lunedì 7 maggio 2018

Lappo e i suoi amici. Lo scrigno colorato.


Lappo e i suoi amici. Lo scrigno colorato.

Lappo stava tornando tutto contento dal laboratorio di Magik quando si trovò in prossimità dell’autostrada verde e vide Lilla che rideva felice accanto ad una forestiera. Incuriosito, si avvicinò e salutò il Cavallo Bianco.

“Ciao Lilla che si dice?”
“Ciao Lappo, sono proprio contenta di incontrarti: sarei venuta a cercarti, mi hai risparmiato un viaggio, meno male perché sono un po’ stanca”
“Ah benissimo, volete venire a prendere una tazza di Betullica?”
“Oh sì, con gran piacere, lei è Artena, la mia amica che viene dalla Terra degli Orsi Polari”

Dopo i convenevoli di rito Lilla spiegò per sommi capi per quale motivo fosse andata fin lì a pochi giorni dalla gita al mökki e Lappo fu più che contento di poterle aiutare.

“Le bacche di ghiaccio polare saranno certamente gradite e le tue prelibatezze anche ma cosa c’è in quello scrigno colorato?”

Lappo non aveva saputo tenere a freno la sua curiosità, al contrario di Lilla che era certa che la sua amica Artena avrebbe preso qualcosa di davvero speciale e non si era premurata di chiederle cosa fosse.

“Sono contenta che me lo chieda: è un antico poema musicale scritto dalla poetessa armena Sahakduxt nell’ottavo secolo o giù di lì e penso che, da quello che mi ha raccontato Lilla, potrebbe essere particolarmente apprezzato da Volpacchiotta, anche se non dovremmo sapere che Lince è innamorato di lei”. Questa volta aveva inspiegabilmente parlato utilizzando la punteggiatura e Lilla pensò che quella composizione doveva essere davvero magica.
Si trattava, infatti, di un racconto ambientato in un futuro immaginario in cui si narravano le gesta di un eroe dall’evocativo nome di Alp Arlsan, che in armeno vuol dire ‘Leone Valoroso’, il quale era considerato invincibile in qualunque tenzone ma non riusciva a dichiarare il suo amore.

Lappo annuì contento e trascorsero il pomeriggio a pianificare la gita.

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