giovedì 6 maggio 2021

Giulia Castorina

Giulia Castorina

 

C'era una volta e c'è ancora la Foresta di Tarvisio con abeti rossi, faggi, ruscelli, campanule di Zoys, wulfenie carinthiacae, vallate e montagne tra le Alpi Giulie, in Friuli Venezia Giulia. È un luogo meraviglioso e piuttosto freddo abitato da orsi, stambecchi, sciacalli dorati, galli cedroni, gufi, civette, aquile reali, ramarri, rospi, cervi, cinghiali e tanti altri animali selvatici, tra cui una famiglia di castori un po' particolare. Si potrebbe obiettare che non vi sono molti castori in Italia, almeno non ve ne sono più dopo che gli esseri umani li hanno cacciati tutti quanti per ricavarne pellicce e olio, ma questa è una famiglia di castor fiber davvero peculiare. C’è Papà Castoro, che si chiama Friuli, Mamma Castoro, che si chiama Venezia, e la Piccola Castorina che si chiama Giulia. Tutti e tre amano moltissimo l’Italia, una passione trasmessa dai loro bisnonni che venivano spesso in vacanza nel Bel Paese anche se i loro nonni e genitori avevano preferito evitare: troppo pericoloso. Un giorno freddissimo, dopo una tormenta di neve, Friuli e Venezia decisero di intraprendere il viaggio che tanto sognavano, si fecero coraggio e si incamminarono verso il confine. Dopo qualche settimana, nacque una bellissima castorina, che venne, per l’appunto, chiamata Giulia. Papà Friuli e Mamma Venezia non si erano accorti, nella grande concitazione, che erano riusciti ad attraversare il confine e che ormai si trovavano nella ricca Foresta di Tarvisio. Giulia era molto socievole e in pochi giorni fece amicizia con tutti gli animali del bosco e anche se non c’erano castori con cui giocare da quelle parti, lei non ne soffriva e si abituò a parlare tutte le lingue degli animali della foresta. Imparò dunque ad ululare, a fischiettare, a gracidare e a farsi voler bene da tutti quanti e fu così che crebbe felice e serena. Un giorno di Primavera, dopo l’Equinozio che annuncia la stagione calda, Mamma Venezia disse alla sua piccoletta: “Giulia è ora di togliere il pannolino” ma la castorina non ne voleva sapere. “Mamma – rispondeva – io sto tanto comoda così e non ci penso proprio!”. I nonni arrivarono, un po’ stanchi dopo il lungo viaggio, e quando videro Giulia Castorina urlarono di gioia. “Ma quanto è bella!” “Ma quanto è brava!” e poi chiesero increduli, in coro: “Porti ancora il pannolino????” “Sì sì – rispose Giulia – e non ho intenzione alcuna di toglierlo! Ora vado a giocare, ciao Nonni!” e così dicendo zompettò alla ricerca dei suoi amici, lasciando i nonni con un palmo di naso. I nonni lì per lì ci rimasero un po’ male, le avevano portato tanti doni e cose buone da mangiare!, ma poi scelsero un bell’albero, lo rosicchiarono ben bene coi loro forti denti, crearono un bellissimo vasetto per la loro piccoletta e lo decorarono. Quando la castorina birbantella tornò per fare merenda trovò un vasetto splendido splendente e da quel giorno imparò ad usarlo e si dimenticò del pannolino!

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