbe, nel corso della giornata scaldato l’aria e fatto alzare le temperature. Le piante richiedevano un suo interessamento che profuse con generosità non appena si vestì, poco prima di uscire per il suo abituale giro mattutino. Preparò la borsa da nuoto scegliendo con attenzione il colore dell’asciugamano da abbinare all’accappatoio e al costume, le piaceva immergersi nel liquido elemento, le infondeva una enorme calma, quasi come un ritorno ad una sua ancestrale natura. Bevve un bicchierone di acqua e limone per depurare l’organismo e aspettò che tutta la famiglia si fosse preparata per uscire insieme in bici per una colazione rigenerante da Leonessa. Le era sembrata una buona idea, nonostante avesse constatato che non stava piovendo, era certa che qualche membro della sua adorata famigliola avrebbe potuto avere qualcosa da ridire sulla lattiginosità della nebbiolina o sulla mancanza di caldi raggi di sole a svegliare il giorno e riscaldare la terra per cui aveva deciso che il modo migliore per far contenti tutti quanti fosse andare al Fireplace, dove sicuramente avrebbero trovato calde vampe di fuoco a scaldare i loro fragili corpi infreddoliti e leccornie adatte ai gusti di ciascuno. Le piaceva creare buon umore ed era veramente contenta quando c’era serenità e la felicità regnava incontrastata a rafforzare i suoi solidissimi e ben radicati legami familiari. Per Demetria era abbastanza normale che la considerassero indispensabile come l’acqua di cui siamo composti, c’era abituata sin da bambina e non c’era molto da aggiungere. Era dotata di un incrollabile ottimismo e tutto era sempre semplice, scorrevole, fluido quando si occupava delle più insignificanti o delle più dirimenti questioni nelle vite delle persone. Infondeva una fiducia istantanea ma cercare di forzare il suo atteggiamento positivo era il modo migliore per farla chiudere in silenzi impenetrabili del logos e dello spirito. Teneva spalancate le sue braccia ma era capacissima di serrare le sue difese e alzare un muro levatoio affacciato su un bello stagno colmo di coccodrilli affamati e belve feroci. La sua famiglia ne era ben consapevole e si beava nella meravigliosa forza che emanava senza calcare troppo la mano e senza far troppo caso alle durezze che scaturivano dalla sua innata generosità.
Quando furono tutti quanti giunti al Fireplace in bicicletta e dopo che gli altri avevano scelto ciò che più li aggradava, Demetria chiese a Leonessa un gustoso frullato di fragoline di bosco e una fetta di torta di mele fatta in casa. Le piaceva andare a far colazione lì con tutta l’allegra brigata, le infondeva un senso di calma e pace interiore, non che le fagliassero in alcun modo, beninteso, è che non c’era proprio niente che non fosse come lei lo voleva. L’arredamento era funzionale e solido, la luce filtrava piena dalle grandi finestre, il locale era colmo di piante che pulivano l’aria e davano un senso di allegria gioiosa e sobria, tutto era ben tenuto. Non c’era sciatteria, bensì un’attenzione al cliente che amava molto. Apprezzava inoltre i tavoli artigianali, qualcosa che attraversa il tempo senza intaccare la propria bellezza, un po’ come Demetria, che faceva pensare ad un buon vino che con lo scorrere dell’età migliora di anno in anno.

L’unica cosa che non avrebbe mai compreso di Leonessa erano le sue improvvise vampate di passione, i suoi entusiasmi scoppiettanti e focosi, nonché la capacità di chiacchierare per ore ed ore, infervorandosi per qualunque argomento. Atteggiamento che le era completamente estraneo. Demetria è una di quelle donne di poche parole, essenziali, efficaci, una di quelle che vanno subito al punto, se vogliono, senza tanti fronzoli e volute di fumo. Non si incaponiva mai più di tanto sulle cose, semplicemente deviava il loro corso con l’impeto di un fiume in piena, imponendo di fatto la sua volontà senza che nessuno capisse mai bene per quale motivo tutto fluisse come lei aveva deciso che dovesse andare. 

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