Araripe Manachino e Astrapia Paradisea
Un bel giorno di estate piena, quando nell’Emisfero
Australe era piuttosto freddino, Araripe Manachino decise di spostarsi dalla
foce del fiume per andare ad esplorare il mare. Ne aveva sentito parlare ma non
lo aveva mai visto, neanche in foto o dipinto. Quando era piccolissimo, si era
appollaiato sul ramo accanto a quello dove i suoi genitori avevano costruito il
suo nido un pappagallo tutto colorato dall’esotico nome di Ara Ararauna che gli
aveva raccontato una bellissima storia con tanti pirati e corsari. Tra questi
ce n’era uno che aveva particolarmente catturato la sua attenzione, si chiamava
Giuseppe Garibaldi e, a sentire Ara Ararauna doveva essere proprio invincibile.
Il pappagallo raccontava di onde e tempeste, di enormi distese d’acqua, di navi
e golette e Araripe Manachino decise che quando sarebbe cresciuto abbastanza da
poter volare con le sue ali avrebbe intrapreso un viaggio per vedere tali
meraviglie. E così fece. Quando fu abbastanza grande, salutò amici e parenti e,
senza por tempo in mezzo, partì. Attraversò lande aride e foreste pluviali,
città e paesini fino a che un bel giorno vide un blu infinito che si fondeva
con l’azzurro del cielo. Ne era certo, quello doveva proprio essere il mare. Si
fermò su uno scoglio per riposare e l’aria salmastra gli fece arruffare il
becco, aveva un odore molto diverso da quello del fiume. Era proprio stanco,
aveva voglia di guardare ma si era quasi addormentato quando si posò accanto a
lui un uccello di rara bellezza, con la coda lunga e colorata.
“Ciao. Io mi chiamo Astrapia Paradisea”
“Ciao Io sono Araripe Manachino”
“Io sono forestiera qui, tu conosci bene questi
luoghi?”
“No, sono appena arrivato, ho fatto un lungo viaggio
per vedere il mare”
“Non lo avevi mai visto?”
“Ne avevo soltanto sentito parlare”
“Io vengo da un’isola, tutta circondata dal mare”
“E dov’è quest’isola?”
“Dall’altra parte dell’Oceano Pacifico, nell’Oceano
Indiano”
“Ah, pensavo che il mare fosse uno solo”
“No, ci sono mari e oceani e tu da dove vieni?”
“Dal Brasile orientale, per arrivare l’ho sorvolato
tutto e poi ho attraversato la Bolivia e il Perù ed eccomi qua”
“C’è qualcos’altro che vorresti vedere?”
“Non lo so”
“Io vorrei vedere l’Italia, ne ho tanto sentito
parlare. Pare che un corsaro nizzardo di nome Giuseppe Garibaldi si sia dato
tanto da fare per unirla”
“Ho sentito raccontare meraviglie su di lui. È molto
lontana questa Italia?”
“Un po’. Ti andrebbe di venire con me?”
“Va bene”
Riposarono, si rifocillarono ed iniziarono il loro
viaggio.
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