Liudmilla la gatta selvatica amava molto
andare in barca. Non le piaceva punto il rumore del battello a motore e preferiva
di gran lunga l’arietta fresca del catamarano. Viveva nel grande parco delle Alpi
Marittime e di quando in quando andava in giro a trovare le sue amiche che abitavano
negli altri parchi. Un giorno, mentre stava veleggiando, incontrò una nuvoletta
che la salutò gioiosa. Liudmilla le rispose stizzita e nervosa, non aveva tempo
lei da trascorrere con cirri, cumuli e affini. “Non fai mica parte di felidi e
felini tu sei fatta di gocce e vapore”. La nuvoletta lì per lì si sentì talmente
offesa che le venne da piangere. Le sue lacrime caddero copiose e il vento, che
aveva sentito la conversazione decise di impartire a Liudmilla una bella
lezione. Soffiò un freddo gelido sulle lacrime della nuvoletta trasformandole
in grossi chicchi di grandine che caddero sulla testa della gatta selvatica, i
pesci e gli uccelli del mare risero di lei e le dissero: “Sei una gatta
selvatica che sei venuta a fare in mezzo al mare, a farti canzonare?”.
Liudmilla rispose che lei sapeva benissimo come navigare e allora le onde decisero
di farle qualche dispetto, la sbatacchiarono forte e la fecero cadere ma un
delfino gentile la riportò a riva e le disse: “Non essere presuntuosa e prova a
chiedere scusa alla nuvoletta, ognuno è necessario”. Liudmilla la gatta
selvatica ringraziò il delfino ma non poté fare a meno di rispondere stizzita e
nervosa, la nuvoletta, vedendola, capì che era il suo carattere, smise di
piangere e la avvolse in un abbraccio nebbioso.
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