Ranocchiella e Paperella
Ranocchiella se ne stava bella bella sopra
una scala a guardare la gente che passava. Erano tutti quanti molto
affaccendati nelle loro faccende e ognuno sembrava preso dai suoi pensieri. Chi
si preoccupava della pioggia, chi di una pozzanghera, chi del raggio di sole
che si era insinuato tra le nubi. Nessuno sembrava accorgersi di lei e questo
la faceva divertire assai. Dopo un po’, però si stufò di starsene tutta sola e cominciò
a saltellare e gracidare. Chiedeva informazioni col suo accento farcito di cra
cra, le rispondevano educatamente senza neanche guardarla. Se l’avessero fatto
si sarebbero accorti che avevano appena conversato con una rana parlante e
avrebbero avuto certo qualcosa di davvero interessante e sensazionale da raccontare.
L’unica a darle spago fu una Paperella tutta rossa che aveva deciso di darsi
una mossa e andare via dal suo stagno.
“Ma tu sei una ranocchia quack quack”
“Già e tu una paperella cra cra”
“Cosa ci fai qua quack quack?”
“Volevo andarmene dal mio stagno cra cra”
“Anch’io quack quack pensavo che avrei
trovato qualcosa di interessante”
“Cra cra io pensavo che ci fosse
qualcosa di divertente”
“Almeno stando a quel che dice la gente”
dissero in coro ridendo.
Decisero dunque di lasciar perdere tutte
quelle persone che non sapevano neanche parlare tra loro, trovarono un lago che
non era troppo grande dove incontrarono tanti amici con cui si trovarono a loro
agio.
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