lunedì 14 maggio 2018

Lappo e i suoi amici. Il grande falò.



Lappo e i suoi amici. Il grande falò.

Come da tradizione, organizzarono un grande falò per festeggiare il giorno più lungo dell’anno, almeno quello segnato dalle lancette dell’orologio perché quando il sole non tramonta mai è piuttosto difficile accorgersi quando è sera, notte, mattina o pomeriggio.
Lince, che non perdeva mai le speranze, aveva cominciato a pensare che forse Volpacchiotta non si sarebbe mai e poi mai innamorata di lui.
Ridevano e scherzavano, andavano insieme a gironzolare e potevano trascorrere ore a guardare le balene danzare.
Punto.
Forse era davvero tempo che lui capisse che erano e sarebbero sempre stati soltanto buoni amici e forse lei un giorno le avrebbe raccontato di essersi innamorata di qualche volpe.
Dopo un primo momento di scoramento, pensò che era felice di avere un’amica così straordinaria e si buttò a capofitto nell’organizzazione del grande falò estivo.
Non cercò neanche di evitarla, tanto sapeva che lei non avrebbe semplicemente capito perché lui non le stava sempre accanto e lasciò che la contentezza estiva gli lenisse un po’ di malinconia: essere triste in estate in Lapponia avrebbe voluto dire trascorrere un pessimo inverno e le stagioni fredde sono lunghe da quelle parti.
Lappo lo distolse dalle sue attività.
“Hey Lince potresti venire ad aiutarmi qui con la sauna?”
“Lappo, sì certo, arrivo”

Appena furono da soli gli chiese:

“Neanche il libro di Artena ha funzionato, vero?”
“Mah, che dire? Ho un’amica straordinaria e sono felice così”
“Bene, ero certo che l’avresti presa con filosofia. Adesso pensa a divertirti ché l’inverno lappone è lungo”
“Lappo?”
“Dimmi?”
“E se andassi a fare un lungo viaggio verso Sud quest’inverno?”
“Penso che avresti molto caldo”
“Non troppo lontano”
“Dove?”
“Non so, Yakkia, Candilandia, Lupania…”
“Yakkia direi, ho un amico che conosce tanti canti e balli meditativi. Potrebbe farti bene. Adesso però pensiamo al falò o vuoi che sfiguriamo coi vicini?”

E così, tra una risata e una pacca sulla spalla, il falò venne approntato e fu un vero spettacolo, cui contribuì non poco l’arte pirotecnica di Magik.

Nessun commento:

Posta un commento