Giulia Castorina
C'era una volta e c'è ancora
la Foresta di Tarvisio con abeti rossi, faggi, ruscelli, campanule di Zoys, wulfenie
carinthiacae, vallate e montagne tra le Alpi Giulie, in Friuli Venezia Giulia.
È un luogo meraviglioso e piuttosto freddo abitato da orsi, stambecchi,
sciacalli dorati, galli cedroni, gufi, civette, aquile reali, ramarri, rospi, cervi,
cinghiali e tanti altri animali selvatici, tra cui una famiglia di castori un
po' particolare. Si potrebbe obiettare che non vi sono molti castori in Italia,
almeno non ve ne sono più dopo che gli esseri umani li hanno cacciati tutti
quanti per ricavarne pellicce e olio, ma questa è una famiglia di castor fiber davvero
peculiare. C’è Papà Castoro, che si chiama Friuli, Mamma Castoro, che si chiama
Venezia, e la Piccola Castorina che si chiama Giulia. Tutti e tre amano
moltissimo l’Italia, una passione trasmessa dai loro bisnonni che venivano
spesso in vacanza nel Bel Paese anche se i loro nonni e genitori avevano
preferito evitare: troppo pericoloso. Un giorno freddissimo, dopo una tormenta
di neve, Friuli e Venezia decisero di intraprendere il viaggio che tanto
sognavano, si fecero coraggio e si incamminarono verso il confine. Dopo qualche
settimana, nacque una bellissima castorina, che venne, per l’appunto, chiamata
Giulia. Papà Friuli e Mamma Venezia non si erano accorti, nella grande
concitazione, che erano riusciti ad attraversare il confine e che ormai si
trovavano nella ricca Foresta di Tarvisio. Giulia era molto socievole e in
pochi giorni fece amicizia con tutti gli animali del bosco e anche se non c’erano
castori con cui giocare da quelle parti, lei non ne soffriva e si abituò a parlare
tutte le lingue degli animali della foresta. Imparò dunque ad ululare, a
fischiettare, a gracidare e a farsi voler bene da tutti quanti e fu così che
crebbe felice e serena. Un giorno di Primavera, dopo l’Equinozio che annuncia
la stagione calda, Mamma Venezia disse alla sua piccoletta: “Giulia è ora di
togliere il pannolino” ma la castorina non ne voleva sapere. “Mamma –
rispondeva – io sto tanto comoda così e non ci penso proprio!”. I nonni
arrivarono, un po’ stanchi dopo il lungo viaggio, e quando videro Giulia Castorina
urlarono di gioia. “Ma quanto è bella!” “Ma quanto è brava!” e poi chiesero
increduli, in coro: “Porti ancora il pannolino????” “Sì sì – rispose Giulia – e
non ho intenzione alcuna di toglierlo! Ora vado a giocare, ciao Nonni!” e così
dicendo zompettò alla ricerca dei suoi amici, lasciando i nonni con un palmo di
naso. I nonni lì per lì ci rimasero un po’ male, le avevano portato tanti doni
e cose buone da mangiare!, ma poi scelsero un bell’albero, lo rosicchiarono ben
bene coi loro forti denti, crearono un bellissimo vasetto per la loro
piccoletta e lo decorarono. Quando la castorina
birbantella tornò per fare merenda trovò un vasetto splendido splendente e da
quel giorno imparò ad usarlo e si dimenticò del pannolino!
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