C’era una volta e c’è ancora un
bellissimo parco naturale in cui svolazzano felici uccelli di varie specie e rapaci
capricciosi.
Vi sono aquile dalla coda bianca e
aquile dalla testa bianca, gufi di tanti colori e dimensioni, barbagianni, falchi
e poiane.
Un giorno di una insolita primavera giunse
da Sud uno stormo di pappagalli multicolore.
Ve n’erano di tante specie e dimensioni ma
soprattutto avevano la caratteristica decisamente poco usuale di cercare un po’
di refrigerio.
“Che caldo che fa – disse una maestosa
Ara – il mio becco goccia a più non posso”.
“E meno male che non abbiamo le ghiandole
sudoripare, altrimenti sai che puzza!”, faceva eco un altro psittaciforme, che
è un modo più corretto per chiamare i pappagalli.
Tra tutti gli altri pennuti, l’unico che
si fece coraggio fu il Grifone che non si fa specie a cibarsi di carne cruda o
frollata, ossia di animali vivi o morti, e disse: “Buondì signori e signore. Cosa
ci fate voi in questo luogo così poco simile al vostro habitat?”.
“Ah non ce ne parlare – rispose l’Ara
che aveva l’abitudine di mettere becco su tutto e di voler sempre mettersi in
mostra, spesso lamentandosi teatralmente – certi umani ci hanno utilizzato come
animali da compagnia nelle fredde lande del Nord America e ora non riusciamo
più ad ambientarci nelle nostre zone. Abbiamo provato ad adattarci a qualche
parco pubblico ma sentiamo sempre caldo”.
“Dillo a me – rispose ancora tremante l’aquila
dalla testa bianca – io ho rischiato di morire di pfame dopo essere stata
allevata dagli umani e meno male che ho incontrato la mia amica cornacchia che
mi ha insegnato a cacciare di nuovo altrimenti ora sarei bella e stecchita”
“Beh, benvenuti”, disse il corvo che era
tutto fuorché maleducato e fu così che i pappagalli trascorsero gioiosamente la
primavera e l’estate in compagnia ma quando giunse l’autunno cominciarono a
sentire un gran freddo: ormai avevano ritrovato la loro libertà e si erano
riadattati a vivere nella natura e fu così che decisero di seguire i loro amici
migratori verso Sud e di tornare tra le foreste tropicali.
Prima di andare via, però, organizzarono
una grande festa e ballarono per una notte intera fischiettando allegramente It
don't mean a thing, if it ain't got that swing
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