Racconti di città I pescioloni
volanti
C'era una volta e c'è ancora
nelle città più o meno importanti, l'abitudine di decorare tetti, ferree
bandiere, fontane e cornicioni con dei bei pescioloni volanti.
I pescioloni non sanno di
essere fuor d'acqua e non se ne preoccupano minimamente ma danzano bellamente
quando piove copiosamente.
In autunno e in inverno non
soffrono molto, se non un po’ di freddo quando soffia forte il vento, in primavera
si riscaldano ma in estate l’afa e la calura fan loro percepire che c’è
qualcosa da capire. Dall’alto delle bandiere, ad esempio, si accorgono senza meno
che negli stagni, nei laghetti, nei fiumi, negli acquari e nel mare i pesci
loro simili si divertono a sguazzare in un liquido elemento che sembra proprio
un gran divertimento.
Un bel giorno, un mostro
marino appoggiato da secoli al muro di una chiesa in un paese antico e molto
speciale, si ribellò alla situazione, divenuta ormai insostenibile.
Si consultò coi suoi amici e
con una bella sirena bicaudata, che aveva cioè ben due code, adagiata proprio
al centro di un piazzale lastricato dove qualche bambino gioca indisturbato a
palla o acchiapparella.
La voce del malcontento serpeggiò
ben presto anche tra i cavalli marini delle fontane più importanti, per
giungere senza indugio al più alto pesce sulla più alta bandiera metallica sulla
più alta cupola della più importante città della Nazione.
Solennemente il più alto
pesce sulla più alta bandiera metallica sulla più alta cupola della più
importante città della Nazione sentenziò: “Al calar della notte, indisturbati,
ci tufferemo tutti quanti nel fiume, nel mare, nello stagno o nell’acquario più
vicino. Nessun umano dovrà accorgersene o cominceranno a cercar di capire e diverrà
impossibile per noi andare a fare un bel bagno per rinfrescarci e ritrovare il
nostro naturale elemento”.
I cavalli marini delle
fontane più importanti avvertirono la sirena bicaudata che lo comunicò al
mostro marino appoggiato da secoli sul muro di una chiesa.
Tranne un gamberone, che era
già poggiato su una fontana e quindi non voleva correre nessun rischio per
qualcosa che già aveva a disposizione e che dunque dissentì, tutti gli altri furono ben
contenti e fu così che da quel giorno gli animali e i mostri acquatici delle
città quando tutti vanno a dormire si fanno un bel giretto nelle acque più
vicine.
Nessun commento:
Posta un commento