Lappo e i suoi amici. Il grande falò.
Come da tradizione, organizzarono un
grande falò per festeggiare il giorno più lungo dell’anno, almeno quello
segnato dalle lancette dell’orologio perché quando il sole non tramonta mai è
piuttosto difficile accorgersi quando è sera, notte, mattina o pomeriggio.
Lince, che non perdeva mai le speranze,
aveva cominciato a pensare che forse Volpacchiotta non si sarebbe mai e poi mai
innamorata di lui.
Ridevano e scherzavano, andavano insieme
a gironzolare e potevano trascorrere ore a guardare le balene danzare.
Punto.
Forse era davvero tempo che lui capisse
che erano e sarebbero sempre stati soltanto buoni amici e forse lei un giorno
le avrebbe raccontato di essersi innamorata di qualche volpe.
Dopo un primo momento di scoramento,
pensò che era felice di avere un’amica così straordinaria e si buttò a
capofitto nell’organizzazione del grande falò estivo.
Non cercò neanche di evitarla, tanto
sapeva che lei non avrebbe semplicemente capito perché lui non le stava sempre
accanto e lasciò che la contentezza estiva gli lenisse un po’ di malinconia:
essere triste in estate in Lapponia avrebbe voluto dire trascorrere un pessimo
inverno e le stagioni fredde sono lunghe da quelle parti.
Lappo lo distolse dalle sue attività.
“Hey Lince potresti venire ad aiutarmi
qui con la sauna?”
“Lappo, sì certo, arrivo”
Appena furono da soli gli chiese:
“Neanche il libro di Artena ha
funzionato, vero?”
“Mah, che dire? Ho un’amica
straordinaria e sono felice così”
“Bene, ero certo che l’avresti presa con
filosofia. Adesso pensa a divertirti ché l’inverno lappone è lungo”
“Lappo?”
“Dimmi?”
“E se andassi a fare un lungo viaggio
verso Sud quest’inverno?”
“Penso che avresti molto caldo”
“Non troppo lontano”
“Dove?”
“Non so, Yakkia, Candilandia, Lupania…”
“Yakkia direi, ho un amico che conosce tanti
canti e balli meditativi. Potrebbe farti bene. Adesso però pensiamo al falò o vuoi
che sfiguriamo coi vicini?”
E così, tra una risata e una pacca sulla
spalla, il falò venne approntato e fu un vero spettacolo, cui contribuì non
poco l’arte pirotecnica di Magik.
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