Prociona, Gufina e Passeretta
Prociona, Gufina e Passeretta avevano
deciso: non sarebbero più state nel bosco a fare la calzetta, volevano andare
in giro a scoprire il mondo. In men che non si dica si attrezzarono con
zattera, zainetto e zucca arrostita ché se è vero che ci lascia pane e cappa
non può sapere dove incappa, loro non avevano nessuna intenzione di farsi
trovare impreparate. Al posto del mantello costruirono un battello di fortuna e
nella sporta avevano riposto tutto quello che sarebbe stato loro necessario per
un lungo viaggio, tra cui asciugamano, una guida galattica e un bolliacqua,
anche chiamato kettle. Senza por tempo in mezzo si incamminarono risolute,
Gufetta si infilò nello zainetto e fece una bella pennichella, era ancora
giorno, il che equivaleva per lei a notte fonda. Prociona e Passeretta
camminarono e svolazzarono, poi si riposarono e, quando furono in prossimità della
grande strada nazionale giunse la sera. Era il loro turno di mettersi nello
zainetto per un bel sonnetto. Gufina sapeva dove attraversare quella grande
lingua d’asfalto piena di automobili, camion e autobus. Alcuni esseri umani
avevano costruito un ponte verde che la sormontava e così riuscirono ad
arrivare senza farsi male dall’altra parte del parco naturale. Cammina cammina
si stancarono presto e sentirono quasi subito nostalgia di casa. Si misero in
circolo, mangiarono tutta la zucca arrosto e parlarono a lungo. Quando arrivò
l’alba si addormentarono tutte e tre e si svegliarono soltanto al tramonto.
Chiacchierarono ancora a lungo e decisero che sarebbero tornate nel bosco ma
non avrebbero più fatto la calzetta perché a loro sferruzzare non piaceva
punto.
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