giovedì 27 maggio 2021

I pappagalli accaldati

 

C’era una volta e c’è ancora un bellissimo parco naturale in cui svolazzano felici uccelli di varie specie e rapaci capricciosi.

Vi sono aquile dalla coda bianca e aquile dalla testa bianca, gufi di tanti colori e dimensioni, barbagianni, falchi e poiane.

Un giorno di una insolita primavera giunse da Sud uno stormo di pappagalli multicolore.

Ve n’erano di tante specie e dimensioni ma soprattutto avevano la caratteristica decisamente poco usuale di cercare un po’ di refrigerio.

“Che caldo che fa – disse una maestosa Ara – il mio becco goccia a più non posso”.

“E meno male che non abbiamo le ghiandole sudoripare, altrimenti sai che puzza!”, faceva eco un altro psittaciforme, che è un modo più corretto per chiamare i pappagalli.

Tra tutti gli altri pennuti, l’unico che si fece coraggio fu il Grifone che non si fa specie a cibarsi di carne cruda o frollata, ossia di animali vivi o morti, e disse: “Buondì signori e signore. Cosa ci fate voi in questo luogo così poco simile al vostro habitat?”.

“Ah non ce ne parlare – rispose l’Ara che aveva l’abitudine di mettere becco su tutto e di voler sempre mettersi in mostra, spesso lamentandosi teatralmente – certi umani ci hanno utilizzato come animali da compagnia nelle fredde lande del Nord America e ora non riusciamo più ad ambientarci nelle nostre zone. Abbiamo provato ad adattarci a qualche parco pubblico ma sentiamo sempre caldo”.

“Dillo a me – rispose ancora tremante l’aquila dalla testa bianca – io ho rischiato di morire di pfame dopo essere stata allevata dagli umani e meno male che ho incontrato la mia amica cornacchia che mi ha insegnato a cacciare di nuovo altrimenti ora sarei bella e stecchita”

“Beh, benvenuti”, disse il corvo che era tutto fuorché maleducato e fu così che i pappagalli trascorsero gioiosamente la primavera e l’estate in compagnia ma quando giunse l’autunno cominciarono a sentire un gran freddo: ormai avevano ritrovato la loro libertà e si erano riadattati a vivere nella natura e fu così che decisero di seguire i loro amici migratori verso Sud e di tornare tra le foreste tropicali.

Prima di andare via, però, organizzarono una grande festa e ballarono per una notte intera fischiettando allegramente It don't mean a thing, if it ain't got that swing

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