giovedì 3 giugno 2021

I remi in barca 111 e 112

 

111.

 

CLEMENTE: Che altro indossi?

TEODOLINDA: Cinque gocce di Chanel numero 5

CLEMENTE: Sei la mia Marylin

TEODOLINDA (canticchiando): Diamonds are a girl’s best friends

CLEMENTE: Col ventaglio nero in mano

TEODOLINDA: Potrei appenderti al lampadario

CLEMENTE: Vorresti farmi diventare la tua cavia?

TEODOLINDA: Non ho ancora deciso

CLEMENTE: Sarò il tuo orsacchiotto

TEODOLINDA: Posso essere molto crudele con gli orsacchiotti

CLEMENTE: Sono tenero

TEODOLINDA: Potrei essere spietata

CLEMENTE: Docile

TEODOLINDA: Ah bene, vedo che cominci a sottometterti

CLEMENTE: Sei la mia…

TEODOLINDA: Oh no, tu sei mio

CLEMENTE: Certo

TEODOLINDA: Bene

CLEMENTE: Sarò buono

TEODOLINDA: O potresti dover subire le mie punizioni

CLEMENTE: Chiedo venia

TEODOLINDA: Sei un peccatore

CLEMENTE: E tu il mio inquisitore


 

112.

 

Pierluca e Charlotte si presero per mano.

Le loro dita si sfiorarono in un istante di assolutezza.

Non c’era niente oltre il loro respiro.

La vita è tutta lì.

In quell’attimo, in quell’istante.

Ogni passo scandisce il tempo.

Niente altro che qui, ora, adesso.

Cosa sarebbe stato della loro felicità?

Il loro futuro, presente e passato erano a pochi passi da quel portone, in una casa modesta, profumata di biscotti e risate.

Era giunto il momento di tirare i remi in barca.

Sarebbe crollato il loro sogno d’amore o finalmente avrebbero potuto essere liberi?

Si fermarono.

I loro cuori erano pegasi imbizzarriti in vorticosi voli.

Adrenalina pura attraversò le loro membra.

Si guardarono senza baciarsi.

Si presero per mano.

Suonarono il campanello.

 


 

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