martedì 8 giugno 2021

Racconti di città. I pescioloni volanti

Racconti di città I pescioloni volanti

 

C'era una volta e c'è ancora nelle città più o meno importanti, l'abitudine di decorare tetti, ferree bandiere, fontane e cornicioni con dei bei pescioloni volanti.

I pescioloni non sanno di essere fuor d'acqua e non se ne preoccupano minimamente ma danzano bellamente quando piove copiosamente.

In autunno e in inverno non soffrono molto, se non un po’ di freddo quando soffia forte il vento, in primavera si riscaldano ma in estate l’afa e la calura fan loro percepire che c’è qualcosa da capire. Dall’alto delle bandiere, ad esempio, si accorgono senza meno che negli stagni, nei laghetti, nei fiumi, negli acquari e nel mare i pesci loro simili si divertono a sguazzare in un liquido elemento che sembra proprio un gran divertimento.

Un bel giorno, un mostro marino appoggiato da secoli al muro di una chiesa in un paese antico e molto speciale, si ribellò alla situazione, divenuta ormai insostenibile.

Si consultò coi suoi amici e con una bella sirena bicaudata, che aveva cioè ben due code, adagiata proprio al centro di un piazzale lastricato dove qualche bambino gioca indisturbato a palla o acchiapparella.

La voce del malcontento serpeggiò ben presto anche tra i cavalli marini delle fontane più importanti, per giungere senza indugio al più alto pesce sulla più alta bandiera metallica sulla più alta cupola della più importante città della Nazione.

Solennemente il più alto pesce sulla più alta bandiera metallica sulla più alta cupola della più importante città della Nazione sentenziò: “Al calar della notte, indisturbati, ci tufferemo tutti quanti nel fiume, nel mare, nello stagno o nell’acquario più vicino. Nessun umano dovrà accorgersene o cominceranno a cercar di capire e diverrà impossibile per noi andare a fare un bel bagno per rinfrescarci e ritrovare il nostro naturale elemento”.

I cavalli marini delle fontane più importanti avvertirono la sirena bicaudata che lo comunicò al mostro marino appoggiato da secoli sul muro di una chiesa.

Tranne un gamberone, che era già poggiato su una fontana e quindi non voleva correre nessun rischio per qualcosa che già aveva a disposizione e che dunque dissentì, tutti gli altri furono ben contenti e fu così che da quel giorno gli animali e i mostri acquatici delle città quando tutti vanno a dormire si fanno un bel giretto nelle acque più vicine.

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