martedì 1 giugno 2021

Dick, Paolopà e Sylvia

 

Dick, Paolopà e Sylvia

 

C’era una volta e negli abissi oceanici c’è ancora, un branco di celacantiformi, animali antichissimi che sguazzano nelle acque terrestri da circa 360 milioni di anni, eh sì, proprio 360.000.000 ovvero 36 daM .

Un giorno un celacanto di nome Dick si avvicinò così tanto alla superficie dell’acqua da scorgere qualcosa di veramente strano, un arco di luce, acqua e ben sette colori. Cosa poteva mai essere? Davvero non riusciva a capirlo. Tornò negli abissi e raccontò al saggio Meddy, che aveva talmente tanti anni da non riuscire più nemmeno a spegnere le candeline sulla torta, quello che aveva visto.

“È strabiliante”, disse Meddy “ma – aggiunse - potrebbe anche portare un grande scompiglio nella nostra comunità. Bisognerà agire con prudenza.”

“E cosa debbo fare?”, domandò costernato Dick

“Appena puoi, torna lì dove il mare abbraccia il cielo – gli disse la saggia Olla che aveva talmente tanti anni da non riuscire più neanche a posizionare tutte le candeline sulla torta - e cerca di capire meglio cosa accade”

“Va bene”, rispose Ted

“Mi raccomando segretezza e riserbo”, aggiunse Meddy congedandolo.

Quella notte Ted non dormì e si accorse che un suo amico a cui piaceva tanto tenere banco nelle conversazioni, di nome Paolopà, uscendo dalla sua tana aveva indossato una bellissima corona di spugne multicolori.

“Paolo Paolopà” gli sussurrò Ted.

“Che c’è?”, chiese Paolopà spaventato e un po’ intimorito

“Facciamo una pazzia?”, gli chiese Ted

“Una pazzia?”, domandò incuriosito Paolopà con tutta la sua corona di alghe luminescenti

“Sì, ho visto un arco tutto colorato dove il mare bacia il cielo e voglio andare ma devo mantenere il riserbo più assoluto: è una missione segretissima”

Paolopà ridacchiò, prese una pinna di Ted e insieme nuotarono fino alla superficie dell’acqua.

 

Una sinfonia di arcobaleni multipli li accolse in un concerto di suoni, armonie e melodie che soltanto loro riuscivano a comprendere.

Paolopà baciò Dick sul muso.

Dick si sentì confuso ma in quel momento ebbe una gran voglia di uscire fuori dall’acqua, fuori dagli abissi e fuori da quel mondo antico, fatto di segretezze, proibizioni e misteri.

Guardò Paolopà e insieme nuotarono verso un luogo che si chiamava Stonewall Inn dove li accolse una splendida medusa fosforescente di nome Sylvia.

“Paolopà ora dobbiamo andare”, disse ad un certo punto Dick sempre più confuso e contento.

“Sei sicuro Dick?”, chiese Paolopà

“Non stai bene qui?”, domandò con voce calda e Sylvia

“Sì, penso che sia il momento di portare un po’ di arcobaleno anche nei più remoti abissi oceanici”

“Ma come pensi di fare?”, chiesero in coro Paolopà, Sylvia e la ciurma lì presente

“Bisognerebbe raccoglierlo in un bicchiere con tante bolle colorate”, propose Dick

“Vi accompagno”, propose Sylvia

 

E fu così che Paolopà, Sylvia e Dick portarono negli abissi un bicchiere con tante bolle arcobaleno.

All’inizio tutti quanti, tranne alcuni pesci un po’ particolari, con grandi chiome e pinne che sembravano penne bianche, li osteggiarono e li maltrattarono ma poi tutti quanti capirono che non c’è da aver paura dell’arcobaleno.

 

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