sabato 19 giugno 2021

Lippo il Griffone

 

Lippo il Griffone

 

C’era una volta e c’è ancora un paesino molto carino in cui abitavano persone, animali, funghi e piante da ogni dove, in cui si intrecciavano suoni e colori, profumi, puzze e sapori.

In questo paesino molto carino arrivò un giorno un griffone, un cagnolone con il pelo ispido e lo sguardo acuto.

Non aveva idea di come si chiamasse perché si era sperduto in un bosco incantato da piccolo, non un bosco come tutti gli altri, beninteso, e neanche una foresta come quella di Robin Hood, né tantomeno una macchia verde su una carta geografica o su Google Maps.

Disegnare su una mappa un bosco incantato sarebbe poco opportuno e anche abbastanza scomodo in quanto, come ognun sa, i boschi incantati non rimangono fermi come le altre foreste ma si spostano, si ampliano e si restringono, talvolta fino a diventare talmente piccoli da poter stare comodamente sul palmo della mano di un bebè oppure così grandi da gareggiare con l’universo. Entrare in un bosco incantato non è cosa facile ma uscirne può risultare davvero complicato, raramente vi si passa senza accorgersi di niente. Il giovane griffone lo aveva attraversato e vi era rimasto intrappolato per un tempo indefinibile perché ovviamente anche il tempo, oltre lo spazio, si dilata e si comprime nei boschi incantati, quindi aveva dimenticato il suo nome.

Quando giunse nel paesino molto carino in cui abitavano persone, animali, funghi e piante da ogni dove, in cui si intrecciavano suoni e colori, profumi, puzze e sapori alla domanda “Come ti chiami?”, non seppe rispondere.

Gli abitanti del paesino molto carino in cui abitavano persone, animali, funghi e piante da ogni dove, in cui si intrecciavano suoni e colori, profumi, puzze e sapori sono molto gentili e premurosi e così gli posero la domanda in inglese: “What’s your name?”.

Niente, il griffone non rispondeva.

Poi in francese: “Comment tu t’appelles?”.

Niente, il griffone non rispondeva.

Tentarono con lo spagnolo: “Hola ¿Cómo te llamas?”.

Niente, il griffone non rispondeva.

Ad un certo punto Rico il pulcinella di mare ebbe un’intuizione e domandò: “Sai come ti chiami?”

“No”, rispose sconsolato il griffone.

A quel punto, nel paesino molto carino in cui abitavano persone, animali, funghi e piante da ogni dove, in cui si intrecciavano suoni e colori, profumi, puzze e sapori, tutti quanti si interrogarono sul nome che avrebbero potuto dare al griffone.

Nessuno aveva idee in merito fino a che un bimbo coi capelli corti di nome Diego, innamorato di una bimba boccolosa di nome Giulia al punto da regalarle un bel taralluccio, gridò: “Lippo! Lippo dove sei stato tutto questo tempo? Ti abbiamo cercato ovunque! Che bello ritrovarti”, lo abbracciò e lo riportò a casa dove la sua famiglia umana lo aspettava a braccia aperte.

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